Il contratto di lavoro subordinato è la forma più comune di rapporto di lavoro in Italia. Si basa su un accordo tra due parti:
- Lavoratore: chi si impegna a prestare la propria attività lavorativa (manuale o intellettuale) in cambio di una retribuzione.
- Datore di lavoro: chi organizza e dirige l’attività lavorativa, assumendosi i rischi dell’impresa.
La caratteristica principale di questo contratto è la subordinazione, ovvero il fatto che il lavoratore svolge la propria attività sotto la direzione e il controllo del datore di lavoro. Ciò significa che il datore di lavoro ha il potere di:
- Stabilire l’orario di lavoro.
- Assegnare i compiti da svolgere.
- Controllare l’esecuzione del lavoro.
- Esercitare il potere disciplinare.
Il contratto di lavoro subordinato si distingue dalle altre forme di lavoro, come il lavoro autonomo, per alcuni aspetti fondamentali:
- Eterodirezione: nel lavoro subordinato, il lavoratore è soggetto alle direttive del datore di lavoro, mentre nel lavoro autonomo il lavoratore organizza autonomamente la propria attività.
- Dipendenza: il lavoratore subordinato dipende dal datore di lavoro per l’organizzazione e l’esecuzione del lavoro,mentre il lavoratore autonomo è indipendente e si assume i rischi della propria attività.
- Retribuzione: il lavoratore subordinato riceve una retribuzione fissa o variabile, mentre il lavoratore autonomo riceve un compenso in base ai risultati ottenuti.
- Tutele: il lavoratore subordinato gode di una serie di tutele previste dalla legge e dai contratti collettivi (es.malattia, ferie, maternità), mentre il lavoratore autonomo non ha le stesse garanzie.
Il contratto di lavoro subordinato può essere a tempo indeterminato (senza una scadenza prefissata) o a tempo determinato (con una durata stabilita). Esistono anche altre forme di lavoro subordinato, come il contratto a chiamata (o lavoro intermittente), l’apprendistato e il contratto di somministrazione.
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