Come Diventare UGC Creator Oggi

Scopri come diventare UGC creator e creare contenuti autentici per i brand. Guida completa per iniziare, monetizzare e farti notare.

di Pubblicato il 01 Mag 2025Aggiornato il 01 Mag 2025 di lettura

In Breve (TL;DR)

Diventare UGC creator significa creare contenuti autentici e genuini per i brand, basati sulla tua esperienza reale, senza necessariamente avere un grande seguito di follower.

Il percorso inizia scegliendo una nicchia che ti appassiona, imparando a creare contenuti di qualità (spesso video brevi) con strumenti accessibili, e costruendo un portfolio efficace.

Puoi trovare collaborazioni tramite piattaforme dedicate, contatto diretto con i brand, o networking, e definire chiaramente compensi e diritti di utilizzo tramite accordi scritti.

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Ti sei mai chiesto come trasformare la tua passione per la creazione di contenuti in qualcosa di più? Forse hai sentito parlare degli UGC creator e ti incuriosisce questo mondo che sembra fondere creatività e marketing in un modo tutto nuovo. Beh, sei nel posto giusto. Negli ultimi tempi, i contenuti generati dagli utenti (User-Generated Content, o UGC) sono diventati una forza potente nel panorama digitale. Non si tratta più solo di influencer con milioni di follower, ma di persone comuni, magari proprio come te, che creano contenuti autentici e coinvolgenti per i brand. Sei curioso? Vuoi sapere come diventare UGC Creator?

Le aziende li cercano, perché il pubblico si fida di più delle esperienze reali. In questa guida, voglio accompagnarti passo dopo passo nel percorso per diventare UGC creator: capiremo insieme chi sono, cosa fanno esattamente, come puoi iniziare anche tu, e come puoi trasformare questa attività in una fonte di guadagno. Mettiti comodo, perché stiamo per esplorare un percorso affascinante e pieno di opportunità.

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Giovane diventa ugc creator. Sorride mentre registra un video con lo smartphone
Scopri come trasformare la tua passione per i contenuti in una professione come UGC Creator. Guida completa passo dopo passo.

Il Mondo Affascinante degli UGC Creator

Capita spesso di confondersi all’inizio. UGC creator? Influencer? Content creator generico? Sembrano simili, ma ci sono differenze sottili e importanti. Proviamo a fare un po’ di chiarezza e a capire perché questo ruolo sta diventando così centrale.

Autenticità: La Vera Moneta del Web

Viviamo in un’epoca di sovraccarico informativo. Siamo bombardati da pubblicità, messaggi promozionali, contenuti patinati che spesso suonano… finti. Ecco, l’UGC creator emerge proprio qui, come una ventata d’aria fresca. Il suo superpotere? L’autenticità. Non si tratta di creare spot pubblicitari perfetti, ma di condividere esperienze reali, genuine. Pensa all’ultima volta che hai dovuto comprare qualcosa online. Ti sei fidato di più della descrizione scintillante sul sito del produttore o della recensione video di un utente che mostrava il prodotto in azione, con i suoi pregi e magari anche qualche piccolo difetto?

Probabilmente la seconda. Ecco, quello è il potere dell’UGC. Il contenuto generato da un utente è percepito come più affidabile perché viene da qualcuno che non ha (necessariamente) un interesse diretto a vendere, ma piuttosto a condividere la sua esperienza. E questa fiducia è oro per i brand. Significa costruire un legame più forte con il pubblico, basato sulla trasparenza e sulla condivisione onesta. A volte mi chiedo se il futuro del marketing non sia proprio questo: meno slogan e più storie vere.

UGC Creator vs Influencer: Facciamo Chiarezza

Questa è una delle domande più comuni: ma qual è la differenza tra un UGC creator e un influencer? È una distinzione importante. L’influencer, tradizionalmente, basa il suo valore sulla portata del suo pubblico, sul numero di follower che ha accumulato su una o più piattaforme. Il suo lavoro principale è distribuire un messaggio (spesso promozionale) alla sua ampia base di seguaci.

L’UGC creator, invece, si concentra sulla creazione di contenuti specifici per il brand. Il suo valore non risiede (necessariamente) nel numero di follower – potresti non averne affatto o averne pochissimi – ma nella sua capacità di produrre materiale autentico, di alta qualità (in termini di messaggio, non sempre di produzione hollywoodiana) che il brand può poi utilizzare sui propri canali: sito web, social media, newsletter, campagne pubblicitarie a pagamento.

