L’apprendimento integrato di lingua e contenuto, noto come CLIL (Content and Language Integrated Learning), rappresenta un approccio didattico innovativo e sempre più centrale nel sistema scolastico italiano. Questo metodo prevede l’insegnamento di una disciplina non linguistica, come storia, arte o economia, attraverso una lingua straniera. L’obiettivo è duplice: rafforzare le competenze disciplinari e, contemporaneamente, potenziare la padronanza della lingua veicolare. In un contesto europeo sempre più interconnesso, il CLIL in lingua francese assume un valore strategico, creando un ponte culturale ed economico tra l’Italia e il mondo francofono, valorizzando le radici comuni della cultura mediterranea e preparando gli studenti alle sfide del mercato globale.
Questo articolo offre una guida completa al CLIL in francese, esplorando i requisiti normativi per i docenti, l’impatto sul punteggio nelle graduatorie e fornendo idee pratiche per lezioni che uniscono tradizione e innovazione. Si tratta di un percorso che non solo arricchisce l’offerta formativa, ma apre anche nuove prospettive professionali per gli insegnanti e opportunità di crescita per gli studenti, rendendoli cittadini europei più consapevoli e competitivi.
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Cos’è il CLIL e perché è importante
Il CLIL è una metodologia didattica in cui una materia curricolare viene insegnata in una lingua straniera, che diventa così il mezzo per apprendere e comunicare, non solo l’oggetto di studio. A differenza di una tradizionale lezione di lingua, il focus si sposta sui contenuti della disciplina, che guidano la scelta del lessico e delle strutture linguistiche necessarie. Questo approccio integrato favorisce un apprendimento più naturale e contestualizzato, spingendo gli studenti a utilizzare la lingua in modo attivo e finalizzato a uno scopo concreto. I benefici sono molteplici: dal potenziamento delle abilità cognitive e della competenza linguistica, alla promozione di una mentalità multilingue e interculturale. Il CLIL prepara gli studenti a un mondo globalizzato, fornendo loro strumenti per interagire in contesti internazionali e accedere a materiali di studio in lingua originale.
I requisiti per insegnare CLIL in francese in Italia
Per poter insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in lingua francese secondo la metodologia CLIL, i docenti della scuola secondaria italiana devono possedere requisiti specifici, definiti dalla normativa ministeriale. Il primo requisito fondamentale è di natura linguistica: è necessario attestare una competenza nella lingua francese pari almeno al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Questa competenza deve essere certificata da un ente riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Oltre alla competenza linguistica, è richiesta una preparazione di tipo metodologico-didattico. I docenti devono completare un corso di perfezionamento universitario specifico sulla metodologia CLIL. Per i docenti in formazione iniziale, il percorso prevede il conseguimento di 60 CFU, mentre per i docenti già in servizio sono previsti corsi da 20 CFU. Questi percorsi formativi sono finalizzati a fornire le competenze necessarie per progettare e gestire lezioni efficaci, integrando correttamente contenuti disciplinari e obiettivi linguistici. Per maggiori dettagli sui percorsi abilitanti, è utile consultare una guida completa sui requisiti per insegnare francese.
Come la certificazione CLIL aumenta il punteggio in graduatoria
Ottenere una certificazione per la metodologia CLIL non è solo un arricchimento professionale, ma rappresenta anche un vantaggio concreto per migliorare la propria posizione nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Secondo le tabelle di valutazione dei titoli, il solo corso di perfezionamento CLIL viene valutato, ma il suo valore aumenta significativamente se abbinato a una certificazione linguistica. In particolare, l’abbinamento di un corso CLIL con una certificazione linguistica di livello C1 in francese può portare al riconoscimento di 7 punti, mentre con un livello C2 si possono ottenere fino a 9 punti complessivi.
Questa combinazione di titoli è molto apprezzata perché attesta una doppia competenza: non solo la padronanza della lingua straniera, ma anche la capacità di applicarla in un contesto didattico specifico e innovativo. Per gli aspiranti docenti, investire nella formazione CLIL è una scelta strategica per aumentare le proprie opportunità di ottenere un incarico. Per massimizzare il proprio punteggio è consigliabile approfondire quali master e corsi di francese aumentano il punteggio GPS.
