Nell’era della gig economy, le opportunità per arrotondare lo stipendio o creare una piccola fonte di reddito alternativa sono sempre più accessibili grazie agli smartphone. Tra queste, spiccano le applicazioni di mystery shopping come BeMyEye e Roamler, che trasformano i consumatori in veri e propri “occhi” per i grandi marchi. Queste piattaforme permettono di guadagnare svolgendo semplici missioni all’interno di negozi e supermercati, unendo la praticità della tecnologia alla necessità delle aziende di raccogliere dati in tempo reale dal territorio. Si tratta di un modo flessibile per monetizzare il proprio tempo, specialmente durante le commissioni quotidiane.
Il concetto non è nuovo: il mystery shopping, o cliente misterioso, esiste dagli anni ’40 come strumento per le aziende per valutare la qualità del servizio e l’aderenza agli standard aziendali. L’innovazione sta nell’aver reso questa attività un micro-lavoro alla portata di tutti. Attraverso un’app, chiunque può diventare un agente sul campo, verificando la disposizione dei prodotti su uno scaffale, controllando i prezzi o fotografando materiali promozionali. Questo approccio si inserisce perfettamente nel contesto del mercato europeo, e in particolare quello italiano, dove la cultura mediterranea del commercio di prossimità si fonde con le strategie della grande distribuzione.
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Il Mystery Shopping nell’Era Digitale
Il mystery shopping ha subito una profonda trasformazione con l’avvento del digitale. Un tempo riservato a professionisti ingaggiati da agenzie specializzate, oggi è un’attività aperta a milioni di persone grazie a piattaforme di crowdsourcing. Le aziende, da Coca-Cola a Nestlé, si affidano a queste app per ottenere informazioni rapide e capillari direttamente dai punti vendita. Questo permette loro di reagire prontamente a problemi come una promozione non applicata correttamente o l’assenza di un prodotto a scaffale, ottimizzando le strategie di vendita. Per l’utente, significa trasformare una normale visita al supermercato in un’occasione di guadagno, contribuendo al contempo a migliorare l’esperienza d’acquisto per tutti.
La crescita della gig economy in Italia e in Europa ha creato il terreno fertile per il successo di queste applicazioni. Secondo dati recenti, sono milioni i lavoratori che si affidano a piattaforme digitali per integrare il proprio reddito, spinti dalla ricerca di flessibilità e autonomia. BeMyEye e Roamler rispondono a questa esigenza, offrendo micro-lavori che non richiedono un impegno contrattuale a lungo termine. L’utente sceglie liberamente quali missioni accettare in base alla propria posizione e disponibilità, gestendo il tutto tramite smartphone. Questa fusione tra innovazione tecnologica e necessità di mercato rappresenta un esempio concreto di come il lavoro stia cambiando forma nel ventunesimo secolo.
BeMyEye: L’Occhio del Brand sul Territorio
BeMyEye è una delle app di mystery shopping più conosciute in Europa, con una community di oltre due milioni di utenti. Il suo funzionamento è semplice e intuitivo: dopo aver scaricato l’applicazione e creato un profilo, l’utente visualizza sulla mappa le missioni disponibili nella sua zona. Ogni “job” include una descrizione dettagliata delle attività da svolgere, il compenso offerto e il tempo massimo per completarlo. Una volta prenotata una missione, ci si reca nel punto vendita indicato e si seguono le istruzioni, che solitamente consistono nel rispondere a un questionario e scattare alcune fotografie come prova.
Tipologie di Missioni e Guadagni Potenziali
Le missioni su BeMyEye sono variegate. Si va dalla semplice verifica della presenza di un prodotto a scaffale al controllo di una campagna promozionale, fino a veri e propri audit sulla disposizione di un’intera categoria di articoli. Alcuni compiti possono richiedere di interagire brevemente con il personale del negozio, agendo come un vero cliente misterioso. I compensi variano in base alla complessità e all’urgenza della missione, partendo da pochi euro per compiti di 5-10 minuti fino a cifre più consistenti, che possono arrivare anche a 25 euro. Sebbene non possa sostituire uno stipendio, con costanza è possibile accumulare una discreta somma mensile, pagata direttamente su conto bancario o PayPal.
