Euribor e Eurirs: come cambia la rata del tuo mutuo

Vuoi capire come Euribor e Eurirs influenzano la rata del tuo mutuo? Scopri cosa sono questi indici fondamentali e come determinano l'importo dei mutui a tasso fisso e variabile.

In Breve (TL;DR)

Scopri cosa sono l’Euribor e l’Eurirs, i due indici di riferimento che determinano l’importo della rata del tuo mutuo, rispettivamente per il tasso variabile e per quello fisso.

Approfondiamo il loro significato e l’impatto che hanno sulla scelta tra un mutuo a tasso fisso o variabile.

Comprendere il loro andamento è cruciale per orientarsi tra tasso fisso e variabile e fare una scelta consapevole.

Capire cosa siano l’Euribor e l’Eurirs è il primo passo per chiunque voglia accendere un mutuo o semplicemente comprendere le dinamiche che regolano il costo del proprio finanziamento. Questi due acronimi, spesso percepiti come complessi, sono in realtà i pilastri su cui si basa il calcolo degli interessi dei mutui in tutta l’area euro, inclusa l’Italia. La loro fluttuazione quotidiana determina se la rata del nostro mutuo aumenterà o diminuirà, influenzando direttamente il bilancio familiare. In un Paese come l’Italia, dove l’acquisto della casa è un traguardo fondamentale e spesso legato a decenni di impegno finanziario, conoscere questi indici significa fare scelte più consapevoli, bilanciando il desiderio di stabilità con le opportunità offerte dal mercato.

Questi indicatori non sono concetti astratti, ma il riflesso diretto della salute economica europea e delle decisioni di politica monetaria. L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il protagonista dei mutui a tasso variabile, mentre l’Eurirs (Euro Interest Rate Swap) è la stella polare per chi preferisce la certezza del tasso fisso. Comprendere la loro natura e il loro funzionamento permette di navigare con maggiore sicurezza nel mondo dei finanziamenti, trasformando un potenziale labirinto di numeri in un percorso chiaro verso la realizzazione dei propri progetti di vita.

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Grafico con linee di tendenza che illustrano le fluttuazioni dei tassi di interesse euribor ed eurirs.
L’andamento dei tassi Euribor ed Eurirs è fondamentale per determinare la rata del mutuo. Scopri le differenze e come fare una scelta consapevole per il tuo futuro finanziario.

Cos’è l’Euribor e come funziona

L’Euribor, acronimo di Euro Interbank Offered Rate, è il tasso di interesse medio al quale un gruppo di primarie banche europee si presta denaro a breve termine. Pubblicato ogni giorno dall’European Money Markets Institute (EMMI), questo indice rappresenta di fatto il costo del denaro nel mercato interbancario dell’eurozona. La sua importanza per i cittadini è legata al suo ruolo di parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile. Quando si stipula un mutuo di questo tipo, il tasso di interesse applicato alla rata è dato dalla somma dell’Euribor e dello spread, che costituisce il margine di guadagno della banca.

Esistono diverse scadenze per l’Euribor (una settimana, un mese, tre mesi, sei mesi, dodici mesi), ma le più utilizzate per i mutui sono quelle a 1, 3 e 6 mesi. Questo significa che la rata del mutuo non sarà costante, ma si adeguerà periodicamente all’andamento dell’indice di riferimento. Se l’Euribor sale, la rata aumenta; se scende, la rata diminuisce. Questa caratteristica rende il mutuo a tasso variabile una scelta potenzialmente più economica all’inizio, ma espone al rischio di futuri aumenti.

Scopri di più →

Cos’è l’Eurirs e il suo ruolo nei mutui a tasso fisso

L’Eurirs, noto anche come IRS (Interest Rate Swap), è l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso. A differenza dell’Euribor, che riflette il costo del denaro a breve termine, l’Eurirs rappresenta le aspettative sull’andamento futuro dei tassi di interesse su un orizzonte temporale più lungo. Tecnicamente, è il tasso medio al quale le banche europee stipulano contratti di “Interest Rate Swap” per proteggersi dal rischio di oscillazioni dei tassi nel tempo. In pratica, quando una banca concede un mutuo a tasso fisso, si impegna a mantenere lo stesso tasso per tutta la durata del finanziamento, e usa l’Eurirs come base per calcolare questo costo.

