Dazi Specifici vs Ad Valorem: Quale Paga il Consumatore?

Scopri le differenze tra dazi specifici e ad valorem. Analizziamo vantaggi, svantaggi e l'impatto finale sul consumatore per capire quale sistema è più trasparente.

In Breve (TL;DR)

I dazi specifici e ad valorem sono i due principali metodi di calcolo delle tariffe doganali, ognuno con vantaggi e svantaggi che determinano un impatto differente sul prezzo finale pagato dal consumatore.

La scelta tra un dazio basato sulla quantità (specifico) e uno basato sul valore (ad valorem) ha conseguenze dirette sulla trasparenza dei prezzi e sui costi finali per i consumatori.

Analizzeremo quindi quale sistema tariffario risulti più vantaggioso e trasparente per il consumatore finale a seconda della natura del bene importato.

Quando facciamo acquisti, soprattutto online da paesi extra-europei, sentiamo spesso parlare di dazi doganali. Queste imposte, applicate alle merci che varcano i confini, possono sembrare un concetto lontano, ma influenzano direttamente i prezzi dei prodotti che compriamo. Esistono principalmente due modi per calcolare questi costi: il dazio specifico e il dazio ad valorem. Comprendere la differenza tra questi due meccanismi è fondamentale per capire non solo perché un prodotto ha un certo prezzo, ma anche quali strategie economiche adotta l’Italia, nel contesto dell’Unione Doganale Europea, per proteggere le sue eccellenze, bilanciando tradizione e innovazione.

La scelta tra un dazio e l’altro non è casuale, ma risponde a precise esigenze di mercato e di politica commerciale. Da un lato abbiamo un sistema basato sulla quantità, dall’altro uno basato sul valore. Questa distinzione ha implicazioni profonde per produttori, importatori e, alla fine della catena, per noi consumatori. Analizzeremo come funzionano, i loro vantaggi e svantaggi, e come questa scelta si riflette sui prodotti simbolo della cultura mediterranea e del Made in Italy, dall’agroalimentare alla moda di lusso.

Icona WhatsApp

Iscriviti al nostro canale WhatsApp!

Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte

Clicca qui per iscriverti
Icona Telegram

Iscriviti al nostro canale Telegram!

Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte

Clicca qui per iscriverti

La gestione dei dazi doganali è un elemento chiave per chi opera nel commercio internazionale. Comprendere le differenze tra dazi specifici e ad valorem ti permette di pianificare strategie di import-export più efficaci e ottimizzare i costi. Se vuoi approfondire le normative doganali e scoprire come applicarle al tuo business, esplora i nostri servizi di consulenza.

*L’invio della richiesta di informazioni e/o iscrizione alla newsletter è gratis e senza impegno, ed equivale al conferimento del consenso facoltativo, ma necessario per offrirti il servizio. Inviando la richiesta e dunque accettando l’informativa sulla privacy, autorizzi a trasmettere i tuoi dati a fornitori di terze parti che verificheranno in maniera indipendente le informazioni trasmesse.
Privacy Redbit
Grafico comparativo che illustra la differenza tra un dazio specifico a importo fisso e un dazio ad valorem basato su percent
La scelta tra dazi specifici e ad valorem ha implicazioni profonde sul commercio. Analizziamo i vantaggi e gli svantaggi di ciascun approccio.

Cosa sono i dazi doganali e perché esistono

I dazi doganali sono imposte che uno Stato applica sulle merci importate o, più raramente, esportate. Il loro scopo principale è proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza di prodotti esteri venduti a prezzi inferiori. Rendendo più costose le merci importate, si incentiva l’acquisto di beni prodotti localmente, sostenendo così l’economia interna e l’occupazione. Oltre alla funzione protettiva, i dazi servono anche a generare entrate per lo Stato e possono essere usati come strumento di politica estera, per regolare i flussi commerciali o rispondere a pratiche commerciali ritenute sleali da altri paesi.

