CLIL Lettere: Guida a requisiti, lezioni e punteggio

Guida completa al CLIL per Lettere. Scopri i requisiti, idee pratiche per lezioni in italiano e come aumentare il tuo punteggio per ottenere il ruolo.

In Breve (TL;DR)

Scopri come applicare la metodologia CLIL alle discipline letterarie: una guida completa che affronta i requisiti normativi, offre spunti pratici per lezioni e spiega come aumentare il tuo punteggio in graduatoria.

Dall’analisi dei requisiti normativi e dei titoli valutabili fino a idee e strategie pratiche per le tue lezioni, ti guidiamo passo passo nel percorso per insegnare con la metodologia CLIL e aumentare il tuo punteggio.

Approfondisci i passaggi burocratici e accedi a risorse pratiche come esempi e checklist per aumentare il tuo punteggio.

L’insegnamento delle discipline letterarie attraverso la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) rappresenta una frontiera innovativa per la scuola italiana, un ponte tra il sapere umanistico e le competenze linguistiche richieste da un contesto europeo e globale. Questo approccio non si limita a tradurre una lezione in un’altra lingua, ma ripensa la didattica stessa, integrando contenuto disciplinare e lingua straniera in un unico processo di apprendimento. L’obiettivo è duplice: da un lato, approfondire lo studio della letteratura, della storia e della cultura; dall’altro, potenziare la padronanza di una lingua veicolare, trasformandola in uno strumento vivo e funzionale alla conoscenza.

In Italia, l’introduzione del CLIL è stata sancita a livello normativo dai Regolamenti attuativi del 2010, che ne hanno previsto l’obbligatorietà nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici. Questa scelta ha posto le basi per un rinnovamento metodologico che valorizza le competenze linguistiche come obiettivo formativo prioritario, in linea con le direttive europee. L’applicazione del CLIL alle materie letterarie, in particolare, apre scenari affascinanti, permettendo di esplorare il patrimonio culturale mediterraneo e la tradizione italiana in una prospettiva internazionale, favorendo il dialogo tra identità locale e orizzonti globali.

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Grafica concettuale che illustra l'integrazione tra libri di letteratura italiana e icone rappresentative dell'apprendimento
L’approccio CLIL fonde lingua e contenuto, arricchendo lo studio delle discipline letterarie. Scopri i requisiti e le idee per le tue lezioni.

Cosa significa insegnare con metodologia CLIL

Insegnare con la metodologia CLIL significa adottare un approccio integrato in cui una disciplina non linguistica (DNL), come la letteratura italiana o la storia, viene veicolata attraverso una lingua straniera. Non si tratta di una semplice lezione di lingua, ma di un percorso in cui la lingua diventa il mezzo per costruire conoscenze disciplinari specifiche. Il docente CLIL progetta lezioni learner-centred, ovvero centrate sullo studente, promuovendo un apprendimento attivo e collaborativo. Le tradizionali lezioni frontali lasciano spazio a attività basate su compiti (task-based), lavori di gruppo e l’uso di tecnologie e materiali multimediali per stimolare l’interazione e l’autonomia degli alunni.

Questo metodo favorisce lo sviluppo simultaneo di competenze diverse: quelle disciplinari, relative ai contenuti specifici della materia, e quelle linguistiche. Ad esempio, studiando il Romanticismo, gli studenti non solo apprendono le caratteristiche del movimento letterario, ma acquisiscono anche il lessico specifico in lingua straniera, imparano a formulare ipotesi e a cogliere i concetti chiave di un testo complesso. L’insegnante assume un ruolo di “facilitatore”, creando un’impalcatura di supporto (scaffolding) che guida gli studenti nell’apprendimento, rendendo i contenuti accessibili nonostante la barriera linguistica.

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I requisiti del docente CLIL di discipline letterarie

Per poter insegnare le discipline letterarie con la metodologia CLIL, un docente deve possedere un profilo di competenze ben definito, che abbraccia tre ambiti specifici: linguistico, disciplinare e metodologico-didattico. Il requisito fondamentale è una solida competenza linguistico-comunicativa nella lingua straniera veicolare, attestata da una certificazione di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). È inoltre richiesta la padronanza della micro-lingua disciplinare, ovvero il lessico specifico e i generi testuali propri della letteratura e della storia.

