La riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti ha introdotto i percorsi abilitanti da 60 CFU, un passaggio fondamentale per chi aspira a insegnare nelle scuole secondarie. Per le materie classiche, come il latino e il greco (classe di concorso A011 e A013), la scelta dell’ateneo e del piano di studi assume un valore strategico. Non si tratta solo di ottenere un titolo, ma di costruire una professionalità solida, capace di unire la tradizione umanistica con le esigenze di una didattica moderna e di un mercato del lavoro che valica i confini nazionali. Una decisione ponderata apre le porte non solo all’insegnamento, ma anche a contesti professionali legati alla valorizzazione della cultura mediterranea in un’ottica europea.
Questo percorso, definito dal DPCM del 4 agosto 2023, è stato pensato per fornire competenze trasversali e specifiche. La sua struttura mira a formare insegnanti consapevoli del proprio ruolo, pronti a gestire la complessità della classe e a promuovere un apprendimento significativo. Scegliere l’università giusta significa quindi investire sul proprio futuro, puntando su un’offerta formativa che sia al contempo rigorosa sul piano dei contenuti e innovativa nelle metodologie. La posta in gioco è alta: formare le nuove generazioni di cittadini europei, trasmettendo loro le radici profonde della nostra cultura.
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La Riforma dei 60 CFU: Cosa Cambia per Latino e Greco
Il nuovo sistema di formazione degli insegnanti, introdotto dalla legge 79/2022, archivia i precedenti 24 CFU per un modello più strutturato e professionalizzante. Il percorso da 60 CFU diventa il requisito principale per accedere ai concorsi a cattedra e ottenere l’abilitazione. Questo cambiamento è particolarmente rilevante per le discipline classiche, che richiedono non solo una profonda conoscenza dei testi e delle lingue, ma anche la capacità di renderle vive e pertinenti per gli studenti di oggi. Il percorso è progettato per integrare solide basi disciplinari con competenze pedagogiche, psicologiche e didattiche, preparando i futuri docenti a tutte le sfide dell’ambiente scolastico.
La struttura dei percorsi da 60 CFU è articolata e comprende insegnamenti di area pedagogica, un cospicuo monte ore di tirocinio diretto e indiretto, e laboratori didattici specifici per la classe di concorso. Per le classi di concorso come la A011 (Discipline letterarie e latino) e la A013 (Discipline letterarie, latino e greco), questo si traduce in un’opportunità per approfondire non solo i contenuti, ma anche le metodologie più efficaci per insegnare queste materie. L’obiettivo è superare la lezione puramente trasmissiva per abbracciare un approccio che stimoli il pensiero critico e la passione per il mondo antico.
Scegliere l’Ateneo Giusto: Criteri e Consigli
La scelta dell’università per frequentare il percorso abilitante è un momento decisivo. Non tutti gli atenei offrono la stessa qualità formativa o le medesime opportunità. Un primo criterio di valutazione è la reputazione del dipartimento di studi classici. Università con una lunga tradizione e centri di ricerca attivi in filologia, storia antica e archeologia possono offrire un ambiente culturalmente più stimolante e docenti di alto profilo. È utile consultare i siti delle singole università per verificare quali hanno richiesto l’accreditamento per le classi di concorso A011 e A013.
Un altro aspetto da considerare è l’offerta formativa specifica del percorso da 60 CFU. Oltre agli insegnamenti obbligatori, alcuni atenei possono proporre moduli innovativi, come laboratori di digital humanities, didattica delle lingue classiche con approcci computazionali o corsi focalizzati sul patrimonio culturale del Mediterraneo. Questi elementi possono arricchire notevolmente il curriculum e fornire competenze spendibili anche al di fuori della scuola. Infine, è importante valutare la logistica: la dislocazione delle sedi, la possibilità di frequenza parzialmente a distanza (fino al 50% per le attività teoriche) e i costi, che possono variare pur rispettando un tetto massimo nazionale.
Il Piano di Studi: tra Tradizione e Innovazione
Analizzare in dettaglio il piano di studi è essenziale per comprendere l’impostazione didattica del percorso. Un buon piano formativo per latino e greco deve equilibrare lo studio approfondito degli autori e della grammatica con le più recenti metodologie didattiche. Accanto ai corsi di letteratura italiana, latina e greca, è fondamentale la presenza di laboratori dedicati alla traduzione come mediazione culturale e alla didattica per competenze. Questi laboratori forniscono strumenti pratici per creare lezioni coinvolgenti e per valutare gli apprendimenti in modo efficace.
L’innovazione gioca un ruolo chiave. La capacità di integrare le tecnologie digitali nell’insegnamento delle lingue classiche è una competenza sempre più richiesta. Un piano di studi che preveda CFU dedicati alla filologia digitale, all’uso di database testuali o alla creazione di risorse didattiche multimediali offre un vantaggio competitivo. Questi strumenti non sostituiscono lo studio rigoroso, ma lo potenziano, rendendolo più accessibile e stimolante per i nativi digitali. Verificare la presenza di questi elementi nel programma può fare la differenza nella formazione di un docente moderno e preparato. Per un quadro completo, è possibile consultare i programmi specifici pubblicati da atenei come l’Università di Bari.
