Affrontare il concorso per l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, identificato dalla classe di concorso A46, rappresenta un traguardo importante per molti laureati. Questo percorso richiede una preparazione mirata e approfondita, che spazia dalla padronanza delle materie d’esame alla conoscenza delle metodologie didattiche più innovative. La selezione è rigorosa e strutturata per valutare non solo le conoscenze disciplinari, ma anche la capacità di trasmetterle efficacemente alle nuove generazioni, inserendole in un contesto che lega la tradizione giuridica italiana alle dinamiche del mercato europeo e alla ricca cultura mediterranea.
La preparazione al concorso non si limita allo studio individuale, ma implica la comprensione delle logiche che governano le prove, la familiarizzazione con le tracce degli anni precedenti e la scelta delle risorse didattiche più adeguate. I candidati devono dimostrare di possedere una visione ampia, capace di collegare il diritto e l’economia a temi attuali come l’innovazione, la tutela del consumatore e le relazioni internazionali. In questo articolo, esploreremo in dettaglio ogni aspetto del concorso: dai requisiti di accesso alla struttura delle prove, analizzando i programmi ministeriali e fornendo esempi pratici e consigli utili per una preparazione di successo.
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I requisiti di accesso per la classe di concorso A46
Per poter partecipare al concorso per l’insegnamento delle discipline giuridico-economiche (classe A46), è necessario possedere specifici titoli di studio. L’accesso è consentito a chi ha conseguito una laurea magistrale, specialistica o del vecchio ordinamento in determinate aree. Tra le lauree magistrali valide figurano Giurisprudenza (LMG/01), Finanza (LM-16), Relazioni internazionali (LM-52), Scienze dell’economia (LM-56) e Scienze economico-aziendali (LM-77). Sono ammesse anche altre lauree come Scienze della politica (LM-62) e Studi europei (LM-90).
Per molte di queste lauree, è richiesto il possesso di almeno 96 crediti formativi universitari (CFU) in specifici settori scientifico-disciplinari (SSD), tra cui IUS (discipline giuridiche), SECS-P (discipline economiche) e SECS-S (discipline statistiche). La ripartizione dei crediti è dettagliata nei bandi di concorso e prevede, ad esempio, 12 CFU in Diritto Privato (IUS/01), 12 in Diritto Commerciale (IUS/04), 12 in Economia Politica (SECS-P/01) e altri ancora, a garanzia di una preparazione multidisciplinare. Verificare la corrispondenza del proprio piano di studi con i requisiti ministeriali è il primo passo fondamentale per ogni aspirante docente. Per chi non avesse tutti i crediti necessari, è possibile integrarli tramite master specifici o corsi singoli universitari.
La struttura delle prove d’esame: scritto e orale
Il concorso per la classe A46 si articola generalmente in due fasi principali: una prova scritta e una prova orale. La prova scritta, spesso computer-based, è finalizzata a verificare le conoscenze e le competenze del candidato sulle discipline specifiche della classe di concorso, oltre a competenze didattiche generali. Solitamente consiste in una serie di quesiti a risposta multipla o aperta che coprono l’intero programma d’esame. Questa prova può includere anche quesiti volti ad accertare la conoscenza della lingua inglese (livello B2) e le competenze digitali.
La prova orale, invece, ha l’obiettivo di valutare la padronanza disciplinare e la capacità di insegnamento del candidato. Un momento cruciale di questa prova è la lezione simulata: al candidato viene assegnata una traccia 24 ore prima della prova e deve preparare una lezione su un argomento specifico del programma. Durante l’orale, la commissione valuta non solo la correttezza dei contenuti, ma anche le competenze didattiche, la capacità di progettazione, l’uso di tecnologie multimediali e la capacità di creare un ambiente di apprendimento inclusivo, prestando attenzione anche ai bisogni educativi speciali (BES).
