L’insegnamento di Storia e Filosofia nei licei italiani, percorso affascinante e ricco di valore, richiede il possesso di specifici requisiti accademici. Accedere alla classe di concorso A-19 (Filosofia e Storia) non è sempre immediato dopo la laurea. Spesso, infatti, è necessario colmare dei “debiti formativi”, ovvero integrare Crediti Formativi Universitari (CFU) mancanti in determinati settori scientifico-disciplinari (SSD). Questa guida completa offre una panoramica chiara su come identificare e recuperare i CFU necessari, trasformando un ostacolo burocratico in un’opportunità di arricchimento professionale e culturale.
Comprendere i requisiti ministeriali è il primo passo fondamentale per ogni aspirante docente. La normativa, definita dal Ministero dell’Istruzione, delinea con precisione i titoli di laurea ammessi e il numero esatto di crediti richiesti in aree specifiche. Affrontare questo percorso non significa solo adeguarsi a una norma, ma anche approfondire le proprie competenze, con uno sguardo rivolto sia alla solida tradizione culturale mediterranea sia alle competenze innovative richieste dal mercato del lavoro europeo.
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Requisiti CFU per la classe di concorso A-19
Per accedere alla classe di concorso A-19, dedicata all’insegnamento di Filosofia e Storia, è indispensabile possedere una laurea magistrale, specialistica o del vecchio ordinamento compatibile. Tuttavia, il solo titolo di studio spesso non è sufficiente. La normativa ministeriale richiede un numero preciso di CFU in specifici settori scientifico-disciplinari per garantire una preparazione completa e adeguata nelle materie di insegnamento. È un passaggio cruciale che determina l’ammissibilità ai concorsi e alle graduatorie per le supplenze.
L’analisi del proprio piano di studi diventa, quindi, un’operazione preliminare e obbligatoria. Confrontare gli esami sostenuti durante il percorso universitario con le tabelle ministeriali permette di individuare eventuali lacune. Questi “debiti formativi” devono essere colmati per poter intraprendere la carriera di docente. Per una guida dettagliata sui titoli di studio e i crediti specifici, è utile consultare risorse come la guida completa ai requisiti per insegnare storia e filosofia, che offre un quadro chiaro e aggiornato.
La distribuzione dei crediti richiesta
Secondo le disposizioni ministeriali, per molte lauree magistrali, l’accesso alla classe A-19 è subordinato al possesso di almeno 60 CFU totali, distribuiti tra i settori M-FIL (discipline filosofiche), M-STO (discipline storiche) e L-ANT (discipline dell’antichità). La ripartizione solitamente prevede: 12 CFU in M-STO/01 (Storia medievale), 12 CFU in M-STO/02 (Storia moderna) o M-STO/04 (Storia contemporanea), 12 CFU in L-ANT/02 (Storia greca) o L-ANT/03 (Storia romana), e 24 CFU nelle discipline filosofiche (da M-FIL/01 a M-FIL/06).
Per alcune lauree specifiche, come quelle in Filosofia (LM-78) o in Scienze Storiche (LM-84), i requisiti possono variare. Ad esempio, a un laureato in Filosofia potrebbero essere richiesti almeno 36 crediti in ambito storico e antropologico (M-STO e L-ANT). Viceversa, a un laureato in Storia potrebbero mancare crediti nel settore filosofico. È fondamentale verificare la propria situazione specifica consultando le tabelle ministeriali ufficiali, disponibili su portali specializzati come Classidiconcorso.com.
Come colmare i debiti formativi
Una volta accertata la mancanza di determinati CFU, esistono diverse strategie per integrarli. La scelta del percorso più adatto dipende dal numero di crediti da recuperare, dalle esigenze personali e dagli obiettivi di carriera. Le opzioni disponibili sono pensate per offrire flessibilità a laureati, professionisti e aspiranti docenti, permettendo di completare la propria formazione in modo mirato ed efficace. Affrontare questo passaggio non è solo un adempimento burocratico, ma un’occasione per approfondire le proprie conoscenze.
