La scuola dell’infanzia rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita di ogni bambino. È il luogo dove si gettano le basi per la socializzazione, l’apprendimento e lo sviluppo della personalità. In questo contesto, l’inclusione degli alunni con disabilità assume un’importanza cruciale. Strumento cardine di questo processo è il Piano Educativo Individualizzato (PEI), un documento che progetta un percorso su misura per ciascun bambino, valorizzandone le potenzialità e rispondendo ai suoi bisogni specifici. Comprendere i ruoli, i documenti e le tempistiche legate al PEI è essenziale non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per le famiglie, prime alleate della scuola nel garantire il diritto allo studio e a una piena realizzazione personale.
Il modello italiano di inclusione scolastica, basato sull’inserimento di tutti gli studenti nelle classi comuni, è considerato un’eccellenza in Europa. Questo approccio, che rifiuta la logica delle classi separate, pone l’Italia all’avanguardia, con un tasso di inclusione che supera il 97%. Il PEI è il cuore pulsante di questo sistema: non un semplice adempimento burocratico, ma un progetto di vita che coinvolge una pluralità di attori in un’alleanza educativa. Navigare questo percorso richiede conoscenza delle norme, collaborazione e una visione condivisa, dove ogni bambino è una risorsa per l’intera comunità scolastica.
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Il Contesto Normativo: Il PEI nel Quadro Italiano ed Europeo
Il quadro normativo italiano sull’inclusione scolastica ha radici profonde, ma ha visto un’evoluzione decisiva con il Decreto Legislativo 66/2017 e, soprattutto, con il Decreto Interministeriale 182/2020. Quest’ultimo ha introdotto un modello nazionale unico di PEI per tutti gli ordini di scuola, inclusa quella dell’infanzia (Allegato A1), corredato da specifiche Linee Guida. L’obiettivo è stato quello di uniformare le procedure su tutto il territorio nazionale, garantendo equità e trasparenza nell’assegnazione delle misure di sostegno. Le successive modifiche, come quelle introdotte dal Decreto Interministeriale 153/2023, hanno ulteriormente affinato gli strumenti e le modalità operative, confermando la centralità di un approccio basato sulla corresponsabilità educativa.
Nel panorama europeo, il modello italiano si distingue per il suo approccio radicalmente inclusivo. Mentre in molti Paesi coesistono sistemi di istruzione ordinaria e speciale, l’Italia ha scelto la via dell’integrazione totale, inserendo quasi tutti gli alunni con disabilità nelle classi comuni. Questo fa della scuola italiana un caso di studio internazionale, apprezzato per la sua capacità di non lasciare indietro nessuno. Tuttavia, il confronto con l’Europa evidenzia anche delle sfide, come la necessità di migliorare la formazione specifica dei docenti e di ridurre il precariato, fattori che incidono sulla continuità didattica e sull’efficacia del progetto inclusivo.
Il Cuore dell’Inclusione: Cos’è il PEI e a Cosa Serve
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è un documento di progettazione fondamentale che la scuola redige per ogni bambino con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/1992. Non è una semplice programmazione di attività, ma un vero e proprio progetto di vita che delinea un percorso educativo e didattico personalizzato. Il suo scopo principale è garantire il diritto all’educazione e all’istruzione, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità del bambino in ogni sua dimensione: apprendimento, comunicazione, relazione, socializzazione e autonomia. Il PEI nasce dall’osservazione sistematica dell’alunno da parte di tutti i docenti, tenendo conto di aspetti come la relazione, il linguaggio e le capacità cognitive.
Attraverso il PEI, si definiscono gli obiettivi educativi e didattici, gli strumenti, le strategie e le modalità per creare un ambiente di apprendimento realmente inclusivo. Si tratta di un documento dinamico, che viene verificato periodicamente per adattarlo ai progressi e ai cambiamenti del bambino. Rappresenta il punto di incontro tra le diverse figure che ruotano attorno all’alunno, formalizzando un patto di corresponsabilità educativa tra scuola, famiglia e servizi socio-sanitari. In definitiva, il PEI è lo strumento che trasforma il principio di inclusione in azioni concrete, assicurando che ogni bambino possa partecipare attivamente alla vita scolastica e raggiungere il massimo grado di sviluppo possibile.
I Protagonisti del Percorso: Ruoli e Responsabilità
Il successo del progetto inclusivo dipende da un lavoro di squadra coordinato. Al centro di questo processo c’è il Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione (GLO), l’organo collegiale responsabile della stesura, dell’approvazione e della verifica del PEI. Presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, il GLO riunisce tutte le figure chiave che contribuiscono al percorso formativo del bambino.
