TFA Sostegno Secondaria: Guida a test, prove, costi e accesso

Vuoi accedere al TFA Sostegno per la secondaria? Scopri tutte le informazioni su requisiti di accesso, test preselettivo, prove scritte e orali, e costi. La guida completa per superare la selezione.

In Breve (TL;DR)

Una guida completa al percorso del TFA Sostegno per la scuola secondaria di secondo grado, con un’analisi dettagliata dei requisiti di accesso, del test preselettivo, delle prove d’esame e dei costi da sostenere.

Approfondiamo i requisiti di accesso, le prove da superare, i costi da sostenere e le strategie per aumentare il proprio punteggio.

Approfondiremo i costi del percorso, le procedure amministrative e le strategie più efficaci per superare le selezioni e ottenere la specializzazione.

Diventare insegnante di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado è un percorso che richiede dedizione, preparazione e il superamento di un iter selettivo specifico: il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) Sostegno. Questo percorso di specializzazione universitaria, istituito per formare docenti qualificati a supportare l’inclusione degli alunni con disabilità, rappresenta una porta d’accesso fondamentale a una professione tanto delicata quanto cruciale per il sistema educativo italiano. Affrontare il TFA significa non solo acquisire competenze pedagogiche e didattiche avanzate, ma anche misurarsi con prove selettive che richiedono uno studio mirato e una solida preparazione. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio ogni fase del percorso: dai requisiti di accesso alle prove di selezione, fino ai costi da sostenere, offrendo una guida completa per tutti gli aspiranti docenti di sostegno.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno, introdotto in Italia con la Legge 517 del 1977, è una figura chiave per la realizzazione di una scuola realmente inclusiva. Questo docente non è assegnato al singolo alunno, ma all’intera classe, diventandone contitolare e collaborando con i colleghi curricolari per creare un ambiente di apprendimento che valorizzi le potenzialità di ciascuno. La sua formazione, quindi, deve bilanciare tradizione pedagogica e innovazione didattica, integrando conoscenze teoriche solide con strategie metodologiche all’avanguardia, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Il percorso del TFA è pensato proprio per costruire questo bagaglio di competenze, essenziale per rispondere alle complesse sfide educative contemporanee e per promuovere attivamente la partecipazione di tutti gli studenti alla vita scolastica.

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Docente di sostegno specializzato affianca uno studente della scuola secondaria durante un'attività didattica in un'aula lumi
Il percorso per diventare insegnante di sostegno richiede preparazione. Scopri tutte le informazioni su accesso, test preselettivo, prove e costi per il TFA Sostegno nella scuola secondaria di secondo

Requisiti di accesso al TFA Sostegno per la scuola secondaria

Per poter partecipare alle selezioni del TFA Sostegno per la scuola secondaria di primo e secondo grado, è indispensabile possedere specifici titoli di studio. I candidati devono avere uno dei seguenti requisiti: un’abilitazione specifica su una classe di concorso, oppure una laurea magistrale o a ciclo unico che dia accesso ad almeno una classe di concorso, comprensiva dei crediti formativi universitari (CFU) richiesti dalla normativa vigente per l’insegnamento. Anche i diplomi che danno accesso all’insegnamento tecnico-pratico (ITP) sono validi per l’accesso, secondo le disposizioni transitorie. È fondamentale verificare che il proprio titolo di studio sia completo e conforme a quanto richiesto dai decreti ministeriali, poiché il possesso dei requisiti è condizione imprescindibile per l’ammissione alle prove.

Una novità importante, introdotta per rispondere alla crescente necessità di docenti specializzati, riguarda una quota di posti riservata a candidati con una specifica esperienza sul campo. Infatti, una percentuale dei posti disponibili, fissata al 35% per il IX ciclo, è riservata a coloro che hanno prestato almeno tre anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque anni. Questi candidati, se in numero non superiore alla quota riservata, accedono direttamente al percorso formativo, altrimenti devono sostenere una selezione basata sui titoli. Questa misura mira a valorizzare l’esperienza maturata sul campo, offrendo un canale preferenziale a chi ha già una conoscenza diretta delle dinamiche dell’inclusione scolastica.

