L’insegnamento di una materia in lingua straniera, noto con l’acronimo CLIL (Content and Language Integrated Learning), rappresenta una delle innovazioni più significative nel panorama educativo italiano ed europeo. Questo approccio non si limita a insegnare una lingua, ma la utilizza come veicolo per apprendere altre discipline, come storia, scienze o arte. Nella scuola primaria, il CLIL assume un ruolo cruciale, poiché getta le basi per una mentalità aperta e internazionale fin dai primi anni di formazione. L’obiettivo è duplice: rafforzare le competenze disciplinari e, allo stesso tempo, potenziare la padronanza di una lingua straniera in un contesto reale e stimolante.
Questa metodologia, introdotta in Italia in modo strutturato a partire dal 2010, risponde all’esigenza di formare cittadini europei capaci di muoversi in un mercato del lavoro sempre più globale. Per gli alunni, significa sviluppare flessibilità cognitiva e competenze interculturali; per i docenti, rappresenta un’opportunità di crescita professionale e di allineamento con le pratiche didattiche più avanzate a livello continentale. L’adozione del CLIL trasforma l’aula in un laboratorio vivace, dove la lingua diventa uno strumento concreto per scoprire e capire il mondo.
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Cos’è il CLIL e Perché è Importante nella Scuola Primaria
Il CLIL, o Apprendimento Integrato di Lingua e Contenuto, è un approccio metodologico in cui una lingua straniera viene usata per insegnare una materia curricolare non linguistica. A differenza di una normale lezione di lingua, l’attenzione principale è sui contenuti della disciplina. La lingua diventa il mezzo attraverso cui si costruisce la conoscenza, favorendo un apprendimento più naturale e profondo. Questo metodo, se proposto in modo adeguato, si rivela estremamente motivante ed efficace per gli studenti.
Nella scuola primaria, l’introduzione del CLIL è particolarmente strategica. I bambini sono naturalmente portati ad assorbire nuove lingue e questa metodologia sfrutta la loro curiosità per creare contesti di apprendimento significativi. Insegnare la geografia in inglese o l’arte in spagnolo non solo migliora le competenze linguistiche, ma arricchisce anche la comprensione della materia stessa. Si promuove un’educazione olistica che integra abilità cognitive, linguistiche e culturali, preparando i più piccoli a diventare cittadini del mondo.
I Requisiti per Insegnare con Metodologia CLIL
Per poter insegnare una disciplina non linguistica (DNL) con l’approccio CLIL, i docenti devono possedere una combinazione di competenze linguistiche e metodologiche, come definito dalla normativa ministeriale. Questo garantisce che l’insegnamento sia efficace e che gli studenti ricevano un supporto adeguato sia sul piano dei contenuti che su quello della lingua. I requisiti sono pensati per creare un profilo docente completo, capace di gestire la complessità di un ambiente di apprendimento bilingue.
Requisiti Linguistici del Docente
Il primo pilastro è la competenza linguistica. Per la scuola primaria, è richiesto un livello di conoscenza della lingua straniera veicolare pari almeno al B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER). Per la scuola secondaria, invece, il requisito sale al livello C1. Questo livello deve essere attestato da una certificazione linguistica rilasciata da un ente riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione. Una solida padronanza della lingua è fondamentale per gestire i contenuti disciplinari e per interagire in modo fluido e corretto con gli studenti.
Requisiti Metodologici
Oltre alla competenza linguistica, è indispensabile una formazione specifica sulle strategie didattiche del CLIL. Questa si ottiene frequentando un corso di perfezionamento universitario da 60 CFU, che fornisce gli strumenti per progettare e realizzare percorsi CLIL efficaci. Questi corsi, erogati da università statali e telematiche accreditate, preparano il docente a integrare lingua e contenuto, a usare materiali autentici e a valutare le competenze in modo integrato.
Formazione e Corsi per Abilitarsi al CLIL
Diventare un docente CLIL richiede un percorso formativo mirato che attesti sia le competenze linguistiche che quelle didattiche. Il mercato della formazione offre diverse soluzioni per rispondere a queste esigenze, dai corsi universitari ai pacchetti integrati. La scelta del percorso dipende dal livello di partenza del docente e dai suoi obiettivi professionali, incluso l’incremento di punteggio nelle graduatorie.