Il Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione (GLO)
Il GLO è il motore del processo inclusivo. La sua composizione è definita dalla normativa e include membri di diritto e altri partecipanti. Ne fanno parte il team dei docenti della sezione, i genitori del bambino, il docente di sostegno e le figure professionali, sia interne che esterne alla scuola, che interagiscono con l’alunno. Tra queste, un ruolo fondamentale è svolto dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UMV) dell’ASL, che partecipa con un suo rappresentante. La sua natura collegiale garantisce che il PEI sia il frutto di una visione plurale e condivisa, integrando le competenze didattiche, quelle sanitarie e l’insostituibile punto di vista della famiglia.
Il Ruolo della Famiglia: Un’Alleanza Fondamentale
La famiglia non è un semplice destinatario del PEI, ma un membro a pieno titolo del GLO e un protagonista attivo nella sua elaborazione. I genitori apportano una conoscenza unica e profonda del proprio figlio, delle sue abitudini, dei suoi punti di forza e delle sue difficoltà. La loro collaborazione è essenziale per definire obiettivi realistici e per assicurare una continuità tra l’intervento educativo a scuola e l’esperienza di vita a casa. La normativa riconosce questo ruolo centrale, prevedendo la possibilità per la famiglia di farsi supportare da un esperto di fiducia durante gli incontri del GLO, sebbene con valore consultivo. Questa alleanza è la vera chiave per un’inclusione efficace.
Le Figure Professionali a Scuola e nel Territorio
Oltre ai docenti curricolari e alla famiglia, il percorso di inclusione si avvale di diverse figure specializzate. Il docente di sostegno è una risorsa per l’intera sezione, un esperto di pedagogia speciale che collabora con i colleghi per creare strategie didattiche inclusive per tutti. Altre figure importanti sono l’assistente all’autonomia e alla comunicazione, gli specialisti dell’ASL (come neuropsichiatri e psicologi) e gli operatori dei servizi sociali. Anche il personale ATA, come i collaboratori scolastici, svolge un ruolo prezioso nell’assistenza di base. La sinergia tra queste diverse professionalità, orchestrata dal GLO, è ciò che permette di costruire un progetto davvero completo e funzionale.
La Burocrazia dell’Inclusione: Documenti Fondamentali
Il percorso che porta alla redazione del PEI è scandito da una serie di documenti ufficiali che certificano la condizione di disabilità e descrivono il funzionamento dell’alunno. Il primo passo è la Certificazione di disabilità, rilasciata da una commissione medica dell’ASL, che attesta la condizione dell’alunno ai sensi della Legge 104/1992. A questo segue il Profilo di Funzionamento, un documento redatto dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare dell’ASL in collaborazione con la famiglia e la scuola. Questo documento, che integra la precedente Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale, descrive in modo dettagliato le competenze, le potenzialità e le difficoltà dell’alunno nei vari contesti di vita, secondo l’approccio bio-psico-sociale del modello ICF dell’OMS. Il Profilo di Funzionamento è la base indispensabile per la progettazione del PEI.
Le Scadenze da Rispettare: Tempistiche del PEI
Il processo di elaborazione e revisione del PEI segue una precisa scansione temporale durante l’anno scolastico. Per i bambini di nuova iscrizione o di prima certificazione, deve essere redatto un PEI provvisorio entro il 30 giugno. Questo documento serve a definire le prime necessità di supporto per l’anno scolastico successivo. Successivamente, il GLO si riunisce per approvare il PEI definitivo entro il 31 ottobre. Sebbene questa scadenza sia definita “di norma”, ammettendo quindi eccezioni motivate, è fondamentale rispettarla per garantire una programmazione tempestiva. Sono previsti inoltre incontri di verifica intermedi, solitamente tra novembre e aprile, per monitorare l’andamento del percorso e apportare eventuali modifiche. Infine, un incontro di verifica finale si tiene entro il 30 giugno, durante il quale si valutano i risultati raggiunti e si formula la proposta per le risorse di sostegno necessarie per l’anno seguente.
Tradizione e Innovazione: La Pedagogia Mediterranea Incontra il Futuro
La scuola dell’infanzia italiana vanta una tradizione pedagogica ricca e apprezzata a livello mondiale, con esempi come l’approccio montessoriano e l’esperienza di Reggio Children. Questi modelli, fondati sulla centralità del bambino, sulla valorizzazione della sua creatività e sull’apprendimento attraverso l’esperienza, offrono una base solida per una didattica inclusiva. L’innovazione oggi consiste nell’integrare questa preziosa eredità con le nuove sfide della società. La pedagogia inclusiva moderna invita a superare una visione focalizzata solo sul deficit, per abbracciare un approccio ecologico e sistemico che considera l’alunno all’interno della sua rete di relazioni. Questo significa progettare ambienti di apprendimento flessibili, capaci di rispondere ai bisogni di *tutti* i bambini, e utilizzare la differenza come un’opportunità di arricchimento per l’intera classe. In questo contesto, anche strumenti come la didattica digitale possono diventare alleati preziosi per personalizzare i percorsi e favorire nuove forme di espressione e comunicazione.
