L’insegnamento della lingua francese in Italia rappresenta una scelta professionale ricca di valore culturale e con solide prospettive. Il francese, seconda lingua più richiesta nel mondo del lavoro dopo l’inglese, non è solo un veicolo di comunicazione internazionale, ma anche la chiave d’accesso a un patrimonio culturale che affonda le sue radici nella storia del Mediterraneo e dell’Europa. Intraprendere questo percorso richiede una preparazione specifica, che unisce una solida base accademica a un iter di abilitazione ben definito. Questa guida completa illustra tutti i passaggi necessari per diventare insegnante di francese, dai titoli di studio richiesti ai Crediti Formativi Universitari (CFU) indispensabili, fino alle nuove procedure per ottenere l’abilitazione.
Il percorso per accedere alla cattedra è strutturato e rigoroso, ma rappresenta un investimento per il futuro, in un contesto dove la conoscenza delle lingue è sempre più un fattore premiante. Che si aspiri a insegnare nelle scuole medie, superiori o a esplorare opportunità nel più ampio mercato europeo, comprendere i requisiti è il primo, fondamentale passo per realizzare la propria vocazione. L’insegnante di francese, infatti, non è solo un trasmettitore di nozioni grammaticali, ma un vero e proprio mediatore culturale, capace di unire tradizione e innovazione didattica.
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Clicca qui per iscrivertiVerifica i tuoi requisiti e scopri come integrare i CFU mancanti per accedere alla classe di concorso A24 e A25. Preparati al meglio per concorsi e graduatorie e trasforma la tua passione per la lingua francese in una professione.

Le Classi di Concorso per l’Insegnamento del Francese
Per insegnare una materia nella scuola pubblica italiana è necessario fare riferimento a una specifica “Classe di Concorso” (CdC), un codice che identifica l’abilitazione richiesta per una determinata disciplina. Per la lingua francese, le classi di riferimento sono state recentemente oggetto di una riforma per semplificare il sistema. Con il Decreto Ministeriale n. 255 del 22 dicembre 2023, le precedenti classi A-24 e A-25 sono state accorpate.
La nuova classe di concorso unificata è la A-22 Lingue e culture straniere nell’istruzione secondaria di I e II grado. Nonostante l’accorpamento, il sistema mantiene la distinzione dei ruoli attraverso specifici sottocodici per la scuola secondaria di I grado (scuola media) e di II grado (scuola superiore). Chi ottiene l’abilitazione per la A-22 è abilitato a insegnare in entrambi i gradi di istruzione. Questo cambiamento mira a una maggiore flessibilità e coerenza nel percorso professionale dei docenti di lingue.
Titoli di Accesso: La Laurea Giusta per Iniziare
Il primo requisito per accedere all’insegnamento del francese è il possesso di un titolo di studio universitario idoneo. Il percorso inizia con una laurea magistrale che fornisca le competenze linguistiche, letterarie e culturali necessarie. Le lauree magistrali (LM) che danno accesso alla classe di concorso A-22 per il francese includono principalmente:
- LM-36 Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia
- LM-37 Lingue e letterature moderne europee e americane
- LM-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione
- LM-39 Linguistica
- LM-36 Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia
- LM-37 Lingue e letterature moderne europee e americane
- LM-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione
- LM-39 Linguistica
Sono validi anche i titoli del precedente ordinamento, come le Lauree Specialistiche (LS) e le lauree del Vecchio Ordinamento (VO), tra cui Lingue e letterature straniere, Traduzione e interpretariato e Studi comparatistici. È fondamentale che il piano di studi della propria laurea rispetti i requisiti specifici in termini di crediti, come vedremo nel prossimo capitolo.
- LM-36 Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia
- LM-37 Lingue e letterature moderne europee e americane
- LM-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione
- LM-39 Linguistica
Sono validi anche i titoli del precedente ordinamento, come le Lauree Specialistiche (LS) e le lauree del Vecchio Ordinamento (VO), tra cui Lingue e letterature straniere, Traduzione e interpretariato e Studi comparatistici. È fondamentale che il piano di studi della propria laurea rispetti i requisiti specifici in termini di crediti, come vedremo nel prossimo capitolo.
