TFA Sostegno Primaria: Guida a prove, costi e accesso

TFA Sostegno Primaria: la guida completa ai requisiti di accesso, al test preselettivo, alle prove e ai costi. Scopri come superare la selezione e iniziare il tuo percorso.

In Breve (TL;DR)

Una guida completa al TFA Sostegno per la scuola primaria, con tutte le informazioni sui requisiti di accesso, le prove selettive, il test preselettivo e i costi del percorso formativo.

Approfondiamo i requisiti di ammissione, le diverse fasi della selezione, i costi da sostenere e come prepararsi al meglio per le prove.

Analizziamo infine le prove selettive, i costi del percorso e le strategie per massimizzare il proprio punteggio.

Diventare insegnante di sostegno nella scuola primaria è un percorso che richiede dedizione, competenza e il superamento di un iter formativo specifico: il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) Sostegno. Questo percorso di specializzazione universitaria, di durata annuale, è pensato per fornire le competenze necessarie a favorire l’inclusione degli alunni con disabilità, in un contesto scolastico che valorizza le differenze come una risorsa. L’accesso al TFA è regolato da una selezione pubblica che mira a individuare i candidati più motivati e preparati. La struttura del percorso, che alterna lezioni teoriche, laboratori e tirocinio, riflette un approccio che integra tradizione pedagogica e innovazione didattica, in linea con le esigenze di una scuola moderna e inclusiva.

Affrontare il TFA Sostegno significa intraprendere una sfida formativa e personale. La cultura mediterranea, con la sua enfasi sulla comunità e sull’accoglienza, offre un terreno fertile per sviluppare quelle competenze empatiche e relazionali che sono al cuore della professione. Allo stesso tempo, il mercato europeo del lavoro richiede figure professionali altamente qualificate, capaci di rispondere con flessibilità e creatività alle sfide educative. Questa guida completa esplora ogni fase del percorso per accedere al TFA Sostegno per la scuola primaria in Italia: dai requisiti di ammissione alle prove selettive, fino ai costi e alle strategie per una preparazione efficace.

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Insegnante di sostegno specializzato affianca un alunno della scuola primaria durante un'attività didattica individuale in au
Diventare insegnante di sostegno è una vocazione. Scopri nel nostro articolo come superare le prove di accesso e i costi.

Requisiti di accesso al TFA Sostegno per la Scuola Primaria

Per poter partecipare alla selezione per il TFA Sostegno dedicato alla scuola primaria, è indispensabile possedere uno dei seguenti titoli di studio. Il primo requisito valido è la Laurea in Scienze della Formazione Primaria, sia del vecchio che del nuovo ordinamento (LM-85 bis). In alternativa, è possibile accedere con un Diploma Magistrale, che include anche il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico o linguistico, purché sia stato conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002. Questi titoli, considerati abilitanti per l’insegnamento, costituiscono la base necessaria per intraprendere il percorso di specializzazione. È importante verificare che il proprio titolo sia conforme a quanto richiesto dalla normativa vigente per non incorrere in esclusioni.

Oltre ai titoli di studio italiani, sono ammessi anche i titoli conseguiti all’estero, a condizione che siano stati riconosciuti equivalenti secondo la normativa italiana. Un’altra via di accesso è rappresentata dall’abilitazione ottenuta tramite il superamento di un concorso ordinario. È fondamentale sottolineare che, a differenza di altri percorsi, per l’accesso al TFA Sostegno non sono richiesti i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Tutti i candidati vengono ammessi con riserva, in attesa della verifica puntuale del possesso dei requisiti da parte delle università.

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Il percorso di selezione: le tre prove

L’accesso al corso di specializzazione è subordinato al superamento di un percorso selettivo articolato in tre fasi: un test preselettivo, una o più prove scritte o pratiche e una prova orale. Questo processo è pensato per valutare un’ampia gamma di competenze, dalla cultura generale alle capacità logiche, fino alle conoscenze specifiche in ambito pedagogico e didattico. Ogni prova ha un peso specifico e richiede una preparazione mirata. Il superamento di tutte le fasi è condizione necessaria per entrare nella graduatoria finale degli ammessi al corso. Le singole università gestiscono le procedure e definiscono i contenuti specifici delle prove, pur attenendosi a un quadro normativo nazionale.

Il test preselettivo

La prima barriera da superare è il test preselettivo, una prova a risposta multipla che si svolge in un’unica data a livello nazionale per ciascun grado di scuola. Per la scuola primaria, la data viene fissata annualmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Il test è composto da 60 quesiti con cinque opzioni di risposta, di cui solo una corretta. Di questi, almeno 20 sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione di testi in lingua italiana. I restanti 40 quesiti riguardano competenze didattiche, empatiche, creative e organizzative. Il tempo a disposizione è di due ore e la valutazione prevede 0,5 punti per ogni risposta esatta e 0 punti per risposte errate o non date. Il punteggio minimo per superare la prova è 21/30, ma questo non viene conteggiato ai fini della graduatoria finale.