Le soluzioni più comuni per il recupero dei crediti sono i corsi singoli universitari e i Master di I livello. Entrambi i percorsi permettono di sostenere gli esami nei settori scientifico-disciplinari richiesti e di ottenere una certificazione valida ai fini concorsuali e per l’inserimento nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). La scelta tra le due opzioni va ponderata attentamente, considerando costi, tempi e benefici aggiuntivi, come il punteggio in graduatoria.
Corsi Singoli Universitari
I corsi singoli rappresentano la soluzione più agile per chi ha bisogno di recuperare un numero limitato di CFU. Questa opzione permette di iscriversi a specifici insegnamenti offerti dalle università, sia statali che telematiche, sostenere il relativo esame e ottenere i crediti necessari. Il vantaggio principale è la flessibilità: si possono scegliere esattamente gli esami mancanti senza dover seguire un intero percorso di studi strutturato. Le università telematiche, in particolare, offrono la possibilità di iscriversi in qualsiasi periodo dell’anno e di seguire le lezioni online, una comodità non da poco per chi già lavora.
Master di completamento per la classe A-19
I Master di I livello da 60 CFU sono una soluzione completa e strutturata, ideale per chi deve colmare un debito formativo consistente. Questi percorsi, offerti da numerose università anche in modalità online, sono specificamente progettati per fornire tutti i crediti richiesti per una determinata classe di concorso, come la A-19. Oltre a integrare i CFU mancanti, un Master offre un titolo post-laurea che garantisce un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie GPS, un vantaggio competitivo importante. Molti atenei propongono pacchetti formativi che includono anche certificazioni informatiche o linguistiche, utili per aumentare ulteriormente il proprio punteggio.
Tradizione e innovazione nel mercato del lavoro
Una solida formazione in storia e filosofia, arricchita dai CFU necessari per l’insegnamento, apre porte che vanno oltre l’ambito scolastico. Le competenze acquisite, come il pensiero critico, la capacità di analisi complessa e l’argomentazione logica, sono sempre più richieste in un mercato del lavoro europeo in continua evoluzione. La capacità di interpretare il presente attraverso le lenti del passato e di affrontare questioni etiche complesse rende i laureati in queste discipline figure preziose in settori inaspettati, come l’high-tech, la bioetica e la consulenza aziendale.
In questo contesto, la cultura mediterranea rappresenta un patrimonio inestimabile. La sua storia millenaria, intrisa di filosofia, arte e scambi culturali, offre un serbatoio di conoscenze e valori che possono essere declinati in chiave moderna. La valorizzazione di questo patrimonio, anche attraverso progetti di turismo culturale o di cooperazione internazionale, rappresenta un’interessante prospettiva professionale. Unire la tradizione umanistica con le nuove competenze digitali e manageriali è la chiave per trasformare un percorso di studi classico in una carriera innovativa e competitiva a livello globale.
Valorizzare la cultura mediterranea
La conoscenza approfondita della storia e del pensiero nati nel bacino del Mediterraneo è una risorsa strategica. Questa eredità culturale può diventare il fulcro di percorsi professionali innovativi legati alla valorizzazione del patrimonio culturale, al turismo sostenibile e alla diplomazia culturale. Progetti europei e internazionali spesso ricercano esperti in grado di gestire e comunicare la complessità storica e culturale di quest’area. La dieta mediterranea, ad esempio, è riconosciuta non solo come stile di vita sano ma come strumento di sviluppo economico e di inclusione sociale, unendo tradizione e benessere. Saper narrare questa ricchezza, contestualizzandola nelle sfide contemporanee, è una competenza distintiva.
