Il lavoro intermittente, noto anche come "lavoro a chiamata" o "job on call", è una particolare tipologia contrattuale che prevede una prestazione lavorativa discontinua, subordinata alla chiamata del datore di lavoro. Si tratta di un contratto flessibile, che si adatta alle esigenze di quelle aziende che hanno una domanda di lavoro variabile e imprevedibile.
Il lavoro intermittente si caratterizza per:
- Assenza di un orario di lavoro predeterminato: il lavoratore è chiamato a prestare la propria attività solo quando l’azienda ne ha necessità, senza un obbligo di garantire una continuità lavorativa.
- Retribuzione a chiamata: il lavoratore viene pagato solo per le ore effettivamente lavorate, sulla base di una tariffa oraria o mensile concordata.
- Indennità di disponibilità: nei periodi di inattività, il lavoratore ha diritto a un’indennità di disponibilità, che compensa la sua reperibilità e la sua disponibilità a rispondere alle chiamate del datore di lavoro.
- Tutele limitate: rispetto ai lavoratori dipendenti a tempo pieno, i lavoratori intermittenti hanno tutele più limitate,soprattutto per quanto riguarda l’accesso agli ammortizzatori sociali e la maturazione dei diritti previdenziali.
Il lavoro intermittente può essere utilizzato in diversi settori, come il turismo, la ristorazione, l’agricoltura, lo spettacolo e i servizi. È particolarmente adatto per coprire picchi di lavoro, sostituzioni temporanee o esigenze occasionali.
Tuttavia, questa forma contrattuale presenta anche alcune criticità, come la precarietà e l’incertezza del reddito per il lavoratore, e la difficoltà di pianificazione e organizzazione del lavoro per l’azienda. Per questo motivo, il ricorso al lavoro intermittente deve essere valutato attentamente, tenendo conto delle specifiche esigenze di entrambe le parti e nel rispetto delle normative vigenti.
Il lavoro intermittente rappresenta una delle tante forme di lavoro flessibile che si sono affermate negli ultimi anni, in risposta alle trasformazioni del mercato del lavoro e alle nuove esigenze delle imprese. La sua diffusione solleva importanti questioni sul bilanciamento tra flessibilità e sicurezza, e sulla necessità di garantire adeguate tutele ai lavoratori anche in contesti lavorativi non tradizionali.
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