CLIL Storia e Filosofia: Guida a requisiti, lezioni e punteggio

Scopri come insegnare storia e filosofia con la metodologia CLIL. Guida completa a requisiti, titoli, idee di lezione e strategie per aumentare il punteggio.

In Breve (TL;DR)

Scopri come applicare la metodologia CLIL all’insegnamento di storia e filosofia, analizzando i requisiti necessari, le strategie per aumentare il punteggio e le idee pratiche per creare lezioni efficaci.

Dall’analisi dei requisiti e dei titoli valutabili fino a idee pratiche per lezioni, scopri come aumentare il tuo punteggio e pianificare il percorso verso il ruolo.

Approfondiamo come valorizzare i titoli, aumentare il punteggio nelle graduatorie e superare le selezioni grazie a strategie mirate e modelli pronti all’uso.

L’insegnamento di una disciplina in lingua straniera, noto come approccio CLIL (Content and Language Integrated Learning), rappresenta una delle innovazioni più significative nel panorama scolastico europeo e italiano. Questo metodo non si limita a insegnare una lingua, ma la utilizza come veicolo per apprendere contenuti di altre materie, come la storia e la filosofia. L’obiettivo è duplice: potenziare le competenze linguistiche degli studenti e, allo stesso tempo, approfondire la conoscenza disciplinare. Introdotto in Italia con la Riforma Gelmini del 2010, il CLIL è oggi obbligatorio nell’ultimo anno dei licei e degli istituti tecnici, con un’implementazione anticipata nei licei linguistici. Questa metodologia risponde alla crescente esigenza di formare cittadini preparati a un mercato del lavoro globale e a una società multiculturale.

Applicare il CLIL a materie complesse come la storia e la filosofia richiede una preparazione specifica da parte dei docenti. Non si tratta di una semplice traduzione di concetti, ma di una vera e propria rimodulazione della didattica. L’insegnante deve possedere non solo una solida competenza nella lingua straniera, ma anche abilità metodologiche per rendere i contenuti accessibili e stimolanti. Il successo di un percorso CLIL dipende dalla capacità di creare un ambiente di apprendimento interattivo, dove la lingua diventa uno strumento vivo per esplorare idee, analizzare fonti e dibattere criticamente, trasformando la lezione in un’esperienza formativa più dinamica e coinvolgente.

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Illustrazione concettuale che unisce simboli della storia e della filosofia a elementi della lingua inglese tramite la sigla
La metodologia CLIL applicata alla storia e alla filosofia. Esplora i requisiti e scopri spunti pratici per lezioni coinvolgenti e bilingui.

Cosa significa insegnare con la metodologia CLIL

Insegnare con la metodologia CLIL significa adottare un approccio integrato in cui la lingua straniera non è l’oggetto dello studio, ma il mezzo attraverso cui si apprendono i contenuti di una disciplina non linguistica (DNL). L’acronimo stesso, Content and Language Integrated Learning, sottolinea questa simbiosi: l’apprendimento dei contenuti e quello della lingua avvengono simultaneamente e si rafforzano a vicenda. L’idea di fondo è che l’uso pratico e contestualizzato della lingua in situazioni reali, come una lezione di storia sull’Impero Romano o un dibattito filosofico su Platone, sia più efficace della sola memorizzazione di regole grammaticali. Questo metodo favorisce un apprendimento attivo e partecipativo, spingendo gli studenti a usare la lingua per comunicare, negoziare significati e collaborare.

La forza del CLIL risiede nella sua capacità di rendere l’apprendimento linguistico un processo naturale e motivante. Anziché studiare la lingua in modo astratto, gli studenti la utilizzano per uno scopo concreto: comprendere un evento storico, analizzare un testo filosofico o esporre un’argomentazione. Questo non solo migliora la fluidità e la sicurezza nell’uso della lingua straniera, ma sviluppa anche competenze trasversali fondamentali, come il pensiero critico e il problem solving. L’insegnante CLIL agisce come un facilitatore, progettando attività che stimolino l’interazione e la rielaborazione dei contenuti, in un’ottica di didattica laboratoriale e inclusiva.

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I requisiti per diventare docente CLIL di storia e filosofia

Per poter insegnare storia e filosofia con la metodologia CLIL, un docente deve soddisfare requisiti specifici che riguardano sia le competenze linguistiche sia quelle metodologico-didattiche. La normativa italiana, delineata dal MIUR (oggi Ministero dell’Istruzione e del Merito), stabilisce un profilo chiaro per l’insegnante CLIL. Il requisito fondamentale è una competenza linguistico-comunicativa nella lingua straniera veicolare di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Durante una fase transitoria, è stato consentito l’accesso anche a docenti con un livello B2, ma il C1 resta l’obiettivo standard per garantire una gestione efficace della didattica.