Sbocchi nel mercato europeo
Le competenze filosofiche e storiche trovano applicazione in contesti lavorativi moderni e internazionali. La capacità di analisi critica e di problem-solving è fondamentale in ambiti come le risorse umane, la comunicazione aziendale e il marketing. In un’Europa che affronta sfide complesse, dalla transizione digitale alle questioni etiche legate all’intelligenza artificiale, la figura del “consulente etico” o dello specialista in Computer Ethics sta emergendo come cruciale in aziende tecnologiche e organizzazioni governative. Queste nuove professioni dimostrano come lo studio del pensiero umano, lungi dall’essere obsoleto, fornisca strumenti essenziali per progettare un futuro più consapevole e sostenibile. Per chi aspira all’insegnamento, prepararsi per il concorso di storia e filosofia significa anche acquisire una mentalità aperta alle sfide globali.
Conclusioni

Colmare i debiti formativi per l’accesso alla classe di concorso A-19 è un percorso necessario per chi sogna di insegnare Storia e Filosofia. Sebbene possa sembrare un ostacolo burocratico, rappresenta in realtà una preziosa opportunità di crescita. Scegliere di integrare i CFU mancanti attraverso corsi singoli o Master dedicati permette non solo di soddisfare i requisiti di legge, ma anche di approfondire le proprie conoscenze e di acquisire nuove competenze. Questo arricchimento personale e professionale si rivela fondamentale sia per la carriera di docente sia per esplorare sbocchi lavorativi alternativi.
In un mondo sempre più interconnesso, la solida base culturale offerta dagli studi umanistici, radicata nella tradizione mediterranea, si combina efficacemente con le esigenze di innovazione del mercato europeo. Le abilità di analisi, pensiero critico e argomentazione sviluppate nello studio di storia e filosofia sono universalmente riconosciute e apprezzate. Affrontare con metodo e consapevolezza il percorso di integrazione dei crediti significa investire sul proprio futuro, aprendosi a una pluralità di carriere in cui la cultura umanistica è il vero valore aggiunto.
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Domande frequenti

Per accedere alla classe di concorso A-19 (Filosofia e Storia), a seconda della laurea magistrale posseduta, sono richiesti specifici CFU. Ad esempio, con una laurea in Scienze filosofiche (LM-78) servono almeno 36 CFU in settori storico-antichistici (M-STO e L-ANT). Con una laurea in Scienze storiche (LM-84), invece, ne occorrono almeno 36 in settori filosofici (M-FIL). Per altre lauree, come Scienze dell’educazione (LM-57), il requisito è di almeno 60 CFU totali tra M-FIL, M-STO e L-ANT, con una distribuzione precisa dei crediti all’interno di questi settori.
Il metodo più sicuro è confrontare il tuo piano di studi universitario con le tabelle ufficiali della classe di concorso A-19, disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Devi controllare che i Settori Scientifico-Disciplinari (SSD) dei tuoi esami corrispondano a quelli richiesti e di avere il numero di crediti necessario per ciascun ambito. Molte università offrono anche servizi di valutazione del piano di studi per verificare l’accesso alle classi di concorso.
Se hai un debito formativo, puoi colmarlo iscrivendoti a corsi singoli universitari per sostenere gli esami specifici che ti mancano. Un’altra opzione è frequentare un Master di completamento per le classi di concorso, che offre un pacchetto di esami finalizzato a integrare i CFU necessari e spesso fornisce anche punteggio aggiuntivo per le graduatorie.
No, sono due requisiti distinti. I CFU per la classe di concorso (ad esempio, i 36+36 per la A-19) attestano la tua competenza nella materia che vuoi insegnare. Il percorso da 60 CFU, che ha sostituito i precedenti 24 CFU, è un percorso di formazione iniziale su competenze pedagogiche, psicologiche e didattiche che abilita alla professione di insegnante ed è un requisito per partecipare ai concorsi.
Sì, le lauree del vecchio ordinamento sono ancora titoli di accesso all’insegnamento, ma a condizioni specifiche. Ad esempio, una laurea in Filosofia è valida per la classe A-19 se il piano di studi ha incluso almeno tre corsi annuali (o sei semestrali) di storia (storia greca o romana, medievale, moderna o contemporanea). È fondamentale consultare le tabelle ministeriali (DPR 19/2016 e DM 259/2017) per verificare i requisiti esatti associati al proprio titolo.