Idee di Lezione CLIL in Francese: Un Ponte tra Tradizione e Innovazione
Progettare lezioni CLIL efficaci significa creare percorsi didattici coinvolgenti, dove la lingua francese diventa veicolo per esplorare temi affascinanti. Il legame tra Italia e Francia, radicato in una cultura mediterranea comune e proiettato verso un mercato europeo condiviso, offre un terreno fertile per moduli interdisciplinari che uniscono tradizione e innovazione.
Cultura Mediterranea e Gastronomia
Un’idea di lezione potrebbe essere incentrata sul tema “La Dieta Mediterranea: un patrimonio da scoprire”. In questo modulo, che integra Scienze dell’Alimentazione e Storia, gli studenti possono ricercare in francese le origini e i benefici della dieta mediterranea, patrimonio UNESCO condiviso da Italia e Francia. L’attività potrebbe prevedere l’analisi di ricette tradizionali delle due nazioni, la comparazione dei prodotti tipici (olio d’oliva, vino, formaggi) e la creazione di una presentazione multimediale o di un blog di cucina in lingua francese. Questo approccio non solo rafforza il lessico specifico, ma promuove anche una maggiore consapevolezza culturale.
Arte e Storia: Dialoghi Culturali
Nel campo della Storia dell’Arte, un percorso CLIL può esplorare i fitti dialoghi tra gli artisti italiani e francesi. Un modulo intitolato “L’arte che unisce: dal Rinascimento italiano all’Impressionismo francese” permetterebbe agli studenti di analizzare le influenze reciproche. Ad esempio, si potrebbe studiare l’impatto del classicismo romano sugli artisti francesi del ‘700 o come la pittura di paesaggio italiana abbia ispirato i precursori dell’Impressionismo. Le attività potrebbero includere l’analisi di opere d’arte con schede in francese, dibattiti guidati e la creazione di un “museo virtuale” che metta a confronto opere dei due paesi. Per chi insegna questa materia, una guida al CLIL in storia dell’arte può offrire spunti preziosi.
Economia e Mercato Europeo: Prepararsi al Futuro
Per gli indirizzi tecnici e economici, un’idea di lezione di Economia Aziendale potrebbe essere “Made in Italy vs. Fabriqué en France: eccellenze a confronto”. Gli studenti, lavorando in gruppo, potrebbero analizzare case study di brand iconici dei settori moda, automotive o enogastronomia, confrontando strategie di marketing e posizionamento sul mercato europeo. Potrebbero preparare un’analisi SWOT (Forces, Faiblesses, Opportunités, Menaces) in francese per un’azienda italiana che vuole entrare nel mercato francese e viceversa. Questo progetto sviluppa competenze economiche e linguistiche altamente spendibili nel mondo del lavoro.
Tecnologia e Sostenibilità: Sfide Comuni
Unendo Tecnologia e Geografia, si può sviluppare un progetto CLIL su “Energie rinnovabili sulle coste del Mediterraneo”. Gli studenti potrebbero ricercare e confrontare le politiche energetiche e le soluzioni tecnologiche adottate in Italia e in Francia per sfruttare l’energia solare, eolica o marina. Il prodotto finale potrebbe essere un reportage in francese, un podcast o un breve documentario che presenti le sfide e le opportunità della transizione ecologica nei due paesi. Questo tema, di grande attualità, stimola il pensiero critico e l’acquisizione di un vocabolario tecnico-scientifico moderno.
Strumenti e Risorse per una didattica CLIL efficace
Per realizzare una lezione CLIL di successo, è fondamentale avvalersi di strumenti e risorse adeguati. La tecnologia offre un supporto prezioso: piattaforme come Padlet, Genially o Kahoot! permettono di creare materiali interattivi, mappe concettuali e quiz per verificare la comprensione in modo dinamico. L’uso di materiali autentici è cruciale: articoli di giornali online come Le Monde, video da canali come TV5Monde o podcast scientifici di France Culture espongono gli studenti alla lingua viva e a registri linguistici diversi.
