La conclusione della scuola secondaria di primo grado rappresenta un momento fondamentale nel percorso formativo di ogni studente. È un bivio che unisce il primo vero esame della carriera scolastica, l’Esame di Stato, con una scelta cruciale per il futuro: quella della scuola superiore. Questo passaggio non riguarda solo il superamento delle prove, ma implica un processo di crescita personale e di consapevolezza. È qui che si intrecciano la valutazione delle competenze acquisite e l’avvio di un percorso di orientamento strutturato, pensato per valorizzare i talenti individuali in un contesto che guarda tanto alla tradizione culturale quanto alle esigenze del mercato europeo. Comprendere le normative, la struttura delle prove e le finalità dell’orientamento è essenziale per studenti e famiglie, per affrontare questa fase con serenità e visione strategica.
A differenza della scuola superiore, nella scuola media non si parla di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), ma di attività di orientamento formativo. Sebbene l’obiettivo sia simile – guidare lo studente verso una scelta ponderata – le modalità sono diverse e integrate nel curricolo triennale, culminando nella scelta della scuola secondaria di secondo grado. Questo articolo offre una guida completa a entrambi gli aspetti: l’esame e il percorso di orientamento, chiarendo le regole e le migliori strategie per affrontarli.
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L’Esame di Stato nel Primo Ciclo: La Normativa di Riferimento
L’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione è disciplinato dal Decreto Legislativo 62/2017 e dal successivo Decreto Ministeriale 741/2017. Queste norme definiscono i requisiti di ammissione, la struttura delle prove e le modalità di valutazione. Per essere ammessi all’esame, gli studenti devono soddisfare alcune condizioni fondamentali: aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, non aver ricevuto sanzioni disciplinari che comportino la non ammissione e aver partecipato alle prove nazionali INVALSI. La partecipazione alle prove INVALSI di italiano, matematica e inglese è un requisito obbligatorio, ma il loro esito non incide sul voto finale. Durante lo scrutinio finale, il consiglio di classe assegna un voto di ammissione basato sul percorso triennale dello studente, espresso in decimi.
La Struttura delle Prove d’Esame
L’esame è composto da tre prove scritte e un colloquio orale multidisciplinare. Le date specifiche delle prove scritte sono stabilite autonomamente da ogni istituto, purché si svolgano nel periodo compreso tra la fine delle lezioni e il 30 giugno. La commissione d’esame, presieduta dal dirigente scolastico, definisce le tracce delle prove e i criteri di valutazione, garantendo coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo. Questa struttura è pensata per verificare non solo le conoscenze, ma soprattutto le abilità e le competenze maturate dagli studenti nel corso del triennio. La capacità di applicare il sapere a contesti diversi e di ragionare in modo critico è al centro della valutazione.
La Prova Scritta di Italiano
La prova di italiano mira a valutare la padronanza della lingua, la capacità di espressione e le competenze di comprensione e analisi del testo. La commissione predispone tre tipologie di tracce tra cui il candidato può scegliere: l’analisi e comprensione di un testo letterario, poetico o di saggistica; la produzione di un testo descrittivo o narrativo; e la stesura di un testo argomentativo. Quest’ultima tipologia, in particolare, è molto apprezzata perché permette di verificare la capacità dello studente di articolare un ragionamento, sostenere una tesi con argomentazioni pertinenti e organizzare il pensiero in modo logico e coerente. La scelta della traccia consente allo studente di valorizzare le proprie inclinazioni, che siano più creative o più analitiche.
La Prova Scritta di Matematica
La prova scritta di matematica è progettata per accertare le competenze logico-matematiche. Non si tratta di una semplice verifica di calcolo, ma della capacità di risolvere problemi complessi e di applicare il ragionamento matematico a situazioni concrete. Le tracce possono includere quesiti che spaziano tra le principali aree della disciplina: numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni. Spesso, viene richiesto di affrontare problemi articolati su più punti, che guidano lo studente attraverso un percorso di risoluzione graduale. L’obiettivo è valutare la capacità di analisi, l’individuazione della strategia più efficace e la corretta applicazione delle procedure, con un possibile riferimento anche ai metodi del pensiero computazionale.
