La sicurezza negli istituti scolastici rappresenta un pilastro fondamentale per garantire un ambiente di apprendimento sereno e protetto per studenti, docenti e personale. La normativa italiana, incardinata principalmente nel Decreto Legislativo 81/2008, equipara la scuola a un luogo di lavoro, delineando un complesso sistema di responsabilità e adempimenti. Questo quadro normativo, in costante dialogo con le direttive europee, mira a creare una solida cultura della sicurezza, un obiettivo che intreccia tradizione e innovazione. Comprendere il ruolo di figure chiave come il Dirigente Scolastico, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e le responsabilità specifiche dei docenti è essenziale per navigare la complessità di questo tema e tutelare l’intera comunità scolastica.
In questo contesto, la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) emerge come l’atto centrale di programmazione della sicurezza. Attraverso questo strumento, si identificano i pericoli e si pianificano le misure di prevenzione, in un processo che coinvolge attivamente tutte le figure professionali della scuola. L’obiettivo non è solo adempiere a un obbligo di legge, ma costruire una consapevolezza diffusa, dove la sicurezza diventa un valore condiviso e praticato quotidianamente, bilanciando le esigenze didattiche con la tutela dell’incolumità fisica e psicologica di tutti.
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Il Quadro Normativo: Il D.Lgs. 81/2008 e la Scuola
Il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, costituisce la pietra angolare della normativa in materia di salute e sicurezza anche in ambito scolastico. La legge considera gli istituti di ogni ordine e grado come veri e propri luoghi di lavoro, estendendo le tutele previste per i lavoratori a tutto il personale scolastico e, per certi aspetti, anche agli studenti. Questi ultimi sono infatti equiparati ai lavoratori quando partecipano ad attività che comportano l’uso di laboratori, attrezzature di lavoro o sostanze chimiche, e durante i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO). Questa parificazione impone alla scuola l’adozione di un sistema di gestione della sicurezza articolato e completo.
Al vertice di questo sistema si colloca il Dirigente Scolastico, che assume il ruolo di datore di lavoro. Su di lui ricadono obblighi non delegabili, come la valutazione di tutti i rischi e la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Il Dirigente ha inoltre il compito di nominare figure chiave come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e il Medico Competente, oltre a garantire la formazione e l’informazione di tutto il personale e degli studenti sui rischi specifici e sulle procedure di emergenza.
Le Figure Chiave della Sicurezza Scolastica
Il Dirigente Scolastico: il Datore di Lavoro
Il Dirigente Scolastico è il fulcro del sistema di sicurezza. In qualità di datore di lavoro, ha la responsabilità legale di garantire la salute e la sicurezza all’interno dell’istituto. I suoi compiti sono molteplici e complessi: deve valutare tutti i rischi, redigere e aggiornare il DVR, e designare le figure responsabili della prevenzione. Deve inoltre assicurare la manutenzione degli edifici e delle attrezzature, segnalando agli enti locali proprietari degli immobili le necessità di interventi strutturali. La sua è una responsabilità che non si esaurisce nella mera burocrazia, ma richiede un impegno costante nel promuovere una cultura della prevenzione attiva e partecipata.
L’RSPP: il Consulente per la Prevenzione
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è un consulente strategico del Dirigente Scolastico. Il suo ruolo principale è supportare il datore di lavoro nell’individuazione dei fattori di rischio, nella valutazione dei rischi e nell’elaborazione delle misure preventive e protettive, contribuendo così alla stesura del DVR. L’RSPP, che può essere un membro interno del personale o un professionista esterno qualificato, svolge un’attività di coordinamento e monitoraggio, promuovendo la formazione e l’informazione di tutto il personale. La normativa prevede una gerarchia precisa per la sua individuazione, privilegiando le risorse interne alla scuola o ad altre istituzioni scolastiche.
Il Docente: il Ruolo del Preposto e la Vigilanza
All’interno del sistema di sicurezza, il docente riveste un doppio ruolo di fondamentale importanza. Da un lato, è considerato un “preposto” de facto, in quanto sovrintende alle attività didattiche e impartisce istruzioni agli studenti, che sono equiparati ai lavoratori. Come tale, ha il dovere di vigilare sull’applicazione delle disposizioni di sicurezza da parte degli alunni, segnalando eventuali anomalie o situazioni di pericolo. Dall’altro lato, sul docente grava un obbligo specifico di vigilanza, noto come culpa in vigilando, che impone di sorvegliare costantemente gli studenti per prevenire che arrechino danno a sé stessi o ad altri. Questo obbligo si estende per tutto il tempo in cui gli alunni sono affidati alla scuola, comprese le attività extrascolastiche e le uscite didattiche.
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il cuore pulsante della gestione della sicurezza in ogni scuola. Non è un semplice adempimento formale, ma uno strumento operativo dinamico che fotografa lo stato di salute e sicurezza dell’istituto. La sua redazione, un obbligo non delegabile del Dirigente Scolastico, avviene con il supporto dell’RSPP e del Medico Competente, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Il DVR deve contenere un’analisi dettagliata di tutti i rischi presenti, da quelli strutturali a quelli legati alle attività didattiche, come l’uso di laboratori o palestre.