Sono previste delle categorie di candidati che possono essere esonerati dalla prova preselettiva. Tra questi, i docenti che hanno prestato almeno tre anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque anni accedono direttamente alla prova scritta, concorrendo per una quota di posti riservata. Anche i candidati con disabilità certificata pari o superiore al 66% sono ammessi direttamente alla fase successiva. In alcuni casi, se il numero di iscritti alla selezione in un determinato ateneo è inferiore al doppio dei posti disponibili, la prova preselettiva può essere annullata per tutti i candidati di quel grado di scuola, che vengono così ammessi direttamente alla prova scritta.

La prova scritta e la prova pratica

I candidati che superano il test preselettivo accedono alla prova scritta, la cui gestione è affidata ai singoli atenei. Questa prova, spesso composta da domande a risposta aperta, è volta a verificare le competenze su argomenti psico-pedagogici, didattici e normativi legati all’inclusione scolastica. Le tematiche possono includere la pedagogia speciale, le metodologie didattiche inclusive, l’intelligenza emotiva, il pensiero creativo e la legislazione scolastica in materia di disabilità. La capacità di argomentazione, la chiarezza espositiva e il corretto uso della lingua italiana sono elementi fondamentali per la valutazione. Per superare la prova scritta è necessario ottenere un punteggio minimo di 21/30. Le università possono anche prevedere una prova pratica, in aggiunta o in sostituzione di quella scritta, per valutare competenze operative specifiche.

La prova orale

L’ultima fase della selezione è la prova orale. Accedono a questo colloquio i candidati che hanno superato la prova scritta con il punteggio minimo richiesto. L’orale verte sugli stessi argomenti della prova scritta, ma con un’attenzione particolare alle motivazioni personali del candidato. La commissione esaminatrice valuta non solo la preparazione teorica, ma anche la consapevolezza del ruolo dell’insegnante di sostegno, le capacità comunicative e relazionali e la propensione a lavorare in un contesto complesso e collaborativo. Anche in questo caso, la prova si considera superata con una valutazione di almeno 21/30. Superare l’orale è l’ultimo passo per poter accedere alla graduatoria finale e, in base al posizionamento, immatricolarsi al corso di specializzazione.

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Costi del TFA Sostegno e scelta dell’università

Uno degli aspetti più rilevanti da considerare quando si decide di intraprendere il percorso del TFA Sostegno è quello economico. I costi non sono uniformi a livello nazionale, ma vengono stabiliti in autonomia da ciascuna università. Generalmente, si può identificare una tassa di iscrizione alla prova selettiva, che si attesta in media tra i 100 e i 150 euro, e il costo di immatricolazione al corso vero e proprio. Quest’ultimo rappresenta la spesa maggiore e può variare significativamente, oscillando in media tra i 2.500 e i 4.000 euro. Alcuni atenei, come quelli di Milano Bicocca o Firenze, tendono ad avere rette più contenute, mentre altri, soprattutto nel Sud Italia e nelle Isole, possono raggiungere e superare i 4.000 euro.

La scelta dell’ateneo non dovrebbe basarsi unicamente sul fattore economico. È importante considerare anche la distribuzione dei posti disponibili, pubblicata ogni anno con un apposito decreto ministeriale. Un numero maggiore di posti in una determinata università può, in teoria, aumentare le probabilità di ammissione. Tuttavia, la variabile più importante rimane sempre la preparazione del singolo candidato. Altri fattori da ponderare sono la logistica, come la distanza da casa e le modalità di erogazione della didattica (in presenza, online o mista), e la qualità dell’offerta formativa, che può essere approfondita consultando i bandi e i siti delle singole università. Molti atenei offrono la possibilità di rateizzare il pagamento della retta, un’opzione utile per gestire l’investimento economico.

Tradizione e innovazione nella formazione del docente di sostegno

Il percorso del TFA Sostegno si fonda su un equilibrio tra tradizione pedagogica e innovazione didattica. La tradizione si manifesta nello studio dei grandi pensatori della pedagogia, come Piaget, Vygotskij e Montessori, il cui contributo è fondamentale per comprendere lo sviluppo del bambino e le dinamiche di apprendimento. Questo solido impianto teorico fornisce le basi per costruire un intervento educativo consapevole e strutturato. L’approccio, radicato nella cultura dell’inclusione che caratterizza la scuola italiana, pone al centro l’alunno come persona, con i suoi bisogni unici e il suo potenziale da valorizzare. È un’eredità che si nutre dei principi di solidarietà e accoglienza, tipici del contesto mediterraneo.