Dal punto di vista disciplinare, il docente deve essere in grado di trasporre i saperi della propria materia in chiave didattica, integrando lingua e contenuti in modo coerente con i curricula scolastici. A livello metodologico, è necessario aver acquisito competenze specifiche attraverso corsi di perfezionamento universitari. La normativa prevede corsi da 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e percorsi da 20 CFU per quelli già in servizio. Questi corsi forniscono gli strumenti per progettare percorsi CLIL, creare materiali didattici adatti e utilizzare strategie di valutazione integrate. Se sei interessato a percorrere questa strada, puoi trovare maggiori informazioni su come diventare insegnante di lettere e sui requisiti necessari.

La normativa di riferimento in Italia

La cornice normativa del CLIL in Italia si fonda principalmente sulla Riforma della scuola secondaria di secondo grado del 2010, che ha introdotto l’insegnamento di una Disciplina Non Linguistica (DNL) in lingua straniera in modo obbligatorio. Nello specifico, è previsto nell’ultimo anno di tutti i Licei e Istituti Tecnici, mentre nei Licei Linguistici l’obbligo parte dal terzo anno per una lingua e dal quarto per una seconda lingua. Il Decreto del Presidente della Repubblica 275/1999 sull’autonomia scolastica aveva già aperto la strada, consentendo la programmazione di insegnamenti in lingua straniera.

Per definire il profilo e la formazione del docente CLIL, sono intervenuti successivi decreti. Il Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 ha stabilito i criteri per i corsi di perfezionamento universitari, mentre il Decreto Direttoriale 6 del 16 aprile 2012 ha definito le modalità di attuazione dei corsi da 20 CFU per i docenti in servizio. Note ministeriali, come la 4969 del 25 luglio 2014, hanno fornito indicazioni operative per un’introduzione graduale della metodologia, tenendo conto della necessità di formare un numero adeguato di insegnanti qualificati. Infine, il recente decreto del 22 dicembre 2023 ha aggiornato le disposizioni, specificando quali classi di concorso possono insegnare con metodologia CLIL.

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Progettare una lezione CLIL di lettere: tradizione e innovazione

Progettare una lezione CLIL di materie letterarie richiede un equilibrio tra il rispetto per la tradizione culturale e l’adozione di metodologie didattiche innovative. L’obiettivo è rendere il patrimonio letterario, specialmente quello legato alla cultura mediterranea, accessibile e significativo per studenti che apprendono in una lingua straniera. Un approccio efficace parte dall’individuazione di nuclei tematici fondanti e universali, come il viaggio dell’eroe, l’amore, il conflitto tra individuo e società, che possono essere esplorati attraverso autori e testi di epoche diverse, creando connessioni tra passato e presente.

La lezione deve essere strutturata in modo da supportare attivamente gli studenti. Si può iniziare con un’attività di brainstorming per attivare le conoscenze pregresse, magari usando immagini o video per stimolare la discussione. Successivamente, si introduce il lessico specifico necessario per comprendere il testo letterario. L’analisi del testo può avvenire attraverso attività collaborative, come il jigsaw reading o il dibattito, che incoraggiano l’interazione e la negoziazione dei significati. L’uso di strumenti digitali, come mappe concettuali interattive o piattaforme per la scrittura collaborativa, può arricchire l’esperienza, fondendo la profondità del contenuto tradizionale con la dinamicità dell’innovazione tecnologica. La valutazione, infine, deve essere coerente con l’approccio, tenendo conto sia della comprensione disciplinare sia delle competenze linguistiche acquisite.

Idee e spunti pratici per lezioni CLIL

Trasformare un argomento di letteratura in una lezione CLIL coinvolgente è una sfida creativa. Un’idea potrebbe essere quella di affrontare il tema dell’esilio nella letteratura italiana, da Dante a Foscolo fino ad autori contemporanei, in lingua inglese. Gli studenti potrebbero analizzare estratti di opere, confrontare le diverse esperienze di esilio e produrre un testo creativo, come una pagina di diario o una lettera, immedesimandosi in uno degli autori studiati. Questo tipo di attività non solo approfondisce un tema letterario, ma sviluppa anche competenze di scrittura e di analisi critica in L2.

Un altro spunto è legato alla cultura mediterranea. Si potrebbe organizzare un modulo CLIL in spagnolo o francese sul mito nel teatro antico, analizzando una tragedia di Sofocle e confrontandola con una riscrittura moderna. Gli studenti potrebbero lavorare in gruppo per creare una breve sceneggiatura o una presentazione multimediale che attualizzi il mito. Per un approccio più ludico, si possono utilizzare le escape room didattiche, dove gli enigmi da risolvere per “fuggire” dalla stanza sono basati su concetti letterari o figure retoriche. Queste attività, che integrano gioco e apprendimento, aumentano la motivazione e favoriscono lo sviluppo di competenze trasversali. Per chi cerca ulteriori spunti, creare una UDA di italiano può essere un ottimo punto di partenza per strutturare percorsi interdisciplinari.