Vantaggi e Svantaggi di BeMyEye
Il principale vantaggio di BeMyEye è la flessibilità. Non ci sono vincoli né obblighi: si lavora quando e dove si vuole. L’app offre un’opportunità di guadagno attivo, trasformando il tempo speso per fare la spesa in un’attività redditizia. Tuttavia, esistono anche degli svantaggi. La disponibilità delle missioni dipende molto dalla zona geografica, con una maggiore concentrazione nelle grandi città. Inoltre, la concorrenza può essere alta e le missioni meglio retribuite vengono prenotate rapidamente. Alcuni utenti lamentano la severità nella validazione delle foto, che se non conformi agli standard richiesti possono portare al rifiuto della missione.
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Roamler: Oltre il Mystery Shopping
Roamler, nata in Olanda e diffusa in Italia grazie alla partnership con Doxa, adotta un approccio leggermente diverso, introducendo elementi di gamification. Anche qui il cuore dell’attività è il mystery shopping, ma l’esperienza è strutturata su livelli. Completando le prime missioni di training, l’utente accumula punti esperienza (XP) che permettono di salire di livello e sbloccare incarichi più complessi e remunerativi. Questo sistema incentiva la partecipazione attiva e la qualità del lavoro svolto, creando una community di utenti più esperti e affidabili. Il pagamento è gestito tramite PayPal o bonifico bancario e non prevede soglie minime di prelievo.
Missioni, Livelli e Community
Le missioni su Roamler sono simili a quelle di BeMyEye: controlli di prezzo, verifica di stock, fotografie di espositori. La differenza fondamentale risiede nel sistema a livelli. All’inizio, le missioni disponibili sono poche e a basso compenso. Man mano che si acquisisce esperienza e si dimostra affidabilità, si accede a compiti “a pagamento” più interessanti. Questo meccanismo, se da un lato richiede un investimento di tempo iniziale, dall’altro premia la costanza e la precisione. Roamler punta molto anche sulla community, offrendo un canale di comunicazione diretto con il team di supporto tramite chat per risolvere dubbi o problemi durante le missioni.
Vantaggi e Svantaggi di Roamler
Il punto di forza di Roamler è il suo sistema di crescita professionale. La gamification rende l’esperienza più coinvolgente e la possibilità di sbloccare missioni meglio pagate è un forte incentivo. Questo può portare a guadagni potenzialmente superiori rispetto ad altre piattaforme, una volta raggiunti i livelli più alti. Lo svantaggio principale è la “lentezza” iniziale: prima di poter guadagnare cifre significative, è necessario completare diversi compiti di training non retribuiti. Come per BeMyEye, la disponibilità delle missioni è maggiore nei centri urbani, rendendo l’app meno attraente per chi vive in zone più isolate.
BeMyEye vs Roamler: Quale App Scegliere?
La scelta tra BeMyEye e Roamler dipende dalle proprie aspettative e dalla propria disponibilità. BeMyEye è ideale per chi cerca un guadagno immediato e senza troppi fronzoli. La sua interfaccia è diretta: si vede una missione, la si prenota e la si completa. È perfetta per un utilizzo sporadico, per guadagnare qualche euro extra senza un impegno continuativo. Roamler, invece, si rivolge a chi è disposto a investire un po’ di tempo per costruire un profilo solido e accedere a opportunità di guadagno maggiori nel lungo periodo. Il suo sistema a livelli premia la qualità e la costanza, configurandosi quasi come un percorso di crescita all’interno della piattaforma. Per chi cerca un’alternativa, esistono anche altre piattaforme come Crowdville o i-Say di Ipsos.
Tradizione e Innovazione: Il Ruolo del Mystery Shopper nel Mercato Mediterraneo
In un mercato come quello italiano, caratterizzato da un forte legame con la tradizione e da una rete capillare di piccoli negozi che convivono con la grande distribuzione, la raccolta di dati sul campo assume un valore strategico. Le app di mystery shopping come BeMyEye e Roamler rappresentano un ponte tra innovazione digitale e tradizione commerciale. Permettono ai grandi brand di “entrare” virtualmente in migliaia di punti vendita, dal supermercato di periferia al negozio specializzato in centro città, per capire come i loro prodotti vengono percepiti e presentati. Questo flusso di informazioni in tempo reale è fondamentale per adattare le strategie di marketing a un contesto culturale specifico, dove le abitudini di acquisto sono ancora influenzate da fattori locali.