All’interno dell’Unione Europea, grazie all’unione doganale, le merci circolano liberamente senza dazi. Le tariffe doganali, gestite a livello comunitario, si applicano solo alle merci provenienti da paesi terzi. La gestione di queste barriere tariffarie è un tema complesso, che si inserisce nel dibattito tra liberismo e protezionismo. La scelta del tipo di dazio da applicare diventa quindi strategica per tutelare settori diversi, da quelli tradizionali a quelli ad alta tecnologia, con un impatto diretto sulla nostra vita quotidiana.

Scopri di più →

Il Dazio Specifico: Stabilità e Prevedibilità

Il dazio specifico è una tassa fissa applicata in base a una quantità fisica della merce, come il peso, il volume o il numero di unità. Ad esempio, si potrebbe applicare un dazio di 1 euro per ogni chilogrammo di formaggio importato o di 50 centesimi per ogni litro di vino. Questo metodo non tiene conto del valore del prodotto, ma solo della sua misurazione fisica. La sua logica è semplice e diretta, rendendo il calcolo e la riscossione relativamente facili per le autorità doganali.

Vantaggi del Dazio Specifico

Il vantaggio principale del dazio specifico risiede nella sua semplicità e prevedibilità. Gli importatori possono calcolare con esattezza i costi doganali, indipendentemente dalle fluttuazioni di prezzo della merce. Questo garantisce stabilità e riduce l’incertezza commerciale. Inoltre, questo sistema è meno vulnerabile alle frodi legate alla sotto-fatturazione, poiché il valore dichiarato del bene è irrilevante per il calcolo del dazio. Risulta particolarmente efficace per proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza di prodotti a basso costo e di bassa qualità, garantendo una barriera minima all’ingresso.

Svantaggi del Dazio Specifico

Nonostante la sua semplicità, il dazio specifico presenta notevoli svantaggi. Il più evidente è la sua natura regressiva: incide in modo proporzionalmente maggiore sui beni a basso valore. Un dazio di 1 euro su una bottiglia di vino da 5 euro rappresenta il 20% del valore, mentre sulla stessa quantità di un vino da 50 euro incide solo per il 2%. Questo meccanismo finisce per penalizzare i prodotti più economici. Un altro limite è che il suo potere protettivo si erode con l’inflazione; un importo fisso stabilito oggi potrebbe diventare irrisorio tra dieci anni. Infine, la sua applicazione è complessa per beni non facilmente misurabili per unità, come macchinari complessi o prodotti tecnologici.

Scopri di più →

Go Bravo

Cambia ora la tua vita finanziaria!

È giunto il momento di guardare verso il futuro e tornare ad inseguire i tuoi sogni. Con Bravo puoi farlo!

Lavoriamo per estinguere i tuoi debiti con lo sconto più alto!

Woolsocks

Inizia subito a risparmiare e guadagnare con Woolsocks!

Ottieni rimborsi dai tuoi acquisti!

Risparmia 300€ all’anno con Woolsocks!

Ci sono tanti modi per risparmiare, ed uno di questi è fare acquisti con la funzione cashback!

Moneyfarm

Investi senza compromessi!

In Moneyfarm, vogliamo il meglio, senza compromessi, per i tuoi investimenti. Una piattaforma digitale e un team di consulenza sempre al tuo fianco.

Scegli come preferisci che venga gestito il tuo investimento.

Investi con l’aiuto di esperti!

Il Dazio Ad Valorem: Flessibilità e Proporzionalità

A differenza del dazio specifico, il dazio ad valorem è calcolato come una percentuale del valore della merce. Se un’automobile ha un valore di 20.000 euro e il dazio ad valorem è del 10%, l’importo da pagare sarà di 2.000 euro. Questo è il tipo di dazio più comune nel commercio internazionale, poiché si adatta al valore del bene, garantendo una tassazione proporzionale. Il valore su cui si calcola l’imposta, detto “valore in dogana“, di solito include non solo il costo del prodotto, ma anche le spese di trasporto e assicurazione fino al confine.

