fumetto di un maestro e un'allieva davanti ad uno lavagna digitale

TFR

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Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una forma di retribuzione differita che spetta ai lavoratori dipendenti alla cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa (dimissioni, licenziamento, pensionamento). In sostanza,è una parte della retribuzione che viene accantonata annualmente dal datore di lavoro e corrisposta al lavoratore al termine del rapporto lavorativo.

Il TFR è calcolato in base alla retribuzione annua lorda del lavoratore e all’anzianità di servizio. Ogni anno, una quota della retribuzione lorda viene accantonata a titolo di TFR. Questa quota è pari a circa il 6,91% della retribuzione lorda annua.

Il TFR svolge una funzione previdenziale, fornendo al lavoratore una somma di denaro che può essere utilizzata per affrontare le spese legate alla cessazione del rapporto di lavoro o per integrare la pensione.

Il lavoratore può scegliere se lasciare il TFR maturando presso il datore di lavoro o se destinarlo a un fondo pensione complementare. Nel primo caso, il TFR viene rivalutato annualmente in base a un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’inflazione. Nel secondo caso, il TFR viene investito nel fondo pensione e la sua rivalutazione dipende dall’andamento del fondo stesso.

Il TFR è soggetto a tassazione separata al momento della corresponsione. L’aliquota fiscale varia in base all’importo del TFR e all’anzianità di servizio del lavoratore.

In sintesi, il TFR è un importante strumento di tutela per i lavoratori dipendenti, che garantisce loro una forma di risparmio previdenziale da utilizzare al termine del rapporto lavorativo.

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