Intraprendere la carriera di docente di Scienze Naturali e Chimica in Italia è un percorso che unisce passione per la conoscenza e dedizione alla formazione delle nuove generazioni. Questo cammino, oggi più che mai, richiede una preparazione specifica e l’acquisizione di requisiti ben definiti, in un contesto normativo in continua evoluzione. Dall’università alla cattedra, è fondamentale comprendere quali titoli di studio sono necessari, quanti e quali Crediti Formativi Universitari (CFU) bisogna possedere e come ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Questa guida offre una panoramica completa per orientare laureati e studenti nel mondo della scuola, analizzando il quadro italiano in relazione alle dinamiche europee e valorizzando l’incontro tra tradizione didattica e innovazione.
Il sistema scolastico italiano, ricco di storia e cultura, si confronta costantemente con le sfide della modernità. L’insegnamento delle discipline scientifiche, in particolare, gioca un ruolo cruciale nel preparare i cittadini di domani. In questo scenario, che affonda le sue radici nella cultura mediterranea, l’equilibrio tra un approccio metodologico consolidato e l’adozione di nuove tecnologie didattiche diventa la chiave per una formazione efficace e stimolante. Comprendere i passaggi burocratici e formativi è il primo passo per chi sogna di trasmettere il sapere scientifico in aula.
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Le Classi di Concorso per le Scienze
Per insegnare Scienze Naturali e Chimica nelle scuole secondarie italiane, è necessario fare riferimento a specifiche classi di concorso, codici che identificano le materie che un docente è abilitato a insegnare. Le principali classi di concorso per l’area scientifica sono la A050 – Scienze naturali, chimiche e biologiche per gli istituti di secondo grado (licei, tecnici e professionali) e la A028 – Matematica e Scienze per la scuola secondaria di primo grado (scuola media). Ogni classe di concorso richiede titoli di accesso specifici e un determinato numero di CFU in precisi settori scientifico-disciplinari (SSD).
La classe A050, ad esempio, è accessibile con diverse lauree magistrali, come Biologia, Chimica, Scienze della Natura e Biotecnologie. La A028, invece, copre un ambito più vasto che include anche la matematica, richiedendo un percorso che bilanci le competenze in entrambe le aree. È essenziale consultare le tabelle ministeriali, aggiornate periodicamente, per verificare la corrispondenza tra il proprio titolo di studio e la classe di concorso a cui si può accedere. Questa verifica preliminare è un passo cruciale per pianificare correttamente il proprio percorso formativo ed evitare di dover integrare esami in un secondo momento.
Titoli di Studio e CFU: La Mappa per l’Accesso
Il primo requisito per accedere all’insegnamento è il possesso di un titolo di studio idoneo. Per le scuole secondarie, è richiesta una Laurea Magistrale, Specialistica o di Vecchio Ordinamento. Tuttavia, la sola laurea spesso non è sufficiente. La normativa, in particolare il DPR 19/2016 e il successivo DM 259/2017, ha introdotto vincoli precisi sul numero di CFU da possedere in determinati settori scientifico-disciplinari. Questi crediti testimoniano una preparazione approfondita nelle materie che si andranno a insegnare.
I Requisiti per la Classe di Concorso A050
Per la classe di concorso A050 (Scienze naturali, chimiche e biologiche), i requisiti variano a seconda della laurea. Ad esempio, un laureato in Biologia (LM-6) deve possedere almeno 12 CFU in settori GEO (geologia, geografia fisica). Un laureato in Scienze Chimiche (LM-54) necessita di almeno 12 CFU in settori di biologia (come BIO/11, BIO/18 o BIO/19). Allo stesso modo, chi ha una laurea in Scienze Geologiche (LM-74) deve integrare il proprio piano di studi con almeno 12 CFU in settori BIO e 6 CFU in settori CHIM. È fondamentale che gli studenti pianifichino il loro percorso universitario includendo già questi esami per evitare di doverli recuperare in seguito, un processo che può essere gestito attraverso corsi singoli o percorsi per colmare i debiti formativi.