In pratica, l’influencer "affitta" il suo pubblico al brand, mentre l’UGC creator "vende" il suo contenuto al brand. Certo, i confini possono sfumare. Un influencer può creare UGC e un UGC creator può avere un seguito, ma la finalità principale e il modello di business sono diversi. L’UGC creator non ha l’obbligo di pubblicare il contenuto sui propri profili personali; spesso, il materiale viene consegnato direttamente all’azienda. Questa è una liberazione per molti: puoi concentrarti sulla creatività senza l’ansia dei numeri o della performance social.

Perché i Brand Amano (e Cercano) gli UGC

Dal punto di vista delle aziende, i vantaggi sono molteplici e concreti. Prima di tutto, come dicevamo, la credibilità. I contenuti generati dagli utenti abbattono le barriere della diffidenza. Poi c’è la questione della varietà e del volume. Un brand può ottenere una vasta gamma di contenuti (video, foto, recensioni) che mostrano il prodotto in contesti d’uso reali, diversi da quelli che potrebbe creare internamente con shooting fotografici costosi e standardizzati. Questo materiale è incredibilmente versatile: può essere usato per popolare i social media, arricchire le schede prodotto dell’e-commerce, creare annunci pubblicitari più performanti (perché più veri!), e persino fornire spunti per lo sviluppo di nuovi prodotti basati sui feedback reali.

Non sottovalutiamo l’aspetto economico. Sebbene i creator vengano pagati per il loro lavoro (ci arriveremo!), ottenere contenuti di qualità tramite UGC è spesso più conveniente rispetto alla produzione interna o all’ingaggio di grandi agenzie o testimonial famosi. Infine, stimolare la creazione di UGC aiuta a costruire una community attorno al marchio, aumentando il coinvolgimento e la fedeltà dei clienti. È un circolo virtuoso: clienti felici creano contenuti, i contenuti attirano nuovi clienti, i nuovi clienti diventano felici e creano altri contenuti. Un sogno per ogni marketing manager! Non sorprende, quindi, che le aziende siano sempre più alla ricerca attiva di UGC creator.

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Il Percorso Pratico per Diventare UGC Creator

Ok, abbiamo capito chi è e cosa fa un UGC creator. La domanda ora è: come si inizia? Sembra un percorso affascinante, ma da dove partire concretamente? Non preoccuparti, non serve essere maghi della tecnologia o avere attrezzature da studio cinematografico. Serve passione, un po’ di metodo e voglia di mettersi in gioco. Vediamo i passi fondamentali.

Trovare la Tua Nicchia: Passione e Mercato

Questo è forse uno dei consigli più importanti che posso darti, soprattutto all’inizio. Il mondo è vasto, i prodotti sono infiniti. Cercare di parlare di tutto a tutti è la ricetta per non essere notati. Specializzarsi è fondamentale. Pensa a cosa ti appassiona davvero. Sei un mago dei fornelli? Un fanatico della skincare? Un patito di tecnologia? Un amante del fai-da-te? La tua nicchia ideale si trova all’incrocio tra ciò che ami, ciò in cui sei competente (o vuoi diventarlo) e ciò che ha richiesta sul mercato.

Perché la passione? Perché si vede. I contenuti più autentici e coinvolgenti nascono da un interesse reale. Sarà più facile per te creare con costanza e trovare idee originali se parli di qualcosa che ti sta a cuore. Perché la competenza? Perché i brand cercano creator che sappiano di cosa parlano, che possano usare un prodotto in modo credibile e magari offrire spunti utili. Non devi essere un premio Nobel, ma dimostrare familiarità con l’argomento aiuta. E perché il mercato? Perché alla fine, l’obiettivo è collaborare con le aziende. Fai una piccola ricerca: quali sono i settori in cui l’UGC è più richiesto? (Spoiler: beauty, fashion, food, tech, fitness, arredamento sono sempre gettonatissimi).

Scegliere una nicchia non significa chiudersi per sempre in una scatola, ma costruire una base solida da cui partire. All’inizio, concentrati su uno o due settori al massimo. Diventa il punto di riferimento per quel tipo di contenuti. Sarà più facile farti notare dai brand giusti.