Oltre alla padronanza linguistica, è indispensabile una formazione specifica sulle strategie didattiche del CLIL. Questa si ottiene attraverso corsi di perfezionamento universitario. Per i docenti in formazione iniziale, il percorso prevede l’acquisizione di 60 CFU, mentre per i docenti già in servizio sono richiesti 20 CFU. Questi corsi forniscono gli strumenti per progettare lezioni, adattare materiali, gestire la classe in lingua e valutare le competenze sia disciplinari sia linguistiche degli studenti. La combinazione di una certificazione linguistica e di un corso di perfezionamento CLIL è cruciale non solo per l’abilitazione ma anche per ottenere un punteggio significativo nelle graduatorie.

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Come strutturare una lezione CLIL efficace

Progettare una lezione CLIL di storia o filosofia richiede un’attenta pianificazione che integri obiettivi disciplinari e linguistici. Il punto di partenza è la chiara definizione dei prerequisiti e degli obiettivi di apprendimento. È essenziale stabilire cosa gli studenti dovranno sapere (contenuti storici o filosofici) e saper fare (competenze linguistiche) al termine della lezione. Ad esempio, per un modulo sulla Guerra Fredda, l’obiettivo disciplinare potrebbe essere comprendere le dinamiche geopolitiche, mentre quello linguistico potrebbe consistere nell’utilizzare il lessico specifico per confrontare fonti e punti di vista.

Una lezione CLIL ben strutturata si articola solitamente in più fasi. Si può iniziare con un’attività di brainstorming per attivare le conoscenze pregresse e introdurre il lessico chiave (language of learning). Segue la presentazione dei contenuti, utilizzando materiali autentici e diversificati come video, mappe, fonti primarie o brani filosofici, per rendere l’input comprensibile e stimolante. La fase centrale deve essere dedicata ad attività pratiche (language for learning), come lavori di gruppo, dibattiti o analisi di testi, in cui gli studenti usano attivamente la lingua per rielaborare le informazioni. Infine, una fase di verifica permette di valutare sia la comprensione dei contenuti sia l’acquisizione delle competenze linguistiche (language through learning).

Tradizione e innovazione nella didattica

Il CLIL rappresenta un ponte ideale tra tradizione e innovazione nella didattica delle discipline umanistiche. Se da un lato la storia e la filosofia sono materie profondamente radicate nella tradizione culturale, dall’altro l’approccio CLIL le proietta in una dimensione moderna e globale. Insegnare la filosofia greca in inglese o analizzare le fonti della Rivoluzione Francese direttamente in francese non significa sminuire il contenuto, ma arricchirlo. Questo metodo costringe docenti e studenti a superare la semplice memorizzazione di nozioni, per concentrarsi sulla comprensione profonda dei concetti e sulla loro rielaborazione critica.

L’innovazione non risiede solo nell’uso della lingua straniera, ma anche nelle metodologie didattiche che il CLIL promuove, come il cooperative learning, la flipped classroom e l’uso di tecnologie digitali. Questi strumenti aiutano a rendere la lezione più dinamica e partecipativa. Ad esempio, gli studenti possono collaborare online per analizzare una fonte storica o creare una presentazione multimediale su un pensatore. In questo modo, il CLIL non solo potenzia le competenze linguistiche, ma favorisce anche lo sviluppo di quelle competenze digitali e trasversali oggi indispensabili per un apprendimento permanente.

Focus sulla cultura mediterranea e il mercato europeo

Applicare la metodologia CLIL allo studio della storia e della filosofia offre un’opportunità unica per valorizzare il patrimonio della cultura mediterranea in un contesto europeo. Il Mediterraneo è stato per secoli un crocevia di popoli, lingue e idee, un laboratorio di incontri e scontri che hanno plasmato l’identità europea. Studiare in lingua inglese o francese temi come la Magna Grecia, l’Impero Romano o la filosofia araba nel Mediterraneo permette agli studenti di comprendere le radici comuni della cultura europea e di sviluppare una prospettiva interculturale. Questo approccio non solo arricchisce la conoscenza storica, ma promuove anche valori di tolleranza e cittadinanza attiva.

In un mercato del lavoro sempre più competitivo e internazionale, le competenze acquisite tramite il CLIL sono estremamente preziose. La capacità di discutere di temi complessi in una lingua straniera è una soft skill molto richiesta. Un giovane che sa argomentare in inglese sulla democrazia ateniese o analizzare in spagnolo l’influenza della cultura islamica in Andalusia possiede una marcia in più. Il CLIL, quindi, non è solo una metodologia didattica, ma un investimento sul futuro degli studenti, preparandoli a essere cittadini consapevoli e professionisti competitivi nel mercato europeo.

