Intraprendere la carriera di docente di economia aziendale in Italia richiede un percorso definito, che intreccia titoli di studio specifici, crediti formativi universitari (CFU) mirati e il superamento di procedure di abilitazione. Questa guida completa esplora ogni fase del processo, offrendo una bussola per orientarsi tra normative, opportunità e le nuove sfaccettature di una disciplina che unisce la solida tradizione economica italiana con le spinte innovative del mercato globale. Un percorso che prepara a formare le nuove generazioni, custodi della cultura imprenditoriale mediterranea e attori del futuro economico europeo.
L’insegnamento dell’economia aziendale non è solo una professione, ma una missione: trasmettere le competenze per interpretare e governare le dinamiche delle imprese, unendo rigore analitico e visione strategica. Significa educare i giovani a comprendere il valore della sostenibilità, dell’etica negli affari e dell’innovazione, pilastri fondamentali in un contesto economico sempre più interconnesso e competitivo.
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La Classe di Concorso A045: Il Primo Passo
Il punto di partenza per chi aspira a diventare docente di questa materia è la Classe di Concorso A045 – Scienze economico-aziendali. Questa classe di concorso identifica in modo univoco l’insegnamento delle discipline economico-aziendali negli istituti secondari di secondo grado. Accedere a questa classe richiede il possesso di determinati titoli di studio, che rappresentano la base culturale e scientifica indispensabile. È fondamentale verificare che il proprio percorso di studi sia compatibile con quanto richiesto dalla normativa vigente per non incontrare ostacoli burocratici.
La classe A045 apre le porte all’insegnamento in diversi indirizzi degli istituti tecnici e professionali. Tra questi, spiccano l’Istituto Tecnico del settore Economico con indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” e la sua articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”. Qui, il docente di economia aziendale gioca un ruolo chiave nel formare i futuri ragionieri, esperti di marketing e manager, fornendo loro gli strumenti per analizzare bilanci, definire strategie commerciali e comprendere i mercati globali.
Titoli di Accesso: Le Lauree Ammesse
Per accedere alla classe di concorso A045 è necessario possedere una laurea specifica. Il Ministero dell’Istruzione ha definito un elenco preciso di titoli validi, che spaziano tra lauree del vecchio ordinamento, lauree specialistiche (LS) e lauree magistrali (LM). Tra le lauree magistrali più comuni troviamo la LM-77 (Scienze economico-aziendali), la LM-56 (Scienze dell’economia) e la LM-16 (Finanza). Anche lauree come la LM-82 (Scienze statistiche) e la LM-83 (Scienze statistiche, attuariali e finanziarie) consentono l’accesso.
È importante notare che anche alcune lauree del vecchio ordinamento, come Economia e Commercio o Economia Aziendale, sono considerate titoli di accesso validi. Tuttavia, per alcune di esse, come Economia marittima e dei trasporti, la validità è subordinata al conseguimento del titolo entro l’anno accademico 2000/2001. Per questo motivo, è sempre consigliabile effettuare una valutazione del proprio piano di studi per assicurarsi di possedere tutti i requisiti necessari.
CFU: I Crediti Che Fanno la Differenza
Oltre al titolo di studio, un altro requisito fondamentale è il possesso di un numero specifico di Crediti Formativi Universitari (CFU) in determinati settori scientifico-disciplinari (SSD). A seconda del titolo di laurea, potrebbe essere necessario integrare il proprio percorso con esami specifici. Ad esempio, per la classe di concorso A-46 (Scienze giuridico-economiche), spesso affine, sono richiesti 96 CFU totali in aree che includono diritto, economia politica ed economia aziendale (SECS-P/07). Sebbene i requisiti possano variare, il principio rimane lo stesso: garantire una solida preparazione multidisciplinare.
La mancanza di questi crediti non preclude la possibilità di insegnare, ma richiede un impegno aggiuntivo. Gli aspiranti docenti possono iscriversi a corsi singoli universitari per colmare le lacune e maturare i CFU mancanti. Questo passaggio è cruciale e va pianificato con attenzione, verificando con precisione quali esami sono richiesti dalla normativa ministeriale per la propria laurea. Una pianificazione accurata permette di completare il percorso senza ritardi e di presentarsi ai concorsi con tutte le carte in regola.
Il Percorso Verso l’Abilitazione e il Ruolo
Una volta soddisfatti i requisiti di titolo e CFU, il percorso per diventare docente di ruolo si articola in diverse fasi, profondamente innovate dalla recente Riforma Bianchi. Il nuovo sistema di reclutamento prevede un percorso formativo abilitante, il superamento di un concorso e un anno di prova in servizio.
La Riforma dei 60 CFU
Il cuore della riforma è l’introduzione di un percorso universitario abilitante da 60 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Questi percorsi, organizzati dalle università, sono diventati un requisito essenziale per accedere all’insegnamento. Includono anche una componente significativa di tirocinio, sia diretto nelle scuole che indiretto, per un totale di 20 CFU, per garantire una formazione che sia non solo teorica ma anche pratica. Questa nuova struttura mira a creare un corpo docente più preparato ad affrontare le sfide della didattica moderna, integrando conoscenze disciplinari e competenze pedagogiche.
