CLIL Scienze Umane: Guida a requisiti, punteggio e lezioni

Guida completa al CLIL in Scienze Umane e Pedagogia. Scopri requisiti, idee per lezioni e come aumentare il punteggio per ottenere il ruolo. Con esempi pratici.

In Breve (TL;DR)

Questa guida completa illustra come applicare la metodologia CLIL nelle scienze umane e in pedagogia, analizzando i requisiti necessari, fornendo idee pratiche per le lezioni e strategie mirate per aumentare il proprio punteggio.

Approfondiremo i passaggi burocratici, i titoli valutabili e le strategie per incrementare il proprio punteggio, offrendo spunti pratici per progettare lezioni efficaci.

Troverai inoltre esempi pratici, checklist e modelli scaricabili per pianificare il tuo percorso e superare le selezioni.

L’insegnamento delle scienze umane e della pedagogia attraverso la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) rappresenta una frontiera educativa di grande valore, capace di fondere l’apprendimento di contenuti disciplinari con lo sviluppo di competenze linguistiche avanzate. Questo approccio non solo arricchisce il bagaglio culturale degli studenti, ma li prepara a un mercato del lavoro sempre più globale e competitivo. In un contesto come quello italiano, ponte naturale nel Mediterraneo e pilastro della cultura europea, il CLIL nelle discipline umanistiche assume un ruolo strategico, permettendo di esplorare le radici della tradizione in una chiave innovativa e multiculturale.

Adottare il CLIL significa insegnare una materia come la storia, la filosofia, la sociologia o la pedagogia in una lingua straniera, solitamente l’inglese. Lungi dall’essere una semplice traduzione della lezione, questo metodo richiede una riprogettazione della didattica. L’obiettivo è duplice: garantire la piena comprensione dei contenuti disciplinari e, contemporaneamente, potenziare le abilità nella lingua veicolare. Per i docenti, ciò si traduce in una sfida stimolante che richiede competenze specifiche e una solida preparazione, ma che apre anche a notevoli opportunità professionali e a un incremento del punteggio nelle graduatorie.

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Mappa concettuale su una lavagna che collega termini di scienze umane e pedagogia in diverse lingue, usata in una lezione cli
L’integrazione tra lingua e discipline umanistiche attraverso il CLIL apre a nuove prospettive didattiche. Scopri i requisiti e le strategie per lezioni efficaci.

Cosa significa CLIL e perché è importante nelle Scienze Umane

CLIL è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, ovvero l’apprendimento integrato di lingua e contenuti. Si tratta di un approccio metodologico in cui una lingua straniera viene usata come mezzo per insegnare una disciplina non linguistica (DNL). Nel campo delle scienze umane e della pedagogia, questo si traduce nell’insegnare materie come psicologia, antropologia o sociologia in una lingua veicolare. L’idea di fondo è che l’apprendimento linguistico risulti più efficace e naturale quando è legato a contenuti concreti e stimolanti, superando l’approccio tradizionale basato sulla sola grammatica. Questo metodo favorisce sia l’acquisizione di conoscenze specifiche della materia, sia il consolidamento delle competenze linguistiche.

L’importanza del CLIL in questo settore risiede nella sua capacità di creare un ponte tra culture e prospettive diverse. Le scienze umane esplorano l’essenza dell’esperienza umana, le società e le loro evoluzioni. Studiarle in un’altra lingua, come l’inglese, apre a un patrimonio di testi, ricerche e dibattiti internazionali, altrimenti difficilmente accessibile. Questo non solo amplia gli orizzonti culturali degli studenti, ma sviluppa anche il pensiero critico e la capacità di analizzare i fenomeni da più punti di vista, competenze fondamentali in un mondo globalizzato. La metodologia CLIL, quindi, non è solo una tecnica didattica, ma uno strumento per educare cittadini consapevoli e aperti al dialogo interculturale.

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I requisiti normativi per i docenti CLIL in Italia

Per poter insegnare una disciplina non linguistica (DNL) con metodologia CLIL nella scuola secondaria italiana, i docenti devono possedere requisiti specifici, delineati dalla normativa ministeriale. Il quadro di riferimento è stato introdotto con la riforma della scuola secondaria di secondo grado e successivi decreti. Fondamentalmente, il profilo del docente CLIL si basa su due pilastri: competenze linguistiche e competenze metodologico-didattiche. Questa doppia qualificazione è essenziale per garantire un insegnamento efficace, che non sacrifichi la profondità dei contenuti disciplinari sull’altare della lingua veicolare, e viceversa.

