Per un docente della scuola dell’infanzia, la formazione continua non è solo un dovere professionale, ma una vera e propria strategia per la crescita e la stabilità lavorativa. In un settore sempre più competitivo, emergere nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è fondamentale per ottenere incarichi a lungo termine e, infine, il ruolo. Acquisire nuove competenze attraverso master e corsi di perfezionamento diventa quindi un passo decisivo. Questi percorsi non solo arricchiscono il bagaglio culturale e professionale, ma permettono di accumulare punti preziosi per scalare le graduatorie.
L’aggiornamento delle competenze è essenziale per rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione, che richiede educatori capaci di integrare tradizione e innovazione. Il contesto educativo europeo e la ricchezza della cultura mediterranea offrono spunti unici per una didattica moderna, che valorizzi il gioco, la socialità e l’apprendimento esperienziale. Scegliere il giusto percorso formativo significa investire su se stessi, migliorare la propria posizione professionale e, soprattutto, offrire ai bambini un’educazione di qualità, al passo con i tempi. Per chi ambisce a una carriera solida, la strada passa inevitabilmente dalla formazione post-laurea.
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Perché la formazione continua è cruciale nella scuola dell’infanzia
Il ruolo del docente nella scuola dell’infanzia è oggi più complesso e sfaccettato che mai. Non si tratta più solo di custodire, ma di educare, promuovendo lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei più piccoli. Questo richiede una preparazione solida, che sappia coniugare le radici della tradizione pedagogica italiana con le più recenti scoperte delle neuroscienze e le innovazioni tecnologiche. La cultura mediterranea, con la sua enfasi sulla comunità, sulla narrazione e sul legame con la natura, offre un terreno fertile per sviluppare approcci didattici unici e profondamente efficaci.
Investire in formazione significa acquisire strumenti per affrontare le sfide quotidiane: dalla gestione di classi eterogenee all’inclusione di bambini con bisogni educativi speciali, fino all’integrazione di metodologie innovative come il CLIL (Content and Language Integrated Learning). Un docente aggiornato è una risorsa preziosa per la scuola e per la società, capace di formare cittadini consapevoli e aperti al mondo. La formazione continua diventa così il motore di un miglioramento che va a diretto beneficio dei bambini, veri protagonisti del processo educativo.
Aumentare il punteggio in GPS: la strategia vincente
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) rappresentano la porta d’accesso principale agli incarichi di supplenza annuali e fino al termine delle attività didattiche. Il posizionamento in queste graduatorie dipende da un punteggio, calcolato sulla base del titolo di accesso, del servizio svolto e di altri titoli culturali e professionali. È proprio su quest’ultimo aspetto che i docenti possono intervenire attivamente per migliorare la propria posizione. Master, corsi di perfezionamento e certificazioni sono gli strumenti più efficaci per accumulare punti preziosi.
Secondo le tabelle di valutazione dei titoli allegate alle ordinanze ministeriali, come l’O.M. 112/2022, è possibile incrementare significativamente il proprio punteggio. Un master di primo livello o un corso di perfezionamento annuale da 1500 ore e 60 CFU valgono 1 punto. È possibile presentare fino a tre di questi titoli, per un massimo di tre punti, a patto che siano stati conseguiti in anni accademici differenti. A questi si aggiungono le certificazioni informatiche e linguistiche, che forniscono ulteriori punti. Pianificare con attenzione il proprio percorso formativo è una mossa strategica per accelerare la propria carriera nel mondo della scuola.
Master di I livello: un punto di forza
Il Master universitario di primo livello rappresenta una delle scelte più complete per un docente che desidera approfondire le proprie competenze. Questi percorsi, della durata di un anno accademico, prevedono 1500 ore di impegno e il conseguimento di 60 Crediti Formativi Universitari (CFU), culminando con un esame finale. Per le GPS della scuola dell’infanzia e primaria, un master vale 1 punto. L’offerta formativa è vasta e permette di specializzarsi in aree di grande attualità e rilevanza.
Esistono master focalizzati su tematiche come la pedagogia e didattica per l’innovazione scolastica, le metodologie per l’inclusione di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Altri percorsi si concentrano sull’uso delle tecnologie digitali nella didattica o su approcci specifici come la glottodidattica infantile. Scegliere un master non solo garantisce un punto in graduatoria, ma fornisce competenze concrete e immediatamente spendibili in classe, migliorando la qualità del proprio insegnamento. Per una valutazione completa del percorso, è utile consultare una guida alla scelta costo-beneficio.