Conclusioni

Il Piano Educativo Individualizzato nella scuola dell’infanzia è molto più di un documento: è la manifestazione concreta di una cultura dell’inclusione che pone l’Italia all’avanguardia in Europa. Il percorso, definito da una normativa precisa come il Decreto Interministeriale 182/2020, si fonda sulla collaborazione sinergica di una pluralità di attori: la scuola, con i suoi docenti e il dirigente, la famiglia, quale risorsa insostituibile, e i servizi socio-sanitari del territorio. Il GLO è il luogo di sintesi di questa alleanza, dove si definiscono ruoli, si rispettano tempi e si costruisce un progetto su misura per ogni bambino. Affrontare questo processo con consapevolezza e preparazione è fondamentale per trasformare i principi dell’inclusione in una realtà quotidiana, garantendo a ogni alunno le migliori opportunità di crescita. Per chi aspira a diventare docente di infanzia o desidera specializzarsi, approfondire queste tematiche attraverso master e corsi specifici è un passo essenziale per contribuire attivamente a una scuola di qualità, equa e realmente per tutti.
La progettazione del PEI è una competenza chiave per ogni docente che desidera promuovere un’effettiva inclusione. Se vuoi arricchire il tuo percorso professionale, scopri le nostre guide e gli approfondimenti dedicati alle più efficaci strategie di didattica inclusiva, alla gestione della classe e a come migliorare la tua carriera nel mondo della scuola.
Domande frequenti

Il PEI, acronimo di Piano Educativo Individualizzato, è un documento fondamentale per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità certificata, a partire dalla scuola dell’infanzia. Il suo scopo è progettare un percorso formativo su misura, definendo obiettivi didattici, interventi educativi, strategie, strumenti e criteri di valutazione personalizzati. In questo modo, garantisce il diritto allo studio e promuove lo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino, favorendone la socializzazione e il benessere nel contesto scolastico.
La redazione del PEI è un lavoro di squadra e spetta al GLO (Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione). Questo gruppo è composto da tutti i docenti della sezione, incluso l’insegnante di sostegno, il dirigente scolastico (o un suo delegato), i genitori dell’alunno e le figure professionali specifiche (come neuropsichiatri o terapisti) che seguono il bambino in ambito socio-sanitario. La collaborazione di tutte queste figure garantisce una progettazione completa e condivisa.
Il percorso del PEI segue scadenze precise durante l’anno scolastico. Un PEI provvisorio viene redatto entro il 30 giugno per i nuovi iscritti. Successivamente, il PEI definitivo deve essere elaborato e approvato dal GLO entro il 31 ottobre. Sono previste poi delle verifiche periodiche nel corso dell’anno, solitamente almeno una tra novembre e aprile, per monitorare l’andamento del progetto. Infine, entro il 30 giugno si svolge la verifica finale, durante la quale si valutano i risultati raggiunti e si formulano le proposte per l’anno scolastico successivo.
La famiglia ha un ruolo centrale e attivo: è un membro a tutti gli effetti del GLO e partecipa a pieno titolo all’elaborazione e all’approvazione del PEI. I genitori forniscono informazioni preziose sulla situazione e le caratteristiche del bambino, compilando una sezione specifica del documento chiamata “Quadro informativo”. La loro collaborazione è considerata indispensabile per creare un’alleanza educativa efficace tra scuola, famiglia e territorio, assicurando la coerenza tra gli interventi e il successo del progetto di vita dell’alunno.
Il Profilo di Funzionamento (PF) e il PEI sono due documenti distinti ma strettamente collegati. Il Profilo di Funzionamento è un documento propedeutico, redatto dall’unità di valutazione multidisciplinare dell’ASL con la collaborazione della famiglia e della scuola, che descrive il funzionamento dell’alunno secondo il modello bio-psico-sociale dell’ICF dell’OMS. Il PEI, invece, viene elaborato successivamente dal GLO e utilizza le informazioni contenute nel Profilo di Funzionamento come base per definire gli interventi educativi e didattici. In sintesi, il Profilo di Funzionamento descrive la situazione di partenza, mentre il PEI pianifica l’intervento.