Vantaggi del Dazio Ad Valorem

Il grande punto di forza del dazio ad valorem è la sua proporzionalità. Tratta in modo equo tutti i prodotti di una stessa categoria: più alto è il valore del bene, maggiore sarà l’imposta pagata. Questo sistema si adatta automaticamente all’inflazione e alle variazioni di prezzo, mantenendo costante nel tempo il suo livello di protezione. Per un paese come l’Italia, che punta sull’esportazione di prodotti di alta gamma (lusso, moda, design), il dazio ad valorem è ideale per proteggere il valore del “Made in Italy” dalla concorrenza sleale, garantendo che i beni di maggior pregio contribuiscano maggiormente alle entrate fiscali.

Svantaggi del Dazio Ad Valorem

La principale debolezza di questo sistema è la sua vulnerabilità alla frode doganale. Gli importatori potrebbero essere tentati di dichiarare un valore inferiore della merce (sotto-fatturazione) per pagare meno tasse. Questo richiede controlli doganali più complessi e sofisticati per accertare il valore corretto dei beni. La determinazione stessa del “valore di transazione” può generare controversie tra importatori e autorità. Inoltre, in periodi di forte volatilità dei prezzi delle materie prime o dei tassi di cambio, le entrate fiscali derivanti dai dazi ad valorem possono diventare meno prevedibili per lo Stato.

Potrebbe interessarti →

Italia e UE: Un Equilibrio tra Tradizione e Innovazione

L’Unione Europea, attraverso la sua Tariffa Doganale Comune, adotta un approccio pragmatico, utilizzando una combinazione di dazi specifici, ad valorem e misti per rispondere alle esigenze dei diversi settori economici. Questa flessibilità è cruciale per un’economia come quella italiana, caratterizzata da un lato da un forte legame con la tradizione agroalimentare e dall’altro da una spinta costante verso l’innovazione in settori come la moda, l’automotive e la meccanica.

Il caso del settore agroalimentare

Per il settore agroalimentare, la scelta del dazio dipende dal prodotto. Prodotti come l’olio d’oliva o il vino, dove l’Italia vanta eccellenze non facilmente replicabili, sono spesso protetti per garantirne la qualità e il valore. Un dazio ad valorem può tutelare meglio i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP), il cui prezzo elevato riflette la qualità e la tradizione. D’altra parte, un dazio specifico può essere utile per proteggere i produttori da importazioni massive di prodotti a basso costo che potrebbero saturare il mercato. L’impatto dei dazi su questo settore è sempre un tema delicato, come dimostrano le recenti discussioni con gli Stati Uniti.

Il caso dei settori moda e automotive

Nei settori della moda, del lusso e dell’automotive, il dazio ad valorem è la scelta quasi obbligata. Il valore di una borsa di lusso, di un abito di alta moda o di un’auto sportiva non risiede solo nei materiali, ma soprattutto nel marchio, nel design e nell’innovazione. Un dazio specifico sarebbe inadeguato. L’applicazione di un’aliquota percentuale sul valore protegge la competitività di questi pilastri del Made in Italy. Un esempio attuale è il dibattito sui dazi sulle auto elettriche, dove le tariffe ad valorem sono usate come strumento strategico per equilibrare il mercato e proteggere l’industria europea.

L’impatto sul consumatore mediterraneo

Alla fine, la scelta tra dazio specifico e ad valorem si ripercuote direttamente sul carrello della spesa e sulle decisioni d’acquisto. Un dazio specifico su prodotti agricoli di base importati da fuori UE può tradursi in un prezzo al consumo stabile ma potenzialmente più alto. Al contrario, un dazio ad valorem su elettronica, abbigliamento o veicoli significa che il costo della tassa sarà proporzionale al prezzo del bene che scegliamo. In pratica, chi acquista un prodotto di fascia alta paga di più non solo per il bene in sé, ma anche di imposta. Questa dinamica spiega in parte come i dazi possono influenzare l’inflazione e il costo della vita quotidiana.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Non esiste una risposta unica alla domanda se sia migliore il dazio specifico o quello ad valorem. La scelta dipende dagli obiettivi di politica commerciale, dal tipo di prodotto e dal contesto economico. Il dazio specifico offre semplicità e stabilità, ma è regressivo e non si adatta all’inflazione. Il dazio ad valorem è più equo e flessibile, ma più esposto a frodi e complessità valutative. L’approccio misto dell’Unione Europea rappresenta una soluzione pragmatica per bilanciare la protezione di settori tradizionali, come l’agroalimentare italiano, con la valorizzazione di industrie innovative come la moda e la tecnologia. Per il consumatore, essere consapevoli di questi meccanismi significa fare acquisti più informati, comprendendo le logiche che determinano il prezzo finale dei beni provenienti da tutto il mondo.

