La contrattazione collettiva è un processo di dialogo e negoziazione tra le organizzazioni sindacali, che rappresentano i lavoratori, e le associazioni datoriali o i singoli datori di lavoro. L’obiettivo è quello di raggiungere accordi che definiscano le condizioni di lavoro e le retribuzioni per un determinato settore o categoria di lavoratori.
Cosa comprende la contrattazione collettiva
- Salari minimi: la definizione dei livelli retributivi minimi garantiti per i lavoratori.
- Orario di lavoro: la regolamentazione dell’orario di lavoro, inclusi straordinari, pause e riposi.
- Ferie e permessi: la definizione del diritto alle ferie, ai permessi retribuiti e non retribuiti.
- Sicurezza sul lavoro: le misure per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
- Formazione professionale: le opportunità di formazione e aggiornamento per i lavoratori.
- Previdenza e assistenza: le tutele previdenziali e assistenziali per i lavoratori.
A cosa serve la contrattazione collettiva
- Tutela dei lavoratori: garantisce condizioni di lavoro eque e dignitose per i lavoratori.
- Regolamentazione del mercato del lavoro: definisce regole chiare e condivise per il funzionamento del mercato del lavoro.
- Promozione della pace sociale: favorisce il dialogo e la collaborazione tra le parti sociali, riducendo il rischio di conflitti.
Livelli di contrattazione collettiva
- Contrattazione nazionale: definisce le regole generali per un intero settore produttivo.
- Contrattazione aziendale: definisce regole specifiche per una singola azienda, nel rispetto del contratto nazionale.
Importante: i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) sono vincolanti per tutti i lavoratori e i datori di lavoro appartenenti al settore o alla categoria interessata. Essi rappresentano un importante strumento di tutela dei diritti dei lavoratori e di regolamentazione del mercato del lavoro.
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