L’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, noto con l’acronimo CLIL (Content and Language Integrated Learning), rappresenta una delle innovazioni più significative nel panorama educativo europeo e italiano. Questo approccio metodologico, introdotto in Italia con la Riforma della scuola secondaria di secondo grado, unisce l’apprendimento di contenuti specifici, come quelli tecnologici, al potenziamento delle competenze in una lingua straniera. L’obiettivo è duplice: formare studenti con solide conoscenze disciplinari e, allo stesso tempo, prepararli a un mercato del lavoro sempre più globale e competitivo, dove la padronanza di una seconda lingua è una competenza chiave.
In un mondo interconnesso, la capacità di comunicare efficacemente in un’altra lingua su temi tecnici e scientifici apre innumerevoli porte. Il CLIL applicato alla tecnologia non solo arricchisce il percorso formativo degli studenti, ma risponde anche a una precisa esigenza del mercato europeo, che richiede professionisti in grado di operare in contesti multiculturali. Questa guida esplora i requisiti per i docenti, offre spunti per lezioni innovative che legano tecnologia, cultura mediterranea e innovazione, e analizza come questa metodologia possa diventare un valore aggiunto per la carriera di un insegnante.
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Cosa significa CLIL e perché è importante in Tecnologia
Il CLIL è un approccio didattico in cui una materia curricolare viene insegnata attraverso una lingua straniera. Non si tratta di una lezione di lingua, ma di una lezione di una disciplina come la tecnologia, la fisica o la storia, veicolata in un idioma diverso da quello nativo. Questo metodo, definito “a focalizzazione duale”, pone sullo stesso piano gli obiettivi di apprendimento della materia e quelli linguistici. In questo modo, la lingua diventa lo strumento per accedere a nuovi saperi e non solo l’oggetto dello studio. La Commissione Europea ha più volte sottolineato l’importanza di questa metodologia per la modernizzazione dei sistemi educativi.
Applicare il CLIL alla tecnologia offre vantaggi unici. Permette agli studenti di familiarizzare con il lessico tecnico-scientifico internazionale, una competenza fondamentale in settori come l’informatica, l’ingegneria o il design. Inoltre, l’uso di risorse digitali e materiali autentici in lingua straniera (video, podcast, articoli scientifici) rende l’apprendimento più dinamico e motivante. Gli studenti non solo imparano i concetti tecnologici, ma sviluppano anche abilità trasversali come il pensiero critico, la risoluzione di problemi e la collaborazione in un contesto multiculturale.
I requisiti per diventare docente CLIL di Tecnologia
Per poter insegnare tecnologia con metodologia CLIL, un docente deve possedere competenze specifiche che abbracciano tre ambiti: linguistico, disciplinare e metodologico-didattico. La normativa italiana, in linea con le direttive europee, stabilisce requisiti precisi per garantire la qualità dell’insegnamento. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha definito un profilo chiaro per il docente CLIL della scuola secondaria di secondo grado. Questi requisiti sono essenziali non solo per l’efficacia didattica, ma anche per il corretto inquadramento professionale e l’accesso alle opportunità di carriera.
Competenze linguistiche e certificazioni
Il requisito fondamentale per un docente CLIL è una solida competenza nella lingua straniera veicolare. La normativa richiede il possesso di una certificazione linguistica di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Durante una fase transitoria, è stato considerato sufficiente un livello B2, ma l’obiettivo a regime resta il C1. Questa certificazione deve essere rilasciata da enti riconosciuti dal Ministero. Oltre alla conoscenza generale della lingua, il docente deve padroneggiare la micro-lingua specifica della disciplina tecnologica, ovvero il lessico e le strutture discorsive tipiche del settore.
Formazione metodologica e CFU
Oltre alle competenze linguistiche, è indispensabile una formazione specifica sulla metodologia CLIL. Questa si ottiene attraverso corsi di perfezionamento universitario. Per i docenti in formazione iniziale, il percorso prevede l’acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari (CFU), che includono anche un tirocinio. Per i docenti già in servizio, sono previsti percorsi formativi da 20 CFU. Questi corsi forniscono gli strumenti per progettare, gestire e valutare un’unità didattica CLIL, integrando efficacemente lingua e contenuti disciplinari e utilizzando le tecnologie in modo appropriato. Per maggiori dettagli su come insegnare tecnologia e sui relativi CFU, è possibile consultare guide specifiche.