I Requisiti per la Classe di Concorso A028
Per la classe di concorso A028 (Matematica e Scienze), rivolta alla scuola secondaria di primo grado, i requisiti sono ancora più articolati. Generalmente, si richiede il possesso di almeno 84 CFU totali nei settori scientifico-disciplinari di matematica, fisica, chimica, geologia, biologia e informatica. Di questi, devono essere presenti almeno 24 CFU in Matematica (MAT) e 24 CFU complessivi tra Fisica (FIS), Biologia (BIO), Chimica (CHIM) e Scienze della Terra (GEO). Questa combinazione garantisce una preparazione solida e trasversale, adatta a un insegnamento integrato delle scienze come richiesto in questo ordine di scuola.
Il Percorso di Abilitazione: Dai 24 ai 60 CFU
Ottenere il titolo di studio e i CFU necessari è solo il primo passo. Per diventare docente di ruolo, è indispensabile conseguire l’abilitazione all’insegnamento. La recente riforma del reclutamento docenti, legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha profondamente modificato il sistema, archiviando i precedenti 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie didattiche. Il nuovo modello prevede un percorso universitario abilitante da 60 CFU.
Questi percorsi sono organizzati dalle università e includono una solida formazione teorica e un tirocinio pratico nelle scuole. I 60 CFU comprendono almeno 10 CFU in area pedagogica e 20 CFU di tirocinio diretto e indiretto. Al termine del percorso è prevista una prova finale che include anche una lezione simulata. L’abilitazione ottenuta con i 60 CFU diventa un requisito di accesso fondamentale per i concorsi a cattedra. Per chi è già in possesso di altri titoli o si trova in specifiche condizioni, sono previsti percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU. Approfondire la struttura di questi percorsi, come i percorsi da 60 CFU, è essenziale per ogni aspirante docente.
L’Insegnamento delle Scienze in Europa: Uno Sguardo Oltre i Confini
In un mondo sempre più interconnesso, la prospettiva di insegnare all’estero o di veder riconosciuto il proprio titolo in un altro paese europeo è una possibilità concreta. Tuttavia, il riconoscimento dei titoli accademici e delle abilitazioni all’insegnamento non è automatico all’interno dell’Unione Europea. Ogni Stato membro mantiene la propria autonomia in materia di sistemi d’istruzione. Per esercitare la professione docente in un altro paese UE, è necessario avviare una procedura di riconoscimento del proprio titolo professionale, come previsto dalla Direttiva 2013/55/UE.
Le autorità competenti del paese ospitante valuteranno la corrispondenza della formazione ricevuta con gli standard locali. Questo può comportare la richiesta di misure compensative, come esami integrativi o periodi di tirocinio. I centri ENIC-NARIC sono i punti di riferimento nazionali per ottenere informazioni e assistenza su queste procedure. Per chi desidera intraprendere questa strada, è consigliabile informarsi preventivamente presso le rappresentanze diplomatiche del paese di interesse per comprendere la legislazione specifica e i passaggi da seguire. La conoscenza di metodologie didattiche innovative, come il CLIL (Content and Language Integrated Learning), può rappresentare un valore aggiunto significativo nel contesto europeo.
Tradizione e Innovazione nella Didattica delle Scienze
L’insegnamento delle scienze nel contesto culturale mediterraneo, e in particolare italiano, si nutre di un dialogo costante tra tradizione e innovazione. La solidità di un approccio metodologico basato sulla lezione frontale e sull’esperimento di laboratorio si arricchisce oggi di nuove possibilità offerte dalla tecnologia e da approcci didattici moderni. L’obiettivo è superare una visione puramente nozionistica per promuovere un apprendimento basato sull’indagine, sulla risoluzione di problemi e sullo sviluppo del pensiero critico.
