Per gli aspiranti docenti di latino e greco, scalare le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è una sfida che richiede strategia e una formazione mirata. In un settore dove la tradizione culturale ha un peso enorme, combinare le solide basi classiche con competenze innovative diventa fondamentale. L’acquisizione di titoli specifici, come master di primo e secondo livello, corsi di perfezionamento e certificazioni, rappresenta la via maestra non solo per arricchire il proprio bagaglio professionale, ma anche per aumentare concretamente il punteggio in graduatoria. Questo percorso permette di distinguersi in un campo competitivo e di rispondere alle esigenze di una scuola in continua evoluzione.
La costruzione di un profilo competitivo per le classi di concorso A-11 (Discipline letterarie e latino) e A-13 (Discipline letterarie, latino e greco) passa necessariamente attraverso una scelta oculata dei percorsi formativi post-laurea. Comprendere quali titoli sono valutati e quanti punti assegnano è il primo passo per pianificare una carriera di successo nell’insegnamento delle materie classiche, unendo la passione per il mondo antico alle opportunità offerte dal sistema scolastico attuale.
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Capire il sistema di punteggio GPS
Il posizionamento nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è determinato da un punteggio specifico, frutto della somma di diversi elementi. Il voto del titolo di studio di accesso, come la laurea magistrale, costituisce la base di partenza. A questo si aggiungono i punti derivanti dal servizio di insegnamento già prestato, che rappresenta uno dei fattori più significativi. Tuttavia, per chi ha meno esperienza sul campo, i “titoli culturali” diventano un elemento cruciale per migliorare la propria posizione. Questi titoli devono essere inseriti correttamente nella domanda per ogni classe di concorso e fascia di appartenenza.
Le tabelle di valutazione dei titoli, allegate all’ordinanza ministeriale che regola le GPS, definiscono con precisione il valore di ogni qualifica. È fondamentale consultare queste tabelle, aggiornate periodicamente, per comprendere quali percorsi formativi offrono il maggior vantaggio. La scelta di investire in formazione aggiuntiva deve quindi essere strategica, basata non solo sull’interesse personale ma anche su un’attenta analisi del ritorno in termini di punteggio. Solo così è possibile pianificare un percorso che ottimizzi le possibilità di ottenere un incarico di supplenza.
Master di I e II livello: un punto strategico
I master universitari, sia di primo che di secondo livello, rappresentano uno strumento prezioso per gli aspiranti docenti. Un master annuale da 1500 ore, che conferisce 60 Crediti Formativi Universitari (CFU), viene valutato 1 punto nelle GPS. Sebbene possa sembrare un incremento modesto, in graduatorie spesso sature e con candidati a parità di punteggio, anche un singolo punto può fare la differenza. È possibile presentare fino a tre master, conseguiti in anni accademici differenti, per un totale di tre punti.
Esistono numerosi master pensati specificamente per l’area umanistica e per le classi di concorso A-11, A-12, A-13 e A-22. Questi percorsi non solo forniscono il punto aggiuntivo, ma spesso permettono di acquisire i CFU mancanti per l’accesso a una determinata classe di concorso, unendo così l’utile al dilettevole. Molte università, incluse quelle telematiche, offrono master online che garantiscono flessibilità a chi già lavora o ha altri impegni. La scelta spazia da percorsi su metodologie didattiche innovative a approfondimenti su specifici ambiti della cultura classica, consentendo di personalizzare la propria formazione.
Tradizione e innovazione nei master classici
La scelta di un master non deve essere guidata solo dal punteggio, ma anche dalla qualità e dalla pertinenza dei contenuti. Per un docente di latino e greco, è essenziale trovare un equilibrio tra la solida tradizione filologica e le nuove frontiere della didattica. Esistono master focalizzati sull’archeologia classica, la filologia, la storia del mondo antico e la letteratura, che approfondiscono le conoscenze accademiche. Questi percorsi, offerti da atenei prestigiosi, rafforzano le competenze disciplinari, fondamentali per un insegnamento autorevole e appassionato.
Accanto a questi, stanno emergendo master che integrano le discipline classiche con le tecnologie digitali e le nuove metodologie. Si pensi a percorsi su Digital Humanities applicate agli studi classici, o a master su didattiche innovative che sfruttano strumenti come la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) per rendere lo studio del latino e del greco più coinvolgente. Questa doppia anima, che lega la cultura mediterranea alla modernità, non solo arricchisce il docente ma lo prepara a dialogare con le nuove generazioni di studenti, mostrando la vitalità e l’attualità del mondo antico.
Corsi di perfezionamento e altre opportunità formative
Oltre ai master, anche i corsi di perfezionamento possono contribuire ad aumentare il punteggio. Secondo le tabelle ministeriali, un corso di perfezionamento annuale da 1500 ore e 60 CFU, con esame finale, vale 1 punto, esattamente come un master. È importante verificare che il corso scelto rispetti questi requisiti, poiché esistono percorsi con un monte ore inferiore che non vengono valutati ai fini delle GPS. A differenza dei master, che richiedono una laurea per l’accesso, alcuni corsi di perfezionamento sono aperti anche a diplomati, ma per la valutazione in graduatoria è necessario il possesso del titolo di studio idoneo all’insegnamento.
