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Cessione del quinto rifiutata? Ecco i possibili motivi!

La cessione del quinto si distingue come una modalità di finanziamento particolarmente apprezzata in Italia, in virtù della sua semplicità e dei suoi elevati standard di sicurezza e gestione del rischio. Questo tipo di finanziamento permette di ottenere liquidità con un meccanismo di calcolo e di rimborso che prevede la trattenuta diretta di una quota pari al massimo al 20% dello stipendio o della pensione mensile.

Tuttavia, nonostante la sua accessibilità, la richiesta di cessione del quinto può talvolta essere rifiutata. Questo accade per vari motivi, spesso legati alla situazione finanziaria e lavorativa del richiedente, alla sua referenza creditizia, o a criteri specifici dell’ente erogatore.

Nell’articolo che segue, esploreremo i principali fattori che possono portare al rifiuto di una cessione del quinto, offrendo spunti e soluzioni per affrontare e, possibilmente, superare queste difficoltà.

Non demordere: ci sono alternative alla cessione del quinto!

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Hai ricevuto un rifiuto per la cessione del quinto? Scopri i possibili motivi e le soluzioni alternative per ottenere un finanziamento.

Motivi legati alla situazione finanziaria del richiedente

Quando si valuta la richiesta per una cessione del quinto, la situazione finanziaria del richiedente gioca un ruolo cruciale. Esaminiamo i fattori determinanti che ne influenzano l’esito.

Tipiche cause di rifiuto della cessione del quinto dello stipendio

  • Reddito insufficiente: per accedere a questo tipo di finanziamento è necessario dimostrare di avere un reddito stabile e sufficiente a coprire la rata mensile senza superare il limite del 20% dello stipendio o della pensione. Un reddito troppo basso può limitare la capacità di rimborso e portare ad avere una disponibilità minima non sufficiente per il sostentamento, aumentando il rischio di insolvenza per l’istituto di credito.
  • Eccessiva esposizione debitoria: Un elevato numero di impegni finanziari già in corso, come altri prestiti o mutui, può rendere più ardua l’approvazione della cessione. Questo perché l’accumulo di debiti può compromettere la capacità di rimborso, saturando la quota di reddito disponibile per nuove rate di prestito.
  • Instabilità lavorativa: infine, la stabilità lavorativa rappresenta un aspetto fondamentale. I lavoratori a tempo indeterminato o i pensionati con un reddito fisso hanno maggiori probabilità di vedersi approvare la cessione. Al contrario, contratti di lavoro precari, a termine o altre forme di instabilità lavorativa possono rappresentare un ostacolo, in quanto rendono meno prevedibile la capacità di sostentamento finanziario nel lungo termine.
  • Diniego dell’assicurazione: un’altra causa di rifiuto può derivare dalla valutazione negativa dell’assicurazione riguardo l’azienda presso cui il richiedente è impiegato. Bilanci aziendali con risultati negativi, ritardi nei pagamenti delle quote di altre cessioni o un patrimonio netto passivo sono fattori che possono influenzare negativamente questa valutazione.
  • Assunzione recente: i lavoratori di recente assunzione possono incontrare difficoltà nell’ottenere l’approvazione della cessione, in quanto il breve periodo di impiego può rappresentare un segno di instabilità lavorativa agli occhi dell’istituto di credito.
  • Pensionamento imminente: chi si trova a pochi anni dal pensionamento può vedere negata la cessione a causa della possibile riduzione nel reddito e dunque nella capacità di rimborso.

Tipiche cause di rifiuto della cessione del quinto della pensione

  • Pensione insufficiente: per l’INPS, è fondamentale che il pensionato, escluse le rate della cessione, disponga di un reddito minimo di sussistenza. Questo aspetto è cruciale per garantire che, anche dopo la deduzione della rata mensile, il pensionato possa mantenere uno standard di vita adeguato.
  • Età anagrafica: l’età è un altro criterio decisivo. Esistono limiti anagrafici specifici per l’accesso alla cessione del quinto della pensione, considerando la durata massima dell’operazione finanziaria in relazione all’aspettativa di vita.
  • Tipo di pensione: non tutte le tipologie di pensione sono idonee per una cessione. Pensioni di reversibilità, sociali, o di invalidità civile presentano condizioni e restrizioni particolari che possono influenzare l’approvabilità della richiesta.
  • Residenza non in Italia: la residenza fuori dai confini italiani può rappresentare un’ulteriore complicanza. Per i pensionati residenti all’estero, vi possono essere specifici requisiti o maggiori difficoltà nel processo di approvazione, data la necessità di garantire che le condizioni di sicurezza e rimborsabilità siano rispettate anche fuori dal territorio nazionale.
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Motivi legati al datore di lavoro