All’interno del DVR vengono definite le misure di prevenzione e protezione da adottare, il programma di miglioramento nel tempo e le procedure per affrontare le emergenze. Deve inoltre individuare le figure responsabili dell’attuazione delle misure e pianificare l’informazione e la formazione di personale e studenti. Il documento deve essere aggiornato ogni qualvolta si verifichino modifiche significative nei processi lavorativi, nell’organizzazione o a seguito di infortuni, garantendo così che le strategie di prevenzione rimangano sempre attuali ed efficaci. La mancata o incompleta redazione del DVR comporta pesanti sanzioni per il datore di lavoro.
La Responsabilità del Docente nella Pratica Quotidiana
La responsabilità del docente va ben oltre la trasmissione del sapere. L’obbligo di vigilanza, o culpa in vigilando, è un dovere giuridico preciso che si attiva dal momento in cui l’alunno entra a scuola fino a quando ne esce. Questo significa che l’insegnante deve sorvegliare attivamente gli studenti non solo durante le lezioni, ma anche nei cambi d’ora, durante l’intervallo e all’uscita. La legge presume la responsabilità del docente in caso di infortunio dell’alunno; per liberarsene, l’insegnante deve fornire una prova liberatoria molto rigorosa: dimostrare di aver adottato tutte le misure preventive idonee e che l’evento dannoso è stato imprevedibile e inevitabile.
Questa responsabilità si modula in base all’età e alla maturità degli studenti, diventando più stringente con i bambini più piccoli o con alunni con disabilità. Nella pratica, ciò si traduce in un’attenzione costante ai comportamenti degli alunni, alla gestione degli spazi come aule e corridoi, e all’uso corretto di strumenti e attrezzature. In caso di momentaneo allontanamento dalla classe, il docente è tenuto ad affidare la sorveglianza a un collega o a un collaboratore scolastico. La gestione della classe diventa quindi anche una questione di prevenzione, come spiegato nella nostra guida alla gestione della classe e valutazione.
Casi Pratici e Conseguenze
La casistica giurisprudenziale in materia di infortuni scolastici è vasta e complessa. Un alunno che si fa male durante la ricreazione, un incidente in palestra o episodi di bullismo possono portare a conseguenze legali per il docente e per l’istituto. La responsabilità può essere di natura civile, con richieste di risarcimento danni da parte delle famiglie, e nei casi più gravi, anche penale, per reati come lesioni colpose. L’amministrazione scolastica risponde in solido, ma può rivalersi sul docente in caso di dolo o colpa grave.
Un esempio pratico chiarisce la situazione: se un insegnante si allontana dall’aula senza affidare la vigilanza a nessuno e un alunno si ferisce, la sua responsabilità per culpa in vigilando è quasi certa. Tuttavia, la giurisprudenza ha anche riconosciuto che non si può pretendere una sorveglianza assoluta e ininterrotta. Se un evento è frutto di un gesto improvviso e imprevedibile di uno studente, che nessuna normale diligenza avrebbe potuto impedire, la responsabilità del docente può essere esclusa. È fondamentale, quindi, un equilibrio tra vigilanza attenta e la consapevolezza che il rischio zero non esiste. La formazione continua, come quella necessaria per superare l’anno di prova e il bilancio delle competenze, è cruciale per preparare i docenti a gestire queste situazioni.
Cultura della Sicurezza: Tra Tradizione Mediterranea e Innovazione Europea
Promuovere la cultura della sicurezza a scuola è un obiettivo strategico che va oltre il semplice rispetto delle norme. Si tratta di un processo educativo a lungo termine che mira a formare cittadini consapevoli dei rischi e capaci di adottare comportamenti sicuri in ogni contesto della vita. In Italia, questo percorso si inserisce in un contesto culturale mediterraneo, dove le relazioni interpersonali e il senso di comunità possono diventare un punto di forza. La tradizione di una scuola vista come “seconda famiglia” può favorire un clima di attenzione reciproca, ma deve essere supportata da procedure strutturate e da una chiara definizione dei ruoli, come avviene nei modelli europei più virtuosi.
L’innovazione gioca un ruolo cruciale in questo processo. L’introduzione della sicurezza come materia di educazione civica, l’uso di tecnologie per il monitoraggio degli edifici e la formazione interattiva sono esempi di come la scuola possa modernizzare il suo approccio. L’obiettivo è superare una visione puramente burocratica della sicurezza, per integrarla pienamente nel progetto educativo. Questo si lega anche alla capacità della scuola di dialogare con le famiglie e il territorio, creando una rete di protezione condivisa. Un’efficace redazione del PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) deve includere e valorizzare queste iniziative.