Corsi di perfezionamento: formazione mirata e punteggio
I corsi di perfezionamento offrono un’alternativa flessibile e mirata ai master. Anche questi corsi, per essere valutati 1 punto nelle GPS, devono avere una durata annuale di 1500 ore e prevedere il rilascio di 60 CFU. A differenza dei master, che richiedono una laurea per l’accesso, alcuni corsi di perfezionamento sono aperti anche ai diplomati. Questo li rende una soluzione accessibile per un’ampia platea di docenti, inclusi quelli con diploma magistrale abilitante.
I temi trattati sono estremamente vari: si va dalle metodologie didattiche innovative come Montessori, Pizzigoni o Agazzi, che peraltro conferiscono un punteggio specifico di 3 punti per l’abilitazione, a corsi sulla gestione della disabilità o sull’uso delle tecnologie multimediali. La scelta di un corso di perfezionamento permette di focalizzarsi su un’area di interesse specifica, rispondendo a esigenze formative precise e arricchendo il proprio curriculum con competenze specialistiche. È un investimento strategico per chi punta a distinguersi e a scalare la graduatoria provinciale.
Certificazioni informatiche e linguistiche: punti extra
In un contesto europeo e globalizzato, le competenze digitali e linguistiche sono diventate imprescindibili. Il sistema scolastico italiano riconosce il loro valore attribuendo punteggi specifici nelle GPS. Le certificazioni informatiche, come quelle relative all’uso della LIM o del tablet, sono valutate 0,5 punti ciascuna, fino a un massimo di quattro titoli per un totale di 2 punti.
Ancora più significativo è il punteggio attribuito alle certificazioni linguistiche. Una certificazione di livello B2 vale 3 punti, una di livello C1 ne vale 4, mentre il livello C2 ne garantisce ben 6. Questi punti possono essere ulteriormente incrementati se abbinati a un corso di perfezionamento CLIL (Content and Language Integrated Learning). Un corso CLIL da solo vale 1 punto, ma se associato a una certificazione linguistica, il pacchetto complessivo può arrivare a valere fino a 9 punti (CLIL + C2). Questo tipo di formazione apre le porte a una didattica internazionale e innovativa, particolarmente apprezzata nella scuola moderna.
Scegliere il percorso giusto: tra tradizione e innovazione
La scelta del percorso formativo post-laurea è un momento delicato che richiede una riflessione attenta. È importante bilanciare l’obiettivo di aumentare il punteggio con i propri interessi personali e le esigenze del contesto scolastico in cui si opera o si desidera operare. Un buon punto di partenza è analizzare l’offerta formativa disponibile, privilegiando corsi che integrino solidi fondamenti pedagogici con approcci innovativi. La didattica per la scuola dell’infanzia, ad esempio, può trarre grande beneficio da percorsi che valorizzano la pedagogia del gioco, l’outdoor education e l’apprendimento laboratoriale, tutti elementi radicati nella tradizione educativa ma continuamente rinnovati.
Allo stesso tempo, è fondamentale guardare al futuro. Corsi focalizzati sulla didattica digitale, sul coding per i più piccoli o sulle metodologie per lo sviluppo del pensiero critico preparano il docente ad affrontare le sfide di domani. L’ideale è trovare un equilibrio, scegliendo percorsi che sappiano attingere alla ricca eredità culturale mediterranea, promuovendo una scuola accogliente e inclusiva, ma anche proiettata verso un orizzonte europeo e tecnologico. Un’opzione di grande valore è la specializzazione sul sostegno, un percorso altamente qualificante come il TFA Sostegno Infanzia.
L’importanza di enti accreditati dal MIUR
Un aspetto cruciale nella scelta di un master o di un corso di perfezionamento è la validità del titolo. Per essere riconosciuto ai fini del punteggio nelle graduatorie scolastiche, il percorso formativo deve essere erogato da università o da enti accreditati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM, ex MIUR). Questo garantisce che il corso rispetti determinati standard di qualità in termini di contenuti, durata e modalità di valutazione. Prima di iscriversi, è quindi indispensabile verificare che l’ente erogatore sia legalmente riconosciuto e autorizzato a rilasciare titoli accademici validi.