Il programma d’esame: un ponte tra tradizione e innovazione
Il programma d’esame per la classe di concorso A46 è vasto e articolato, pensato per formare docenti in grado di navigare la complessità del mondo contemporaneo. Si suddivide in una parte generale, comune a tutte le classi di concorso, e una parte disciplinare specifica. Quest’ultima abbraccia sia le discipline giuridiche che quelle economiche. Per l’area giuridica, i temi includono i fondamenti del diritto pubblico e privato, il diritto amministrativo, commerciale e il diritto dell’Unione Europea. Un’enfasi particolare è posta su argomenti di grande attualità, come il diritto della concorrenza e la regolazione dei mercati.
L’area economica copre nozioni che vanno dalla microeconomia (comportamento del consumatore, teoria dell’impresa) alla macroeconomia (analisi del reddito nazionale, inflazione, politiche economiche). Il programma si estende anche alle relazioni economiche internazionali, analizzando temi come il commercio globale, il mercato valutario e le istituzioni economiche internazionali. Questa struttura mira a creare un collegamento tra la tradizione giuridica ed economica italiana e le innovazioni richieste dal mercato del lavoro europeo e globale, preparando gli studenti a diventare cittadini consapevoli in un contesto sempre più interconnesso. Per approfondire i requisiti specifici, è possibile consultare la guida completa all’insegnamento del diritto.
Le tracce tipo: esempi pratici per la preparazione
Analizzare le tracce dei concorsi precedenti è una strategia fondamentale per comprendere la logica della prova e orientare lo studio. Le tracce per la prova scritta spesso richiedono di affrontare tematiche ampie e trasversali. Un esempio di traccia di diritto potrebbe essere: “Illustri il candidato la differenza tra legge e regolamento, soffermandosi successivamente sui mezzi di impugnativa avverso i regolamenti illegittimi”. Per le materie economiche, una traccia potrebbe chiedere di analizzare “Il ciclo economico nell’analisi delle moderne teorie: influenza delle diverse variabili e ruolo dell’innovazione”. Queste domande non testano solo la conoscenza nozionistica, ma anche la capacità di argomentare e collegare diversi aspetti di una disciplina.
Per la prova orale, la lezione simulata richiede un approccio ancora più pratico e didattico. Una traccia potrebbe vertere su “La tutela del consumatore nel mercato digitale” o “Le forme di mercato e la tutela della concorrenza nell’Unione Europea”. In questo caso, il candidato deve strutturare una lezione chiara, indicando obiettivi, metodologie didattiche (come il cooperative learning o la flipped classroom), strumenti da utilizzare e modalità di valutazione. È essenziale dimostrare di saper tradurre concetti complessi in un percorso didattico accessibile e coinvolgente per gli studenti di un istituto tecnico o di un liceo. Documenti ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) mettono a disposizione le tracce delle prove scritte degli anni passati, una risorsa preziosa per esercitarsi.
Risorse per lo studio: manuali e piattaforme online
Una preparazione efficace al concorso richiede l’utilizzo di risorse di studio complete e aggiornate. Esistono numerosi manuali specifici per la classe di concorso A46, pubblicati da case editrici specializzate come Edises, Simone e altre. Questi volumi coprono l’intero programma d’esame, sia per la parte giuridica che per quella economica, e spesso includono sezioni dedicate alle metodologie didattiche. Molti manuali offrono anche estensioni online con approfondimenti, aggiornamenti normativi e simulatori di test per esercitarsi con i quesiti a risposta multipla.
Oltre ai manuali cartacei, sono disponibili raccolte di tracce svolte che offrono esempi concreti di come strutturare una risposta ai quesiti a risposta aperta e come impostare una lezione simulata. Per una preparazione ancora più interattiva, esistono corsi online e videocorsi che guidano i candidati passo dopo passo, fornendo strategie di studio e approfondimenti su argomenti specifici. L’utilizzo combinato di manuali, eserciziari e risorse digitali rappresenta la strategia più completa per affrontare con sicurezza tutte le prove del concorso. Una preparazione solida può essere integrata anche con percorsi formativi specifici, come illustrato nella guida ai percorsi da 60 CFU.