L’innovazione si esprime attraverso l’integrazione di approcci e strumenti moderni. Il corso pone un forte accento su competenze come l’intelligenza emotiva, la creatività e il pensiero divergente, considerate cruciali per gestire la complessità della classe e per trovare soluzioni didattiche personalizzate. Si esplorano le potenzialità della didattica digitale e delle nuove tecnologie come supporto all’apprendimento e all’inclusione. Il tirocinio, diretto e indiretto, rappresenta il ponte tra teoria e pratica, un’occasione per sperimentare sul campo strategie innovative sotto la guida di tutor esperti. Questo modello formativo mira a preparare un professionista riflessivo, capace di auto-valutarsi e di aggiornare costantemente le proprie competenze, in un’ottica di apprendimento permanente.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Intraprendere il percorso del TFA Sostegno per la scuola primaria è una decisione importante, che apre le porte a una professione di grande valore umano e sociale. Si tratta di un cammino impegnativo, che richiede un investimento significativo in termini di tempo, studio ed energie. La selezione è rigorosa e la formazione intensa, ma le competenze acquisite sono essenziali per rispondere in modo efficace ai bisogni educativi speciali degli alunni e per promuovere una vera cultura dell’inclusione. La figura dell’insegnante di sostegno è un pilastro del sistema scolastico italiano, un professionista che, unendo tradizione pedagogica e spinta innovativa, contribuisce a costruire una scuola più equa e accogliente per tutti. Superare le prove e conseguire la specializzazione non è solo un traguardo professionale, ma l’inizio di una missione educativa che arricchisce chi la compie e trasforma la vita degli studenti.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Quali titoli di studio servono per accedere al TFA Sostegno per la scuola primaria?

Per accedere al percorso di specializzazione (TFA) per il sostegno nella scuola primaria, è necessario possedere uno dei seguenti titoli: Laurea in Scienze della Formazione Primaria, sia del vecchio che del nuovo ordinamento, oppure un Diploma Magistrale, incluso quello sperimentale a indirizzo psicopedagogico o linguistico, purché conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002. Questi requisiti sono indispensabili per poter partecipare alle prove di selezione.

Come si svolgono le prove di selezione per il TFA Sostegno?

Il processo di selezione per il TFA Sostegno si articola in tre fasi. La prima è un test preselettivo a risposta multipla, composto da 60 quesiti, di cui almeno 20 vertono su competenze linguistiche e comprensione del testo. Superata questa fase, si accede a una prova scritta, che può includere domande a risposta aperta su argomenti specifici. L’ultimo step è una prova orale, che valuta le competenze del candidato e le sue motivazioni. Il punteggio del test preselettivo non conta per la graduatoria finale, serve solo per l’ammissione alle prove successive.

Quanto costa frequentare il corso di specializzazione TFA Sostegno?

Il costo del TFA Sostegno varia a seconda dell’università che organizza il corso. In media, la tassa di immatricolazione si aggira intorno ai 3.000 euro, ma può oscillare tra i 2.500 e oltre i 4.000 euro. A questa spesa va aggiunto il costo di iscrizione alle prove di selezione, che solitamente varia da 100 a 200 euro. È importante considerare anche eventuali spese logistiche, come trasporto e alloggio, per chi frequenta il corso come fuori sede.

È possibile aumentare il proprio punteggio per la graduatoria finale del TFA?

Sì, il punteggio finale non dipende solo dall’esito delle prove scritta e orale, ma anche dalla valutazione dei titoli. È possibile presentare titoli aggiuntivi per incrementare il proprio punteggio fino a un massimo di 10 punti. Tra i titoli valutabili rientrano altre lauree, master universitari (che valgono solitamente 0.50 punti ciascuno), corsi di perfezionamento, dottorati di ricerca e pubblicazioni scientifiche pertinenti. Anche le certificazioni informatiche e linguistiche possono contribuire ad aumentare il punteggio finale.

Cosa succede una volta ottenuta la specializzazione TFA Sostegno?

Conseguire la specializzazione TFA Sostegno non garantisce l’immissione automatica in ruolo, ma apre importanti opportunità lavorative. Il titolo permette l’iscrizione nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), da cui le scuole attingono per le supplenze annuali e temporanee. Inoltre, la specializzazione è un requisito per partecipare ai concorsi pubblici per i posti di ruolo sul sostegno. Data l’elevata richiesta di insegnanti specializzati, le prospettive occupazionali sono molto favorevoli.