Insegnare Inglese: Guida a Titoli, CFU e Abilitazione 2025

Vuoi insegnare inglese? La guida completa 2025 con tutti i requisiti: titoli di studio, CFU necessari e come ottenere l'abilitazione all'insegnamento.

In Breve (TL;DR)

Scopri quali sono i requisiti, i titoli di studio e i CFU indispensabili per intraprendere il percorso dell’insegnamento della lingua inglese e ottenere l’abilitazione.

Approfondiamo i titoli di studio validi, i crediti formativi universitari (CFU) necessari e le procedure per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.

Infine, scopri i consigli pratici e le strategie efficaci per aumentare il tuo punteggio e pianificare il percorso fino al ruolo di ruolo.

Diventare insegnante di inglese in Italia rappresenta una scelta professionale di grande valore strategico. In un contesto globale, la conoscenza dell’inglese è una competenza chiave, un vero e proprio ponte che collega la ricca cultura mediterranea con il mercato europeo e internazionale. Questo percorso, oggi più che mai, intreccia tradizione e innovazione, richiedendo non solo una solida preparazione accademica, ma anche una spiccata capacità di adottare metodologie didattiche moderne. L’insegnamento della lingua inglese è obbligatorio in Italia fin dalla scuola primaria, a testimonianza della sua importanza nel sistema formativo nazionale. Affrontare questo cammino significa prepararsi a formare cittadini del mondo, capaci di muoversi con disinvoltura in contesti multiculturali.

La professione del docente di inglese si è evoluta, superando la lezione frontale per abbracciare approcci dinamici e interattivi. La normativa stessa si è adeguata a queste nuove esigenze, delineando un iter preciso per chi aspira alla cattedra. Dai titoli di studio ai crediti formativi, fino al nuovo percorso di abilitazione, ogni tappa è pensata per garantire la massima qualità dell’insegnamento. Questa guida completa esplora in dettaglio tutti i requisiti necessari, offrendo una bussola per orientarsi tra le normative e le opportunità, con un occhio di riguardo alle sfide e alle soddisfazioni di una professione cruciale per il futuro del Paese.

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Il percorso per diventare docente di inglese è definito da precisi requisiti. Scopri quali titoli di studio, CFU e abilitazioni sono necessari per accedere alla professione.

Il Contesto: Perché Insegnare Inglese in Italia Oggi

Insegnare inglese nel contesto italiano e mediterraneo assume un significato che va oltre la semplice trasmissione di nozioni grammaticali. Significa fornire uno strumento indispensabile per il turismo, settore trainante dell’economia, e per il commercio internazionale, dove l’inglese funge da lingua franca. La posizione geografica dell’Italia, al centro del Mediterraneo e porta d’accesso all’Europa, rende la competenza linguistica un fattore cruciale per la competitività e lo scambio culturale. Formare studenti con un solido livello di inglese, come il B2 richiesto al termine del ciclo di studi superiori, vuol dire investire direttamente sul futuro economico e sociale del territorio.

L’insegnante di inglese diventa così un mediatore culturale, una figura che collega la tradizione locale con le correnti globali. Attraverso la lingua, si esplorano nuove culture, si comprendono diverse prospettive e si costruisce un’identità europea più forte e consapevole. L’innovazione nelle metodologie didattiche, come l’approccio CLIL, permette di integrare la lingua in altre discipline, rendendo l’apprendimento più immersivo e significativo. In questo scenario, il docente non è solo un esperto di lingua, ma un architetto di competenze trasversali, essenziali per navigare la complessità del mondo contemporaneo.

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I Requisiti Fondamentali: Le Classi di Concorso

Per intraprendere la carriera di docente di inglese nella scuola pubblica italiana, il primo passo è comprendere il sistema delle classi di concorso (CdC). Si tratta di codici specifici che associano una determinata materia di insegnamento a un preciso grado di istruzione. Per la lingua inglese, le classi di riferimento principali sono la A-25 (Lingua inglese e seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado) e la A-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado). Recentemente, un decreto ha accorpato queste due classi nella nuova A-22, pur mantenendo la distinzione dei ruoli attraverso specifici sottocodici per il primo e il secondo grado. L’abilitazione in una delle due precedenti classi è valida anche per la nuova A-22.