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Vantaggi e sfide del CLIL nel contesto italiano ed europeo

L’adozione della metodologia CLIL offre numerosi vantaggi, posizionando la scuola italiana in un dialogo costruttivo con il contesto europeo. Per gli studenti, il beneficio principale è un apprendimento più autentico e motivante della lingua straniera, utilizzata come strumento per accedere a nuovi saperi. Questo approccio migliora non solo le competenze linguistiche, ma anche quelle cognitive e critiche, abituando gli alunni a confrontarsi con prospettive culturali diverse. Il CLIL prepara cittadini globali, pronti per l’internazionalizzazione e per un mercato del lavoro sempre più competitivo. Inoltre, l’esposizione a una didattica laboratoriale e collaborativa sviluppa importanti life skills come il problem solving e il lavoro di squadra.

Tuttavia, l’implementazione del CLIL non è priva di sfide. La principale difficoltà in Italia è la carenza di docenti con i necessari requisiti linguistici e metodologici. Formare un corpo docente adeguato richiede tempo e investimenti significativi. Un’altra sfida riguarda la produzione di materiali didattici specifici, che spesso devono essere creati o adattati dagli stessi insegnanti. Infine, esiste il rischio di semplificare eccessivamente i contenuti disciplinari per renderli linguisticamente accessibili, a discapito della profondità culturale. Superare queste sfide richiede un forte impegno istituzionale e la creazione di reti di collaborazione tra scuole e docenti per condividere buone pratiche e risorse.

Conclusioni

L’integrazione della metodologia CLIL nell’insegnamento delle discipline letterarie rappresenta un’evoluzione significativa per il sistema educativo italiano, una risposta concreta alla necessità di formare studenti con una mentalità aperta e competenze adeguate al XXI secolo. Sebbene le sfide legate alla formazione dei docenti e alla creazione di risorse didattiche siano reali, i vantaggi in termini di apprendimento linguistico, sviluppo del pensiero critico e apertura interculturale sono innegabili. L’approccio CLIL, unendo la ricchezza della tradizione umanistica italiana e mediterranea con l’innovazione didattica, non solo potenzia il curriculum scolastico, ma offre agli studenti una chiave di lettura più complessa e affascinante del mondo. Investire nel CLIL significa investire in una scuola che sa guardare al futuro, promuovendo un sapere integrato che va oltre i confini delle singole materie e delle singole culture.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Cos’è esattamente il CLIL e come si applica alle materie letterarie?

CLIL è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, un approccio metodologico che prevede l’insegnamento di una disciplina non linguistica (come la letteratura, la storia o la filosofia) attraverso una lingua straniera. Nelle materie letterarie, non si tratta di una semplice traduzione della lezione, ma di un’integrazione profonda dove la lingua diventa veicolo per l’analisi di testi, autori e contesti culturali. L’obiettivo è duplice: apprendere i contenuti specifici della disciplina e, contemporaneamente, migliorare la competenza nella lingua straniera, usandola in un contesto autentico e stimolante.

Quali sono i requisiti per un docente che vuole insegnare lettere in modalità CLIL?

Un docente di discipline letterarie per insegnare in modalità CLIL deve possedere tre tipi di competenze. Innanzitutto, una competenza linguistica nella lingua straniera veicolare di livello C1, certificata secondo il QCER. In secondo luogo, una solida competenza disciplinare per poter gestire i contenuti letterari. Infine, deve aver acquisito competenze metodologico-didattiche specifiche, ottenute tramite un corso di perfezionamento universitario (da 60 CFU per i neo-docenti, da 20 CFU per quelli in servizio), che lo abiliti a progettare e valutare percorsi di apprendimento integrato.

Quali vantaggi offre il CLIL agli studenti di discipline umanistiche?

Il CLIL offre molteplici vantaggi. Aumenta la motivazione degli studenti, che vedono la lingua straniera come uno strumento pratico per accedere a nuovi contenuti. Favorisce un apprendimento più profondo e critico, poiché richiede di analizzare concetti complessi in una lingua diversa dalla propria. Inoltre, amplia gli orizzonti culturali, mettendo gli studenti in contatto con diverse prospettive e preparandoli a un contesto globale. Sviluppa anche competenze trasversali, come la capacità di collaborare in gruppo e il pensiero critico, essenziali nel mondo del lavoro e nella vita.

