Per i laureati in scienze umane e pedagogia, scalare le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è una sfida che richiede strategia e formazione continua. In un mercato del lavoro sempre più competitivo, non basta il titolo di laurea. È fondamentale arricchire il proprio profilo con master, corsi di perfezionamento e certificazioni che non solo aumentano il punteggio, ma forniscono competenze realmente spendibili. Questo articolo offre una guida completa per orientarsi nella vasta offerta formativa, con un focus su percorsi che valorizzano la tradizione culturale mediterranea e allo stesso tempo aprono a metodologie didattiche innovative, in linea con le esigenze del contesto italiano ed europeo.
L’aggiornamento delle GPS è un momento cruciale per ogni aspirante docente. I punteggi vengono definiti dalle tabelle titoli allegate all’Ordinanza Ministeriale, che viene aggiornata con cadenza biennale. Per questo, pianificare in anticipo quali titoli conseguire diventa una mossa strategica. La scelta non deve essere casuale, ma mirata a colmare lacune, specializzarsi in settori ad alta richiesta e, naturalmente, massimizzare i punti in graduatoria. Un percorso ben strutturato può fare la differenza tra ottenere un incarico di supplenza e rimanere in attesa.
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Comprendere il sistema di punteggio GPS
Il posizionamento nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze dipende da un calcolo preciso che tiene conto di titoli e servizi. Le tabelle di valutazione dei titoli, allegate all’ordinanza ministeriale che regola le GPS, sono lo strumento di riferimento per ogni aspirante docente. Queste tabelle specificano il valore di ogni titolo culturale, come master, corsi di perfezionamento, certificazioni informatiche e linguistiche. Ad esempio, un master di primo o secondo livello, della durata annuale di 1500 ore e 60 CFU, viene generalmente valutato 1 punto. Anche i corsi di perfezionamento annuali dello stesso monte ore conferiscono 1 punto.
Le certificazioni linguistiche offrono un contributo significativo: un livello B2 vale 3 punti, un C1 4 punti e un C2 ben 6 punti. Le certificazioni informatiche, invece, sono valutate 0,5 punti ciascuna, fino a un massimo di quattro titoli, per un totale di 2 punti. Un caso particolare è il corso CLIL (Content and Language Integrated Learning), che da solo vale 1 punto, ma se abbinato a una certificazione linguistica può arrivare a valere fino a 9 punti (con un C2). Conoscere queste valutazioni è il primo passo per costruire un piano formativo efficace e mirato ad aumentare il proprio punteggio GPS.
Master e Corsi di Perfezionamento: la scelta strategica
La scelta di un master o di un corso di perfezionamento rappresenta un investimento importante per la carriera di un docente. I master, rivolti a chi possiede una laurea, sono corsi di alta formazione che approfondiscono aree specifiche, unendo teoria e pratica. I corsi di perfezionamento, accessibili anche ai diplomati, sono pensati per l’aggiornamento professionale e culturale. Entrambi i percorsi, se riconosciuti dal MIUR, sono validi per aumentare il punteggio in graduatoria. La scelta dovrebbe orientarsi verso ambiti che rispondono alle nuove esigenze della scuola, come la didattica inclusiva, l’innovazione digitale e la gestione dei bisogni educativi speciali (BES).
Nell’area umanistica e pedagogica, alcuni percorsi risultano particolarmente strategici. Master focalizzati su BES e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) forniscono strumenti pratici per gestire classi eterogenee, una competenza sempre più richiesta. Altrettanto validi sono i master sull’innovazione didattica e l’uso delle tecnologie multimediali, che preparano a integrare strumenti digitali nell’insegnamento. Un’opzione di grande valore è il Master per l’insegnamento dell’Italiano a stranieri (L2), che in termini di punteggio GPS vale ben 3 punti, a differenza della maggior parte degli altri master che ne valgono uno. La decisione finale dovrebbe bilanciare l’incremento di punteggio con l’acquisizione di competenze realmente utili in classe.
Tradizione e Innovazione: un binomio vincente
Per un laureato in discipline umanistiche, valorizzare il proprio background è essenziale. Un master che lega la cultura mediterranea a nuove metodologie può essere una scelta vincente. Si pensi a percorsi che esplorano la didattica della storia dell’arte attraverso la realtà virtuale o l’insegnamento della letteratura con approcci di storytelling digitale. Questi percorsi non solo sono professionalizzanti, ma rispondono all’esigenza di una scuola che deve dialogare con il presente senza dimenticare le proprie radici. L’obiettivo è formare docenti capaci di rendere la cultura classica e la tradizione umanistica accessibili e significative per gli studenti di oggi, utilizzando linguaggi e strumenti innovativi.
L’innovazione non è solo tecnologica, ma anche metodologica. Master e corsi in pedagogia e didattica per l’innovazione scolastica mirano a fornire competenze per analizzare e applicare tecniche, strumenti e materiali che rendano l’apprendimento più efficace. Tematiche come la didattica attiva, la progettazione di piani di miglioramento e lo sviluppo di un metodo di studio efficace sono centrali. Questi percorsi formativi, spesso erogati online da università telematiche riconosciute, offrono la flessibilità necessaria per conciliare studio e lavoro, permettendo un aggiornamento costante e l’acquisizione di competenze spendibili da subito.