Conoscere la propria classe di concorso è essenziale perché da essa dipendono i titoli di studio richiesti e i crediti formativi universitari (CFU) da possedere. La classe A-25 abilita all’insegnamento nelle scuole medie, mentre la A-24 è destinata agli istituti superiori come licei, istituti tecnici e professionali. Ogni aspirante docente deve quindi verificare attentamente a quale classe di concorso può accedere con il proprio percorso di studi, consultando le tabelle ministeriali che definiscono con precisione ogni requisito. Questo passaggio è il fondamento su cui costruire l’intero iter per l’accesso all’insegnamento.

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Il Percorso Accademico: Titoli di Studio e CFU

Il viaggio verso la cattedra di inglese inizia con il giusto titolo di studio. Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado, è indispensabile possedere una laurea magistrale. I percorsi più diretti sono quelli in ambito linguistico, come la LM-37 (Lingue e letterature moderne europee e americane), la LM-38 (Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale) e la LM-94 (Traduzione specialistica e interpretariato). Anche altre lauree magistrali possono dare accesso, a patto che il piano di studi includa un numero sufficiente di crediti in specifici settori scientifico-disciplinari (SSD), come vedremo di seguito.

Le Lauree Magistrali per l’Accesso

Le lauree magistrali riconosciute per l’accesso all’insegnamento dell’inglese sono definite dalle normative ministeriali (DPR 19/2016 e DM 259/2017). Oltre alle già citate LM-37, LM-38 e LM-94, anche altre lauree come la LM-39 (Linguistica) possono essere valide. È fondamentale che l’aspirante docente verifichi la corrispondenza del proprio titolo con quanto richiesto dalle tabelle ministeriali per le classi di concorso A-24 e A-25 (ora accorpate nella A-22). La scelta del percorso universitario è un passo decisivo che influenza direttamente la possibilità di accedere alla professione, rendendo cruciale un’attenta pianificazione fin dall’inizio degli studi.

I Crediti Formativi Universitari (CFU) Necessari

Oltre al titolo di laurea, è obbligatorio possedere un numero specifico di Crediti Formativi Universitari (CFU) in determinati settori. Per l’inglese, il settore chiave è L-LIN/12 (Lingua e Traduzione – Lingua Inglese). Generalmente, il piano di studi deve includere almeno 36 CFU in questo settore. Inoltre, sono richiesti crediti in letteratura e linguistica. Ad esempio, per i laureati a partire dall’anno accademico 2019/2020, sono necessari almeno 18 CFU nei settori L-LIN/01 (Glottologia e linguistica) o L-LIN/02 (Didattica delle lingue moderne) e 24 CFU nella relativa letteratura. Se i crediti richiesti non sono stati conseguiti durante il percorso di laurea, è possibile integrarli attraverso corsi singoli universitari. Una guida completa su come colmare i debiti formativi può essere un valido supporto, come quella disponibile su come colmare i debiti formativi in CFU.

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La Nuova Riforma: L’Abilitazione con i 60 CFU

Il sistema di reclutamento dei docenti in Italia ha subito una trasformazione epocale con l’introduzione dei percorsi abilitanti da 60 CFU. Questa riforma, che entrerà a pieno regime dal 1° gennaio 2025, sostituisce il precedente sistema dei 24 CFU e mira a creare un percorso formativo più strutturato e professionalizzante. L’abilitazione all’insegnamento diventerà un requisito indispensabile per partecipare ai concorsi a cattedra. Questi percorsi sono organizzati dalle università e includono discipline pedagogiche, metodologie didattiche, formazione sull’inclusione e un cospicuo numero di ore di tirocinio diretto nelle scuole.

La struttura dei 60 CFU è pensata per fornire una preparazione completa, che unisca teoria e pratica. Il percorso prevede 10 CFU in area pedagogica, 20 CFU di tirocinio diretto e indiretto, e crediti specifici in ambito linguistico-digitale, psico-socio-antropologico e sulla legislazione scolastica. Esistono anche percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU per specifiche categorie, come docenti già abilitati su altre classi di concorso o coloro che hanno già maturato una certa anzianità di servizio. Per chi aspira a diventare insegnante, informarsi sui percorsi da 60 CFU è il primo passo per pianificare il proprio futuro professionale.