CLIL e punteggio: un vantaggio per le graduatorie
Ottenere una specializzazione CLIL rappresenta un investimento significativo per la carriera di un docente, con un impatto diretto sul punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Il sistema di valutazione dei titoli riconosce un valore specifico ai percorsi formativi CLIL, che può aumentare considerevolmente le possibilità di ottenere incarichi. Il punteggio varia in base alla combinazione del corso di perfezionamento CLIL con una certificazione linguistica. Ad esempio, un corso CLIL abbinato a una certificazione C2 può portare al riconoscimento fino a 9 punti. Questo dimostra come l’impegno nella formazione continua sia premiato e valorizzato nel sistema scolastico italiano.
È fondamentale, tuttavia, prestare attenzione alla tipologia di corso scelto. Le tabelle ministeriali distinguono tra corsi di perfezionamento CLIL che rispettano i criteri del DM 249/2010 (60 CFU con tirocinio) e altri corsi metodologici. I primi, che richiedono l’abilitazione e una certificazione C1 per l’accesso, hanno una valutazione superiore. Un corso di perfezionamento da 60 CFU, se non abbinato a una certificazione linguistica, viene valutato in misura minore, generalmente come un normale corso di perfezionamento. Per questo, è cruciale informarsi bene e scegliere percorsi erogati da università e enti accreditati dal Ministero. Una scelta consapevole permette di massimizzare l’investimento formativo e scalare le graduatorie GPS in modo efficace.
Idee di lezione: unire Tecnologia, Tradizione e Innovazione
Progettare un modulo CLIL in tecnologia offre l’opportunità di creare percorsi didattici originali e stimolanti. L’approccio ideale è quello che riesce a connettere i contenuti tecnici con il contesto culturale degli studenti, valorizzando il patrimonio locale in una prospettiva europea e globale. Unire tradizione e innovazione è la chiave per rendere l’apprendimento significativo. Ad esempio, si possono sviluppare progetti che utilizzano le più moderne tecnologie digitali per raccontare e valorizzare aspetti della cultura mediterranea, come l’artigianato, la gastronomia o il patrimonio artistico. Questo non solo potenzia le competenze tecniche e linguistiche, ma anche quelle di cittadinanza attiva e consapevolezza culturale.
Esempio 1: Design 3D e Artigianato Mediterraneo
Un’idea di lezione potrebbe concentrarsi sulla stampa 3D per la riproduzione o la reinterpretazione di oggetti dell’artigianato tradizionale. Gli studenti, lavorando in inglese, potrebbero ricercare la storia di un manufatto tipico della loro regione (ceramiche, tessuti, gioielli), analizzarne le forme e le funzioni. Successivamente, utilizzando software di modellazione 3D, potrebbero progettarne una versione moderna o una replica fedele. Il progetto culminerebbe con la stampa del modello e la preparazione di una presentazione multimediale in lingua inglese per un ipotetico mercato internazionale. Questo percorso integra competenze di design, storia locale, marketing e, naturalmente, tecnologia avanzata.
Esempio 2: Sviluppo App per il Turismo Culturale
Un altro progetto coinvolgente potrebbe essere lo sviluppo di un’applicazione mobile per promuovere un sito archeologico o un itinerario culturale locale. Gli studenti, divisi in team, potrebbero occuparsi di diversi aspetti: ricerca storica e iconografica, scrittura dei testi in lingua straniera, progettazione dell’interfaccia utente (UI/UX) e programmazione di base tramite piattaforme di sviluppo low-code o no-code. Questa attività, oltre a essere un’eccellente Unità di Apprendimento (UDA) in tecnologia, li metterebbe di fronte a un problema reale, stimolandoli a trovare soluzioni innovative e a collaborare come in un vero team di lavoro. La presentazione finale dell’app potrebbe simulare un pitch a potenziali investitori del settore turistico europeo.
Esempio 3: Robotica e Agricoltura Sostenibile
Legando innovazione e tradizione agricola, si potrebbe proporre un modulo sulla robotica applicata all’agricoltura di precisione. Gli studenti potrebbero studiare in inglese le sfide dell’agricoltura mediterranea (siccità, ottimizzazione delle risorse) e progettare piccoli robot, magari usando kit come Arduino o Lego Mindstorms, per automatizzare compiti come l’irrigazione selettiva o il monitoraggio delle colture. Questo progetto li avvicinerebbe ai temi della sostenibilità ambientale e dell’Internet of Things (IoT), mostrando come la tecnologia possa supportare e innovare anche i settori più tradizionali, in un’ottica di mercato europeo attento all’ambiente e alla qualità.
