Lo smartphone è diventato il centro della nostra vita digitale. Lo usiamo per comunicare, lavorare, intrattenerci e, sempre più spesso, per orientarci nel mondo. Due delle tecnologie che hanno reso possibile questa rivoluzione sono il 5G e il GPS. La prima promette velocità di connessione mai viste prima, mentre la seconda ci permette di sapere esattamente dove siamo in ogni momento. Tuttavia, questa incredibile potenza ha un costo nascosto che molti notano a fine giornata: una batteria che si esaurisce più velocemente del previsto. Questo fenomeno non è una semplice impressione, ma una realtà tecnica con cui dobbiamo imparare a convivere.
In un contesto come quello italiano ed europeo, dove la vita sociale è dinamica e l’uso dello smartphone è costante, il dilemma tra prestazioni e autonomia diventa cruciale. Dalle strade storiche di Roma, dove il GPS è essenziale per non perdersi, alle piazze connesse in 5G dove condividiamo momenti in tempo reale, la richiesta energetica sui nostri dispositivi è massima. Questo articolo esplora in dettaglio perché 5G e GPS sono così esigenti in termini di energia e offre una guida completa per gestire al meglio la batteria, trovando un equilibrio tra innovazione e vita quotidiana.
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Il Dilemma Moderno: Velocità e Posizione contro Autonomia
Il cuore del problema risiede nella natura stessa di queste tecnologie. Il 5G, per offrire velocità superiori e latenza minima, utilizza frequenze più alte e tecnologie di trasmissione più complesse rispetto al 4G. Questo richiede al modem dello smartphone un lavoro più intenso, che si traduce in un maggior consumo energetico. Allo stesso modo, il GPS deve mantenere una comunicazione costante con più satelliti in orbita per calcolare la nostra posizione con precisione. Questo processo di scansione continua e calcolo impegna sia il ricevitore GPS che il processore del telefono, prosciugando la batteria, specialmente quando usato per lunghi periodi, come durante la navigazione in auto o a piedi. L’utente si trova così di fronte a un compromesso: sfruttare al massimo le potenzialità del proprio dispositivo o preservarne la carica per arrivare a fine giornata.
Perché il 5G è più esigente del 4G?
L’aumento del consumo energetico del 5G rispetto al 4G è attribuibile a diversi fattori tecnici. In primo luogo, le reti 5G, specialmente nella loro fase iniziale di sviluppo, spesso operano in modalità “Non-Standalone” (NSA), il che significa che lo smartphone deve mantenere attive contemporaneamente sia la connessione 4G che quella 5G, aumentando il dispendio energetico. Inoltre, le onde millimetriche (mmWave) usate da alcune reti 5G per raggiungere velocità elevatissime hanno una portata inferiore e richiedono più potenza per la trasmissione. Uno studio di Ookla ha quantificato questo impatto, rilevando che l’uso del 5G può scaricare la batteria con una percentuale tra il 6% e l’11% in più rispetto al 4G. Sebbene i modem più recenti, come lo Snapdragon 8 Gen 2, abbiano migliorato notevolmente l’efficienza, il divario di consumo rimane una caratteristica intrinseca della tecnologia attuale.
GPS: il nostro navigatore personale ha sempre fame
Il sistema di posizionamento globale (GPS) è per sua natura una tecnologia “attiva”. Per determinare la nostra posizione, il ricevitore nello smartphone deve “ascoltare” i segnali provenienti da almeno quattro satelliti e compiere calcoli complessi. Questa comunicazione è costante e ad alta frequenza, specialmente quando si utilizzano app di navigazione che richiedono aggiornamenti in tempo reale. Il processo non solo impegna il chip GPS, ma anche il processore centrale del dispositivo. Molte applicazioni, inoltre, richiedono l’accesso alla posizione in background, anche quando non le stiamo usando attivamente, causando un consumo energetico continuo e spesso subdolo. Sistemi operativi come Android e iOS hanno introdotto modalità di geolocalizzazione a basso consumo, che utilizzano anche Wi-Fi e reti cellulari per una stima della posizione, ma per la massima precisione il GPS rimane indispensabile e incredibilmente energivoro.
L’impatto sulla vita quotidiana in Italia
In Italia, l’interazione tra tecnologia e cultura è particolarmente evidente. La “cultura mediterranea” spesso implica una vita sociale vivace, passata all’aperto, in movimento tra piazze, caffè e centri storici. In questi contesti, lo smartphone è un compagno inseparabile. Usiamo il GPS per navigare i vicoli di città d’arte come Firenze o Napoli e il 5G per condividere istantaneamente foto e video delle nostre esperienze. Questo stile di vita, che unisce tradizione (l’incontro, la socialità) e innovazione (la connettività costante), mette a dura prova le batterie. La crescente diffusione della rete 5G in Italia, pur aprendo a scenari tecnologici avanzati, amplifica questa sfida. L’utente italiano si trova a dover bilanciare il desiderio di essere “sempre connesso” con la necessità pratica di avere un telefono funzionante per tutta la durata delle sue attività quotidiane.
Strategie pratiche per gestire il consumo
Fortunatamente, non siamo impotenti di fronte a questo consumo energetico. Con alcune accortezze, è possibile mitigare l’impatto di 5G e GPS. Una delle strategie più efficaci è la gestione intelligente della connettività. Se non si necessita della massima velocità, si può impostare il telefono perché preferisca la rete 4G, disattivando il 5G dalle impostazioni di rete. Molti smartphone moderni offrono anche una modalità “5G Auto” che attiva la connessione di nuova generazione solo quando necessario per non gravare sulla batteria. Per quanto riguarda il GPS, è fondamentale controllare quali app hanno il permesso di accedere alla posizione. Limitare l’accesso solo a “quando l’app è in uso” può fare una grande differenza. Per un controllo ancora più granulare, è importante capire come gestire le autorizzazioni delle app in modo consapevole. Inoltre, disattivare la geolocalizzazione quando non è strettamente necessaria è un’abitudine semplice ma molto efficace.