Diffidare di offerte formative eccessivamente economiche o che promettono un conseguimento del titolo in tempi troppo brevi può essere una prima regola di buon senso. È consigliabile consultare i siti ufficiali delle università, sia statali che telematiche legalmente riconosciute, e verificare le informazioni sui portali istituzionali. Una scelta oculata non solo assicura il corretto riconoscimento del punteggio, ma garantisce anche di ricevere una formazione di alta qualità, realmente utile per la propria crescita professionale. Recentemente, il Consiglio di Stato ha ribadito che solo i titoli CLIL rilasciati dalle università hanno valore legale.
Un investimento per il futuro: vantaggi oltre il punteggio
Focalizzarsi unicamente sull’aumento del punteggio sarebbe riduttivo. L’acquisizione di nuovi titoli è prima di tutto un investimento sulla propria professionalità. Frequentare un master o un corso di perfezionamento significa entrare in contatto con docenti esperti, confrontarsi con altri colleghi e approfondire tematiche che arricchiscono il proprio modo di fare scuola. Le competenze acquisite in ambiti come la psicologia dell’educazione, la didattica inclusiva o le nuove tecnologie si traducono in una maggiore sicurezza nella gestione della classe e in una più efficace progettazione delle attività educative.
Un docente più preparato è un docente più motivato, capace di creare un ambiente di apprendimento stimolante e sereno per i bambini. Questo si riflette positivamente sulla relazione con le famiglie e con l’intera comunità scolastica. In definitiva, la formazione continua è un circolo virtuoso: migliora il posizionamento in graduatoria, ma soprattutto migliora la qualità dell’educazione offerta. È un percorso di crescita personale e professionale che pone le basi per una carriera ricca di soddisfazioni e successi, ben oltre il semplice punteggio.
Conclusioni

In conclusione, per un docente della scuola dell’infanzia che aspira a una carriera stabile e gratificante, investire in master e corsi di perfezionamento è una scelta strategica e lungimirante. Questi percorsi rappresentano la via maestra per aumentare il proprio punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, un passo indispensabile per ottenere incarichi e avvicinarsi al ruolo. La valutazione di 1 punto per ogni titolo annuale da 60 CFU, cumulabile fino a tre volte, insieme ai punti derivanti da certificazioni linguistiche e informatiche, può fare una differenza sostanziale in graduatoria.
Tuttavia, il valore di questa formazione va ben oltre il mero calcolo dei punti. Si tratta di un’opportunità di crescita professionale che permette di acquisire strumenti innovativi, affinare le proprie competenze pedagogiche e rispondere con efficacia alle sfide di una scuola in costante cambiamento. Scegliere percorsi che bilancino tradizione e innovazione, erogati da enti accreditati, significa investire nel proprio futuro e, contemporaneamente, nella qualità dell’educazione per le nuove generazioni. La formazione continua non è un traguardo, ma un viaggio che qualifica il docente come un professionista riflessivo e competente.
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Domande frequenti

Un Master universitario di I o II livello, corrispondente a 1500 ore e 60 CFU, vale 1 punto nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per la scuola dell’infanzia. Fanno eccezione alcuni titoli specifici, come il Master per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri (L2), che può valere 3 punti.
Ai fini del punteggio nelle GPS, non c’è differenza se entrambi i titoli hanno le stesse caratteristiche. Un corso di perfezionamento da 1500 ore e 60 CFU con esame finale viene valutato 1 punto, esattamente come un Master. Tuttavia, i corsi di perfezionamento con una durata o un numero di CFU inferiori non sono più valutati nelle attuali tabelle titoli.
Le tabelle di valutazione dei titoli per le GPS (Ordinanza Ministeriale 112/2022) permettono di presentare un massimo di tre titoli di questa tipologia (Master o corsi di perfezionamento da 60 CFU), a condizione che siano stati conseguiti in anni accademici differenti. Pertanto, è possibile accumulare fino a un massimo di 3 punti.
No, le attuali tabelle titoli delle GPS non richiedono più il requisito della coerenza del Master o del corso di perfezionamento con la classe di concorso. Questo significa che un titolo è valutabile per tutte le graduatorie in cui si è inseriti, indipendentemente dall’attinenza specifica con la scuola dell’infanzia.
Per incrementare il punteggio nelle GPS, è possibile presentare anche altri titoli culturali. Le certificazioni informatiche (come LIM, tablet, EIPASS) valgono 0,5 punti ciascuna, fino a un massimo di 2 punti totali. Le certificazioni linguistiche possono attribuire fino a 6 punti per un livello C2. Inoltre, il corso di perfezionamento CLIL, se abbinato a una certificazione linguistica, viene valutato 3 punti aggiuntivi.