Nello specifico, la normativa prevede che l’insegnante abbia una competenza linguistico-comunicativa nella lingua straniera veicolare di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). A questo si aggiunge la necessità di aver acquisito competenze metodologiche attraverso corsi di perfezionamento universitari. Per i docenti in formazione iniziale, è richiesto un corso da 60 CFU, mentre per quelli già in servizio sono previsti percorsi formativi da 20 CFU. Questi corsi, organizzati dalle università, sono finalizzati a fornire gli strumenti didattici per progettare e gestire lezioni CLIL in modo efficace, integrando lingua e contenuto in un percorso di apprendimento coerente e stimolante per gli studenti.

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Come il CLIL aumenta il punteggio nelle GPS

Oltre al valore formativo e professionale, la certificazione CLIL rappresenta un importante vantaggio strategico per i docenti che aspirano a migliorare la propria posizione nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Il sistema di valutazione dei titoli, infatti, riconosce un punteggio specifico per questa competenza, che può fare la differenza nell’ottenimento di un incarico. L’acquisizione di una certificazione CLIL, abbinata a una certificazione linguistica, è una delle strategie più efficaci per incrementare il proprio punteggio.

Il punteggio attribuito varia in base alla tipologia di corso e alla combinazione con le certificazioni linguistiche. Un corso di perfezionamento CLIL da 60 CFU, se accompagnato da una certificazione linguistica, può garantire un punteggio significativo. Ad esempio, la combinazione di un corso CLIL con una certificazione di livello C2 può portare all’attribuzione di un massimo di 9 punti. Anche livelli inferiori, come il C1 o il B2, associati al CLIL, permettono di ottenere punteggi importanti, rispettivamente 7 e 6 punti. È fondamentale, quindi, che i docenti interessati a aumentare il proprio punteggio nelle GPS considerino questo percorso come un investimento sulla propria carriera, informandosi attentamente sulle diverse tipologie di corsi riconosciuti e sulle relative valutazioni.

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Tradizione e innovazione: idee per lezioni CLIL di Scienze Umane

L’applicazione della metodologia CLIL nelle scienze umane offre un’opportunità unica per coniugare tradizione e innovazione, specialmente nel contesto della cultura mediterranea. Un’idea di lezione potrebbe concentrarsi sull’analisi comparata dei concetti di democrazia nell’antica Atene e nelle società contemporanee europee. Utilizzando fonti in lingua inglese, gli studenti potrebbero esplorare testi di filosofi classici e articoli di scienziati politici moderni, sviluppando un lessico specifico e confrontando modelli culturali e politici. Questo approccio non solo rafforza le competenze linguistiche, ma stimola anche una riflessione critica sulle radici della nostra civiltà.

Unità didattica sulla migrazione nel Mediterraneo

Un altro percorso didattico innovativo potrebbe riguardare il tema della migrazione, analizzato da una prospettiva sociologica e antropologica. Si potrebbe partire dalla storia delle diaspore nel Mediterraneo, utilizzando mappe interattive, documentari e testimonianze dirette in lingua inglese. L’attività potrebbe culminare in un debate, dove gli studenti, divisi in gruppi, argomentano diverse posizioni sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione, basandosi sui dati e sui concetti appresi. Questo tipo di lezione trasforma lo studente in un partecipante attivo, che “fa cose con le parole”, rendendo l’apprendimento profondo e duraturo. Progetti come questo, che integrano strumenti digitali e apprendimento cooperativo, sono un esempio di come il CLIL possa rendere lo studio delle scienze umane più dinamico e rilevante per le sfide del XXI secolo.

Pedagogia e identità culturale

In ambito pedagogico, un modulo CLIL potrebbe esplorare come diversi modelli educativi, ad esempio quello di Maria Montessori e quello di John Dewey, abbiano influenzato la concezione di infanzia e cittadinanza in Italia e nei paesi anglosassoni. Attraverso la lettura di testi originali e la visione di materiale audiovisivo, gli studenti potrebbero analizzare le connessioni tra teorie pedagogiche e contesti socioculturali. Un’attività pratica potrebbe consistere nel progettare un’ipotetica “scuola ideale” che integri elementi di entrambe le tradizioni, presentando il progetto in lingua inglese. Questo non solo arricchisce la conoscenza della disciplina, ma promuove anche una competenza interculturale essenziale per futuri educatori e professionisti del settore. L’uso di una UDA specifica per le scienze umane può ulteriormente strutturare e arricchire il percorso.

Vantaggi e sfide del CLIL nel mercato europeo

L’implementazione del CLIL nelle scienze umane prepara gli studenti ad affrontare con maggiore competitività il mercato del lavoro europeo. Possedere competenze linguistiche avanzate, unite a una solida conoscenza disciplinare, è un requisito sempre più richiesto in un contesto professionale globale. Questo approccio non solo migliora la fluidità comunicativa, ma abitua gli studenti a operare in un ambiente multiculturale, a comprendere e analizzare documenti complessi in lingua straniera e a interagire con colleghi di diversa provenienza. Si tratta di abilità trasversali che aumentano significativamente le prospettive di carriera, sia in ambito accademico che in settori come la cooperazione internazionale, il giornalismo, le risorse umane e le istituzioni europee.