Come si può immaginare, non dipende solo da noi, ma la nostra richiesta di cessione del quinto potrebbe essere rifiutata anche a causa del datore di lavoro.

Ricordiamo che il datore di lavoro non può opporsi alla concessione di una essione del quinto dello stipendio al proprio dipendente, essendo tenuto per legge ad accettare e a procedere con l’esecuzione dell’accordo. Infatti, secondo le disposizioni previste dalla Legge Finanziaria del 2005, la cessione del quinto dello stipendio si configura come un diritto spettante al lavoratore dipendente e al pensionato.

Questa normativa ha integrato e corretto le precedenti disposizioni legali, rendendo la cessione un’opzione accessibile, indipendentemente dall’opinione personale o dalla volontà dell’azienda. In questo senso, la cessione diventa un meccanismo protetto e garantito a favore dei lavoratori, contribuendo a una maggiore libertà finanziaria ed economica.

Tuttavia potrebbero esserci dei motivi di rifiuto della cessione del quinto collegato al datore di lavoro, vediamo quali:

  • Settore di attività dell’azienda: la stabilità e l’affidabilità dell’azienda datrice di lavoro giocano un ruolo fondamentale nella valutazione per l’accesso alla cessione del quinto dello stipendio. Aziende consolidate con una lunga storia di stabilità finanziaria e appartenenti a settori considerati sicuri e resilienti alle fluttuazioni economiche tendono a rassicurare gli istituti di credito sulla continuità di impiego e, di conseguenza, sulla capacità di rimborso da parte dell’impiegato.
  • Dimensione dell’azienda: le aziende considerate troppo piccole, tipicamente con meno di 16 dipendenti, possono essere valutate negativamente dalle compagnie assicurative, aumentando la probabilità di un rifiuto della cessione.
  • Età della società: la cessione potrebbe essere rifiutata se l’azienda presso cui il richiedente lavora è stata costituita da meno di 24 mesi e non ha ancora depositato i primi due bilanci.
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Motivi legati al tipo di contratto di lavoro

La tipologia e la durata del contratto di lavoro giocano un ruolo cruciale nella valutazione della richiesta di cessione del quinto dello stipendio. Esaminiamo questi aspetti più nel dettaglio:

  • Tipologie di contratto ammesse: generalmente, i lavoratori a tempo indeterminato, grazie alla stabilità e continuità di impiego garantite da questa forma contrattuale, hanno facile accesso alla cessione del quinto. Tuttavia, anche i lavoratori con contratti a tempo determinato possono accedere a questa opportunità, a patto che la durata residua del loro contratto sia almeno pari al periodo di rimborso della cessione. I contratti stagionali, di apprendistato e in somministrazione sono valutati con criteri specifici basati sulla continuità e regolarità delle entrate dimostrabili dal lavoratore. Contratti di apprendistato e part-time verticale sono spesso considerati meno stabili e quindi possono rappresentare un ostacolo all’approvazione della cessione.
  • Durata del contratto: è un fattore determinante nella valutazione della fattibilità della cessione. Per i contratti a tempo determinato, la regola generale richiede che la durata residua del contratto sia sufficiente a coprire il termine di rimborso della cessione. Questo perché la certezza della capacità di rimborso è un requisito imprescindibile per l’approvazione della richiesta da parte delle istituzioni finanziarie. In sostanza, più lunga è la durata del contratto di lavoro, maggiori sono le possibilità di vedere approvata la propria richiesta di cessione del quinto.

In sintesi, la natura e la durata del contratto di lavoro sono indicatori essenziali della stabilità occupazionale e finanziaria di un individuo, influenzando direttamente le possibilità di ottenere una cessione del quinto dello stipendio.