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Oltre la Cattedra: Strategie per Aumentare il Punteggio

Nell’attesa di ottenere un ruolo a tempo indeterminato, la maggior parte degli aspiranti docenti si inserisce nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Avere un punteggio elevato in queste graduatorie è fondamentale per ottenere incarichi di supplenza. Esistono diverse strategie per aumentare il proprio punteggio. Le certificazioni linguistiche, ad esempio, sono un asset prezioso: una certificazione di livello C1 può valere 4 punti, mentre una di livello C2 ne vale 6. Questi attestati non solo migliorano la posizione in graduatoria, ma certificano una competenza linguistica avanzata, sempre più richiesta.

Un’altra via efficace è la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che prevede l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Il possesso di un corso di perfezionamento CLIL, abbinato a una certificazione linguistica, può portare a un incremento significativo del punteggio, fino a 9 punti in totale (ad esempio, CLIL + C2). Anche Master di I e II livello e altri corsi di perfezionamento riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione contribuiscono ad accumulare punti. Per una visione d’insieme, può essere utile consultare una guida completa su come aumentare il punteggio GPS.

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Un Ponte verso l’Europa: Innovazione e Metodologie Didattiche

Insegnare inglese oggi significa abbracciare l’innovazione. La didattica moderna si allontana dalla memorizzazione passiva per promuovere un apprendimento attivo e basato sulle competenze. Metodologie come il Task-Based Learning (apprendimento basato su compiti) e la Flipped Classroom (classe capovolta) trasformano lo studente in protagonista del proprio percorso formativo. Questi approcci simulano situazioni reali, incoraggiando l’uso autentico della lingua e sviluppando il pensiero critico. L’insegnante assume il ruolo di facilitatore, guidando gli studenti attraverso esperienze di apprendimento collaborative e coinvolgenti.

In questo panorama, la metodologia CLIL rappresenta una delle innovazioni più significative introdotte nel sistema scolastico italiano. Insegnare una materia come storia o scienze in inglese non solo potenzia le abilità linguistiche, ma favorisce anche una comprensione più profonda dei contenuti disciplinari. Il CLIL incarna perfettamente l’idea di un’istruzione proiettata verso una dimensione europea, preparando gli studenti a un mondo del lavoro e a una cittadinanza sempre più globali. Per i docenti, padroneggiare queste tecniche innovative è essenziale per restare al passo con le esigenze di una scuola in continua evoluzione.

Conclusioni

Il percorso per diventare insegnante di inglese in Italia è un itinerario articolato ma ricco di soddisfazioni, che richiede una combinazione di preparazione accademica, competenze didattiche e una forte motivazione. Dalla scelta della laurea magistrale più idonea alla meticolosa raccolta dei CFU necessari, ogni passo deve essere pianificato con cura. La recente riforma dell’abilitazione, con l’introduzione dei percorsi da 60 CFU, segna un passo decisivo verso una maggiore professionalizzazione della figura del docente, ponendo l’accento sulla formazione pratica e sul tirocinio.

Oltre ai requisiti formali, emergono come cruciali la capacità di innovare e di adottare metodologie didattiche al passo con i tempi, come il CLIL. In un mondo interconnesso, il ruolo dell’insegnante di inglese trascende i confini dell’aula: diventa un costruttore di ponti culturali, un promotore di cittadinanza europea e un attore chiave per la crescita del Paese. Investire nella propria formazione, attraverso certificazioni e corsi di perfezionamento, non solo aumenta le opportunità professionali nelle graduatorie, ma arricchisce il bagaglio di competenze da offrire ai propri studenti, preparandoli ad affrontare con successo le sfide di un futuro globale.

Infine, è importante ricordare che esistono anche percorsi alternativi alla scuola pubblica, come l’insegnamento in scuole di lingue private o le lezioni private, che non sempre richiedono l’abilitazione ma valorizzano l’esperienza e le certificazioni specifiche come CELTA o TESOL. Qualunque sia la strada scelta, la passione per la lingua e la cultura inglese rimane il motore fondamentale per ispirare le nuove generazioni.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Quali sono le lauree principali per insegnare inglese?

Per insegnare inglese nella scuola secondaria in Italia, le lauree magistrali più dirette sono la LM-37 (Lingue e letterature moderne europee e americane), la LM-38 (Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale), la LM-94 (Traduzione specialistica e interpretariato) e la LM-39 (Linguistica). È essenziale che il piano di studi di queste lauree includa i Crediti Formativi Universitari (CFU) richiesti dalla normativa per le classi di concorso specifiche (A-24 e A-25, ora accorpate nella A-22).