Creare Contenuti che Colpiscono: Strumenti e Tecniche

Una volta scelta la nicchia, è il momento di passare all’azione: creare! Ma che tipo di contenuti? E come? La bellezza dell’UGC è la sua varietà: video brevi (stile TikTok o Reels), foto curate, unboxing, tutorial, recensioni parlate, prima e dopo, voiceover. Il formato dipende dalla piattaforma, dal prodotto e dal tuo stile. Oggi i video brevi vanno per la maggiore, perché sono dinamici, veloci e catturano l’attenzione. Non serve un’attrezzatura professionale all’inizio. Uno smartphone con una buona fotocamera è più che sufficiente. Ciò che conta davvero è:

  • Luce: Cerca sempre la luce naturale, è la migliore amica dei tuoi video e delle tue foto. Se non basta, una semplice ring light può fare miracoli.
  • Audio: Se fai video parlati, assicurati che l’audio sia chiaro. Un microfono lavalier economico collegato allo smartphone può migliorare drasticamente la qualità.
  • Montaggio: Non devi diventare un regista. Esistono app di editing video super intuitive e spesso gratuite (come CapCut, InShot, o persino gli strumenti interni di TikTok e Instagram) che ti permettono di tagliare scene, aggiungere musica, testi ed effetti in pochi minuti. Impara le basi: tagli puliti, ritmo, sottotitoli (fondamentali!).
  • Autenticità (ancora lei!): Non cercare la perfezione a tutti i costi. Mostra il prodotto in modo realistico. Parla come parleresti a un amico. L’obiettivo non è fare uno spot, ma condividere un’esperienza. Sii te stesso.
  • Il Gancio (Hook): I primi 2-3 secondi sono cruciali, soprattutto nei video brevi. Trova un modo per catturare subito l’attenzione: una domanda, un’immagine forte, un risultato sorprendente.
  • Call to Action (implicita): Anche se non devi vendere direttamente, il tuo contenuto dovrebbe ispirare fiducia e curiosità verso il prodotto. Mostrane i benefici in modo pratico.

Inizia sperimentando con prodotti che già possiedi e ami. Fai pratica. Guarda cosa fanno altri creator nella tua nicchia (senza copiare!), analizza cosa funziona e trova il tuo stile unico.

Il Portfolio: Il Tuo Biglietto da Visita

Ok, hai iniziato a creare contenuti. E adesso? Come ti presenti ai brand? Serve un portfolio. Questo è forse lo strumento più importante per un UGC creator. È una raccolta dei tuoi lavori migliori, che dimostra le tue capacità e il tuo stile. Non serve avere già collaborato con qualcuno per creare un portfolio! Puoi (e dovresti) iniziare creando contenuti "speculativi" (o spec work), cioè video e foto realizzati per brand che ti piacciono, usando prodotti che hai a casa, come se fossero commissionati. Questo permette alle aziende di vedere concretamente cosa sai fare.
Cosa includere nel portfolio:

  • Varietà: Mostra diversi tipi di contenuti (video verticali, foto, magari un prima/dopo) e diversi stili (unboxing, tutorial, lifestyle).
  • Qualità: Scegli solo i tuoi lavori migliori, quelli che ti rappresentano davvero. Pochi contenuti eccellenti sono meglio di tanti mediocri.
  • Focus sulla Nicchia: Se hai scelto una nicchia, assicurati che il portfolio la rifletta.
  • Informazioni su di Te: Una breve bio che racconti chi sei, la tua nicchia, il tuo approccio. Non serve un romanzo, ma qualcosa che faccia capire la persona dietro il creator.
  • Contatti: Chiaramente, come possono contattarti!

Dove ospitare il portfolio? Non serve un sito web super complesso all’inizio. Puoi usare:

  • Canva: Offre template gratuiti e facili da personalizzare per creare presentazioni o mini-siti dall’aspetto professionale.
  • Una cartella Google Drive/Dropbox: Organizza i file video/foto in modo chiaro e condividi il link.
  • Un profilo social dedicato: Alcuni usano un account Instagram o TikTok separato proprio come portfolio visivo.
  • Piattaforme specifiche per UGC creator: Esistono piattaforme (come UGC Italia, ma ce ne sono diverse anche internazionali) dove puoi creare un profilo e caricare i tuoi lavori.