Proiettarsi sul mercato europeo
Un profilo competitivo oggi deve necessariamente avere una dimensione europea. Acquisire competenze spendibili anche fuori dai confini nazionali non solo arricchisce il curriculum, ma apre a nuove opportunità professionali. Le certificazioni linguistiche sono il primo, indispensabile passo. Come già accennato, una certificazione di livello C2 in una lingua europea può valere fino a 6 punti nelle GPS. A questa si affianca il metodo CLIL, un approccio che prevede l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Un docente di storia che insegna in inglese o un pedagogo che tiene un laboratorio in francese possiede una marcia in più.
Oltre alle competenze linguistiche, è importante orientarsi verso una formazione che promuova la media literacy, l’educazione alla cittadinanza digitale e le competenze interculturali. Master che integrano moduli su questi temi, magari con partner internazionali, sono particolarmente preziosi. L’Unione Europea stessa promuove lo sviluppo di competenze chiave per l’apprendimento permanente, tra cui la competenza digitale e quella personale, sociale e capacità di imparare a imparare. Un docente che dimostra di aver investito in queste aree non solo migliora il suo punteggio per la graduatoria docenti, ma si allinea agli standard educativi europei, diventando una risorsa preziosa per la scuola.
Come scegliere il percorso formativo giusto
La scelta del master o del corso di perfezionamento ideale richiede un’attenta valutazione di diversi fattori. Il primo passo è verificare sempre che l’ente erogatore e il titolo offerto siano riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIUR). Solo i titoli riconosciuti sono validi per l’attribuzione del punteggio nelle graduatorie. È inoltre importante controllare che il percorso sia coerente con la propria classe di concorso e con i propri obiettivi professionali. Molti atenei, anche telematici, offrono master specifici per l’accesso a determinate classi di concorso, come la A-18 (Filosofia e Scienze Umane) o la A-19 (Filosofia e Storia).
Un altro aspetto da considerare è la modalità di erogazione. I corsi online offrono grande flessibilità, permettendo di studiare dove e quando si vuole, un vantaggio non da poco per chi già lavora. Prima di iscriversi, è consigliabile leggere attentamente il piano di studi, informarsi sui docenti e cercare recensioni di ex corsisti. Molte università offrono servizi di orientamento e analisi gratuita del piano di studi per aiutare i candidati a scegliere il percorso più adatto a integrare i CFU mancanti per l’abilitazione all’insegnamento nelle scienze umane. Infine, il costo è un elemento da non sottovalutare: è bene informarsi su eventuali rateizzazioni o sulla possibilità di utilizzare la Carta del Docente.
Conclusioni

Per un laureato in scienze umane e pedagogia, investire nella formazione post-laurea è una necessità strategica per affermarsi nel mondo della scuola. La scalata delle graduatorie GPS passa attraverso una scelta consapevole di master, corsi di perfezionamento e certificazioni. L’obiettivo deve essere duplice: da un lato, l’incremento del punteggio, seguendo con attenzione le tabelle di valutazione ministeriali; dall’altro, l’acquisizione di competenze concrete e attuali. Percorsi che integrano l’innovazione didattica e digitale, che valorizzano il patrimonio culturale in chiave moderna e che aprono a una dimensione europea sono senza dubbio i più efficaci. Scegliere con cura, verificando il riconoscimento dei titoli e la coerenza con i propri obiettivi, è il primo passo per costruire una carriera solida e ricca di soddisfazioni.
Non fermarti alla teoria. Trasforma le informazioni di questa guida in un’azione concreta per il tuo futuro. Scopri la nostra offerta di Master e corsi di perfezionamento specifici per l’ambito delle scienze umane e della pedagogia, riconosciuti e valutabili per aumentare il tuo punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Fai il passo decisivo per scalare la graduatoria e avvicinarti al ruolo che desideri.
Domande frequenti

Un Master di primo o secondo livello, che corrisponde a 1500 ore e 60 CFU, conferisce 1 punto nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Secondo le tabelle ministeriali, è possibile presentare un solo Master per anno accademico ai fini del punteggio.
Oltre ai Master e ai corsi di perfezionamento (che valgono 1 punto ciascuno), le certificazioni linguistiche sono quelle che offrono il punteggio maggiore, arrivando fino a 6 punti per un livello C2. Anche le certificazioni informatiche sono molto utili, poiché è possibile sommarne fino a quattro, ottenendo 0,5 punti per ciascuna per un totale di 2 punti.
Sì, la legge sulla doppia iscrizione universitaria permette di frequentare contemporaneamente più corsi di formazione. Ad esempio, è possibile iscriversi a un Master e, nello stesso anno accademico, conseguire certificazioni informatiche e linguistiche per massimizzare l’acquisizione di punti validi per l’aggiornamento delle GPS.
Per i laureati in discipline umanistiche e pedagogiche, i Master più strategici sono quelli che forniscono competenze specifiche molto richieste, come i Master sui Bisogni Educativi Speciali (BES), sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o sulla didattica inclusiva. Anche i percorsi focalizzati sull’insegnamento dell’italiano a stranieri (L2) sono molto validi, poiché conferiscono ben 3 punti. Altri master pertinenti sono quelli per le classi di concorso A-18 (Filosofia e Scienze umane) e A-19 (Filosofia e Storia).
Il punteggio totale nelle GPS è una somma di diversi fattori: il punteggio del titolo di accesso (voto di laurea), i punti accumulati con il servizio svolto nelle scuole (fino a 12 punti all’anno per il servizio specifico) e i punti derivanti da titoli culturali aggiuntivi. Questi ultimi includono Master (1 punto), corsi di perfezionamento (1 punto), certificazioni informatiche (fino a 2 punti) e certificazioni linguistiche (fino a 6 punti), come dettagliato nelle tabelle di valutazione ministeriali.