La Prova Scritta di Lingue Straniere
La prova di lingue valuta le competenze acquisite in Inglese e nella seconda lingua comunitaria studiata. La prova è unica ma articolata in due sezioni distinte, una per ciascuna lingua. Le competenze richieste sono allineate al Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER): livello A2 per l’Inglese e livello A1 per la seconda lingua. Le tracce possono consistere in un questionario di comprensione di un testo scritto, la stesura di un dialogo, una lettera o un’email su argomenti familiari. Questa prova non solo verifica la conoscenza grammaticale e lessicale, ma anche la capacità di utilizzare la lingua in contesti comunicativi realistici, un’abilità fondamentale nel contesto europeo.
Il Colloquio Orale: Il Cuore Multidisciplinare dell’Esame
Il colloquio orale rappresenta il momento più completo e personale dell’esame. Durante questa prova, che dura in media tra i 15 e i 30 minuti, lo studente deve dimostrare la propria capacità di collegare le diverse discipline di studio in modo organico e significativo. Il colloquio mira ad accertare non solo le conoscenze, ma soprattutto le capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi e di pensiero critico. Un elemento centrale è spesso la presentazione di un elaborato o di un percorso multidisciplinare, scelto dallo studente su un tema concordato con i docenti. Questo lavoro permette di esplorare argomenti che spaziano dalla cultura mediterranea, con le sue tradizioni artistiche e storiche, all’innovazione tecnologica, connettendo il sapere locale a una dimensione globale. Inoltre, durante il colloquio vengono accertate le competenze relative all’insegnamento trasversale di Educazione Civica.
L’Orientamento: Progettare il Futuro tra Tradizione e Innovazione
Le Linee Guida per l’orientamento, definite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, hanno rafforzato il ruolo della scuola media come snodo cruciale per la costruzione del progetto di vita dello studente. A partire dall’anno scolastico 2023/2024, sono stati introdotti moduli di orientamento formativo di almeno 30 ore per ogni anno. Queste attività non sono una disciplina a sé, ma un approccio didattico trasversale che aiuta gli studenti a sviluppare la consapevolezza di sé, delle proprie inclinazioni e dei propri talenti. L’obiettivo è fornire gli strumenti per una scelta consapevole, che tenga conto sia delle opportunità del mercato europeo sia della valorizzazione delle radici culturali, come quelle legate al patrimonio della cultura mediterranea. Si tratta di un processo che, attraverso il dialogo con i docenti tutor e l’uso di strumenti come l’E-Portfolio, accompagna lo studente a guardare al futuro.
Dal Mercato Europeo alla Cultura Mediterranea
Un orientamento efficace oggi deve saper tenere insieme due dimensioni apparentemente distanti: la preparazione per un mercato del lavoro globale e la valorizzazione del patrimonio locale. Le scuole sono chiamate a progettare percorsi che mostrino come tradizione e innovazione possano coesistere. Ad esempio, si possono organizzare incontri con artigiani che hanno innovato la loro professione grazie al digitale, o con imprenditori agricoli che utilizzano tecnologie sostenibili per valorizzare i prodotti tipici del Mediterraneo. Questi percorsi aiutano a sviluppare le competenze chiave europee per l’apprendimento permanente, come la competenza imprenditoriale e quella in materia di consapevolezza ed espressione culturali. In questo modo, lo studente impara a vedere il proprio futuro non come una scelta tra restare o partire, ma come la possibilità di costruire un percorso professionale radicato nel proprio territorio ma con uno sguardo aperto al mondo. Per approfondire queste tematiche, può essere utile consultare la guida sull’ apprendimento permanente, una competenza chiave nel mondo contemporaneo.