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Motivi legati all’età del richiedente

Anche l’età del richiedente la cessione del quinto gioca un ruolo fondamentale. Scopriamo i limiti:

  • Limite minimo di età: per accedere alla cessione del quinto dello stipendio, il richiedente deve aver compiuto almeno 18 anni. Questo requisito rispecchia le leggi generali sull’idoneità al lavoro e sulla capacità di entrare legalmente in contratti finanziari. L’età minima garantisce che il richiedente abbia raggiunto la maggiore età, condizione necessaria per assumersi responsabilità finanziarie.
  • Limite massimo di età: l’età avanzata di un richiedente può rappresentare un fattore di rischio per le istituzioni finanziarie che erogano la cessione del quinto. Generalmente, viene considerato un limite massimo di età al termine della durata dell’ammortamento, che può variare tra i 65 e i 70 anni. Questa limitazione si basa su considerazioni relative alla aspettativa di vita lavorativa e alla capacità di completare il rimborso entro la pensione. Le banche e le istituzioni finanziarie valutano attentamente l’età in relazione ai termini di rimborso per minimizzare il rischio di insolvenza. Di conseguenza, un’età avanzata può ridurre le possibilità di approvazione della cessione, soprattutto se il periodo di rimborso si estende ben oltre l’età di pensionamento prevista.
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Motivi legati allo stato di salute del richiedente

La condizione sanitaria di chi richiede la cessione del quinto dello stipendio o della pensione riveste un’importanza considerevole nel processo di approvazione della sua domanda. Vediamo più nel dettaglio come la salute influisce su tale processo.

  • Richiesta di visita medica: in alcuni casi, prima dell’erogazione della cessione del quinto, può essere richiesta una visita medica per valutare lo stato di salute generale dell’individuo. Questa procedura è più comune per i richiedenti di una certa età o per coloro che hanno richiesto importi particolarmente elevati. Le patologie che possono influenzare negativamente l’esito della visita medica includono malattie croniche come diabete, malattie cardiovascolari, o condizioni che potrebbero ridurre significativamente l’aspettativa di vita, influenzando così la capacità di rimborso.
  • Grave stato di salute: la presenza di gravi patologie può, infatti, compromettere l’ottenimento della cessione del quinto. Le istituzioni finanziarie valutano attentamente il rischio di insolvenza e una grave condizione di salute può essere interpretata come un aumento di questo rischio. Nonostante esistano delle garanzie assicurative collegate alla cessione, le condizioni di salute gravemente compromesse possono rendere più complesso o addirittura impedire l’accesso a questa forma di prestito, in quanto le assicurazioni potrebbero non coprire i rischi legati a patologie mediche severe.

L’obiettivo dell’analisi dello stato di salute non è discriminare, ma piuttosto valutare in maniera oculata il rischio associato al prestito, sia per la banca o l’istituzione che eroga il finanziamento, sia per il richiedente, garantendo che le condizioni di rimborso siano sostenibili e non creino ulteriori difficoltà finanziarie a fronte di situazioni di salute già complesse.

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Alternative alla cessione del quinto rifiutata

Nel caso in cui una richiesta di cessione del quinto venga rifiutata, esistono diverse soluzioni alternative che possono essere valutate, anche per coloro che si trovano in situazioni creditizie complesse o senza la possibilità di presentare un garante.