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Il percorso di selezione: test preselettivo, prova scritta e orale

L’accesso al TFA Sostegno è subordinato al superamento di un rigoroso iter selettivo articolato in tre fasi: un test preselettivo, una o più prove scritte o a carattere pratico e una prova orale. La prima barriera da superare è il test preselettivo, predisposto da ciascun ateneo. Generalmente consiste in 60 quesiti a risposta multipla su competenze linguistiche, comprensione di testi, competenze socio-psico-pedagogiche e didattiche, empatia, intelligenza emotiva e normativa scolastica. Per superare questa prova e accedere alla fase successiva, è necessario ottenere un punteggio minimo, solitamente fissato a 21/30.

I candidati che superano la preselettiva affrontano la prova scritta, anch’essa gestita dalle singole università. Questa prova, a differenza del test iniziale, non mira a verificare conoscenze nozionistiche, ma a valutare la capacità di elaborazione e di applicazione delle competenze in contesti concreti. Le tracce, spesso basate su casi di studio, richiedono di sviluppare interventi didattici inclusivi, dimostrando padronanza di metodologie, strategie e normative specifiche. Anche per la prova scritta, il punteggio minimo per il superamento è di 21/30.

L’ultima fase è la prova orale, un colloquio che approfondisce gli argomenti della prova scritta e verifica ulteriormente le competenze del candidato. Durante l’orale vengono valutate la capacità di argomentazione, le competenze comunicative e l’attitudine alla professione di insegnante di sostegno, spesso attraverso la discussione di situazioni simulate. Il superamento di quest’ultima prova, sempre con un punteggio minimo di 21/30, determina l’ammissione alla graduatoria finale, dalla quale si attinge per l’iscrizione al corso di specializzazione, fino a coprire i posti disponibili in ogni ateneo.

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Costi e sbocchi professionali

Il percorso per ottenere la specializzazione sul sostegno comporta un investimento economico significativo, che varia notevolmente tra le diverse università italiane. I costi sono composti da una tassa di partecipazione alle prove selettive, che si aggira mediamente tra i 100 e i 200 euro, e dalla retta di iscrizione al corso vero e proprio. Quest’ultima rappresenta la spesa maggiore, con un costo medio di circa 3.000 euro, ma con oscillazioni che possono andare da 2.500 euro fino a superare i 4.000 euro in alcuni atenei. Molte università offrono la possibilità di rateizzare il pagamento per agevolare gli iscritti.

Nonostante l’impegno economico, il conseguimento del TFA Sostegno apre a importanti opportunità professionali. La specializzazione è un titolo molto richiesto nel mondo della scuola, data la costante carenza di docenti specializzati. Permette l’iscrizione nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per i posti di sostegno, dando priorità nell’assegnazione degli incarichi a tempo determinato. Inoltre, è un requisito fondamentale per partecipare ai concorsi ordinari e straordinari per l’immissione in ruolo su posti di sostegno, la via principale per ottenere un contratto a tempo indeterminato e una maggiore stabilità lavorativa. Un’alternativa considerata da alcuni aspiranti docenti è conseguire il titolo all’estero, in paesi dell’Unione Europea come Spagna o Romania, il cui valore è riconosciuto in Italia in base alle direttive europee e a diverse sentenze.

Il contesto italiano tra tradizione e innovazione

Il modello italiano di inclusione scolastica, che ha le sue radici nella Legge 517/77, è considerato all’avanguardia in Europa, basandosi sul principio della piena integrazione degli alunni con disabilità nelle classi comuni. Questa tradizione, fondata su una solida cultura pedagogica mediterranea attenta alla persona, si confronta oggi con la necessità di un’innovazione continua. L’insegnante di sostegno, formato attraverso il TFA, è il motore di questo processo. Il suo ruolo non è assistenziale, ma è quello di un “agente della rete”, un facilitatore che, grazie a competenze empatiche e relazionali, costruisce ponti tra l’alunno, la classe, la famiglia e i servizi territoriali.

