Acqua calda: doppio risparmio in bolletta. Ecco come.

Scopri come ridurre il consumo di acqua calda per un doppio risparmio sulle bollette. Dalla regolazione della caldaia ai riduttori di flusso, ecco le strategie efficaci per tagliare i costi di acqua ed energia.

In Breve (TL;DR)

Diminuire il consumo di acqua calda in casa è una scelta intelligente che consente di ottenere un doppio risparmio, abbattendo i costi sia della bolletta idrica che di quella energetica.

Dall’installazione di riduttori di flusso alla regolazione della temperatura della caldaia, ecco le strategie vincenti per alleggerire le tue bollette.

Dalla regolazione della temperatura della caldaia all’installazione di riduttori di flusso, esistono strategie efficaci per iniziare subito a risparmiare.

Aprire il rubinetto e veder scorrere l’acqua calda è un gesto quotidiano, quasi scontato. Eppure, dietro questa semplice comodità si nasconde un costo significativo che incide su due fronti: la bolletta dell’acqua e quella dell’energia. Ogni litro di acqua calda consumato, infatti, comporta un doppio esborso economico e un impatto ambientale non trascurabile. Ridurre questo consumo non è solo una scelta di buonsenso per il portafoglio, ma un passo fondamentale verso uno stile di vita più sostenibile. In un contesto come quello italiano, caratterizzato da una forte cultura mediterranea legata all’acqua ma anche da consumi pro capite tra i più alti d’Europa, ottimizzare l’uso dell’acqua calda sanitaria (ACS) diventa una priorità. Questo articolo esplora come tradizione e innovazione possano convergere per generare un risparmio concreto, analizzando abitudini, tecnologie e strategie per alleggerire le bollette e tutelare l’ambiente.

Il consumo di acqua calda sanitaria rappresenta una delle principali voci di spesa energetica per le famiglie italiane. Secondo dati ISTAT, quasi la totalità delle abitazioni (99,6%) dispone di un sistema per produrre acqua calda, e per la maggior parte (69,2%) la fonte energetica principale è il metano. Questo significa che ogni doccia, ogni lavaggio di piatti e ogni piccolo gesto che richiede acqua calda si traduce in un consumo di gas o elettricità. Si stima che il fabbisogno giornaliero medio si aggiri tra i 20 e i 40 litri a persona, ma questo valore può facilmente raddoppiare o triplicare con abitudini poco virtuose. Comprendere questo doppio costo, idrico ed energetico, è il primo passo per prendere coscienza dell’entità dello spreco e delle enormi potenzialità di risparmio che si celano dietro piccoli cambiamenti quotidiani e scelte tecnologiche mirate.

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Il risparmio sull’acqua calda è un ottimo punto di partenza per alleggerire le tue bollette. Ma le opportunità non finiscono qui. Scopri tanti altri consigli pratici e soluzioni innovative nella nostra categoria Risparmio Energetico per tagliare i costi di luce e gas e gestire la tua casa in modo più efficiente e sostenibile.

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Mano che regola la temperatura dell'acqua di un rubinetto moderno per ridurre il flusso di acqua calda.
Un piccolo gesto quotidiano può generare un doppio risparmio. Ridurre il consumo di acqua calda incide positivamente sia sulla bolletta idrica che su quella energetica. Scopri tutte le strategie.

Il peso dell’acqua calda sulle bollette di casa

Il costo dell’acqua calda sanitaria (ACS) è un “costo nascosto” che aggrava le bollette domestiche su due livelli. Da un lato, si paga per il volume di acqua prelevato dall’acquedotto; dall’altro, si sostiene il costo dell’energia, gas o elettricità, necessaria per portarla alla temperatura desiderata. Questa seconda componente è spesso la più impattante. Scaldare l’acqua, infatti, è un processo energivoro: si stima che circa un quinto dei consumi di gas di una famiglia sia destinato proprio a questo scopo. L’impatto economico varia in base al tipo di impianto: uno scaldabagno elettrico tradizionale, ad esempio, può risultare particolarmente dispendioso rispetto a una moderna caldaia a condensazione. Rendersi conto che ogni minuto di acqua calda che scorre inutilmente è una doppia perdita economica è fondamentale per attivare comportamenti virtuosi e orientarsi verso soluzioni più efficienti.

