Intraprendere la carriera di docente di Scienze della Terra in Italia significa avviare un percorso formativo e professionale specifico, che intreccia la passione per le discipline geologiche e naturalistiche con la vocazione per l’insegnamento. Questa professione riveste un ruolo cruciale nella formazione delle nuove generazioni, chiamate a comprendere le complesse dinamiche del nostro pianeta e ad affrontare le sfide ambientali globali. Il percorso per arrivare in cattedra è strutturato e richiede il possesso di titoli di studio adeguati, un numero definito di Crediti Formativi Universitari (CFU) in specifici settori e, infine, il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento. Questa guida completa illustra i requisiti e i passaggi necessari, offrendo una bussola per orientarsi nel panorama normativo italiano.
La figura dell’insegnante di scienze naturali, e in particolare di Scienze della Terra, è fondamentale per costruire una solida cultura scientifica nel Paese, connettendo la tradizione degli studi naturalistici, profondamente radicata nel contesto mediterraneo, con le più recenti innovazioni didattiche e scoperte scientifiche. Comprendere le tappe per accedere a questa professione è il primo passo per chiunque aspiri a trasmettere la conoscenza della Terra, dalla sua struttura interna ai fenomeni che ne modellano la superficie, contribuendo a formare cittadini consapevoli e preparati per il futuro.
Iscriviti al nostro canale WhatsApp!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIscriviti al nostro canale Telegram!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiHai la passione per le Scienze della Terra e sogni di trasmetterla agli studenti? Il percorso per l’abilitazione può essere pieno di ostacoli, tra CFU da integrare e normative da interpretare. Non lasciare che i dubbi rallentino la tua carriera: scopri i master e i corsi per completare il tuo piano di studi, acquisisci i crediti mancanti e preparati a superare il concorso per entrare finalmente di ruolo.

La Classe di Concorso A-50: Il Riferimento per le Scienze
Per insegnare Scienze della Terra nelle scuole secondarie di secondo grado, il punto di riferimento normativo è la classe di concorso A-50 – Scienze naturali, chimiche e biologiche. Questa classe accorpa diverse discipline scientifiche e permette di insegnare in vari indirizzi scolastici, dai licei agli istituti tecnici e professionali. Le materie specifiche includono Scienze della Terra, Biologia, Chimica e altre discipline integrate, a seconda del tipo di istituto e del biennio o triennio di riferimento. Ad esempio, nei licei si insegna “Scienze naturali”, mentre negli istituti tecnici l’insegnamento può essere focalizzato su “Scienze integrate” che comprendono chimica, fisica, biologia e scienze della Terra.
L’accesso a questa classe di concorso è regolato da decreti ministeriali che definiscono con precisione i titoli di studio ammessi e i crediti formativi necessari. La normativa principale è contenuta nel D.P.R. 19/2016, successivamente aggiornato dal D.M. 259/2017. È essenziale per ogni aspirante docente verificare che il proprio percorso di studi sia conforme a quanto richiesto da queste disposizioni per non incorrere in debiti formativi che precluderebbero l’accesso ai percorsi di abilitazione e ai concorsi.
Titoli di Studio Validi: Le Lauree per Insegnare Scienze della Terra
L’accesso alla classe di concorso A-50 richiede il possesso di una Laurea Magistrale (LM), Specialistica (LS) o di Vecchio Ordinamento in discipline pertinenti. Tra i titoli più diretti troviamo la LM-60 in Scienze della natura e la LM-74 in Scienze e tecnologie geologiche. Tuttavia, l’elenco delle lauree ammesse è ampio e include anche percorsi affini che necessitano di specifiche integrazioni. Ad esempio, sono valide anche lauree come:
- LM-6 Biologia
- LM-54 Scienze chimiche
- LM-73 Scienze e tecnologie forestali ed ambientali
- LM-75 Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio
- LM-79 Scienze geofisiche
- LM-6 Biologia
- LM-54 Scienze chimiche
- LM-73 Scienze e tecnologie forestali ed ambientali
- LM-75 Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio
- LM-79 Scienze geofisiche
Ciascuna di queste lauree, però, può richiedere il possesso di un numero minimo di CFU in settori scientifico-disciplinari (SSD) specifici per essere considerata un titolo di accesso valido a tutti gli effetti.
- LM-6 Biologia
- LM-54 Scienze chimiche
- LM-73 Scienze e tecnologie forestali ed ambientali
- LM-75 Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio
- LM-79 Scienze geofisiche
Ciascuna di queste lauree, però, può richiedere il possesso di un numero minimo di CFU in settori scientifico-disciplinari (SSD) specifici per essere considerata un titolo di accesso valido a tutti gli effetti.