Il percorso del TFA Sostegno, che prevede 60 CFU tra insegnamenti, laboratori e tirocinio, è progettato per integrare la teoria pedagogica con la pratica didattica più innovativa. Si studiano autori classici come Piaget e Vygotskij, ma anche approcci moderni come la didattica per competenze e l’uso delle tecnologie per l’inclusione. L’obiettivo è formare un professionista capace di elaborare un Piano Educativo Individualizzato (PEI) efficace, ma anche di promuovere un clima di classe positivo e collaborativo, utilizzando strategie di problem solving e pensiero divergente. Questo equilibrio tra una solida base tradizionale e una spinta verso l’innovazione rende la figura dell’insegnante di sostegno italiano un profilo professionale complesso e di grande valore sociale.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Il percorso del TFA Sostegno per la scuola secondaria si configura come un cammino impegnativo ma fondamentale per chiunque desideri intraprendere la professione di insegnante specializzato. L’iter selettivo, con le sue prove preselettive, scritte e orali, richiede una preparazione approfondita e mirata, che spazia dalle normative scolastiche alle più recenti metodologie didattiche inclusive. I costi, sebbene non trascurabili, rappresentano un investimento per una carriera che offre importanti sbocchi professionali, data l’elevata richiesta di docenti di sostegno qualificati nel sistema scolastico nazionale. Ottenere questa specializzazione significa non solo acquisire un titolo spendibile per le graduatorie GPS e i concorsi, ma soprattutto diventare un attore chiave dell’inclusione, un professionista capace di fare la differenza nella vita formativa degli studenti. La figura dell’insegnante di sostegno, in equilibrio tra la ricca tradizione pedagogica italiana e la necessaria spinta all’innovazione, rimane un pilastro per una scuola equa e democratica, capace di valorizzare ogni singola individualità.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Quali sono i requisiti di accesso per il TFA Sostegno nella scuola secondaria di secondo grado?

Per accedere al TFA Sostegno per la scuola secondaria di secondo grado è necessario possedere uno dei seguenti titoli: abilitazione specifica su una classe di concorso, laurea magistrale o a ciclo unico che dia accesso a una classe di concorso per l’insegnamento, oppure un diploma ITP (insegnante tecnico-pratico). Fino al 31 dicembre 2024, era possibile accedere anche con la laurea più i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, purché conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Come si strutturano le prove di selezione del TFA Sostegno?

La selezione per il TFA Sostegno si articola in tre fasi: un test preselettivo, una o più prove scritte o a carattere pratico e una prova orale. Il test preselettivo, composto da 60 quesiti a risposta multipla, mira a verificare competenze linguistiche, didattiche, empatiche e normative. La prova scritta, predisposta dai singoli atenei, consiste in quesiti a risposta aperta su argomenti specifici. Infine, la prova orale verte sulle materie delle prove precedenti e include la simulazione di una lezione. Per superare ciascuna prova è richiesto un punteggio minimo di 21/30.

A quanto ammontano i costi per partecipare e frequentare il TFA Sostegno?

I costi del TFA Sostegno includono una tassa di partecipazione alle prove selettive, che varia generalmente tra 100 e 200 euro, e la retta di iscrizione al corso, che oscilla mediamente tra 2.000 e 4.100 euro. I costi possono variare notevolmente tra le diverse università. A queste spese si aggiungono eventuali costi per i materiali didattici e le spese logistiche per i fuori sede.

È possibile aumentare il punteggio in graduatoria? Quali titoli vengono valutati?

Sì, è possibile incrementare il proprio punteggio nella graduatoria finale, che è data dalla somma dei voti delle prove e del punteggio dei titoli. Le università possono assegnare fino a 10 punti per i titoli culturali e di servizio. Tra i titoli più comunemente valutati ci sono il servizio di insegnamento (specialmente su posto di sostegno), il dottorato di ricerca, altre lauree, master e corsi di perfezionamento. Ogni ateneo definisce nel proprio bando la specifica tabella di valutazione dei titoli.

Esistono delle categorie di candidati che accedono direttamente al corso o sono esonerati da qualche prova?

Sì, è prevista una quota di riserva del 35% dei posti per i docenti che hanno prestato almeno tre anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi cinque anni, i quali accedono direttamente al corso. Se il numero di questi candidati supera la quota riservata, le università procedono a una selezione basata su specifici criteri. Inoltre, sono esonerati dalla prova preselettiva i candidati con un’invalidità pari o superiore all’80% e coloro che hanno superato la preselettiva di un ciclo precedente senza poter poi sostenere le altre prove per motivi sanitari.