La Valutazione Finale e il Ruolo delle Prove INVALSI
Il voto finale dell’Esame di Stato è il risultato di un calcolo preciso. Viene determinata la media dei voti delle singole prove (le tre scritte e il colloquio), e successivamente si calcola la media tra questo punteggio e il voto di ammissione. Il risultato finale è espresso in decimi. Per superare l’esame è necessario ottenere un voto pari o superiore a sei/decimi. La commissione, con decisione unanime, può concedere la lode ai candidati che ottengono il massimo dei voti, in considerazione del percorso scolastico e degli esiti delle prove. È importante ribadire che le prove INVALSI, pur essendo un requisito d’ammissione, non rientrano nel calcolo del voto finale. La valutazione complessiva, inclusi i giudizi descrittivi, è un aspetto fondamentale del percorso, come spiegato nella nostra guida a voti e giudizi per i genitori.
Conclusioni

In sintesi, l’Esame di Stato e il percorso di orientamento della scuola secondaria di primo grado costituiscono un’esperienza formativa integrata, che va ben oltre la semplice valutazione. Le prove d’esame sono state progettate per misurare non solo ciò che lo studente sa, ma come sa utilizzare le sue competenze in modo critico, creativo e multidisciplinare. Parallelamente, le attività di orientamento forniscono la bussola per navigare le scelte future, incoraggiando una riflessione profonda sulle proprie passioni e talenti. Questo approccio olistico, che unisce la valorizzazione della cultura mediterranea alle competenze richieste dal mercato europeo, prepara i giovani a diventare cittadini consapevoli e professionisti capaci di innovare partendo dalla tradizione. Affrontare questo passaggio con la giusta preparazione e consapevolezza permette a studenti e famiglie di trasformare una sfida in una straordinaria opportunità di crescita, ponendo solide basi per il futuro accademico e professionale, un percorso che potrebbe anche portare a diventare un insegnante e guidare le prossime generazioni.
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Domande frequenti

No, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), precedentemente noti come alternanza scuola-lavoro, non sono previsti per la scuola secondaria di primo grado (scuola media). Di conseguenza, non costituiscono un requisito per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivo di questo ciclo di studi. I PCTO sono obbligatori solo per gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici e professionali).
L’Esame di Stato che conclude la scuola secondaria di primo grado, comunemente detto esame di terza media, si compone di diverse prove. Attualmente, la normativa prevede tre prove scritte: una di Italiano, una relativa alle competenze logico-matematiche e una di lingue straniere (articolata in inglese e seconda lingua comunitaria). A queste segue un colloquio orale multidisciplinare, volto a valutare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dallo studente, incluse quelle di Educazione Civica. Il superamento dell’esame è necessario per accedere al ciclo di studi successivo.
Per essere ammessi all’esame di Stato del primo ciclo, gli studenti devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali. È necessario aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale e non aver ricevuto sanzioni disciplinari che comportino la non ammissione. Un altro requisito obbligatorio è la partecipazione alle prove nazionali INVALSI di italiano, matematica e inglese, sebbene il loro esito non influisca sul voto finale. Infine, il consiglio di classe delibera l’ammissione e attribuisce un voto in decimi che farà media con i voti delle prove d’esame.
I PCTO iniziano durante il secondo biennio e l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado (comunemente, il triennio delle superiori). Il monte ore obbligatorio varia a seconda dell’indirizzo di studi: almeno 90 ore per i licei, 150 ore per gli istituti tecnici e 210 ore per gli istituti professionali. Queste attività sono finalizzate a orientare gli studenti e a integrare la formazione in aula con esperienze pratiche.
La valutazione finale dell’esame di Stato del primo ciclo è espressa in decimi. Il voto finale si ottiene calcolando la media aritmetica tra il voto di ammissione (attribuito dal consiglio di classe durante lo scrutinio finale) e la media dei voti ottenuti nelle singole prove (le tre prove scritte e il colloquio orale). Per superare l’esame e ottenere il diploma, è necessario conseguire una valutazione finale di almeno sei decimi.