Tuttavia, l’adozione su larga scala del CLIL presenta anche delle sfide. La principale riguarda la formazione dei docenti, che devono possedere una doppia competenza, disciplinare e linguistica, di alto livello. La carenza di insegnanti adeguatamente formati può rappresentare un ostacolo alla diffusione di questa metodologia. Inoltre, è necessario sviluppare materiali didattici specifici, che non siano una semplice traduzione di quelli esistenti, ma che siano pensati per un apprendimento integrato. Superare queste sfide richiede un investimento significativo nella formazione iniziale e in servizio dei docenti, come previsto anche dai percorsi per l’ abilitazione all’insegnamento delle scienze umane, e un forte sostegno da parte delle istituzioni scolastiche per promuovere la creazione di reti e la condivisione di buone pratiche.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

In sintesi, la metodologia CLIL applicata alle scienze umane e alla pedagogia rappresenta un potente motore di innovazione didattica e un investimento strategico per il futuro degli studenti e dei docenti. Offre la possibilità di esplorare la ricchezza della tradizione culturale, in particolare quella mediterranea, con uno sguardo aperto al mondo, preparando i giovani a diventare cittadini europei consapevoli e professionisti competitivi. Per i docenti, intraprendere il percorso CLIL significa non solo acquisire nuove competenze e aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie, ma anche rinnovare la propria pratica di insegnamento, rendendola più dinamica, inclusiva e in linea con le esigenze di una società globalizzata. Sebbene le sfide legate alla formazione e alle risorse non siano trascurabili, i benefici in termini di crescita culturale, professionale e personale sono innegabili, confermando il CLIL come una scelta vincente per la scuola italiana che guarda all’Europa.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Che cos’è esattamente il CLIL e come si applica alle scienze umane?

CLIL è l’acronimo di *Content and Language Integrated Learning*, un approccio metodologico che prevede l’insegnamento di una materia non linguistica attraverso una lingua straniera. Applicato alle scienze umane e alla pedagogia, significa, ad esempio, studiare la storia della filosofia in francese o i modelli pedagogici europei in inglese. Questo non solo potenzia le competenze linguistiche, ma permette anche di analizzare i contenuti da prospettive culturali diverse, arricchendo la comprensione della materia stessa.

Quali sono i requisiti per insegnare con la metodologia CLIL in Italia?

Per insegnare una disciplina non linguistica (DNL) con metodologia CLIL nella scuola secondaria italiana, un docente deve possedere due requisiti fondamentali. Il primo è una competenza linguistico-comunicativa nella lingua straniera veicolare di livello C1, certificata secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento. Il secondo è una competenza metodologico-didattica, che si acquisisce tramite un corso di perfezionamento universitario da 60 CFU per la formazione iniziale o da 20 CFU per i docenti già in servizio.

La certificazione CLIL aumenta il punteggio nelle graduatorie per l’insegnamento?

Sì, la certificazione CLIL, se abbinata a una certificazione linguistica, aumenta significativamente il punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Ad esempio, un corso di perfezionamento CLIL da 60 CFU, unito a una certificazione linguistica C1, può valere fino a 7 punti (3 per il CLIL + 4 per il C1). Questo rappresenta un vantaggio strategico importante per i docenti che mirano a migliorare la propria posizione in graduatoria e ad accedere a nuove opportunità professionali.

Potete fare un esempio pratico di lezione CLIL in pedagogia?

Certamente. Un’idea di lezione CLIL per un corso di pedagogia potrebbe essere: *”A-Level Psychology: The Origins of Psychology”*. L’insegnante, usando l’inglese come lingua veicolare, introduce le figure di Wundt e i primi approcci come l’introspezione. Gli studenti, divisi in gruppi, potrebbero analizzare brevi testi originali o semplificati, creare una timeline collaborativa con strumenti digitali e infine presentare alla classe le differenze tra strutturalismo e funzionalismo, utilizzando il lessico specifico della disciplina in inglese.

Quali sono i principali vantaggi del CLIL per gli studenti?

I vantaggi per gli studenti sono molteplici e documentati. In primo luogo, migliorano sia le competenze nella lingua straniera sia la comprensione dei contenuti disciplinari. L’approccio CLIL, essendo spesso basato su attività interattive e laboratoriali, aumenta la motivazione e la partecipazione attiva degli alunni. Inoltre, sviluppa abilità interculturali, una mentalità multilinguistica e prepara meglio gli studenti a un contesto accademico e lavorativo europeo, abituandoli a consultare fonti in lingua originale.