Le statistiche delineano un quadro chiaro del consumo di acqua calda nelle famiglie italiane. Secondo l’ISTAT, il 72,6% delle famiglie utilizza un impianto autonomo per la produzione di acqua calda, alimentato prevalentemente a metano. Il consumo medio giornaliero pro capite in Italia è tra i più alti d’Europa, con circa 220 litri di acqua potabile, una parte significativa della quale viene riscaldata per usi sanitari. Il fabbisogno specifico per l’acqua calda si attesta intorno ai 40-60 litri al giorno a persona, ma abitudini come preferire un bagno in vasca a una doccia possono far schizzare i consumi fino a 160 litri per volta. Questi dati evidenziano non solo un notevole esborso economico per le famiglie, ma anche un significativo impatto ambientale, considerando le emissioni di CO2 legate alla produzione di energia.

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Cultura mediterranea e acqua: tra tradizione e spreco

La cultura mediterranea ha da sempre un legame profondo e quasi ancestrale con l’acqua, vista come fonte di vita, purificazione e benessere. Le antiche civiltà greche e romane, madri della nostra cultura, celebravano l’acqua nelle terme, negli acquedotti e nei rituali quotidiani. Questa eredità culturale si riflette ancora oggi in un rapporto con l’acqua che è generoso, talvolta fino all’eccesso. L’idea di abbondanza, unita al comfort moderno, ha trasformato pratiche un tempo misurate in abitudini che possono portare a un consumo eccessivo. La doccia lunga e rigenerante o il bagno caldo a fine giornata sono piaceri a cui è difficile rinunciare, ma che, se non gestiti con consapevolezza, si traducono in uno spreco significativo di una risorsa sempre più preziosa e in un aggravio sulle bollette.

Paradossalmente, l’abbondanza e la facilità di accesso all’acqua calda hanno generato una sorta di “analfabetismo dello spreco”. Molte abitudini quotidiane, considerate normali, nascondono un inutile dispendio di risorse. Lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti o ci si insapona le mani sono gesti automatici che, moltiplicati per ogni membro della famiglia e per ogni giorno dell’anno, generano un consumo enorme. L’Italia, pur essendo ricca di risorse idriche rispetto ad altri paesi del Mediterraneo, detiene il primato in Europa per prelievi di acqua dolce pro capite. Questo dato, unito alle crescenti sfide imposte dal cambiamento climatico, rende urgente un cambio di passo, che parta dalla riscoperta del valore della risorsa e dall’adozione di una nuova cultura della sostenibilità, capace di onorare la tradizione senza cadere nello spreco.

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Strategie pratiche per un consumo consapevole

Piccole abitudini, grande impatto

Il primo passo per ridurre il consumo di acqua calda non richiede investimenti, ma un semplice cambio di mentalità. Preferire la doccia al bagno è la regola d’oro: una vasca piena può contenere fino a 160 litri d’acqua, mentre una doccia di 5 minuti ne consuma tra 75 e 90. Ridurre la durata della doccia anche solo di pochi minuti può portare a un risparmio sorprendente. Un’altra abitudine fondamentale è chiudere il rubinetto quando non serve, ad esempio mentre ci si insapona, ci si lava i denti o ci si rade. Un rubinetto aperto può erogare fino a 8 litri d’acqua al minuto, gran parte della quale viene scaldata inutilmente. Queste piccole attenzioni, integrate nella routine quotidiana, diventano gesti automatici che fanno la differenza.

Un’altra strategia efficace è usare l’acqua calda solo quando è strettamente necessario. Per lavare rapidamente un bicchiere o le mani, l’acqua fredda è spesso più che sufficiente, specialmente se abbinata a un buon sapone. Molti di noi, per abitudine, posizionano il miscelatore al centro, attivando involontariamente la caldaia anche per pochi secondi. Spostare la leva sempre sul lato freddo, a meno di un bisogno specifico di acqua calda, evita queste “false partenze” dell’impianto, riducendo il consumo di gas o elettricità. Infine, è importante regolare correttamente la temperatura dell’acqua: impostare la caldaia o lo scaldabagno a 40°C in estate e non oltre 50-55°C in inverno è sufficiente per la maggior parte degli usi domestici ed evita sprechi energetici per riscaldare l’acqua a temperature eccessive che poi andrebbero comunque miscelate.

La tecnologia che aiuta a risparmiare

La tecnologia offre strumenti semplici ed economici per tagliare gli sprechi. I riduttori di flusso, o aeratori, sono piccoli dispositivi che si avvitano ai rubinetti e ai soffioni della doccia. Miscelando l’aria con l’acqua, mantengono la sensazione di un getto pieno, ma possono ridurre il flusso fino al 50%. Si tratta di un investimento minimo, di pochi euro, che si ripaga in brevissimo tempo sulla bolletta. Esistono anche soffioni doccia a basso consumo che garantiscono un risparmio idrico tra il 30% e il 70% senza compromettere il comfort. Questi dispositivi agiscono direttamente sulla quantità di acqua erogata, riducendo di conseguenza anche l’energia necessaria per scaldarla.