Il Concorso a Cattedra
Con l’abilitazione (o, durante la fase transitoria, con un numero ridotto di CFU), si può partecipare al concorso a cattedra. Il concorso, bandito su base nazionale o regionale, prevede tipicamente una prova scritta e una prova orale. La prova scritta verte sugli argomenti specifici della classe di concorso e sulle competenze pedagogiche. La prova orale, invece, include spesso una lezione simulata, volta a verificare le reali capacità didattiche del candidato. Prepararsi adeguatamente per il concorso è fondamentale, studiando i programmi ministeriali e, se possibile, avvalendosi di manuali specifici e corsi di preparazione. Se stai pensando di partecipare, potrebbe esserti utile una guida completa sulle prove.
L’Anno di Prova e la Conferma in Ruolo
I vincitori del concorso vengono assunti con un contratto a tempo determinato e devono affrontare un anno di prova in servizio. Durante questo periodo, il docente è affiancato da un tutor e partecipa a specifiche attività formative. Al termine dell’anno, una valutazione finale da parte del dirigente scolastico e del comitato di valutazione determina la conferma in ruolo. Questo ultimo step sancisce l’ingresso definitivo nel mondo della scuola come docente a tempo indeterminato.
Tradizione e Innovazione nella Didattica dell’Economia Aziendale
Insegnare economia aziendale oggi significa saper bilanciare tradizione e innovazione. La tradizione è rappresentata dai fondamenti della disciplina, come la partita doppia e l’analisi di bilancio, concetti che affondano le radici nella storia economica italiana. L’innovazione, invece, è spinta dalla rivoluzione digitale e dalle nuove dinamiche dei mercati globali. È essenziale integrare nella didattica strumenti digitali, case study su platform firm e discussioni su temi come la sostenibilità e l’economia circolare.
Un approccio didattico moderno deve superare la lezione frontale per abbracciare metodologie attive che favoriscano lo sviluppo di competenze trasversali (soft skills) e professionalizzanti. L’obiettivo è formare studenti capaci di pensiero critico, problem solving e adattabilità, pronti a inserirsi in un contesto lavorativo in continua evoluzione, che valorizza tanto il solido patrimonio economico-culturale mediterraneo quanto la capacità di guardare al futuro. Per approfondire le metodologie innovative, può essere utile consultare una guida su strumenti e metodi per docenti.
Conclusioni

Diventare insegnante di economia aziendale in Italia è un percorso impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Richiede una solida preparazione accademica, attestata da lauree specifiche e da un adeguato numero di CFU, e il superamento di un iter di abilitazione e concorsuale rinnovato. La nuova riforma dei 60 CFU punta a formare docenti sempre più competenti, capaci di integrare le conoscenze disciplinari con efficaci metodologie didattiche. Affrontare questo cammino con determinazione e una pianificazione attenta significa aprire le porte a una carriera stimolante, contribuendo a formare le future generazioni di professionisti e cittadini consapevoli, in un dialogo costante tra la ricca tradizione economica italiana e le frontiere dell’innovazione europea.
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Domande frequenti

Per insegnare economia aziendale, identificata dalla classe di concorso A-45 Scienze economico-aziendali, è necessaria una laurea magistrale. I titoli più diretti sono le lauree magistrali in Finanza (LM-16), Scienze dell’economia (LM-56), Scienze economico-aziendali (LM-77) e altre lauree in ambito statistico (LM-82, LM-83). Sono valide anche le corrispondenti lauree specialistiche e le lauree del vecchio ordinamento in discipline economiche.
Oltre al titolo di studio, per l’accesso all’insegnamento è necessario acquisire l’abilitazione. A seguito della recente riforma, questo avviene tramite percorsi formativi universitari da 60 CFU, che includono competenze disciplinari, pedagogiche e un tirocinio. Per chi già possiede determinati requisiti, come 24 CFU conseguiti entro ottobre 2022 o anni di servizio, sono previsti percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU. Superato il percorso formativo e il concorso, si accede a un anno di prova prima dell’immissione in ruolo.
I CFU (Crediti Formativi Universitari) rappresentano il carico di lavoro dello studente e sono fondamentali per accedere all’insegnamento. Oltre ai CFU totali del corso di laurea, per accedere a una specifica classe di concorso come la A-45, talvolta è necessario aver maturato un numero minimo di crediti in determinati Settori Scientifico-Disciplinari (SSD). Inoltre, i nuovi percorsi di abilitazione sono strutturati in CFU (60, 30 o 36) e coprono aree come pedagogia, metodologie didattiche e tirocinio, diventando un requisito indispensabile per l’accesso ai concorsi.
L’abilitazione nella classe di concorso A-45 permette di insegnare ‘Scienze economico-aziendali’ in diversi istituti secondari di secondo grado. Principalmente si insegna negli Istituti Tecnici del settore Economico, con indirizzo ‘Amministrazione, Finanza e Marketing’ e le sue articolazioni (es. ‘Relazioni internazionali per il marketing’). Si può insegnare anche in alcuni Istituti Professionali del settore Servizi, come quelli con indirizzo ‘Servizi commerciali’.
Per aumentare il punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è possibile intraprendere diverse azioni. Il servizio prestato a scuola è una delle fonti principali di punteggio. Inoltre, si possono conseguire titoli aggiuntivi come Master di I livello (che valgono 1 punto), corsi di perfezionamento, certificazioni informatiche e certificazioni linguistiche (una certificazione di livello C2 in una lingua straniera vale 6 punti). La somma di questi titoli, unita al punteggio del titolo di accesso, determina la posizione in graduatoria.