Strumenti e Risorse Digitali per il CLIL in Tecnologia
La stretta correlazione tra CLIL e tecnologie è un dato di fatto, raccomandato anche dalla Commissione Europea. L’uso di strumenti digitali non solo facilita l’accesso a una vasta gamma di materiali autentici in lingua straniera, ma rende anche la didattica più interattiva e centrata sullo studente. Un docente CLIL di tecnologia deve saper padroneggiare e integrare nella sua pratica quotidiana una varietà di risorse web, app e software. Questi strumenti diventano alleati preziosi per creare percorsi di apprendimento personalizzati e motivanti, superando la lezione frontale tradizionale a favore di un approccio laboratoriale e collaborativo.
Esistono numerose piattaforme e archivi online che offrono risorse di alta qualità per lezioni CLIL. Database come Khan Academy, TED Talks o Tes mettono a disposizione video, lezioni e articoli su argomenti scientifici e tecnologici in diverse lingue. Per la progettazione didattica, strumenti come Learning Designer possono aiutare a strutturare i moduli in modo coerente, mentre per la valutazione si può ricorrere a software come Rubistar. L’utilizzo di questi strumenti, unito a metodologie come la flipped classroom (classe capovolta) o il BYOD (Bring Your Own Device), trasforma l’aula in un ambiente di apprendimento dinamico, dove lo studente è protagonista attivo della sua formazione.
Conclusioni
L’approccio CLIL applicato alla tecnologia rappresenta una frontiera educativa di grande valore, capace di rispondere in modo sinergico alle sfide della globalizzazione e dell’innovazione didattica. Per gli studenti, significa acquisire competenze duali – disciplinari e linguistiche – che sono fondamentali per orientarsi nel mercato del lavoro europeo e internazionale. Per i docenti, specializzarsi in questa metodologia non è solo un percorso di crescita professionale, ma anche un’opportunità concreta per migliorare il proprio posizionamento nelle graduatorie e accedere a nuove possibilità di carriera.
Integrare tecnologia, lingua e cultura, con un focus sulla valorizzazione del patrimonio mediterraneo in chiave innovativa, permette di creare percorsi formativi unici e altamente motivanti. L’utilizzo strategico delle risorse digitali e di metodologie attive trasforma l’apprendimento in un’esperienza dinamica e laboratoriale. In definitiva, investire nel CLIL tecnologico significa preparare i cittadini di domani: individui competenti, flessibili e aperti al mondo, capaci di coniugare le proprie radici culturali con una visione globale. Un obiettivo prioritario per il sistema scolastico italiano, in linea con le più avanzate direttive europee.
Domande frequenti

Quali sono i requisiti minimi per insegnare Tecnologia con il metodo CLIL?
Per insegnare tecnologia con la metodologia CLIL nella scuola secondaria di secondo grado, un docente deve soddisfare due requisiti principali. Il primo è di natura linguistica: è necessario possedere una certificazione in una lingua straniera di livello C1 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER), rilasciata da un ente certificatore riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione. Il secondo requisito riguarda la formazione metodologica: bisogna aver completato un corso di perfezionamento universitario specifico sulla didattica CLIL. Per i docenti in formazione iniziale, questo corso corrisponde a 60 CFU e include un tirocinio, mentre per i docenti già in servizio sono previsti percorsi da 20 CFU.
Come viene valutato il CLIL nelle graduatorie GPS?
Il possesso di una certificazione CLIL offre un vantaggio significativo nel punteggio delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Il punteggio attribuito dipende dalla combinazione del titolo CLIL con una certificazione linguistica. Ad esempio, un corso di perfezionamento CLIL da 60 CFU, se abbinato a una certificazione linguistica, viene valutato in modo incrementale: 6 punti con un livello B2, 7 punti con un C1 e fino a 9 punti con un C2. È importante notare che le tabelle di valutazione titoli distinguono tra i corsi di perfezionamento CLIL conformi al DM 249/2010 (che danno accesso a punteggi più alti) e altri corsi metodologici. Un corso CLIL senza una certificazione linguistica abbinata viene valutato meno, solitamente 1 punto.
È possibile insegnare CLIL Tecnologia senza una laurea magistrale?
L’accesso ai corsi di perfezionamento sulla metodologia CLIL è generalmente consentito a docenti e aspiranti docenti che siano in possesso di almeno un titolo di laurea triennale. Tuttavia, per l’insegnamento di una specifica disciplina, come la tecnologia, nella scuola secondaria, sono necessari i titoli di studio previsti dalla normativa sulle classi di concorso. Pertanto, sebbene il corso CLIL possa essere frequentato con una laurea triennale, per poter effettivamente insegnare la materia in una classe, è indispensabile possedere il titolo di studio completo (solitamente una laurea magistrale) che dà accesso alla relativa classe di concorso, come ad esempio la A060 “Tecnologia nella scuola secondaria di primo grado”.