La gestione dei dazi doganali è un elemento chiave per chi opera nel commercio internazionale. Comprendere le differenze tra dazi specifici e ad valorem ti permette di pianificare strategie di import-export più efficaci e ottimizzare i costi. Se vuoi approfondire le normative doganali e scoprire come applicarle al tuo business, esplora i nostri servizi di consulenza.

*L’invio della richiesta di informazioni e/o iscrizione alla newsletter è gratis e senza impegno, ed equivale al conferimento del consenso facoltativo, ma necessario per offrirti il servizio. Inviando la richiesta e dunque accettando l’informativa sulla privacy, autorizzi a trasmettere i tuoi dati a fornitori di terze parti che verificheranno in maniera indipendente le informazioni trasmesse.
Privacy Redbit

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Che differenza c’è tra dazi specifici e dazi ad valorem?

La differenza principale sta nel metodo di calcolo. Un dazio *ad valorem* è un’imposta calcolata come percentuale sul valore della merce importata (ad esempio, il 10% del valore in fattura). Un dazio *specifico*, invece, è un importo fisso basato su una quantità fisica del bene, come peso, volume o numero di pezzi (ad esempio, 2 euro al chilogrammo).

Quale tipo di dazio è più vantaggioso per me come consumatore?

Dipende dal valore del prodotto. Un dazio *ad valorem* incide di più sui beni costosi, mentre un dazio *specifico* ha un impatto proporzionalmente maggiore sui prodotti a basso costo. Per esempio, un dazio specifico di 1 euro su una bottiglia di vino sarà più pesante su un vino da 5 euro che su uno da 50 euro. Al contrario, un dazio ad valorem del 10% sarebbe di 0,50 euro sul primo e di 5 euro sul secondo.

Perché nell’Unione Europea si usano entrambi i tipi di dazio?

L’Unione Europea utilizza un sistema doganale misto per proteggere in modo strategico i diversi settori economici. I dazi *ad valorem* sono i più comuni e si adattano alle fluttuazioni dei prezzi, mentre i dazi *specifici* sono spesso usati per prodotti agricoli o materie prime per garantire un livello minimo di protezione contro le importazioni a prezzi molto bassi, indipendentemente dal loro valore. Questa flessibilità permette di tutelare sia le produzioni di alto valore che quelle standard.

I dazi che pago su un prodotto importato sono sempre gli stessi?

No, i dazi possono cambiare. L’Unione Europea, ad esempio, negozia accordi commerciali con altri Paesi che possono ridurre o eliminare i dazi su determinati prodotti (tariffe preferenziali). Inoltre, in situazioni di concorrenza sleale, possono essere introdotti dazi aggiuntivi, come quelli *antidumping* (se un prodotto è venduto a un prezzo inferiore a quello del suo mercato interno) o *compensativi* (se il prodotto ha ricevuto sussidi nel Paese di origine).

Come faccio a sapere quanto pagherò di dazio per un prodotto da un Paese extra-UE?

Per calcolare il dazio, devi conoscere due elementi chiave: la classificazione doganale del prodotto (codice TARIC) e il suo valore in dogana. Il valore in dogana include non solo il prezzo del bene, ma anche i costi di trasporto e assicurazione fino al confine dell’UE. La percentuale di dazio da applicare si trova nella tariffa doganale comunitaria (TARIC), consultabile online sui siti istituzionali dell’Unione Europea.

Fonti e Approfondimenti

disegno di un ragazzo seduto con un laptop sulle gambe che ricerca dal web le fonti per scrivere un post
  1. Dazio – Enciclopedia – Treccani