I CFU Necessari: Integrare il Piano di Studi
Il solo titolo di laurea, in molti casi, non è sufficiente. La normativa impone il possesso di un determinato numero di Crediti Formativi Universitari (CFU) in settori disciplinari chiave per garantire una preparazione completa. Questi requisiti variano in base alla laurea di partenza. Per esempio, un laureato in Biologia (LM-6) deve aver maturato almeno 12 CFU in settori GEO (come geologia o geografia fisica). Al contrario, chi possiede una laurea in Scienze e Tecnologie Geologiche (LM-74) deve integrare il proprio percorso con almeno 12 CFU in settori BIO (biologici) e 6 CFU in settori CHIM (chimici).
Questa logica di integrazione mira a creare un profilo docente con competenze trasversali, capace di gestire l’insegnamento integrato delle scienze previsto da molti ordinamenti scolastici. È cruciale che gli studenti universitari pianifichino il loro percorso fin dall’inizio, inserendo esami a scelta che coprano questi requisiti. Per chi è già laureato, è possibile colmare eventuali debiti formativi attraverso l’iscrizione a corsi singoli universitari, un passaggio indispensabile per poter accedere al percorso di abilitazione.
Il Percorso di Abilitazione: Dai 24 ai 60 CFU
Una volta soddisfatti i requisiti di titolo e CFU, il passo successivo è ottenere l’abilitazione all’insegnamento. La recente riforma del reclutamento docenti, legata al PNRR, ha introdotto un nuovo percorso formativo abilitante da 60 CFU. Questo percorso, gestito dalle università, sostituisce i precedenti 24 CFU, che rimangono comunque riconosciuti per chi li ha conseguiti entro il 31 ottobre 2022. Il nuovo modello è strutturato per fornire una preparazione completa che include competenze disciplinari, pedagogiche, didattiche e un tirocinio nelle scuole.
Il percorso da 60 CFU è articolato in diverse aree: discipline di base, metodologie e tecnologie didattiche applicate, tirocinio diretto e indiretto e una prova finale. Al termine, si ottiene l’abilitazione che costituisce requisito di accesso ai concorsi a cattedra. La riforma prevede anche percorsi transitori da 30 o 36 CFU per specifiche categorie di docenti, come i precari con esperienza o chi ha già i 24 CFU. Questo sistema mira a rendere la formazione iniziale più strutturata e professionalizzante, allineando l’Italia agli standard europei.
Sbocchi Professionali e Contesto Europeo
L’abilitazione nella classe di concorso A-50 apre le porte all’insegnamento delle scienze in una vasta gamma di istituti secondari di secondo grado, inclusi i licei scientifici, classici, linguistici, delle scienze umane e gli istituti tecnici e professionali. La domanda di docenti di materie scientifiche è spesso sostenuta, sebbene la competizione possa essere significativa, specialmente per le cattedre di ruolo. La professione docente in Italia, pur con le sue sfide, offre la stabilità del pubblico impiego e la possibilità di contribuire in modo significativo alla crescita culturale del Paese.
In un contesto più ampio, la formazione di un insegnante di Scienze della Terra in Italia è spendibile anche nel mercato europeo. Sebbene ogni nazione abbia sistemi di reclutamento differenti, una solida preparazione scientifica e didattica, unita a competenze linguistiche, può facilitare il riconoscimento dei titoli e l’accesso a opportunità professionali all’estero. La capacità di unire la conoscenza del ricco patrimonio geologico e naturalistico del Mediterraneo con le metodologie didattiche più innovative rappresenta un valore aggiunto, preparando gli studenti non solo a un percorso di studi superiore, ma anche a diventare cittadini europei consapevoli delle dinamiche ambientali e territoriali che travalicano i confini nazionali.
Conclusioni
Diventare insegnante di Scienze della Terra in Italia è un obiettivo raggiungibile attraverso un percorso chiaro e ben definito, seppur rigoroso. Il primo passo è la scelta di un corso di laurea magistrale idoneo, come Scienze della Natura (LM-60) o Scienze e Tecnologie Geologiche (LM-74), prestando attenzione fin da subito all’acquisizione dei CFU necessari nelle discipline richieste dalla classe di concorso A-50. Successivamente, il percorso di abilitazione da 60 CFU rappresenta la tappa fondamentale per acquisire le competenze didattiche e professionali per entrare nel mondo della scuola. Affrontare questo cammino con pianificazione e consapevolezza, magari ricorrendo a una guida sui requisiti per l’insegnamento, permette di trasformare la passione per le scienze in una professione stimolante e di grande valore sociale, formando le generazioni future alla conoscenza e al rispetto del nostro pianeta.
Domande frequenti

Quali sono le lauree migliori per insegnare Scienze della Terra?