Cosa sono i 60 CFU per l’insegnamento?

I 60 CFU sono un nuovo percorso di formazione iniziale e abilitazione per diventare docenti della scuola secondaria, che sostituirà il precedente sistema dei 24 CFU a partire dal 1° gennaio 2025. Questo percorso, organizzato dalle università, comprende discipline di area pedagogica, metodologie didattiche, tirocinio diretto e indiretto (per un totale di 20 CFU) e formazione sull’inclusione, con l’obiettivo di fornire una preparazione più completa e professionalizzante. L’abilitazione ottenuta con i 60 CFU sarà un requisito obbligatorio per partecipare ai concorsi per la cattedra.

Come posso aumentare il mio punteggio nelle graduatorie GPS?

Per aumentare il punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è possibile intraprendere diverse azioni. Ottenere certificazioni linguistiche di livello avanzato (B2, C1, C2) conferisce da 3 a 6 punti. Frequentare un corso di perfezionamento sulla metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), se abbinato a una certificazione linguistica, può aggiungere fino a 9 punti al tuo punteggio totale. Ulteriori punti possono essere accumulati attraverso Master di I e II livello, altri corsi di perfezionamento universitari e il servizio di insegnamento maturato.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Che laurea serve per insegnare inglese?

Per insegnare inglese nelle scuole secondarie italiane (medie e superiori) è necessaria una laurea magistrale che dia accesso alle specifiche classi di concorso: A-24 per le superiori e A-25 per le medie. Tra i titoli più comuni vi sono le lauree in Lingue e Letterature Moderne (LM-37), Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia (LM-36) e Traduzione Specialistica e Interpretariato (LM-94). Per la scuola primaria, invece, è richiesta la Laurea in Scienze della Formazione Primaria. È sempre fondamentale verificare i requisiti specifici della propria classe di concorso consultando le tabelle ministeriali.

Quanti CFU in lingua inglese sono necessari per l’insegnamento?

Il numero di Crediti Formativi Universitari (CFU) richiesto dipende dalla classe di concorso e dal proprio titolo di studio. Generalmente, per accedere all’insegnamento della lingua inglese sono richiesti un minimo di 12 CFU nel settore scientifico-disciplinare L-LIN/01 (Glottologia e linguistica) o L-LIN/02 (Didattica delle lingue moderne). Inoltre, sono necessari almeno 36 CFU nella lingua inglese (L-LIN/12) e 24 CFU nella relativa letteratura (L-LIN/10). È cruciale controllare le tabelle ministeriali per accertarsi di possedere tutti i crediti necessari ed, eventualmente, integrare quelli mancanti tramite corsi singoli universitari.

Posso insegnare inglese solo con una certificazione linguistica come il C1?

No, una certificazione linguistica, anche se di livello avanzato come il C1, non è un titolo sufficiente per insegnare nelle scuole pubbliche italiane. Sebbene sia molto utile e spesso richiesta, la certificazione attesta la competenza nella lingua ma non sostituisce i titoli di studio (laurea magistrale) e i CFU necessari per l’accesso alle classi di concorso. Tuttavia, una certificazione linguistica è un titolo valutabile che permette di ottenere un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie per le supplenze (GPS).

Cos’è l’abilitazione all’insegnamento e come si ottiene per la lingua inglese?

L’abilitazione è il titolo che permette di diventare docente di ruolo a tempo indeterminato nelle scuole pubbliche. Per la lingua inglese, così come per le altre materie, l’abilitazione si ottiene principalmente tramite il superamento di un concorso pubblico nazionale. Per partecipare al concorso è necessario essere in possesso dei titoli di studio e dei CFU previsti dalla normativa vigente. Il nuovo percorso per accedere ai concorsi prevede l’acquisizione di 60 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche.

È possibile insegnare inglese nelle scuole con la messa a disposizione (MAD)?

Sì, la Messa a Disposizione (MAD) è una candidatura spontanea che si può presentare alle scuole per ottenere incarichi di supplenza, solitamente a breve termine. Si ricorre alla MAD quando le graduatorie ufficiali sono esaurite. Anche se non si è abilitati, possedere il titolo di studio richiesto per la classe di concorso aumenta notevolmente le possibilità di essere contattati. In situazioni di particolare necessità, i dirigenti scolastici possono convocare anche candidati che non possiedono tutti i requisiti formali.