I CFU Essenziali: Costruire il Proprio Piano di Studi
Oltre al titolo di laurea, per accedere all’insegnamento del francese è indispensabile aver maturato un numero specifico di Crediti Formativi Universitari (CFU) in determinati Settori Scientifico-Disciplinari (SSD). Questi crediti garantiscono che l’aspirante docente possieda una preparazione mirata sulla materia. Per la lingua francese, i requisiti si concentrano sulla lingua, la traduzione e la letteratura. In base alla normativa, è necessario possedere almeno 36 CFU nel SSD L-LIN/04 (Lingua e traduzione – Lingua francese) e almeno 24 CFU nel SSD L-LIN/03 (Letteratura francese). Qualora un settore scientifico-disciplinare comprenda sia la lingua che la letteratura, sono richiesti 60 CFU complessivi in quel settore.
In aggiunta, a seconda dell’anno di conseguimento della laurea, sono richiesti ulteriori crediti in glottologia e linguistica. Per le lauree conseguite dall’anno accademico 2019/2020, sono necessari almeno 18 CFU nei settori L-LIN/01 (Glottologia e linguistica) e L-LIN/02 (Didattica delle lingue moderne). Chi scoprisse di avere dei debiti formativi può recuperarli tramite corsi singoli universitari. Per chi avesse bisogno di supporto, è utile consultare una guida completa per colmare i debiti formativi, i cui principi sono applicabili a tutte le discipline.
Il Percorso di Abilitazione: Dai 24 ai 60 CFU
Con la recente riforma legata al PNRR, il sistema di formazione e reclutamento dei docenti è cambiato radicalmente, archiviando il precedente percorso basato sui 24 CFU. Oggi, per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, è necessario completare un percorso universitario e accademico abilitante da 60 CFU. Questo percorso è progettato per fornire una preparazione completa che non sia solo disciplinare, ma anche pedagogica e pratica. La sua struttura prevede l’acquisizione di competenze in diverse aree, tra cui almeno 10 CFU in ambito pedagogico e almeno 20 CFU di tirocinio diretto e indiretto presso le scuole. I percorsi sono gestiti dalle università, che li organizzano in base al fabbisogno di cattedre stimato.
La normativa prevede anche delle fasi transitorie. Ad esempio, chi ha già conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 può accedere a percorsi abilitanti ridotti. Esistono anche percorsi da 30 CFU per docenti già abilitati in un’altra classe di concorso o specializzati sul sostegno. La scelta dell’ateneo giusto è un passo cruciale; per questo, può essere d’aiuto una guida alla scelta dell’ateneo e del piano di studi per i percorsi abilitanti, che offre spunti validi per ogni aspirante docente.
Opportunità Professionali: Dal Mercato Italiano a Quello Europeo
Il percorso per diventare docente di francese apre a diverse opportunità professionali. La via principale per ottenere un contratto a tempo indeterminato nella scuola pubblica è il superamento di un concorso ordinario. In attesa del concorso, è possibile inserirsi nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per ottenere incarichi a tempo determinato. L’abilitazione e altri titoli, come master e certificazioni linguistiche, sono fondamentali per acquisire punteggio e scalare le graduatorie. Per chi vuole ottimizzare la propria posizione, è utile sapere come scalare la graduatoria con master e corsi, una strategia applicabile anche per l’insegnamento del francese.
La competenza nella lingua francese, inoltre, non limita le prospettive al solo sistema scolastico italiano. Il francese è una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea e di numerose organizzazioni internazionali. Questo apre a carriere nella traduzione, nell’interpretariato e in ambito diplomatico. La conoscenza del francese è un vantaggio competitivo significativo nel mercato del lavoro europeo; studi hanno dimostrato che può portare a un premio di reddito considerevole, in alcuni contesti persino superiore a quello dell’inglese.
Tra Tradizione e Innovazione: Insegnare il Francese Oggi
Insegnare il francese oggi significa navigare tra la ricca tradizione culturale di cui è espressione e le moderne esigenze didattiche. Da secoli lingua della diplomazia e della cultura in Europa, il francese ha radici profonde nel bacino del Mediterraneo, dove per lungo tempo ha agito come lingua franca. Un docente efficace sa trasmettere questo spessore storico, collegando la letteratura classica di Molière o Victor Hugo alle espressioni culturali della francofonia contemporanea, dal cinema africano alla musica quebecchese. La sfida è rendere questo patrimonio vivo e rilevante per studenti nativi digitali.