Consigli Pratici per Massimizzare i Guadagni
Per avere successo con le app di mystery shopping, non basta accettare le missioni. È fondamentale essere precisi e professionali. Prima di iniziare, leggere attentamente tutte le istruzioni è il passo più importante per evitare che il lavoro venga rifiutato. Durante la missione, è cruciale scattare foto chiare, luminose e che inquadrino esattamente quanto richiesto. Un altro consiglio è quello di attivare le notifiche per essere avvisati non appena vengono pubblicate nuove missioni, poiché le migliori vengono assegnate in pochi minuti. Infine, per ottimizzare tempo e spostamenti, è utile pianificare un itinerario che permetta di completare più missioni nella stessa zona. L’affidabilità è un fattore chiave: la sicurezza con cui si opera può fare la differenza, come spiegato nella guida completa a sicurezza e affidabilità delle app a premi.
Conclusioni

BeMyEye e Roamler rappresentano due valide opportunità per chi desidera guadagnare denaro extra in modo flessibile attraverso il mystery shopping. Non promettono di sostituire un lavoro a tempo pieno, ma offrono un modo intelligente e moderno per monetizzare il proprio tempo libero, trasformando le normali attività quotidiane in micro-lavori retribuiti. La scelta tra le due piattaforme dipende dagli obiettivi personali: BeMyEye per chi cerca immediatezza, Roamler per chi punta a una crescita graduale. Entrambe sono un chiaro esempio di come la gig economy stia ridisegnando il mondo del lavoro, offrendo un’alternativa interessante ai metodi di guadagno più tradizionali come i sondaggi pagati online. La chiave del successo, in ogni caso, risiede nella precisione, nella rapidità e nella capacità di trasformare semplici compiti in un’opportunità di reddito, gestendo i premi accumulati in modo efficace, come illustrato nella guida per convertire i punti in contanti.
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Domande frequenti

I guadagni variano in base alla complessità e alla frequenza delle missioni. Per un singolo incarico, il compenso può andare da circa 3 a 25 euro. Non si tratta di uno stipendio fisso, ma di un modo per arrotondare e guadagnare qualche soldo extra nel tempo libero. Utenti assidui riportano di poter raggiungere cifre interessanti, ma questo richiede un impegno costante e la disponibilità a spostarsi nella propria zona.
Sì, entrambe le applicazioni sono considerate affidabili per i pagamenti. Una volta che una missione viene completata e approvata, il compenso viene accreditato su un portafoglio virtuale all’interno dell’app. Da lì, è possibile trasferire il denaro sul proprio conto corrente bancario o su un account PayPal. Generalmente, i pagamenti vengono processati in tempi brevi, a volte anche istantaneamente per piccole cifre.
Le missioni sono varie e solitamente consistono in piccole attività di verifica all’interno di negozi e supermercati. Ti potrebbe essere chiesto di fotografare come sono esposti determinati prodotti sugli scaffali, controllare prezzi e promozioni, verificare la presenza di materiale pubblicitario o agire come un vero e proprio cliente misterioso (mystery shopper) per valutare la qualità del servizio. Esistono anche missioni da svolgere da casa, come sondaggi o questionari.
Non sono richieste competenze specifiche. È sufficiente possedere uno smartphone con una buona fotocamera e una connessione internet. La cosa più importante è seguire attentamente le istruzioni fornite per ogni missione, essere precisi e onesti nel riportare le informazioni. Alcune missioni più complesse, che potrebbero richiedere di interagire con il personale del negozio, vengono solitamente pagate di più.
Sì, il mystery shopping è un’attività legale e riconosciuta, utilizzata dalle aziende per monitorare la qualità dei servizi. Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, i guadagni derivanti da queste attività occasionali devono essere dichiarati come “redditi diversi” se si supera una certa soglia annuale stabilita dalla legge. È sempre consigliabile informarsi sulla normativa vigente o consultare un professionista per gestire correttamente la propria posizione fiscale.