I corsi di perfezionamento sulla metodologia CLIL sono percorsi accademici da 1500 ore e 60 CFU. Questi programmi sono strutturati per fornire una solida base teorica e pratica, affrontando temi come la progettazione di unità di apprendimento, le tecniche di scaffolding per supportare gli studenti e le strategie di valutazione duale (contenuto e lingua). Alcuni corsi includono anche un tirocinio, che permette di applicare le competenze acquisite direttamente in classe.
Il completamento di un corso CLIL, abbinato a una certificazione linguistica, permette di ottenere un punteggio significativo nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Ad esempio, un corso CLIL da 3 punti, se unito a una certificazione di livello C2 (6 punti), può far raggiungere fino a 9 punti complessivi. Questo rende la formazione CLIL un investimento strategico per la propria carriera, oltre che un arricchimento professionale.
Progettazione Didattica CLIL: Un Approccio Innovativo
La progettazione di un’attività CLIL richiede un’attenta pianificazione per bilanciare gli obiettivi disciplinari e linguistici. Non si tratta di tradurre una lezione, ma di ripensarla in un’ottica integrata, utilizzando strategie che rendano i contenuti accessibili anche con una competenza linguistica in via di sviluppo. L’approccio è spesso laboratoriale, pratico e interattivo, per mantenere alta la motivazione degli alunni.
Dalla Teoria alla Pratica: Come Strutturare una Lezione
Un modello di riferimento per la progettazione è quello delle “4 C”: Content (contenuto), Communication (comunicazione), Cognition (cognizione) e Culture (cultura). Il docente parte dal contenuto disciplinare (es. il ciclo dell’acqua), identifica il linguaggio necessario per comunicarlo (termini specifici, strutture frasali), stimola le abilità cognitive superiori (analizzare, confrontare) e apre a una dimensione culturale (l’importanza dell’acqua in diversi paesi). L’uso di supporti visivi, lavori di gruppo e attività pratiche (learning by doing) è fondamentale per facilitare la comprensione.
Tradizione e Innovazione nel Contesto Mediterraneo
Il CLIL offre una straordinaria opportunità per valorizzare il patrimonio culturale locale in una prospettiva globale. Un progetto CLIL nella scuola primaria può, ad esempio, riguardare la storia degli antichi Romani, la dieta mediterranea o l’arte rinascimentale, veicolando i contenuti in inglese. Questo connubio tra tradizione e innovazione permette agli studenti di parlare della propria cultura a un pubblico internazionale, rafforzando la loro identità e aprendoli al dialogo interculturale. La lingua straniera diventa un ponte che collega la realtà locale al mondo.
Il Valore del CLIL nel Mercato Europeo
L’approccio CLIL è una risposta diretta alle esigenze di un mondo globalizzato e di un mercato del lavoro europeo che richiede competenze plurilingue e interculturali. Introdurre questa metodologia fin dalla scuola primaria significa preparare le nuove generazioni a essere competitive e a proprio agio in contesti internazionali. Le competenze acquisite tramite il CLIL non sono solo linguistiche, ma riguardano la capacità di pensare in modo flessibile e di collaborare in ambienti multiculturali.
Per i docenti, specializzarsi in CLIL apre nuove prospettive di carriera e li allinea con i colleghi europei. Diventa più semplice partecipare a progetti internazionali come Erasmus+ e accedere a opportunità di mobilità. Questa metodologia si inserisce pienamente nell’ottica dell’apprendimento permanente, poiché stimola un continuo aggiornamento professionale e un affinamento delle proprie competenze didattiche e linguistiche.
La Valutazione nell’Approccio CLIL
La valutazione in un percorso CLIL è un processo complesso che deve tenere conto di un duplice obiettivo: la comprensione dei contenuti disciplinari e lo sviluppo delle competenze linguistiche. È fondamentale che la valutazione sia coerente con la metodologia, focalizzandosi più sulla comunicazione efficace che sulla perfezione formale. Gli errori linguistici non dovrebbero essere penalizzati se non compromettono la comprensione del messaggio.