Il Tirocinio: un Ponte verso la Professione
Il tirocinio rappresenta il cuore professionalizzante del percorso da 60 CFU, occupando ben 20 crediti, suddivisi tra diretto e indiretto. Il tirocinio diretto, da svolgersi in classe, è un’immersione completa nella vita scolastica. Permette di osservare docenti esperti, partecipare alla progettazione delle lezioni, sperimentarsi nella conduzione di attività didattiche e comprendere le dinamiche relazionali dell’ambiente classe. La normativa recente ha introdotto una maggiore flessibilità, consentendo di svolgere il tirocinio anche in discipline affini o nella propria scuola di servizio, una novità importante per i docenti precari.
Il tirocinio indiretto, invece, si svolge in gruppo con la supervisione di un tutor universitario. Questa fase è dedicata alla riflessione critica sull’esperienza vissuta in classe, all’analisi di casi e alla costruzione del proprio portfolio professionale. È un momento fondamentale per rielaborare la pratica, connettere la teoria appresa con l’agire didattico e sviluppare una propria identità di insegnante. La qualità del progetto di tirocinio e il supporto offerto dai tutor sono, pertanto, elementi cruciali da valutare nella scelta dell’ateneo. Un buon percorso di tirocinio è il miglior biglietto da visita per affrontare il concorso per l’insegnamento di latino e greco con sicurezza.
Oltre la Cattedra: il Valore della Cultura Classica nel Mercato Europeo
L’abilitazione all’insegnamento del latino e del greco non deve essere vista unicamente come la porta d’accesso alla scuola italiana. Le competenze acquisite durante il percorso da 60 CFU hanno un valore intrinseco che può essere speso in molteplici contesti professionali, specialmente in un’ottica europea. La capacità di analisi critica dei testi, la padronanza di strutture linguistiche complesse e la profonda conoscenza delle radici culturali del Mediterraneo sono skill molto apprezzate nel settore culturale, editoriale e della comunicazione.
Un laureato abilitato in queste discipline possiede una chiave di lettura privilegiata per comprendere il presente e le sue complesse dinamiche. Questa preparazione apre a possibilità lavorative in fondazioni culturali, musei, archivi, e organizzazioni internazionali che operano per la salvaguardia e la promozione del patrimonio classico. Scegliere un ateneo che abbia una forte vocazione internazionale e che promuova progetti legati alla cultura mediterranea può amplificare queste opportunità, creando un ponte tra la formazione accademica e un mercato del lavoro più vasto e diversificato. In questo senso, insegnare latino e greco diventa il punto di partenza per una carriera ricca di sbocchi.
Conclusioni

La scelta del percorso abilitante da 60 CFU per latino e greco è una tappa cruciale per ogni aspirante docente. Non è sufficiente iscriversi al primo ateneo disponibile; è necessario un processo di valutazione attento e consapevole. Analizzare la qualità del dipartimento, la struttura del piano di studi, l’equilibrio tra tradizione e innovazione e le opportunità offerte dal tirocinio sono passi indispensabili per garantirsi una formazione di eccellenza. Un percorso ben scelto non solo prepara efficacemente al superamento del concorso e alla professione di insegnante, ma arricchisce il profilo professionale con competenze preziose, spendibili nel più ampio contesto culturale europeo.
L’investimento in una formazione di qualità oggi è la base per costruire una carriera solida e gratificante domani, sia essa all’interno della scuola o in altri ambiti che valorizzano il sapere umanistico. È importante ricordare che colmare eventuali lacune formative è sempre possibile, ad esempio attraverso percorsi specifici per acquisire i CFU mancanti in latino e greco. La cultura classica, lungi dall’essere un retaggio del passato, si conferma così una risorsa strategica per interpretare il presente e progettare il futuro.
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Domande frequenti

Per accedere al percorso da 60 CFU per la classe di concorso A-11 (Discipline letterarie e latino), è necessario possedere una laurea magistrale o a ciclo unico che sia coerente con la classe di concorso. È indispensabile verificare di avere tutti gli eventuali CFU integrativi richiesti dalla normativa vigente (DPR 19/2016 e DM 259/2017) per l’accesso alla specifica classe. Possono iscriversi anche gli studenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico che abbiano già acquisito almeno 180 CFU.
Sì, i 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 sono riconosciuti. Chi li possiede può iscriversi a un percorso formativo ridotto da 36 CFU per completare la formazione e ottenere l’abilitazione. È importante notare che i 24 CFU restano un requisito valido per la partecipazione ai concorsi a cattedra solo fino al 31 dicembre 2024.
No, non è possibile frequentarli interamente online. Per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, è consentito svolgere le lezioni in modalità telematica sincrona fino a un massimo del 50% del totale delle ore. Le attività di tirocinio e i laboratori, che costituiscono una parte fondamentale del percorso, devono essere svolti obbligatoriamente in presenza.
La scelta dell’ateneo dipende da vari fattori. Innanzitutto, verifica quali università hanno ricevuto l’accreditamento dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per la classe di concorso A-11. Considera poi l’offerta formativa specifica, l’organizzazione della didattica (calendari, orari), la modalità di erogazione delle lezioni online e la dislocazione delle sedi per i tirocini. È utile consultare i bandi pubblicati sui siti ufficiali delle singole università per confrontare costi, scadenze e piani di studio.
Ottenere l’abilitazione tramite i 60 CFU non comporta l’assunzione automatica a tempo indeterminato. L’abilitazione è il requisito fondamentale per partecipare ai concorsi a cattedra. Una volta superato il concorso, si accede a un anno di prova in servizio, che si conclude con un test finale e una valutazione. L’abilitazione consente inoltre l’inserimento nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), aumentando le opportunità di ottenere incarichi a tempo determinato.