Per un controllo più preciso e intelligente, i termostati smart e i miscelatori termostatici rappresentano un livello superiore di efficienza. Un miscelatore termostatico permette di impostare la temperatura desiderata e la mantiene costante, eliminando gli sprechi d’acqua e di energia durante la ricerca della giusta gradazione. Anche la scelta di elettrodomestici moderni è cruciale. Lavastoviglie e lavatrici di ultima generazione, soprattutto se appartenenti a classi energetiche elevate, non solo consumano meno elettricità, ma ottimizzano anche l’uso dell’acqua calda, spesso riscaldandola autonomamente solo quando necessario e a temperature più basse.

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Innovazione al servizio del risparmio: le soluzioni definitive

Per un taglio netto e duraturo dei consumi, la soluzione più efficace è intervenire sull’impianto di produzione di acqua calda sanitaria. La sostituzione di una vecchia caldaia con una a condensazione di ultima generazione può ridurre i consumi di gas fino al 30%. Questi apparecchi, infatti, recuperano il calore latente dei fumi di scarico, che altrimenti andrebbe disperso, utilizzandolo per preriscaldare l’acqua. Un’altra tecnologia estremamente efficiente è la pompa di calore per acqua calda, che funziona come un frigorifero al contrario: estrae calore da una fonte naturale (come l’aria esterna) e lo trasferisce all’acqua. Questa soluzione permette un risparmio energetico che può arrivare fino al 75% rispetto a un tradizionale scaldabagno elettrico.

La vera rivoluzione, tuttavia, risiede nello sfruttamento delle fonti rinnovabili. Un impianto solare termico utilizza l’energia gratuita del sole per riscaldare l’acqua, arrivando a coprire gran parte del fabbisogno annuo di una famiglia. L’installazione di pannelli solari termici può tagliare i consumi per la produzione di ACS di circa la metà rispetto a un impianto a gas, permettendo di spegnere la caldaia per molti mesi all’anno. Questi sistemi, spesso abbinati a pompe di calore o caldaie a condensazione in configurazioni ibride, rappresentano l’avanguardia dell’efficienza energetica domestica. Infine, non va mai sottovalutata l’importanza di una corretta e periodica manutenzione degli impianti: la rimozione del calcare, ad esempio, è fondamentale per mantenere alte le prestazioni e bassi i consumi.

Il contesto europeo e gli incentivi in Italia

La spinta verso l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi è un obiettivo condiviso a livello europeo. Le direttive comunitarie mirano a decarbonizzare il settore edilizio, promuovendo l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale e l’utilizzo di fonti rinnovabili. L’Italia, in linea con queste direttive, ha messo in campo diversi strumenti di incentivazione per supportare i cittadini nella riqualificazione energetica delle proprie abitazioni. Questi aiuti fiscali rendono più accessibile l’investimento in soluzioni tecnologiche avanzate, come la sostituzione di vecchi impianti con sistemi più performanti, riducendo il tempo di ammortamento della spesa e accelerando la transizione verso un modello energetico più sostenibile.

Tra i principali strumenti a disposizione dei cittadini italiani vi è l’Ecobonus, una detrazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Questo incentivo si applica, ad esempio, alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza o sistemi ibridi. Un altro meccanismo importante è il Conto Termico, un contributo statale diretto per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, come l’installazione di impianti solari termici o di scaldacqua a pompa di calore. Sfruttare questi incentivi permette di ridurre notevolmente il costo iniziale dell’investimento, rendendo la scelta della sostenibilità non solo ecologica, ma anche economicamente vantaggiosa.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Ridurre il consumo di acqua calda è una strategia vincente su tutta la linea. Comporta un doppio risparmio economico, alleggerendo contemporaneamente la bolletta idrica e quella energetica, e offre un contributo concreto alla tutela dell’ambiente, diminuendo il prelievo di una risorsa vitale e le emissioni di gas serra. Il percorso verso un consumo più consapevole si articola su più livelli, accessibili a tutti. Si parte da semplici cambiamenti nelle abitudini quotidiane, a costo zero, per passare all’adozione di tecnologie a basso costo come i riduttori di flusso, fino ad arrivare a investimenti più significativi in impianti moderni ed efficienti, come caldaie a condensazione, pompe di calore e solare termico. Grazie agli incentivi statali, come l’Ecobonus e il Conto Termico, anche queste soluzioni più avanzate diventano oggi più accessibili. Integrare tradizione e innovazione, unendo la saggezza del risparmio alla potenza della tecnologia, è la chiave per trasformare un gesto quotidiano in una potente leva di sostenibilità economica e ambientale per le famiglie italiane.

