Gli interessi compensativi sono una forma di remunerazione riconosciuta al creditore per il mancato godimento di una somma di denaro non ancora liquidata ed esigibile.
In sostanza
- Non sono interessi moratori: a differenza degli interessi moratori, che sanzionano il ritardo nel pagamento di un debito già scaduto, gli interessi compensativi nascono in assenza di mora del debitore.
- Funzione compensativa ed equitativa: mirano a compensare il creditore per il mancato utilizzo del denaro dovutogli, anche se questo non è ancora esigibile.
- Obbligazioni di valore: sono tipicamente applicati alle obbligazioni di valore, ossia quelle obbligazioni in cui l’oggetto della prestazione è una somma di denaro da determinare al momento del pagamento (ad esempio, il risarcimento del danno).
Esempi
- Risarcimento del danno: se Tizio causa un danno a Caio, quest’ultimo ha diritto al risarcimento. Tuttavia, poiché l’importo del risarcimento deve essere quantificato (ad esempio, dal giudice), Caio non può pretendere immediatamente il pagamento. In questo caso, gli interessi compensativi decorrono dal momento dell’evento dannoso fino alla liquidazione del danno, compensando Caio per il mancato godimento della somma.
- Vendita con pagamento dilazionato: se un venditore concede al compratore un pagamento dilazionato, potrebbe avere diritto agli interessi compensativi sul prezzo non ancora pagato, per compensare il mancato godimento del denaro.
Calcolo
Il calcolo degli interessi compensativi è rimesso alla discrezionalità del giudice, che terrà conto di vari fattori, tra cui:
- Natura del credito
- Durata del mancato godimento
- Tasso di interesse legale
Riferimenti normativi
Non esiste una norma specifica che regoli gli interessi compensativi. Tuttavia, la loro applicazione è ampiamente riconosciuta dalla giurisprudenza, che li considera una componente naturale del risarcimento del danno.
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