Inoltre, è importante promuovere la collaborazione e la comunicazione. Progetti come quelli offerti dalla piattaforma eTwinning consentono di creare gemellaggi elettronici con classi di scuole francofone, offrendo agli studenti l’opportunità di usare il francese per comunicare con coetanei madrelingua in un contesto reale. L’Institut français in Italia mette a disposizione numerose risorse didattiche per docenti CLIL, suddivise per disciplina e livello. Per un’organizzazione ottimale delle lezioni, può essere d’aiuto consultare una guida specifica sulle UDA (Unità di Apprendimento) in francese.
Conclusioni

In conclusione, la metodologia CLIL applicata alla lingua francese si configura come un’opportunità strategica per il sistema educativo italiano. Non si tratta semplicemente di insegnare una materia in un’altra lingua, ma di costruire competenze integrate, preparando gli studenti a essere cittadini attivi e consapevoli nel contesto europeo e mediterraneo. Per i docenti, intraprendere il percorso CLIL significa accettare una sfida professionale che porta a un rinnovamento della propria didattica, con benefici tangibili anche in termini di punteggio nelle graduatorie. Per gli studenti, rappresenta una via per apprendere in modo più profondo e motivante, sviluppando una flessibilità mentale e una competenza comunicativa che saranno preziose per il loro futuro accademico e lavorativo. Abbracciare il CLIL in francese significa investire in un’istruzione che guarda oltre i confini nazionali, valorizzando le affinità culturali e aprendo le porte a un dialogo internazionale basato sulla conoscenza e sulla collaborazione.
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Domande frequenti

Per insegnare CLIL in lingua francese, un docente in Italia deve possedere due requisiti fondamentali. Il primo è una competenza linguistica in francese di livello C1, attestata da un ente certificatore riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione. Il secondo è una competenza metodologico-didattica, che si ottiene frequentando un corso di perfezionamento universitario specifico sulla metodologia CLIL, del valore di 60 CFU. Entrambi i titoli sono necessari per poter insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in francese.
Sì, il possesso di una certificazione CLIL, abbinato a una certificazione linguistica, garantisce un punteggio aggiuntivo significativo nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Ad esempio, la combinazione di un corso CLIL con una certificazione di lingua francese di livello C1 può valere 7 punti, mentre con un livello C2 può arrivare a 9 punti. Questo rende la formazione CLIL una scelta strategica per i docenti che mirano a migliorare la propria posizione in graduatoria e aumentare le opportunità di incarico.
Certamente. Un’idea per una lezione CLIL in una scuola secondaria potrebbe integrare storia dell’arte e lingua francese. L’argomento potrebbe essere l’Impressionismo. L’insegnante, invece di spiegare in italiano, guida gli studenti nell’analisi di un’opera come “Impression, soleil levant” di Monet, utilizzando il francese per descrivere la tecnica (“la touche”), la luce (“la lumière”) e il paesaggio (“le paysage”). Gli studenti imparano così i concetti chiave della corrente artistica utilizzando la lingua come strumento veicolare, in un contesto autentico e motivante.
La differenza fondamentale risiede nell’obiettivo didattico. In una lezione di francese tradizionale, la lingua è l’oggetto dello studio: si imparano regole grammaticali, lessico e sintassi. In una lezione CLIL, invece, la lingua francese è il *mezzo* attraverso cui si apprende un’altra materia, come la storia, le scienze o l’economia. L’approccio CLIL ha una doppia focalizzazione: l’acquisizione dei contenuti disciplinari e, contemporaneamente, il potenziamento delle competenze linguistiche in un contesto d’uso reale.
Se sei un docente di una disciplina non linguistica (DNL), come matematica o storia, e desideri insegnare in francese, il percorso è ben definito. Per prima cosa, devi raggiungere e certificare una competenza nella lingua francese pari al livello C1 del QCER. Successivamente, è necessario frequentare un corso di perfezionamento universitario sulla metodologia CLIL da 60 CFU, che fornisce le competenze didattiche specifiche per questo approccio. Una volta ottenuti entrambi i titoli, sarai qualificato per insegnare la tua materia in lingua francese.