Il portfolio è un documento vivo: aggiornalo costantemente con i tuoi nuovi lavori e miglioramenti. Sarà il tuo asso nella manica quando contatterai i brand.

Come Farsi Notare dai Brand (e Trovare Collaborazioni)

Hai la nicchia, sai creare contenuti, hai un portfolio scintillante. Ora arriva il bello: trovare le collaborazioni. Come fare? Ci sono diverse strade:

  1. Piattaforme UGC: Iscriversi a piattaforme dedicate è spesso il modo più semplice per iniziare. Sono marketplace dove i brand pubblicano annunci di ricerca creator e tu puoi candidarti. Offrono una struttura, a volte garanzie sui pagamenti, e ti mettono in contatto diretto con aziende che cercano attivamente UGC. Fai attenzione a completare bene il tuo profilo!
  2. Contatto Diretto (Pitching): Questo richiede più iniziativa, ma può dare grandi soddisfazioni. Identifica i brand nella tua nicchia con cui ti piacerebbe collaborare. Studiali bene: che tipo di comunicazione usano? Quali sono i loro valori? Hanno già usato UGC? Poi, prepara un’email (o un messaggio DM su Instagram/LinkedIn) personalizzata. Niente copia-incolla! Presentati brevemente, spiega perché pensi che una collaborazione sarebbe perfetta (cosa puoi offrire tu a quel brand specifico?), allega il link al tuo portfolio e sii chiaro su cosa proponi. Cerca il contatto giusto all’interno dell’azienda (marketing manager, social media manager). È un lavoro di semina: non tutti risponderanno, ma basta una risposta positiva per iniziare.
  3. Networking: Partecipa a gruppi online (Facebook, LinkedIn) di creator o marketers. Interagisci, condividi la tua esperienza, fatti conoscere. A volte le opportunità nascono dalle relazioni.
  4. Agenzie: Esistono agenzie che rappresentano UGC creator o che fanno da intermediarie tra creator e brand. Potrebbe essere un’opzione una volta che hai un po’ di esperienza.

Quando un brand ti contatta o risponde positivamente, arriva il momento di definire i dettagli. Parleremo di contratti e pagamenti nel prossimo capitolo, ma ricorda: professionalità sempre. Rispondi rapidamente, sii chiaro, fai domande se qualcosa non è limpido. La prima impressione conta tantissimo. E non aver paura di dire di no se una collaborazione non ti convince o non è in linea con i tuoi valori. La tua autenticità è il tuo bene più prezioso.

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Monetizzazione e Aspetti Pratici

Parliamoci chiaro: la passione è bella, ma trasformarla in un lavoro significa anche guadagnare. Come si monetizzano i contenuti UGC? E quali sono gli aspetti pratici, magari un po’ noiosi ma fondamentali, da considerare?

Quanto si Guadagna? Tariffe e Modelli di Prezzo

Questa è la domanda da un milione di dollari, e la risposta, come spesso accade, è: dipende. Non esiste un tariffario unico e universale. I compensi possono variare enormemente in base a:

  • Esperienza del creator: Chi ha più esperienza e un portfolio solido può chiedere di più.
  • Complessità del contenuto: Un video breve richiede meno lavoro di un tutorial dettagliato o di uno shooting fotografico complesso.
  • Numero di contenuti richiesti: Spesso si lavora su pacchetti (es. 3 video + 5 foto).
  • Diritti di utilizzo: Questo è FONDAMENTALE. Il prezzo cambia se il brand può usare il contenuto solo sui social organici per un mese, o se può usarlo anche in campagne pubblicitarie a pagamento (ADS) per un anno intero. L’uso in advertising solitamente si paga molto di più.
  • Nicchia e tipo di brand: Alcuni settori o brand hanno budget più alti.
  • Esclusività: Se il brand chiede di non lavorare per competitor per un certo periodo, questo ha un costo.

Come orientarsi? All’inizio, potresti partire da tariffe più basse per fare esperienza e costruire il portfolio. Cerca informazioni online, confrontati (con discrezione) con altri creator, guarda le tariffe indicative proposte da alcune piattaforme. Generalmente, si viene pagati a contenuto o a pacchetto. Alcuni esempi puramente indicativi (prendili con le pinze!): un singolo video breve per uso organico potrebbe partire da 50-100€ per un principiante, ma salire a diverse centinaia (o anche migliaia) per creator esperti e diritti di utilizzo ampi (ADS).

