Il diritto di regresso è un diritto riconosciuto al garante che ha pagato un debito al posto del debitore principale. In sostanza, il garante, dopo aver adempiuto all’obbligazione del debitore inadempiente, può agire nei confronti di quest’ultimo per ottenere il rimborso di quanto pagato, oltre agli interessi e alle spese sostenute.
Come funziona il diritto di regresso
Il diritto di regresso nasce automaticamente nel momento in cui il garante paga il debito del debitore principale. Il garante può esercitare questo diritto in due modi:
- Azione giudiziale: Il garante può citare in giudizio il debitore principale per ottenere una sentenza che condanni quest’ultimo al rimborso di quanto pagato.
- Azione stragiudiziale: Il garante può inviare al debitore principale una richiesta di rimborso formale, specificando l’importo pagato e le spese sostenute. Se il debitore non adempie spontaneamente, il garante potrà comunque agire in giudizio.
Cosa può chiedere il garante in regresso
Il garante può chiedere al debitore principale:
- Rimborso dell’intero importo pagato al creditore: Capitale, interessi e spese.
- Interessi legali: Calcolati sull’importo pagato, dalla data del pagamento al giorno del rimborso.
- Spese sostenute: Come spese legali, spese di notifica, ecc.
Termini per l’esercizio del diritto di regresso
Il diritto di regresso si prescrive in 10 anni dalla data del pagamento effettuato dal garante al creditore. È importante,quindi, agire tempestivamente per non perdere questo diritto.
Il diritto di regresso è una tutela fondamentale per il garante, che gli permette di recuperare quanto pagato al posto del debitore principale. È un diritto che nasce automaticamente e che può essere esercitato sia in via giudiziale che stragiudiziale.
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