Per farlo, è essenziale integrare metodologie didattiche innovative. Strumenti come il CLIL (Content and Language Integrated Learning), che permette di insegnare una disciplina non linguistica in lingua straniera, sono sempre più diffusi. L’uso di risorse digitali, progetti collaborativi internazionali e approcci basati sul storytelling possono trasformare la lezione di francese in un’esperienza immersiva e motivante. Un insegnante che combina la padronanza della materia con la creatività pedagogica non solo facilita l’apprendimento, ma ispira negli studenti una vera passione per la lingua e le culture che essa rappresenta.
Conclusioni

Diventare insegnante di lingua francese in Italia è un percorso che richiede dedizione, studio e una chiara comprensione dei requisiti normativi. Dalla scelta della laurea magistrale più idonea, alla meticolosa verifica dei CFU nei settori linguistici e letterari, fino al completamento del nuovo percorso di abilitazione da 60 CFU, ogni passo è fondamentale per costruire una solida base professionale. La recente unificazione delle classi di concorso nella A-22 testimonia una volontà di rendere il sistema più snello e versatile, offrendo ai docenti abilitati l’opportunità di insegnare sia nella scuola secondaria di primo che di secondo grado.
Al di là degli aspetti burocratici, insegnare il francese significa assumere il ruolo di ponte tra culture, promuovendo una lingua che è sinonimo di opportunità professionali in Italia e in Europa. In un mondo sempre più interconnesso, il docente di francese ha il compito di unire la tradizione di un immenso patrimonio culturale con le metodologie didattiche più innovative, preparando i giovani a diventare cittadini del mondo consapevoli e comunicativi. La passione per la lingua di Molière, unita a una preparazione rigorosa, è la vera chiave per una carriera di successo e di grande soddisfazione.
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Domande frequenti

Per insegnare francese, è necessaria una laurea magistrale specifica. I titoli più diretti sono le lauree in Lingue e Letterature Moderne (LM-37), Lingue e Letterature Euroamericane (LS-42), o Traduzione Specialistica e Interpretariato (LM-94). Anche altre lauree possono dare accesso, a patto di avere i CFU richiesti per le classi di concorso A-24 (scuole superiori) e A-25 (scuole medie). È fondamentale controllare che il proprio piano di studi soddisfi i requisiti ministeriali.
Per accedere alle classi di concorso A-24 e A-25 per il francese, oltre alla laurea, devi possedere specifici Crediti Formativi Universitari (CFU). Generalmente, sono richiesti almeno 36 CFU nella lingua francese (L-LIN/04) e 24 CFU nella relativa letteratura (L-LIN/03). Inoltre, sono necessari almeno 18 CFU in didattica delle lingue e linguistica (nei settori L-LIN/01 e L-LIN/02). Questi requisiti possono variare leggermente in base all’anno di conseguimento della laurea, quindi è sempre bene verificare la tabella ministeriale.
La recente riforma ha introdotto i percorsi universitari abilitanti da 60 CFU come requisito per diventare insegnante di ruolo. Questi percorsi, che sostituiscono i precedenti 24 CFU, includono formazione teorica in ambito pedagogico e un tirocinio pratico. Per accedere, è necessario possedere il titolo di studio completo di tutti i CFU richiesti per la classe di concorso. Sono previsti anche percorsi ridotti (da 30 o 36 CFU) per chi ha già esperienza di insegnamento o ha conseguito i 24 CFU secondo il vecchio ordinamento.
Sì, è possibile ottenere incarichi di supplenza anche senza l’abilitazione all’insegnamento. Le principali modalità sono l’inserimento nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) o l’invio della Messa a Disposizione (MAD) direttamente alle scuole. Per accedere alle GPS è comunque necessario possedere il titolo di studio e tutti i CFU richiesti dalla classe di concorso. La MAD è una candidatura spontanea che può essere presentata anche se mancano alcuni requisiti, ma dà priorità ai candidati che li possiedono.
Se dal controllo del tuo piano di studi risulta la mancanza di alcuni CFU, puoi integrarli in diversi modi. La soluzione più comune è iscriversi a corsi singoli universitari per sostenere gli esami mancanti. Un’altra opzione, utile se i crediti da recuperare sono numerosi, è frequentare un Master di I livello specifico per l’accesso a una classe di concorso, che oltre a fornire i CFU necessari, dà anche punteggio aggiuntivo per le graduatorie.