Vantaggi e sfide del CLIL in storia e filosofia

I vantaggi dell’approccio CLIL sono numerosi e ben documentati. Per gli studenti, il beneficio più evidente è un miglioramento significativo delle competenze nella lingua straniera, che viene appresa in un contesto d’uso autentico e motivante. Questo metodo stimola inoltre un maggiore sforzo cognitivo, poiché gli studenti devono concentrarsi simultaneamente sul contenuto e sulla lingua, favorendo una comprensione più profonda della materia. Il CLIL educa a un approccio multiculturale e multidisciplinare del sapere e abitua gli studenti a collaborare e negoziare significati, sviluppando competenze trasversali essenziali.

Tuttavia, l’implementazione del CLIL presenta anche delle sfide. La principale criticità riguarda la disomogeneità delle competenze linguistiche all’interno della classe, che può rendere difficile una didattica realmente partecipata. Per le materie umanistiche come la storia e la filosofia, la sfida è ancora più grande: il linguaggio è ricco di sfumature e concetti astratti, e il rischio di una semplificazione eccessiva è concreto. È fondamentale che il docente CLIL possieda non solo un livello C1, ma anche la padronanza della microlingua specifica della sua disciplina, per poter trasmettere i contenuti senza impoverirli. Superare queste sfide richiede una progettazione accurata, materiali didattici adeguati e una formazione continua dei docenti, un aspetto cruciale per il successo di questa metodologia innovativa.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

In conclusione, la metodologia CLIL applicata a storia e filosofia rappresenta una frontiera educativa di grande valore, capace di coniugare lo studio di discipline fondamentali con lo sviluppo di competenze linguistiche e interculturali indispensabili nel XXI secolo. Sebbene l’implementazione presenti sfide significative, legate soprattutto alla formazione dei docenti e alla gestione di classi eterogenee, i benefici sono innegabili. Gli studenti non solo migliorano la padronanza di una lingua straniera, ma imparano a pensare in modo critico e globale, analizzando il passato per comprendere il presente in una prospettiva europea e mediterranea. Per i docenti, rappresenta un’opportunità di crescita professionale e di innovazione didattica, che permette di rendere le proprie materie più vive e rilevanti per le nuove generazioni. Investire nel CLIL significa investire in una scuola più aperta, dinamica e in linea con le esigenze di una società complessa, preparando i giovani a diventare cittadini del mondo, capaci di dialogare e competere in un contesto internazionale. L’acquisizione di una certificazione CLIL, inoltre, si rivela strategica per aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie e accedere a nuove opportunità professionali.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Che requisiti servono per insegnare storia e filosofia con metodologia CLIL?

Per insegnare una disciplina non linguistica come storia o filosofia con la metodologia CLIL, un docente deve possedere sia l’abilitazione all’insegnamento per la specifica classe di concorso, sia competenze certificate nella lingua straniera a un livello non inferiore al C1 del QCER. È inoltre necessario aver completato un corso di perfezionamento metodologico-didattico universitario da 60 CFU.

La certificazione CLIL dà punteggio nelle graduatorie docenti?

Sì, la certificazione CLIL è un titolo valutabile che attribuisce punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Se abbinata a una certificazione linguistica, il punteggio aumenta considerevolmente. Ad esempio, un corso di perfezionamento CLIL insieme a una certificazione linguistica di livello C1 può valere 7 punti, mentre con un livello C2 può arrivare fino a 9 punti.

Come posso strutturare una lezione CLIL di storia o filosofia?

Una lezione CLIL efficace integra obiettivi di contenuto e linguistici. Per esempio, in una lezione di storia sull’Impero Romano, l’obiettivo di contenuto potrebbe essere la comprensione della sua organizzazione sociale, mentre l’obiettivo linguistico potrebbe essere l’uso del lessico specifico in inglese (es. ‘empire’, ‘senate’, ‘patrician’). Le attività possono includere l’analisi di fonti in lingua, lavori di gruppo, la creazione di mappe concettuali o presentazioni.

Il CLIL è obbligatorio nelle scuole superiori italiane?

Sì, la normativa italiana, introdotta con la riforma del 2010, ha reso obbligatorio l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL nell’ultimo anno dei licei e degli istituti tecnici. Per i licei linguistici, l’obbligo è esteso a due discipline e parte già dal terzo e quarto anno.

Quali sono i principali vantaggi del CLIL per gli studenti?

I vantaggi per gli studenti sono molteplici. Il CLIL potenzia la competenza nella lingua straniera usandola in contesti pratici e significativi. Favorisce una comprensione più profonda della materia di studio, sviluppa una mentalità multilinguistica e prepara meglio gli studenti a percorsi universitari e professionali in un contesto internazionale. Inoltre, aumenta la motivazione e la fiducia nelle proprie capacità.