Anche per l’Eurirs esistono diverse scadenze, che vanno da 1 a 50 anni. Per calcolare il tasso di un mutuo fisso, la banca prende come riferimento l’Eurirs con una durata pari a quella del mutuo stesso (ad esempio, l’Eurirs a 20 anni per un mutuo ventennale) e vi aggiunge il proprio spread. Questo meccanismo offre al mutuatario la tranquillità di una rata costante nel tempo, al riparo da qualsiasi fluttuazione del mercato. La scelta di un mutuo a tasso fisso è quindi ideale per chi cerca stabilità e desidera pianificare le proprie finanze senza sorprese.

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Le differenze chiave tra Euribor e Eurirs

La distinzione fondamentale tra Euribor ed Eurirs risiede nel loro orizzonte temporale e, di conseguenza, nella tipologia di mutuo che influenzano. L’Euribor è un tasso a breve termine, che misura il costo immediato del denaro scambiato tra le banche. Per questo motivo, è il parametro ideale per i mutui a tasso variabile, la cui rata si aggiorna periodicamente per riflettere le condizioni correnti del mercato. Al contrario, l’Eurirs è un tasso a lungo termine, che incorpora le aspettative future sull’andamento dei tassi. Questo lo rende il riferimento perfetto per i mutui a tasso fisso, dove la banca deve “scommettere” su quale sarà il costo del denaro per i prossimi 10, 20 o 30 anni, garantendo una rata invariata al cliente.

Un’altra differenza cruciale riguarda la loro sensibilità alle politiche monetarie. L’Euribor è strettamente legato alle decisioni della Banca Centrale Europea (BCE): un rialzo o un taglio dei tassi di riferimento da parte della BCE ha un impatto quasi immediato sull’Euribor. L’Eurirs, pur essendo influenzato dalle politiche della BCE, tende ad anticipare le mosse dei mercati e a reagire in modo più speculativo alle aspettative di inflazione e crescita economica a lungo termine. La scelta tra i due, quindi, si riduce alla propria propensione al rischio e alla necessità di pianificazione finanziaria, un dilemma ben riassunto nella guida alla scelta tra tasso fisso o variabile.

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L’impatto sulla rata del mutuo: un esempio pratico

Immaginiamo due vicini di casa, Marco e Giulia, che acquistano due appartamenti identici con un mutuo di 150.000 euro per 25 anni. Marco, fiducioso in un mercato stabile e attratto da una rata iniziale più bassa, sceglie un mutuo a tasso variabile indicizzato all’Euribor 3 mesi + 1,5% di spread. Giulia, che preferisce la sicurezza e la prevedibilità, opta per un tasso fisso basato sull’Eurirs a 25 anni + 1,5% di spread. All’inizio, la rata di Marco è più leggera, perché l’Euribor è storicamente più basso dell’Eurirs. Lui gode di un risparmio mensile che decide di mettere da parte.

Dopo qualche anno, a seguito di tensioni economiche, la BCE aumenta i tassi di interesse per controllare l’inflazione. Di conseguenza, l’Euribor sale rapidamente. La rata di Marco aumenta in modo significativo, mettendo a dura prova il suo bilancio mensile e annullando il risparmio iniziale. La rata di Giulia, invece, rimane esattamente la stessa, come una roccia in mezzo alla tempesta. La sua scelta, inizialmente più costosa, si rivela una mossa prudente che le garantisce serenità. Questo semplice racconto illustra come la volatilità dell’Euribor possa creare incertezza, mentre la stabilità dell’Eurirs offre una sicurezza che molte famiglie italiane, legate alla tradizione della pianificazione, continuano a preferire.

Tradizione e innovazione nel mercato dei mutui italiano

Nella cultura mediterranea, e in particolare in Italia, l’acquisto della casa è più di un semplice investimento: è un progetto di vita, un simbolo di stabilità e un’eredità da lasciare alle generazioni future. Questa visione tradizionale si riflette spesso nella preferenza per il mutuo a tasso fisso. La certezza di una rata costante, ancorata all’Eurirs, risponde a un bisogno profondo di sicurezza e pianificazione, permettendo di organizzare il futuro finanziario della famiglia senza l’ansia delle fluttuazioni di mercato. È una scelta che privilegia la tradizione della prudenza, un valore radicato nella gestione economica familiare italiana.

