I truffatori online stanno sfruttando il nome dell’INPS per ingannare i cittadini. Se ricevi un messaggio sospetto che sembra provenire dall’INPS, non cliccare su link o allegati: si tratta di un messaggio truffa INPS! Verifica sempre l’autenticità del messaggio attraverso i canali ufficiali dell’INPS.
L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) svolge un ruolo cruciale nella vita di milioni di italiani. Purtroppo, questa importanza lo rende anche un bersaglio appetibile per i truffatori online. Nelle ultime ore, si è registrato un aumento di messaggi truffa INPS che cercano di ingannare i cittadini.
Questi messaggi invitano a visitare un sito web, ma che non ha nulla a che fare con l’INPS! Vediamo subito nel dettaglio la situazione che si sta evolvendo nel momento in cui scriviamo.
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Nell’immagine qui sopra viene riportato il messaggio che sta circolando in queste ore. Analizzandone i vari aspetti, l’occhio cade subito sulla semplicità del sito web a cui rimanda il messaggio.
Tuttavia, dopo un’analisi accurata ed una ricerca nei registri dell’authority sulla registrazione dei domini, vediamo come il sito web indicato non ha nulla a che fare con l’INPS!
Oltre al fatto che la pagina web incriminata ci chiede tutti i nostri dati oltre al caricamento dei nostri documenti di identità (ma come? non dovrebbe già conoscerli l’INPS?), vediamo come il logo INPS sia differente da quello del sito web ufficiale.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che la connessione del sito web non è sicura (https://).
Infine, ma non meno importante, non viene chiesta l’autorizzazione per l’utilizzo dei cookie e dunque il sito non rispetta le norme GDPR sui cookie di terze parti.
Insoma, stiamo analizzando il sito da pochi minuti, ma già sono emersi molti sospetti e questo ci fa dire con una certa dose di certezza, che siamo di fronte all’ennesima truffa.
Non abbiamo riportato il link del sito web incriminato per questioni di sicurezza, ma se siete curiosi potete digitare autonomamente sulla barra degli indirizzi del vostro browser l’indirizzo verificainps(.it), senza parentesi.
Mentre continuiamo ad analizzare e monitorare la situazione, vi riportiamo alcuni consigli utili sempre validi per proteggersi dalle truffe online e via sms.
Ricorda: L’INPS non ti chiederà mai di fornire dati personali o finanziari tramite email o SMS. Se hai dubbi sull’autenticità di un messaggio, contatta direttamente l’INPS.
Verifica sempre la provenienza del messaggio che ricevi.
Non inserire mai i tuoi dati personali su una pagina web di cui non sei sicuro al 100%.
Diffida da messaggi provenienti da famose istituzioni statali che richiedono i tuoi dati personali, tendenzialmente già li hanno!
In conclusione, la crescente minaccia dei messaggi truffa INPS richiede una maggiore consapevolezza e cautela da parte dei cittadini. Riconoscere i segnali di allarme, come errori grammaticali, richieste di dati personali e link sospetti, è fondamentale per evitare di cadere vittima di queste frodi.
Se ricevi un messaggio sospetto che sembra provenire dall’INPS, non esitare a contattare direttamente l’istituto attraverso i canali ufficiali per verificarne l’autenticità. Segnalare i messaggi truffa alle autorità competenti è un altro passo importante per contrastare questo fenomeno e proteggere gli altri utenti.
Ricorda, la sicurezza online è una responsabilità condivisa. Informati, sii prudente e proteggi i tuoi dati personali. Solo così potrai navigare in rete con serenità e evitare le insidie dei truffatori.
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Mittente sospetto (controlla l’indirizzo email o il numero di telefono).
Errori grammaticali e di ortografia.
Richieste urgenti di dati personali o finanziari.
Link sospetti.
Non rispondere.
Non cliccare su link o allegati.
Verifica l’autenticità contattando direttamente l’INPS.
Segnala il messaggio alle autorità.
No, mai. Diffida di qualsiasi richiesta di questo tipo.
Mantieni aggiornati antivirus e anti-malware.
Diffida di offerte troppo belle per essere vere.
Non condividere dati personali online se non sei sicuro dell’affidabilità del sito.
Contatta direttamente l’INPS o le forze dell’ordine.
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