La sfida per il docente di scienze oggi è quella di essere un mediatore culturale, capace di collegare i concetti scientifici alla vita quotidiana degli studenti, al patrimonio naturale e culturale del territorio. L’uso di laboratori virtuali, simulazioni, video e piattaforme collaborative può rendere l’apprendimento più coinvolgente e personalizzato. Allo stesso tempo, non va dimenticata l’importanza dell’esperienza diretta, del “fare scienza” attraverso attività pratiche che stimolino la curiosità e la capacità di osservazione. Questo equilibrio permette di formare non solo futuri scienziati, but also cittadini consapevoli, capaci di comprendere la complessità del mondo che li circonda.
Conclusioni

Il percorso per diventare insegnante di Scienze Naturali e Chimica in Italia è un itinerario impegnativo ma ricco di soddisfazioni, che richiede una pianificazione attenta e un aggiornamento costante. Dalla scelta del corso di laurea più idoneo, all’integrazione dei CFU mancanti, fino al conseguimento dell’abilitazione tramite i nuovi percorsi da 60 CFU, ogni tappa deve essere affrontata con consapevolezza. La conoscenza precisa delle classi di concorso A050 e A028 è il punto di partenza per costruire una carriera solida. In un contesto che guarda all’Europa e valorizza l’innovazione didattica, la figura del docente di scienze si conferma centrale per la crescita culturale e sociale del paese, unendo il rigore della tradizione scientifica alla creatività delle nuove metodologie per formare le menti del futuro.
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Domande frequenti

Per insegnare Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche, principalmente nella classe di concorso A-50 (scuole superiori), è necessaria una Laurea Magistrale. Tra i titoli più comuni ci sono le lauree in Biologia (LM-6), Biotecnologie (LM-7, LM-8, LM-9), Scienze Chimiche (LM-54), Scienze della Natura (LM-60) e Scienze Geologiche (LM-74). È fondamentale sapere che ogni laurea può richiedere l’integrazione di specifici Crediti Formativi Universitari (CFU) in determinati settori scientifico-disciplinari (es. BIO, CHIM, GEO) per soddisfare pienamente i requisiti.
I 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 rimangono validi per partecipare ai concorsi pubblici fino alla fine della fase transitoria, prevista fino al 31 dicembre 2024. A partire dal 1° gennaio 2025, il requisito d’accesso standard diventerà il percorso abilitante da 60 CFU. Chi ha i 24 CFU e vince un concorso dovrà comunque integrare la propria formazione con percorsi successivi (da 30 o 36 CFU) per ottenere l’abilitazione definitiva.
Per verificare l’idoneità del tuo percorso di studi, devi confrontare gli esami sostenuti e i relativi CFU con le tabelle ministeriali delle classi di concorso, come la A-50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche) o la A-28 (Matematica e Scienze). Queste tabelle, disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione, specificano i CFU necessari in settori come BIO (Biologia), CHIM (Chimica), e GEO (Geologia). Puoi richiedere un certificato degli esami sostenuti alla segreteria della tua università e, se necessario, rivolgerti a enti di formazione specializzati per una valutazione gratuita del tuo piano di studi.
Se ti mancano dei CFU in specifici settori scientifico-disciplinari, puoi integrarli iscrivendoti a “corsi singoli” presso un’università. Questa è la procedura standard per colmare le lacune formative richieste dalle tabelle ministeriali. In alternativa, esistono anche Master di completamento specifici per le classi di concorso che, oltre a fornire i crediti mancanti, possono attribuire punteggio aggiuntivo nelle graduatorie.
Ottenere la laurea magistrale e i CFU richiesti è solo il primo passo. Il percorso per il ruolo prevede il superamento di un concorso pubblico nazionale. A regime, dopo la fase transitoria, l’accesso ai concorsi sarà legato al completamento di un percorso formativo abilitante da 60 CFU, che include anche un tirocinio. Una volta superato il concorso, si viene assunti con un contratto a tempo determinato per un anno di formazione e prova, al termine del quale, con valutazione positiva, si ottiene l’immissione in ruolo a tempo indeterminato.