Le foto costano tendenzialmente meno dei video. La cosa migliore è preparare un listino prezzi personale, che tenga conto del tipo di contenuto, dei diritti di utilizzo standard che concedi, e di eventuali extra (revisioni aggiuntive, consegna urgente, ecc.). Sii trasparente e pronto a negoziare (con buon senso). Ricorda: i prodotti inviati gratuitamente dal brand sono spesso considerati parte del compenso, ma non dovrebbero sostituire il pagamento in denaro, soprattutto se il lavoro richiesto è significativo.

Il Contratto: Mettere Tutto Nero su Bianco

Anche se all’inizio può sembrare eccessivo, avere un contratto o almeno un accordo scritto chiaro è essenziale per tutelare sia te che il brand. Evita malintesi e problemi futuri. Cosa dovrebbe includere un buon accordo?

  • Descrizione Dettagliata del Lavoro: Cosa devi creare esattamente? Numero di contenuti, formato (verticale, orizzontale), durata/risoluzione, eventuali linee guida specifiche del brand (musica da usare, elementi da mostrare/non mostrare).
  • Tempistiche di Consegna: Deadline chiare per la consegna del materiale.
  • Revisioni: Quanti giri di revisioni sono inclusi nel prezzo? Cosa succede se il brand chiede modifiche extra?
  • Compensi e Modalità di Pagamento: L’importo pattuito, le tempistiche di pagamento (es. 30 giorni dalla consegna/approvazione), e come avverrà il pagamento (bonifico, PayPal…).
  • Diritti di Utilizzo (Usage Rights): La parte più delicata. Specificate chiaramente dove il brand può usare i contenuti (social organici, sito web, newsletter, ADS su Meta, TikTok, YouTube…), per quanto tempo (1 mese, 6 mesi, 1 anno, illimitato/perpetuo – quest’ultimo solitamente più costoso), e in quale territorio (Italia, Europa, Mondo). Sii il più specifico possibile.
  • Esclusività: Se richiesta, definire per quali competitor e per quanto tempo.
  • Approvazione: Come avviene il processo di approvazione dei contenuti.

Non devi essere un avvocato per scrivere un accordo semplice. Esistono template online, ma assicurati che coprano almeno questi punti. Meglio una mail riepilogativa ben scritta che un accordo verbale vago.

Aspetti Fiscali e Legali: Le Basi

Qui entriamo in un campo un po’ più tecnico, ma inevitabile se vuoi fare le cose seriamente. Non sono un commercialista né un avvocato, quindi prendi queste informazioni come spunti generali e consulta sempre un professionista per la tua situazione specifica.

  • Posizione Fiscale: Se inizi a guadagnare con continuità, dovrai regolarizzare la tua posizione fiscale. All’inizio, piccole collaborazioni occasionali potrebbero rientrare nella prestazione occasionale (con limiti di reddito e continuità), ma se l’attività diventa abituale, sarà probabilmente necessario aprire una Partita IVA (magari in regime forfettario, se hai i requisiti, che è fiscalmente vantaggioso). Parlane con un commercialista!
  • Diritto d’Autore e Immagine: Tu crei il contenuto, quindi detieni i diritti d’autore. Con il contratto, concedi al brand una licenza d’uso secondo i termini pattuiti. Anche la tua immagine (se appari nei contenuti) è tutelata. Il brand ha bisogno del tuo consenso per utilizzarla. Il contratto serve proprio a formalizzare questo consenso e i suoi limiti.
  • Trasparenza (Pubblicità): Anche se sei un UGC creator e non un influencer che pubblica sul proprio profilo, se il contenuto che crei viene usato dal brand per scopi promozionali (soprattutto in ADS), le normative sulla trasparenza pubblicitaria (come quelle dell’AGCM in Italia) potrebbero comunque applicarsi. È bene esserne consapevoli, anche se la responsabilità primaria della corretta etichettatura (es. #adv o simili, dove richiesto dalla piattaforma e dal contesto) ricade spesso sul brand che pubblica.

Non farti spaventare da questi aspetti. Affrontali un passo alla volta, informati e chiedi aiuto a esperti quando serve. È parte del diventare un professionista.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Eccoci alla fine di questo viaggio nel mondo degli UGC creator. Spero di averti dato una panoramica chiara e, soprattutto, concreta su cosa significhi intraprendere questo percorso. Come avrai capito, non è solo una moda passeggera. È una risposta a un bisogno profondo del mercato e del pubblico: quello di autenticità, di connessione reale in un mondo digitale sempre più affollato e, a volte, un po’ artificiale.