Il Diritto nel contesto del mercato europeo e della cultura mediterranea
La preparazione per il concorso A46 non può prescindere da una riflessione sul ruolo del diritto e dell’economia in un contesto più ampio, che abbraccia il mercato unico europeo e le radici della cultura mediterranea. Il programma d’esame stesso invita a questa visione, includendo il diritto dell’Unione Europea e le relazioni economiche internazionali. Comprendere come le normative europee influenzino il diritto interno, specialmente in materie come la concorrenza, la tutela dei consumatori e la regolamentazione dei mercati, è fondamentale. Questa prospettiva europea è un elemento qualificante per un docente che deve formare cittadini e futuri professionisti destinati a operare in un mercato del lavoro sempre più integrato.
Allo stesso tempo, il diritto italiano è profondamente intriso della tradizione giuridica romanistica, un pilastro della cultura mediterranea. Questa eredità storica continua a dialogare con le sfide dell’innovazione. L’area del Mediterraneo è stata per secoli un crocevia di popoli e culture, un “mare di mezzo” dove si sono incontrate e integrate idee, tecnologie e modelli sociali. Riflettere su queste radici comuni, su come la tradizione giuridica si adatti all’innovazione tecnologica e sociale, arricchisce la preparazione del candidato, fornendo spunti per lezioni interdisciplinari e di grande spessore culturale. Approfondire queste dinamiche è utile anche per chi si prepara per altri concorsi, come quello di economia aziendale, come descritto nella guida al concorso di economia aziendale.
Conclusioni

Prepararsi per il concorso a cattedra per le discipline giuridiche ed economiche è un percorso impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Richiede non solo uno studio approfondito e sistematico delle materie d’esame, ma anche la capacità di contestualizzare le conoscenze in un quadro europeo e mediterraneo, bilanciando tradizione e innovazione. La chiave del successo risiede in una pianificazione attenta, che parta dalla verifica dei requisiti di accesso e prosegua con uno studio mirato, basato sull’analisi delle prove precedenti e sull’utilizzo di risorse didattiche adeguate. La padronanza delle metodologie didattiche innovative e la capacità di progettare lezioni inclusive e stimolanti sono competenze altrettanto cruciali per superare la selezione e per diventare un docente efficace. Affrontare questa sfida con determinazione e con una strategia ben definita significa investire nel proprio futuro professionale e contribuire alla formazione delle nuove generazioni di cittadini e professionisti consapevoli.
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Domande frequenti

Generalmente, un concorso per profili giuridici si articola in una prova preselettiva (quiz a risposta multipla su logica e materie giuridiche), una o più prove scritte (un tema, la soluzione di un caso pratico o la redazione di un atto amministrativo) e una prova orale. Quest’ultima consiste in un colloquio sulle materie del bando e talvolta include l’accertamento della conoscenza di una lingua straniera e delle competenze informatiche.
Le tracce delle prove scritte sono spesso disponibili sui siti istituzionali degli enti che hanno bandito il concorso, come la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) o i vari Ministeri. È utile consultare anche i siti di case editrici specializzate in concorsi pubblici e i forum online dedicati, dove candidati ed esperti condividono materiale di studio e esperienze.
Le materie variano in base al profilo specifico, ma esistono delle costanti. Diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto dell’Unione Europea, diritto civile e diritto penale sono quasi sempre presenti. È fondamentale leggere con attenzione il bando di concorso, che elenca in modo dettagliato e vincolante l’intero programma d’esame per ogni prova.
Il punteggio finale è la somma dei voti delle prove e del punteggio attribuito ai titoli. I titoli valutabili sono specificati nel bando e possono includere: il voto di laurea (spesso vengono assegnati punti aggiuntivi per votazioni superiori a 105 o 110 e lode), lauree aggiuntive, master di I o II livello, dottorati di ricerca, pubblicazioni scientifiche e certificazioni linguistiche o informatiche. Anche il servizio prestato presso la Pubblica Amministrazione può contribuire al punteggio.
Sì, la preparazione è cruciale. È consigliabile simulare l’esposizione, magari con un gruppo di studio, per allenarsi a essere chiari e sintetici. Oltre a padroneggiare le materie, è importante dimostrare capacità di collegamento tra i diversi argomenti. Curare il linguaggio del corpo, mostrarsi sicuri e motivati, e rimanere aggiornati sulle ultime novità normative sono tutti elementi che la commissione valuta positivamente.