  • Prestiti con garante: esistono offerte di finanziamento che richiedono la figura di un garante. Questa è un’opzione vantaggiosa per chi può contare su un sostegno di terzi nella propria richiesta di prestito. Le condizioni applicate a questi finanziamenti possono variare in base al profilo di rischio dell’individuo e ad altri fattori quali l’importo richiesto e la durata del prestito.
  • Prestiti con ipoteca immobiliare: questa opzione permette ai richiedenti di ottenere un finanziamento garantito attraverso l’ipoteca su un immobile di proprietà. Tale soluzione può rivelarsi particolarmente vantaggiosa per coloro che possiedono un bene immobiliare e necessitano di somme di denaro consistenti. La valutazione dell’immobile e la capacità di rimborso giocano un ruolo fondamentale nell’approvazione di questi prestiti, offrendo al contempo condizioni di tasso potenzialmente più favorevoli grazie alla garanzia immobiliare fornita. Tuttavia, è importante considerare che, in caso di mancato rimborso, l’istituto finanziario ha il diritto di avviare la procedura di espropriazione dell’immobile per recuperare il credito.
  • Prestiti con a garanzia un dossier titoli: questa soluzione consente agli individui di ottenere un finanziamento garantendo il prestito con un portafoglio di titoli finanziari, quali azioni, obbligazioni, o fondi di investimento. Gli istituti di credito valuteranno il valore dei titoli presentati come garanzia per determinare l’importo erogabile. Questo tipo di finanziamento offre il vantaggio di poter mantenere l’investimento e, al contempo, ottenere la liquidità necessaria per soddisfare esigenze finanziarie immediate. È tuttavia fondamentale ricordare che, in caso di significative fluttuazioni di mercato che riducano il valore dei titoli garantiti, l’istituto creditizio potrebbe richiedere un’integrazione della garanzia o la restituzione anticipata del prestito. Quest’opzione rappresenta quindi una valida alternativa per coloro che dispongono di un dossier titoli e hanno bisogno di accedere a finanziamenti senza dover liquidare i propri investimenti.
  • Prestiti cambializzati: i prestiti cambializzati rappresentano una forma di finanziamento che prevede l’utilizzo di cambiali come strumento di garanzia per il prestito. Questi prestiti sono particolarmente indicati per chi non ha accesso alle forme di credito tradizionali a causa di una referenza creditizia negativa o di redditi non dimostrabili attraverso documentazione ufficiale. Il debitore si impegna a rimborsare il prestito mediante l’emissione di cambiali, le quali hanno valore legale e sono esigibili alla scadenza. La caratteristica principale dei prestiti cambializzati è la velocità di erogazione, nonché la possibilità di ottenere somme di denaro anche in assenza di garanzie reali o personali tradizionali. Occorre ricordare che in caso di mancato pagamento, le implicazioni legali relative al recupero crediti possono rivelarsi particolarmente severe.

Queste alternative dovrebbero essere considerate con attenzione e scelte in base alle proprie specifiche esigenze e capacità di rimborso, al fine di evitare di aggravare ulteriormente la propria situazione finanziaria.

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Come evitare il rifiuto della cessione del quinto

Per aumentare le possibilità di ottenere la cessione del quinto, è cruciale adottare strategie mirate a migliorare la propria situazione creditizia. Di seguito, alcuni consigli pratici e informativi:

  • Scegliere l’istituto di credito giusto: non tutti gli istituti di credito valutano le richieste di prestito allo stesso modo. È pertanto essenziale effettuare un’accurata ricerca e confrontare le diverse offerte, prestando attenzione a tassi di interesse, condizioni e servizi post-vendita. Leggere attentamente i feedback e le recensioni degli altri clienti può fornire utili insight sulla loro esperienza con l’istituto di credito.
  • Affidarsi a un professionista: un consulente finanziario può essere di grande aiuto nella navigazione delle opzioni di prestito disponibili e nella preparazione della documentazione necessaria per la cessione del quinto. La loro esperienza può risultare decisiva nell’identificare la soluzione più conveniente in base al proprio profilo finanziario, oltre a incrementare le probabilità di approvazione della richiesta grazie a una presentazione ottimale della stessa.

Adottando questi approcci, si possono ottimizzare le proprie possibilità di successo nella richiesta di una cessione del quinto, evitando i comuni ostacoli che potrebbero portare al rifiuto della richiesta.

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Riassumendo

La cessione del quinto può essere rifiutata per diverse ragioni, legate principalmente alla situazione finanziaria del richiedente, al tipo di contratto di lavoro, allo stato di salute e all'azienda

Esistono alternative alla cessione del quinto come i prestiti con garante, prestiti con ipoteca immobiliare, prestiti con a garanzia un dossier titoli.

Per aumentare le possibilità di ottenere la cessione del quinto, è importante avere una buona situazione lavorativa, scegliere l'istituto di credito giusto e, se necessario, farsi aiutare da un professionista.

Conclusioni

In conclusione, i principali motivi di un eventuale rifiuto nella cessione del quinto possono essere ricondotti a una situazione creditizia non ottimale, a condizioni lavorative instabili, o a documentazione incompleta o non conforme. È fondamentale sottolineare l’importanza di mantenere una buona stabilità lavorativa per aumentare le possibilità di ottenere questo tipo di finanziamento.