Diventare un UGC creator, per come la vedo io, è un’opportunità incredibile per chi ama creare, raccontare storie e condividere le proprie passioni. È un modo per mettere a frutto la propria creatività in modo strategico, collaborando con marchi in cui magari già credi. Non ti nascondo che richiede impegno, studio (bisogna tenersi aggiornati!), e una buona dose di intraprendenza. Ci saranno momenti in cui dovrai sperimentare, sbagliare, rimetterti in gioco. Dovrai imparare a "venderti" nel modo giusto, a negoziare, a gestire gli aspetti burocratici.

Ma la soddisfazione di vedere un tuo contenuto utilizzato da un brand che apprezzi, sapendo che sta aiutando altre persone a fare scelte più consapevoli, è davvero gratificante. È un lavoro che permette una certa flessibilità, che puoi iniziare anche come attività secondaria, e che non richiede necessariamente grandi investimenti iniziali. Quello che serve davvero è la voglia di fare, la curiosità di imparare e la capacità di essere te stesso davanti alla fotocamera (o dietro l’obiettivo).

Non pensare di dover diventare subito un professionista affermato. Inizia piccolo, fai pratica, costruisci il tuo portfolio passo dopo passo. Scegli la tua nicchia, trova il tuo stile. Non aver paura di mostrarti per quello che sei, con le tue peculiarità. È proprio quella genuinità che i brand cercano. Potrebbe non essere un percorso facile o immediato, e come in ogni libera professione ci saranno alti e bassi. Ma se c’è la passione e la determinazione, le possibilità sono davvero tante. Il mercato degli UGC è in crescita, e c’è spazio per voci nuove e autentiche. Forse, anche per la tua.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Chi sono gli UGC Creators e cosa fanno?

Sono persone che creano contenuti originali (video, foto, recensioni) basati sulla loro esperienza reale con prodotti o servizi, destinati ad essere utilizzati dai brand per il loro marketing. Non si basano necessariamente sul numero di follower, ma sull’autenticità e la qualità del contenuto.

Qual è la differenza tra un UGC Creator e un influencer?

L’influencer sfrutta principalmente la sua audience per distribuire un messaggio, mentre l’UGC Creator si focalizza sulla creazione di contenuti specifici per il brand, che verranno usati sui canali dell’azienda. L’UGC creator non ha bisogno di avere follower né di pubblicare sui propri canali.

Come si diventa UGC Creator senza esperienza?

Si può iniziare scegliendo una nicchia, creando contenuti di prova ("spec work") con prodotti che si possiedono, costruendo un portfolio e proponendosi ai brand o iscrivendosi a piattaforme dedicate. Non serve esperienza pregressa, ma capacità comunicativa e autenticità.

Di quanti follower ho bisogno per essere un UGC Creator?

Nessuno! Il valore dell’UGC Creator non è legato al numero di follower, ma alla capacità di creare contenuti autentici e di qualità per i brand.

Dove pubblicano i contenuti gli UGC Creators?

Generalmente, i contenuti vengono consegnati direttamente al brand, che poi li utilizza sui propri canali (social media, sito web, email marketing, campagne pubblicitarie). Non è richiesto al creator di pubblicare sui propri profili personali.

Quanto si può guadagnare come UGC Creator?

I guadagni variano molto in base a esperienza, tipo di contenuto, diritti di utilizzo concessi al brand e nicchia. Si può essere pagati per singolo contenuto o per pacchetti, con tariffe che possono andare da poche decine a diverse centinaia (o migliaia) di euro per contenuti destinati alla pubblicità a pagamento.

Ho bisogno di attrezzature costose per iniziare?

No, all’inizio uno smartphone con una buona fotocamera è sufficiente. È più importante curare la luce, l’audio (anche con microfoni economici) e imparare le basi del montaggio video con app gratuite o a basso costo come CapCut.

Come si crea un portfolio UGC?

Raccogli i tuoi migliori lavori (anche quelli creati come prova/spec work), mostrando varietà di formati e stili. Includi una breve bio e i tuoi contatti. Puoi ospitarlo su Canva, Google Drive, o piattaforme UGC.

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