Le lauree magistrali più dirette per l’insegnamento delle Scienze della Terra, nell’ambito della classe di concorso A-50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche), sono la LM-60 in Scienze della Natura e la LM-74 in Scienze e Tecnologie Geologiche. La LM-60 è spesso considerata ideale perché il suo piano di studi è generalmente già allineato con i requisiti di CFU richiesti per l’insegnamento, coprendo in modo equilibrato le discipline biologiche, chimiche e geologiche. Anche altre lauree scientifiche come Biologia (LM-6), Scienze Chimiche (LM-54) o Scienze Ambientali (LM-75) consentono l’accesso, ma quasi sempre richiedono di integrare crediti specifici in settori disciplinari come quelli geologici (GEO) o biologici (BIO) per soddisfare pienamente i requisiti normativi.
Cosa succede se non ho tutti i CFU richiesti dalla mia laurea?
Se, una volta conseguita la laurea, ci si accorge di non avere tutti i Crediti Formativi Universitari (CFU) richiesti dalla normativa per la classe di concorso A-50, è necessario colmare il debito formativo. Questo può essere fatto iscrivendosi a corsi singoli universitari e superando i relativi esami. È un passaggio obbligatorio per poter accedere ai percorsi di abilitazione all’insegnamento, come quello da 60 CFU. È fondamentale verificare attentamente il proprio piano di studi e confrontarlo con le tabelle ministeriali (D.M. 259/2017) per identificare con precisione quali esami mancano e in quali settori scientifico-disciplinari (SSD). Molte università offrono sportelli di orientamento per aiutare i laureati in questa verifica.
Come funziona il nuovo percorso di abilitazione da 60 CFU?
Il nuovo percorso di abilitazione da 60 CFU, introdotto dalla recente riforma del reclutamento docenti, è un corso di formazione iniziale gestito dalle università. È finalizzato a fornire una preparazione completa che include non solo le conoscenze disciplinari, ma anche competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, e di tirocinio. Il percorso prevede lezioni teoriche, laboratori e un tirocinio diretto di 20 CFU da svolgersi nelle scuole. Al termine del corso è prevista una prova finale, composta da una prova scritta e una lezione simulata, il cui superamento conferisce l’abilitazione all’insegnamento nella specifica classe di concorso. L’abilitazione è un requisito necessario per partecipare ai concorsi per l’immissione in ruolo.
Domande frequenti

Per insegnare Scienze della Terra, che rientra principalmente nella classe di concorso A-50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche), è necessaria una laurea magistrale. Tra i titoli di accesso più diretti ci sono le lauree in Scienze e Tecnologie Geologiche (LM-74), Scienze Geofisiche (LM-79), Scienze della Natura (LM-60) e Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio (LM-75). Anche altre lauree scientifiche come Biologia (LM-6) o Chimica (LM-54) possono dare accesso, a patto di integrare specifici Crediti Formativi Universitari (CFU).
Le classi di concorso sono codici stabiliti dal Ministero dell’Istruzione che associano una specifica materia di insegnamento ai titoli di studio necessari per poterla insegnare. L’insegnamento di Scienze della Terra nelle scuole secondarie di secondo grado fa capo principalmente alla classe di concorso A-50 ‘Scienze naturali, chimiche e biologiche’. Esiste anche la classe A-32 ‘Scienze della geologia e della mineralogia’, specifica per alcuni indirizzi degli istituti tecnici.
Oltre alla laurea magistrale, l’accesso alla classe A-50 richiede il possesso di specifici CFU a seconda del titolo di studio. Ad esempio, chi ha una laurea in Scienze e Tecnologie Geologiche (LM-74) deve possedere almeno 12 CFU in settori di Biologia (BIO) e almeno 6 CFU in settori di Chimica (CHIM). Al contrario, un laureato in Biologia (LM-6) deve avere almeno 12 CFU in settori di Geologia (GEO). È cruciale verificare il proprio piano di studi rispetto ai requisiti ministeriali.
Se dal controllo del tuo piano di studi risulta la mancanza di alcuni CFU necessari per accedere a una classe di concorso, è indispensabile integrarli. Puoi farlo iscrivendoti a corsi universitari singoli e superando i relativi esami. Alcune università offrono anche pacchetti formativi o master specifici pensati per colmare queste lacune e completare i requisiti per l’insegnamento. Assicurarsi di avere tutti i crediti è un passaggio fondamentale per non essere esclusi dalle graduatorie.
Sì, per diventare insegnante di ruolo nella scuola pubblica è necessario ottenere l’abilitazione all’insegnamento. A seguito delle recenti riforme, il percorso prevede l’acquisizione di 60 CFU in discipline psico-pedagogiche e didattiche. Questo percorso formativo è distinto dai CFU disciplinari richiesti per l’accesso alla classe di concorso e si conclude con una prova finale che, una volta superata, conferisce l’abilitazione.