Tuttavia, il mercato finanziario è in continua evoluzione e l’innovazione si fa strada anche in questo settore. Il mutuo a tasso variabile, legato all’Euribor, rappresenta l’alternativa per chi ha una maggiore propensione al rischio o per chi, come i più giovani, prevede un aumento del proprio reddito nel tempo. Questa opzione può offrire periodi di grande convenienza, con rate significativamente più basse quando i tassi scendono. La sfida per il consumatore moderno è bilanciare questi due mondi: la solidità della tradizione con le opportunità dell’innovazione. È fondamentale, prima di firmare, comprendere a fondo documenti come l’atto di mutuo per fare una scelta informata che sia in linea con la propria situazione personale e visione del futuro.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

In sintesi, Euribor ed Eurirs sono i due fari che illuminano il percorso di chi si accinge a chiedere un mutuo. L’Euribor, con la sua natura volatile legata al breve termine, governa i mutui a tasso variabile, offrendo potenziali risparmi ma anche il rischio di rate crescenti. L’Eurirs, proiettato sul lungo periodo, garantisce la stabilità dei mutui a tasso fisso, assicurando una rata costante per tutta la durata del finanziamento. La scelta tra i due non è una questione di giusto o sbagliato in assoluto, ma dipende dalle esigenze individuali, dalla propensione al rischio e dalla fase della vita in cui ci si trova.

Comprendere il meccanismo di questi indici, come vengono calcolati e quale impatto hanno sulla rata mensile è un esercizio di consapevolezza finanziaria. In un contesto economico in continua evoluzione, con previsioni che vedono i tassi fluttuare in risposta a inflazione e decisioni delle banche centrali, essere informati è il primo e più importante passo. Permette non solo di scegliere il prodotto più adatto, ma anche di valutare opzioni come la surroga o la rinegoziazione qualora le condizioni di mercato dovessero cambiare radicalmente, garantendo così una gestione serena di uno degli impegni economici più importanti della vita.

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Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
È meglio un mutuo a tasso fisso o variabile oggi?

La scelta dipende dalla tua propensione al rischio e dalla situazione economica personale. Attualmente, con le aspettative di un calo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, un mutuo a tasso variabile potrebbe risultare più conveniente nel tempo. Tuttavia, il tasso fisso offre la certezza di una rata costante, proteggendoti da eventuali rialzi futuri e garantendo stabilità nella pianificazione delle spese. Non esiste una risposta unica: la decisione migliore è quella che si allinea alla tua esigenza di sicurezza o alla tua tolleranza al rischio.

Che differenza c’è tra Euribor e il tasso della BCE?

Il tasso BCE (o tasso di rifinanziamento principale) è il tasso al quale le banche commerciali prendono in prestito denaro direttamente dalla Banca Centrale Europea. L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), invece, è il tasso di interesse medio al quale le banche si prestano denaro tra di loro. Sebbene siano diversi, il tasso BCE influenza fortemente l’andamento dell’Euribor: una modifica del primo si ripercuote quasi sempre sul secondo.

Dove posso controllare i valori aggiornati di Euribor e Eurirs?

Puoi trovare i valori aggiornati quotidianamente su diverse fonti affidabili. I dati ufficiali per l’Euribor sono pubblicati dall’EMMI (European Money Markets Institute). Inoltre, i principali quotidiani finanziari, come Il Sole 24 Ore, e i portali specializzati in mutui offrono sezioni dedicate con i tassi del giorno e l’andamento storico di entrambi gli indici.

Cos’è lo spread e perché è importante nel mutuo?

Lo spread è il margine di guadagno che la banca aggiunge all’indice di riferimento (Euribor o Eurirs) per calcolare il tasso d’interesse finale del tuo mutuo. È una percentuale fissa che viene stabilita nel contratto e non cambia per tutta la durata del finanziamento. È un elemento cruciale perché, a parità di indice, uno spread più basso significa una rata più leggera e un costo totale del mutuo inferiore.

La rata del mio mutuo a tasso variabile può aumentare all’infinito?

Teoricamente non esiste un limite massimo, ma nella pratica la crescita della rata è legata all’andamento dell’Euribor, che a sua volta è influenzato dalle politiche monetarie della BCE per controllare l’economia. È improbabile che aumenti senza controllo. Per una maggiore sicurezza, alcuni istituti di credito offrono mutui a tasso variabile con un ‘CAP’ (tetto massimo), ovvero una soglia oltre la quale il tasso di interesse non può salire, offrendo così una protezione contro aumenti eccessivi.