Statistiche e Dati sugli Infortuni
I dati sugli infortuni scolastici forniti dall’INAIL offrono una fotografia della situazione e aiutano a orientare le politiche di prevenzione. Le statistiche più recenti mostrano un aumento delle denunce di infortunio tra gli studenti. Nel 2024, le denunce hanno raggiunto quota 78.000, con un incremento legato anche all’estensione della copertura assicurativa a tutte le attività di insegnamento-apprendimento. I dati rivelano che la maggior parte degli incidenti riguarda la fascia d’età sotto i 15 anni e avviene negli istituti statali. Le lesioni più comuni sono lussazioni e fratture, che interessano principalmente gli arti superiori.
Un dato particolarmente allarmante riguarda gli infortuni mortali, che, sebbene numericamente contenuti, rappresentano una tragedia inaccettabile. Nel 2024 sono state registrate 13 denunce con esito letale tra gli studenti. Questi numeri, pur inserendosi in un contesto europeo dove l’Italia mostra indicatori complessivamente migliori della media, sottolineano l’urgenza di non abbassare la guardia. L’analisi di questi dati è fondamentale per il Dirigente Scolastico e l’RSPP per aggiornare il DVR e implementare misure di prevenzione sempre più mirate ed efficaci.
Conclusioni

La sicurezza a scuola è un sistema complesso e multifattoriale, un delicato equilibrio tra obblighi normativi, responsabilità professionali e impegno educativo. Figure come il Dirigente Scolastico e l’RSPP sono i pilastri di una struttura che trova nel DVR il suo strumento di pianificazione fondamentale. Tuttavia, l’efficacia di questo sistema dipende dalla partecipazione attiva di ogni singolo membro della comunità scolastica, a partire dai docenti, il cui ruolo di vigilanza e di educazione alla sicurezza è insostituibile. La loro responsabilità, definita dalla culpa in vigilando, non è solo un onere, ma una componente essenziale della funzione educativa, mirata a proteggere gli alunni e a renderli consapevoli.
Guardando al futuro, la sfida è quella di integrare sempre più la cultura della sicurezza nella didattica quotidiana, trasformando un obbligo di legge in un’opportunità formativa. L’ispirazione ai modelli europei, unita all’innovazione tecnologica e a una solida formazione del personale, può aiutare a superare la percezione della sicurezza come un mero costo o un intralcio burocratico. L’obiettivo finale è creare un ambiente scolastico che non sia solo un luogo di apprendimento, ma anche un laboratorio di cittadinanza attiva, dove la cura per sé stessi e per gli altri diventi un valore fondante, radicato nella tradizione e proiettato verso il futuro.
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Domande frequenti

Il principale responsabile della sicurezza in un istituto scolastico è il Dirigente Scolastico. La normativa, in particolare il D.Lgs. 81/2008, lo equipara al datore di lavoro e gli affida obblighi non delegabili, come la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La sua responsabilità è garantire un ambiente sicuro per studenti, docenti e tutto il personale.
Il DVR, acronimo di Documento di Valutazione dei Rischi, è un documento obbligatorio che analizza tutti i potenziali pericoli presenti in una scuola. Il suo scopo è identificare e valutare i rischi (es. strutturali, legati ad attrezzature, aule speciali come laboratori e palestre) e pianificare le misure di prevenzione e protezione necessarie per eliminare o ridurre al minimo la probabilità di incidenti e infortuni per alunni e personale.
Il docente ha un obbligo di vigilanza continua sugli alunni per tutto il tempo in cui gli sono affidati. Questa responsabilità, definita “culpa in vigilando”, impone all’insegnante di prevenire situazioni di pericolo, far rispettare le norme di sicurezza, segnalare tempestivamente eventuali anomalie o pericoli al dirigente e attuare le procedure di emergenza. La vigilanza deve essere particolarmente attenta durante attività a maggior rischio come la ricreazione, le uscite didattiche o le lezioni in palestra e laboratorio.
Un docente che non rispetta gli obblighi di vigilanza e le norme di sicurezza può incorrere in diverse forme di responsabilità. In caso di danno a un alunno, può affrontare una responsabilità civile (con richiesta di risarcimento gestita dall’Amministrazione, che può rivalersi sul docente in caso di dolo o colpa grave), disciplinare (con sanzioni come la censura) e, nei casi più gravi, anche penale. L’allontanamento dalla classe, anche per brevi periodi, senza aver affidato gli alunni a un altro sorvegliante, costituisce una violazione dell’obbligo di vigilanza.
L’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) è un esperto di sicurezza, interno o esterno alla scuola, nominato dal Dirigente Scolastico. Il suo ruolo è di consulenza e supporto: collabora con il dirigente per individuare i fattori di rischio, elaborare le misure preventive e protettive, e redigere il DVR. L’RSPP pianifica anche la formazione del personale sulla sicurezza, ma la responsabilità legale finale delle decisioni e dell’attuazione delle misure rimane in capo al Dirigente Scolastico.