Quali strumenti digitali sono più utili per una lezione CLIL di Tecnologia?
La tecnologia è un’alleata fondamentale per la didattica CLIL. Esistono numerosi strumenti digitali che possono arricchire una lezione. Per trovare materiali autentici in lingua, sono ideali piattaforme come TED Talks, Khan Academy e archivi di riviste scientifiche online. Per rendere la lezione interattiva, si possono usare app per creare quiz e sondaggi (es. Kahoot!, Mentimeter) o lavagne digitali collaborative (es. Miro, Jamboard). Software di modellazione 3D (es. Tinkercad, Fusion 360) e piattaforme per la programmazione a blocchi o lo sviluppo di app (es. Scratch, MIT App Inventor) sono perfetti per progetti pratici che uniscono creatività e competenze tecniche. L’uso di queste risorse supporta metodologie innovative come la classe capovolta (flipped classroom) e l’apprendimento basato su progetti (project-based learning).
Come si può integrare la cultura mediterranea in una lezione CLIL di Tecnologia?
Integrare la cultura mediterranea in una lezione CLIL di tecnologia è un modo eccellente per rendere l’apprendimento più contestualizzato e significativo. Si possono sviluppare progetti che utilizzano la tecnologia per valorizzare il patrimonio locale. Ad esempio, gli studenti potrebbero creare tour virtuali a 360° di siti archeologici, sviluppare app per la promozione di prodotti enogastronomici tipici, o usare la stampa 3D per ricreare antichi manufatti. Un altro spunto potrebbe essere l’analisi di tecniche costruttive tradizionali (come i muretti a secco) attraverso software di modellazione e simulazione, per studiarne la sostenibilità e l’efficienza in chiave moderna. Questi progetti permettono di applicare competenze tecnologiche avanzate a contesti reali, promuovendo al contempo la conoscenza della propria cultura.
Domande frequenti

CLIL è l’acronimo di *Content and Language Integrated Learning*, ovvero Apprendimento Integrato di Lingua e Contenuto. Si tratta di un approccio metodologico in cui una disciplina non linguistica, come la tecnologia, viene insegnata attraverso una lingua straniera. L’obiettivo è duplice: da un lato, l’apprendimento dei contenuti specifici della materia e, dall’altro, il potenziamento delle competenze nella lingua veicolare. Una lezione CLIL non è una semplice lezione di lingua, ma un percorso che integra contenuto, comunicazione, cognizione e cultura.
Per diventare docente CLIL di tecnologia in Italia, sono necessari requisiti specifici che riguardano sia la disciplina che le competenze linguistiche. Generalmente, il profilo del docente CLIL prevede il possesso di competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1, certificate da un ente riconosciuto dal MIUR. A questo si aggiungono le competenze metodologico-didattiche, che si acquisiscono tramite un corso di perfezionamento universitario specifico per la metodologia CLIL (da 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e 20 CFU per quelli in servizio).
Sì, il possesso di una certificazione metodologica CLIL, abbinata a una certificazione linguistica, permette di ottenere un punteggio aggiuntivo nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Ad esempio, un corso CLIL da solo può essere valutato, ma il punteggio aumenta considerevolmente se associato a una certificazione linguistica di livello B2, C1 o C2. Questa combinazione di titoli non solo incrementa le possibilità di ottenere incarichi, ma aggiunge anche un valore significativo al profilo professionale del docente.
Assolutamente sì. La tecnologia offre un terreno fertile per unire tradizione e innovazione in un contesto CLIL. Ad esempio, si potrebbe creare una lezione in inglese sulla *stampa 3D* (innovazione) per realizzare modelli di oggetti della tradizione artigianale mediterranea, come ceramiche, amuleti o strumenti antichi. Un altro spunto potrebbe essere lo sviluppo di un’*applicazione mobile* o di un *sito web* per promuovere un itinerario turistico che valorizzi antichi mestieri o siti archeologici locali, integrando la cultura mediterranea con le competenze digitali. Questo approccio non solo rende l’apprendimento più significativo, ma sviluppa anche una maggiore consapevolezza culturale.
Le tecnologie digitali sono un supporto fondamentale per la metodologia CLIL. Per una lezione di tecnologia, si possono utilizzare numerosi strumenti: *database* di lezioni già pronte come CLILstore, archivi di video e conferenze come TED Talks e Khan Academy, e strumenti per creare presentazioni interattive o mappe concettuali. L’uso di software di modellazione 3D, piattaforme per il coding, laboratori virtuali e strumenti per la realtà aumentata può rendere l’apprendimento più coinvolgente e facilitare la comprensione di concetti complessi in lingua straniera.