Gli strumenti di valutazione devono essere vari e integrati. Oltre alle verifiche tradizionali, si possono utilizzare rubriche di osservazione, portfolio, presentazioni orali e lavori di gruppo. La competenza della valutazione rimane in capo al docente della disciplina non linguistica, che può collaborare con l’insegnante di lingua per avere un quadro completo. Per un approfondimento sui criteri generali, può essere utile consultare una guida sulla valutazione nella scuola primaria, adattandone i principi al contesto CLIL.
Conclusioni

In conclusione, la metodologia CLIL rappresenta una frontiera imprescindibile per la scuola del ventunesimo secolo. Per la scuola primaria, è un’opportunità unica per coltivare nei bambini una mentalità globale, unendo l’apprendimento di contenuti disciplinari a una pratica linguistica autentica e motivante. Sebbene richieda ai docenti un investimento significativo in termini di formazione linguistica e metodologica, i benefici sono evidenti sia per gli studenti che per gli insegnanti stessi.
Affrontare la sfida del CLIL significa dotare la scuola italiana di uno strumento potente per promuovere l’eccellenza didattica e l’apertura internazionale. Integrare tradizione e innovazione, cultura locale e prospettiva europea, è il modo migliore per preparare gli alunni a un futuro ricco di opportunità e scambi. Abbracciare il CLIL è una scelta strategica per una formazione che guarda avanti, capace di costruire ponti tra culture e persone.
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Domande frequenti

Per insegnare con la metodologia CLIL nella scuola primaria, un docente deve possedere specifiche competenze. È richiesta una solida conoscenza della lingua straniera veicolare, attestata da una certificazione di livello almeno B2 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER). Oltre alla competenza linguistica, è necessaria una preparazione metodologico-didattica specifica, ottenibile frequentando un corso di perfezionamento universitario in CLIL da 60 CFU. Questi corsi sono offerti da università e enti accreditati dal MIUR e mirano a fornire gli strumenti per integrare efficacemente lingua e contenuti disciplinari.
No, il solo corso di perfezionamento CLIL non è sufficiente per ottenere il massimo punteggio. Per le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), il punteggio pieno viene attribuito quando la certificazione metodologica CLIL è abbinata a una certificazione linguistica. Ad esempio, un corso CLIL da 60 CFU, se presentato insieme a una certificazione linguistica di livello B2, vale 6 punti. Se abbinato a un C1, i punti diventano 7, e con un C2 si arriva fino a 9 punti. Senza una certificazione linguistica, il valore del corso si riduce notevolmente.
CLIL è l’acronimo di *Content and Language Integrated Learning*, che si traduce in ‘Apprendimento Integrato di Lingua e Contenuto’. È un approccio didattico in cui una disciplina non linguistica (come storia, scienze o matematica) viene insegnata attraverso una lingua straniera. L’obiettivo non è solo insegnare la materia, ma anche potenziare le competenze nella lingua straniera in modo pratico e immersivo. Invece di una lezione di lingua tradizionale, gli studenti usano la lingua straniera come strumento per apprendere altri saperi, rendendo l’apprendimento più dinamico e concreto.
I corsi di perfezionamento sulla metodologia CLIL, per essere validi ai fini del punteggio e dell’insegnamento, devono essere rilasciati da enti accreditati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). Principalmente, sono le università statali e non statali legalmente riconosciute a erogare questi percorsi formativi da 60 CFU. È fondamentale verificare sempre che l’ente formatore sia autorizzato dal Ministero, per assicurarsi che il titolo conseguito sia spendibile in ambito concorsuale e nelle graduatorie.
La normativa ha subito delle evoluzioni. Sebbene il livello C1 del QCER sia l’obiettivo formativo per i docenti CLIL della scuola secondaria, per la scuola primaria e per avviare percorsi CLIL è generalmente richiesto come requisito minimo il livello B2. Tuttavia, per accedere ai corsi di perfezionamento universitari da 60 CFU, che abilitano formalmente all’insegnamento CLIL, le università possono richiedere il livello C1. È quindi importante distinguere tra i requisiti per l’insegnamento pratico in classe, spesso consentito con un B2, e quelli per ottenere l’abilitazione formale.