Un’altra area di intervento riguarda le impostazioni generali del dispositivo. Abbassare la luminosità dello schermo, utilizzare una modalità di risparmio energetico e chiudere le applicazioni in background che non si stanno utilizzando sono consigli sempre validi. Molti non sanno che anche lo sfondo può avere un impatto: su schermi OLED, usare uno sfondo nero consuma meno energia. Identificare e limitare le app più energivore è un passo cruciale; per questo, consultare la nostra guida completa per massimizzare la durata della batteria può fornire strumenti e conoscenze preziose. Infine, è essenziale imparare a gestire le app che consumano troppo, ibernandole o limitandone l’attività in background per riprendere il pieno controllo dell’autonomia del proprio dispositivo.
Il Futuro è più efficiente? Innovazioni all’orizzonte
La buona notizia è che sia i produttori di hardware che gli sviluppatori di software sono consapevoli del problema e lavorano costantemente a soluzioni più efficienti. I nuovi System-on-a-Chip (SoC) integrano modem 5G sempre più ottimizzati, capaci di ridurre il consumo energetico a parità di prestazioni. Lo sviluppo delle reti 5G “Standalone” (SA), che non si appoggiano più all’infrastruttura 4G, promette di migliorare l’efficienza della connessione. Anche i sistemi operativi diventano più intelligenti, con funzioni di “batteria adattiva” che imparano le nostre abitudini e ottimizzano il consumo delle app in background. Inoltre, l’Unione Europea sta spingendo per una maggiore sostenibilità, come dimostra la recente norma che richiederà batterie facilmente sostituibili negli smartphone a partire dal 2027, un passo che potrebbe cambiare radicalmente il nostro rapporto con l’autonomia dei dispositivi.
Conclusioni

Vivere nell’era del 5G e del GPS significa avere a disposizione strumenti potentissimi che hanno trasformato la nostra quotidianità, specialmente in un contesto dinamico e sociale come quello italiano. Tuttavia, la velocità e la precisione hanno un costo energetico tangibile. Comprendere perché queste tecnologie consumano tanta batteria non deve portare alla frustrazione, ma a una maggiore consapevolezza. Il 5G è intrinsecamente più esigente per via delle sue frequenze e della complessità della rete, mentre il GPS richiede un dialogo costante con i satelliti. La soluzione non è rinunciare all’innovazione, ma imparare a governarla. Attraverso una gestione attenta delle impostazioni di connettività, dei permessi delle app e delle ottimizzazioni offerte dal sistema, ogni utente può trovare il proprio equilibrio ideale. In attesa di hardware e software ancora più efficienti, la vera chiave per una batteria duratura resta un utilizzo informato e strategico del nostro smartphone.
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Domande frequenti

Sì, diversi studi confermano che la tecnologia 5G consuma più energia rispetto al 4G. Uno studio di Ookla ha rilevato un consumo aggiuntivo che varia tra il 6% e l’11%. Questo accade perché il 5G, per garantire velocità maggiori, utilizza tecnologie più complesse e, a volte, frequenze che richiedono più potenza. Tuttavia, i processori (SoC) degli smartphone più moderni sono sempre più efficienti e riescono a mitigare in parte questo consumo energetico extra.
Il GPS consuma molta energia principalmente perché il telefono deve comunicare costantemente con più satelliti per calcolare la sua posizione esatta. Questo processo, unito all’elaborazione dei dati ricevuti e all’invio di queste informazioni alle app che lo richiedono (come le mappe o i social network), richiede un notevole sforzo da parte del processore e del chip radio, causando un rapido consumo della batteria. Anche il surriscaldamento del dispositivo durante l’uso del GPS è un segnale di questo intenso lavoro.
Per ottimizzare la durata della batteria puoi adottare diverse strategie. Per il 5G, molti smartphone offrono una modalità di risparmio energetico specifica che passa automaticamente al 4G quando non sono necessarie alte velocità. Per il GPS, è consigliabile attivarlo solo quando serve e limitare le app che possono accedere alla posizione in background. Altri consigli utili includono abbassare la luminosità dello schermo, disattivare Bluetooth e Wi-Fi quando non in uso e chiudere le app in background non necessarie.
Sì, disattivare il 5G e impostare il telefono per utilizzare solo la rete 4G è uno dei modi più efficaci per risparmiare batteria. Se non hai costantemente bisogno della massima velocità di connessione, ad esempio per lo streaming di video in altissima definizione o per il gaming online, la rete 4G è più che sufficiente per la maggior parte delle attività quotidiane come navigare sul web, usare i social o ascoltare musica. Molti telefoni permettono di impostare la rete preferita (es. 4G/LTE) dalle impostazioni di rete mobile.
Entrambe le tecnologie sono molto energivore, ma il loro impatto dipende dall’uso. Il GPS, quando è in uso attivo per la navigazione, tende a consumare più batteria in un breve lasso di tempo a causa della continua comunicazione con i satelliti e l’elaborazione dei dati. Il 5G, invece, ha un impatto più costante, aumentando il consumo di base del telefono ogni volta che è connesso a questa rete, anche in standby. In generale, un’ora di navigazione con il GPS attivo probabilmente consumerà più batteria di un’ora di navigazione web in 5G, ma l’impatto complessivo del 5G sulla giornata può essere maggiore se la connessione è sempre attiva.