Il risparmio sull’acqua calda è un ottimo punto di partenza per alleggerire le tue bollette. Ma le opportunità non finiscono qui. Scopri tanti altri consigli pratici e soluzioni innovative nella nostra categoria Risparmio Energetico per tagliare i costi di luce e gas e gestire la tua casa in modo più efficiente e sostenibile.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Qual è la temperatura giusta per l’acqua calda per risparmiare?

La temperatura ideale per l’acqua calda sanitaria (ACS) si colloca tra i 45°C e i 55°C. Impostare una temperatura superiore significa sprecare energia per riscaldare acqua che verrà poi miscelata con quella fredda al momento dell’uso. Per gli scaldabagni con serbatoio di accumulo, è consigliabile mantenere la temperatura interna a 60°C per prevenire il rischio di proliferazione del batterio della Legionella, utilizzando poi un miscelatore termostatico per ridurre la temperatura all’uscita del rubinetto. Regolare correttamente il termostato è uno dei modi più semplici e immediati per ottenere un risparmio visibile sia sulla bolletta energetica che su quella idrica.

Quanto si risparmia davvero installando i riduttori di flusso?

L’installazione di riduttori di flusso, o aeratori, su rubinetti e soffioni della doccia rappresenta una delle soluzioni più efficaci e a basso costo. Questi piccoli dispositivi, che miscelano l’acqua con l’aria, possono ridurre il flusso idrico fino al 50% senza compromettere la sensazione di un getto pieno e confortevole. Per un soffione doccia, ad esempio, la portata può scendere da circa 12 litri al minuto a 6 litri. Considerando che circa un quinto dei consumi di gas di una famiglia è legato alla produzione di acqua calda, questo intervento si traduce in un risparmio immediato e tangibile sia sulla bolletta dell’acqua che su quella dell’energia.

Doccia o bagno: cosa consuma di più e perché è importante saperlo?

Scegliere di fare una doccia invece di un bagno in vasca è una delle abitudini più importanti per risparmiare acqua ed energia. Una vasca da bagno può contenere dai 100 ai 160 litri d’acqua. Al contrario, una doccia di 5 minuti consuma tra i 75 e i 90 litri, e riducendo la durata a soli 3 minuti il consumo scende a 35-50 litri. La differenza, che può arrivare a superare i 100 litri d’acqua per ogni utilizzo, non impatta solo sulla bolletta idrica, ma anche su quella energetica, poiché tutta quell’acqua deve essere riscaldata. Preferire la doccia è una scelta consapevole che unisce la tradizione mediterranea dell’igiene quotidiana con la moderna necessità di sostenibilità.

Conviene spegnere lo scaldabagno quando non si usa?

La convenienza dipende dal tipo di apparecchio e dalle abitudini di utilizzo. Per i vecchi scaldabagni elettrici con scarsa coibentazione, spegnerli durante lunghe assenze (come le ore di lavoro o la notte) è vantaggioso, perché si evita che l’apparecchio si riaccenda più volte per mantenere l’acqua in temperatura. Per i modelli a gas, che riscaldano l’acqua istantaneamente su richiesta, o per i moderni boiler elettrici ben isolati, il risparmio è quasi nullo. Anzi, continue accensioni e spegnimenti potrebbero usurare maggiormente i componenti. Una buona pratica generale è spegnere l’apparecchio solo in caso di assenze prolungate, come un weekend fuori casa.

Oltre ai comportamenti, quali tecnologie aiutano a ridurre i consumi di acqua calda?

L’innovazione tecnologica offre soluzioni molto efficaci per un risparmio strutturale. La sostituzione di un vecchio apparecchio con una moderna caldaia a condensazione o, ancora meglio, con uno scaldacqua a pompa di calore, può tagliare drasticamente i consumi energetici. La pompa di calore, in particolare, è una scelta sostenibile perché estrae calore dall’ambiente esterno per riscaldare l’acqua. Un’altra tecnologia eccellente è l’impianto solare termico, che utilizza l’energia gratuita del sole per produrre acqua calda, riducendo al minimo il ricorso a gas o elettricità. Questi interventi, spesso supportati da incentivi fiscali segnalati da enti come l’ENEA, rappresentano un investimento che si ripaga nel tempo grazie al risparmio in bolletta.

Fonti e Approfondimenti

disegno di un ragazzo seduto con un laptop sulle gambe che ricerca dal web le fonti per scrivere un post
  1. enea.it