È possibile applicare il CLIL per valorizzare la cultura mediterranea?

Assolutamente sì. Il CLIL è uno strumento eccellente per valorizzare la cultura mediterranea in una prospettiva internazionale. Ad esempio, si possono creare percorsi in spagnolo sulla letteratura del Siglo de Oro, confrontando Cervantes con autori italiani del periodo, o moduli in francese sull’Illuminismo, analizzando le connessioni tra pensatori italiani e francesi. Studiare le radici comuni della cultura mediterranea attraverso una lingua veicolare permette agli studenti di comprendere meglio la propria identità culturale e, allo stesso tempo, di aprirsi al dialogo con le altre culture del bacino del Mediterraneo in un contesto europeo.

Come si inserisce il CLIL nell’esame di Stato italiano?

Nell’esame di Stato, la metodologia CLIL può essere valorizzata durante la prova orale. Se il docente della disciplina insegnata in CLIL è un membro interno della commissione d’esame, il colloquio può accertare le competenze disciplinari acquisite anche in lingua straniera. Questo significa che una parte della discussione sulla materia può svolgersi nella lingua veicolare utilizzata durante l’anno, permettendo allo studente di dimostrare non solo la conoscenza del contenuto, ma anche la sua capacità di articolarlo in un’altra lingua, in linea con il percorso formativo svolto.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Cosa significa esattamente fare CLIL in materie come italiano e letteratura?

CLIL è l’acronimo di *Content and Language Integrated Learning* e indica l’insegnamento di una materia non linguistica, come la storia o la letteratura, attraverso una lingua straniera (ad esempio, l’inglese). In pratica, invece di studiare la lingua in modo astratto, gli studenti la usano attivamente per apprendere i contenuti di un’altra disciplina. Una lezione di storia sulla rivoluzione americana, ad esempio, verrebbe tenuta interamente in inglese, utilizzando documenti e materiali autentici in lingua originale. L’obiettivo è duplice: imparare i concetti della materia e, allo stesso tempo, potenziare le competenze linguistiche in un contesto reale e stimolante.

Quali requisiti deve avere un docente per poter insegnare con la metodologia CLIL?

Per insegnare una disciplina non linguistica con metodologia CLIL, un docente deve possedere due requisiti fondamentali. Il primo è una competenza linguistica certificata nella lingua straniera veicolare, che deve essere di livello C1 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER). Il secondo è una competenza metodologico-didattica specifica, che si ottiene frequentando un corso di perfezionamento universitario da 60 CFU. Questi corsi sono organizzati dalle università e formano il docente su come progettare e gestire lezioni con approccio CLIL.

La certificazione CLIL fa aumentare il punteggio nelle graduatorie docenti (GPS)?

Sì, la certificazione CLIL è un titolo valutabile che permette di aumentare il punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Se abbinata a una certificazione linguistica, il suo valore aumenta notevolmente. Secondo le tabelle di valutazione attuali, la combinazione permette di ottenere fino a 9 punti aggiuntivi. Ad esempio, il corso CLIL insieme a una certificazione di livello B2 vale 6 punti, con un C1 vale 7 punti e con un C2 arriva a 9 punti. Questo rappresenta un vantaggio significativo per migliorare la propria posizione in graduatoria.

Quali sono i vantaggi concreti del CLIL per studenti e docenti di materie umanistiche?

Per gli studenti, il CLIL rende l’apprendimento più dinamico e concreto, potenziando non solo le abilità linguistiche ma anche la capacità di ragionamento e confronto interculturale. Affrontare temi storici o letterari in una lingua straniera apre a nuove prospettive e sviluppa una mentalità più globale. Per i docenti, ottenere l’abilitazione CLIL aumenta la credibilità professionale e apre a nuove opportunità di carriera, come l’insegnamento in contesti internazionali o specializzati. Inoltre, diversifica le metodologie didattiche, rendendo le lezioni più coinvolgenti e interattive.

Come si diventa docente CLIL in Italia?

Il percorso per diventare docente CLIL inizia con il possesso dei titoli di accesso all’insegnamento (laurea e abilitazione). Successivamente, è necessario ottenere una certificazione linguistica di livello C1 nella lingua straniera scelta, rilasciata da un ente accreditato dal MIUR. L’ultimo passo consiste nel frequentare e superare un corso di perfezionamento universitario sulla metodologia CLIL da 60 CFU. Diversi atenei e enti di formazione accreditati offrono questi percorsi, spesso anche in modalità online, che preparano a gestire l’intero processo didattico, dalla progettazione dei materiali alla valutazione.