In caso di rifiuto, è essenziale non demoralizzarsi. Esistono numerose alternative e soluzioni finanziarie disponibili che possono essere esplorate. Inoltre, l’eventuale rifiuto può rappresentare un’opportunità per rivalutare e migliorare la propria situazione lavorativa prima di inoltrare una nuova richiesta.

È vivamente consigliato affidarsi all’esperienza di un consulente finanziario. Un professionista può offrire una consulenza personalizzata, aiutando a comprendere i motivi di un eventuale rifiuto e a identificare la strada più adatta per conseguire i propri obiettivi finanziari, assicurando un supporto fondamentale in ogni fase della richiesta.

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Domande frequenti

La mia cessione del quinto è stata rifiutata. Perché?

Esistono diverse motivazioni per cui la cessione del quinto può essere rifiutata. Le più comuni sono legate alla situazione finanziaria del richiedente (ad esempio, reddito insufficiente, cattiva situazione creditizia, eccessiva esposizione debitoria), al tipo di contratto di lavoro (ad esempio, contratto a tempo determinato breve, lavoro precario) o a problemi con il datore di lavoro (ad esempio, azienda di piccole dimensioni o con problemi finanziari).

Come posso evitare il rifiuto della cessione del quinto?

Per aumentare le tue possibilità di ottenere la cessione del quinto, è importante:
Scegliere l’istituto di credito giusto: confronta le diverse offerte e scegli l’istituto che propone le condizioni più vantaggiose per le tue esigenze.
Affidarti a un professionista: un consulente finanziario può aiutarti a valutare la tua situazione e a scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Posso richiedere la cessione del quinto se ho un contratto a tempo determinato?

Sì, la cessione del quinto può essere richiesta anche da lavoratori con contratto a tempo determinato, ma in alcuni casi potrebbero essere richiesti requisiti aggiuntivi, come ad esempio un’anzianità lavorativa minima.

Posso richiedere la cessione del quinto se sono segnalato in CRIF?

Essere segnalati in CRIF, ovvero nel sistema di informazioni creditizie, può non rappresentare un ostacolo nella concessione di prestiti e finanziamenti. Questo tipo di finanziamento prevede la ritenzione diretta della rata dallo stipendio o dalla pensione, offrendo così maggiori garanzie all’istituto di credito. Pertanto, anche i soggetti segnalati in CRIF possono avere accesso alla cessione del quinto, a patto di presentare determinate garanzie, come un lavoro stabile e uno stipendio adeguato.

Posso richiedere la cessione del quinto se sono protestato?

In linea di massima, la presenza di un protesto non preclude la possibilità di ottenere la cessione del quinto, ma potrebbe condizionare negativamente l’esito della richiesta. La valutazione dipende da diversi fattori, come la gravità del protesto, il tempo trascorso dal protesto e la situazione finanziaria del richiedente.

Posso richiedere la cessione del quinto se ho avuto un pignoramento?

Anche in caso di pignoramento, la cessione del quinto potrebbe essere concessa, ma la valutazione dipende da diversi fattori, come l’entità del pignoramento, il tempo trascorso dal pignoramento e la situazione finanziaria del richiedente.

Posso richiedere la cessione del quinto se sono in malattia?

La possibilità di ottenere la cessione del quinto in caso di malattia dipende dalla gravità della malattia e dalla sua prognosi. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una visita medica per valutare l’idoneità del richiedente.

A chi posso rivolgermi per avere maggiori informazioni sulla cessione del quinto?

Puoi rivolgerti a un istituto di credito, a un consulente finanziario o all’associazione di categoria dei lavoratori a cui appartieni.

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Francesco Zinghinì

Ingegnere Elettronico appassionato di finanza e fintech. Ha fondato il portale web di comparazione e raccolta mutui MutuiperlaCasa.com. Ha ideato e realizzato il BOMA (Business Optimization for Mortgage Administration) un sistema CRM avanzato per la gestione delle pratiche mutuo ed ha realizzato numerosi tool finanziari di supporto all'attività del Mediatore Creditizio. È il fondatore di TuttoSemplice.com.

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