Un’altra area strategica è quella delle certificazioni. Le certificazioni linguistiche in una lingua europea, ad esempio, sono molto apprezzate e attribuiscono fino a 6 punti per il livello C2. Anche le certificazioni informatiche, come EIPASS, LIM o Tablet, assegnano 0,5 punti ciascuna, fino a un massimo di 2 punti cumulabili. Questi titoli, apparentemente lontani dalle materie classiche, testimoniano competenze trasversali sempre più richieste nella scuola moderna e possono rivelarsi decisivi per superare altri candidati.
Il valore aggiunto del CLIL e dell’insegnamento dell’italiano L2
Una delle opportunità più interessanti per un docente di materie letterarie è il corso CLIL (Content and Language Integrated Learning). Questo percorso formativo, che abilita all’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, se abbinato a una certificazione linguistica di livello B2 o superiore, conferisce un bonus significativo. Un corso CLIL da solo vale 3 punti, ma il punteggio aumenta se associato a una certificazione: ad esempio, CLIL più un C1 vale 7 punti, mentre con un C2 si arriva a 9 punti. Per un classicista, poter insegnare storia antica o letteratura in inglese rappresenta una competenza distintiva e spendibile anche nel mercato europeo.
Un altro titolo di grande valore è il Master in Italiano L2, dedicato all’insegnamento dell’italiano a studenti stranieri. A differenza degli altri master, questo titolo specifico viene valutato ben 3 punti in tutte le graduatorie. Questa specializzazione è particolarmente rilevante in un contesto scolastico sempre più multiculturale e risponde a un’esigenza concreta delle scuole. Per un laureato in lettere classiche, che possiede già una profonda conoscenza della lingua e della sua evoluzione, questo percorso rappresenta un’evoluzione naturale e strategica della propria professionalità.
Conclusioni

Per un aspirante docente di latino e greco, la strada per ottenere un incarico passa attraverso una pianificazione attenta della propria formazione. L’aumento del punteggio nelle GPS non è un mero esercizio burocratico, ma il risultato di scelte consapevoli che arricchiscono il profilo professionale. Investire in master specifici per le classi di concorso A-11 e A-13, che valgono 1 punto, è un passo fondamentale. Altrettanto strategico è puntare su percorsi altamente premianti come il Master in Italiano L2, che garantisce 3 punti, o la combinazione di corso CLIL e certificazione linguistica, che può portare fino a 9 punti aggiuntivi.
Completano il quadro le certificazioni informatiche, che aggiungono fino a 2 punti e attestano competenze digitali ormai imprescindibili. L’obiettivo è costruire un profilo che unisca una solida conoscenza della tradizione classica a competenze didattiche innovative e trasversali. Attraverso una formazione continua e mirata, è possibile non solo scalare le graduatorie, ma anche diventare un docente più preparato e versatile, pronto ad affrontare le sfide della scuola contemporanea e a trasmettere il valore intramontabile della cultura mediterranea. Per una guida completa sui requisiti di accesso all’insegnamento, è utile consultare le risorse specifiche su come insegnare latino e greco, sui percorsi da 60 CFU e sulla preparazione al concorso a cattedra.
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Domande frequenti

Un Master universitario di primo o secondo livello, corrispondente a 60 CFU (1500 ore), vale 1 punto nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). È possibile inserire fino a un massimo di tre titoli, tra Master e corsi di perfezionamento, conseguiti in anni accademici differenti, per un totale di 3 punti.
Per le classi di concorso A11 e A13 (discipline letterarie, latino e greco), sono particolarmente indicati i Master e i corsi di perfezionamento dell’area socio-letteraria e storico-geografica. Corsi su metodologie didattiche innovative, come quelli su BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), sono molto richiesti e valutati 1 punto, oltre a fornire competenze trasversali preziose.
Sì, le certificazioni sono titoli culturali validi per tutte le classi di concorso, incluse quelle di latino e greco. Le certificazioni informatiche (LIM, Tablet, Coding, EIPASS) valgono 0,5 punti ciascuna, fino a un massimo di 2 punti cumulabili. Le certificazioni linguistiche, invece, attribuiscono fino a 6 punti per il livello C2.
Sì, è una strategia molto efficace. Il corso di perfezionamento CLIL (Content and Language Integrated Learning), se abbinato a una certificazione linguistica, permette di ottenere un punteggio maggiore. Ad esempio, un CLIL da solo vale 1 punto, ma se associato a una certificazione linguistica (come il B2 che vale 3 punti), il punteggio totale del CLIL sale a 3 punti, che si sommano a quelli della certificazione, portando a un notevole incremento in graduatoria.
Anche se la normativa attuale consente la doppia iscrizione a corsi universitari, ai fini delle graduatorie GPS è possibile valutare un solo titolo (Master o corso di perfezionamento) per ciascun anno accademico. Pertanto, frequentare due Master contemporaneamente non permette di accumulare 2 punti nello stesso aggiornamento, ma rimane valido un solo punto.