Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, note con l’acronimo GPS, rappresentano un meccanismo cruciale per chi ambisce a una cattedra nella scuola secondaria di primo grado in Italia. Questo sistema, aggiornato con cadenza biennale, determina l’assegnazione di incarichi di supplenza a tempo determinato, diventando di fatto la porta d’accesso principale alla professione docente per migliaia di aspiranti. Navigare tra aggiornamenti, punteggi, titoli e servizi richiede una comprensione chiara delle normative e una pianificazione strategica attenta, in un contesto che cerca di bilanciare la consolidata tradizione burocratica italiana con le spinte verso l’innovazione digitale e nuove competenze professionali.
Comprendere a fondo il funzionamento delle GPS è il primo passo per trasformare l’aspirazione in un incarico reale. Questa guida offre una panoramica completa, pensata per orientare docenti e neolaureati nel complesso percorso delle graduatorie. Analizzeremo le procedure di aggiornamento, le modalità di calcolo del punteggio e le strategie più efficaci per migliorare la propria posizione, fornendo strumenti pratici per affrontare con consapevolezza un sistema che, pur con le sue rigidità, definisce il futuro dell’insegnamento nel nostro Paese e si confronta con i modelli di reclutamento europei.
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Cosa Sono le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS)
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) sono elenchi su base provinciale utilizzati dagli Uffici Scolastici per assegnare gli incarichi di supplenza di lunga durata. Nello specifico, si ricorre alle GPS per le supplenze annuali, con scadenza al 31 agosto, e per quelle fino al termine delle attività didattiche, con scadenza al 30 giugno. Istituite nel 2020, queste graduatorie hanno digitalizzato e reso più rapido il processo di nomina, sostituendo un sistema precedente più frammentato. Ogni aspirante può scegliere un’unica provincia per tutte le classi di concorso per cui possiede i titoli.
Le GPS sono strutturate in due fasce distinte. La prima fascia è riservata ai docenti in possesso di specifica abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso richiesta. La seconda fascia, invece, accoglie gli aspiranti che possiedono il titolo di studio idoneo per accedere a una determinata classe di concorso, comprensivo degli eventuali CFU richiesti dalla normativa vigente. Questo sistema a doppio binario permette sia ai docenti già abilitati sia ai neolaureati di accedere alle opportunità di insegnamento, sebbene con priorità diverse.
L’Aggiornamento GPS: Scadenze e Procedure
Le GPS hanno validità biennale e la loro efficacia dipende da un processo di aggiornamento periodico. L’ultimo aggiornamento, disciplinato dall’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, copre gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026. Durante la finestra temporale definita dal Ministero, solitamente di circa venti giorni, gli aspiranti docenti possono presentare domanda per un nuovo inserimento, per aggiornare il proprio punteggio con nuovi titoli e servizi, o per trasferirsi in un’altra provincia. È un momento cruciale che richiede massima attenzione.
La procedura è interamente digitalizzata e si svolge attraverso il portale unico del reclutamento (inPA) o il servizio “Istanze Online” del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Per accedere è necessario essere in possesso di credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta di Identità Elettronica). Durante la compilazione, i candidati dichiarano tutti i titoli e i servizi posseduti, che saranno poi verificati dalla prima scuola in cui otterranno un contratto. La precisione nella compilazione è fondamentale, poiché eventuali errori possono portare alla rettifica del punteggio o all’esclusione.
Come si Calcola il Punteggio nelle GPS
Il punteggio nelle GPS è la somma di tre componenti principali: il titolo di accesso, gli altri titoli culturali e professionali e il servizio di insegnamento. La valutazione di ogni elemento è rigidamente definita da apposite tabelle ministeriali, allegate all’ordinanza che regola l’aggiornamento. Queste tabelle specificano i punti assegnati per ciascun titolo e per ogni periodo di servizio, distinguendo tra le diverse fasce e ordini di scuola. La comprensione di questo meccanismo è essenziale per ogni aspirante docente che voglia massimizzare le proprie possibilità di ottenere un incarico.
Il Punteggio del Titolo di Accesso
Il voto di laurea o di abilitazione rappresenta la base del punteggio di ogni candidato. Per la seconda fascia della scuola secondaria, il calcolo parte da 12 punti per un voto di laurea pari o inferiore a 76/110. Per ogni voto superiore a 76, si aggiungono 0,50 punti, fino a un massimo di 29 punti per un 110/110. La lode aggiunge ulteriori 4 punti, portando il totale a 33. Per la prima fascia, invece, il punteggio dell’abilitazione è calcolato con un sistema a scaglioni: ad esempio, un voto da 96 a 100 vale 12 punti. Questo sistema premia in modo significativo l’eccellenza accademica.
Il Valore dei Titoli Culturali e Professionali
Oltre al titolo di accesso, è possibile incrementare il proprio punteggio attraverso una serie di qualifiche aggiuntive. Le tabelle di valutazione dei titoli riconoscono il valore di Master di primo livello (1 punto), Dottorati di ricerca, e Corsi di Perfezionamento (1 punto). Un ruolo di primo piano è ricoperto dalle certificazioni. Le certificazioni linguistiche possono valere fino a 6 punti, mentre le certificazioni informatiche (come le Digital Skill) assegnano 0,5 punti ciascuna, per un massimo di 2 punti cumulabili. Anche il corso CLIL (Content and Language Integrated Learning), se abbinato a una certificazione linguistica, conferisce 3 punti aggiuntivi, rendendolo uno dei titoli più ambiti.
Punteggio per il Servizio di Insegnamento
Il servizio di insegnamento è una delle componenti più importanti per accumulare punteggio. Il sistema distingue tra servizio specifico e aspecifico. Il servizio specifico è quello prestato nella stessa classe di concorso per cui ci si candida e viene valutato a punteggio pieno: fino a un massimo di 12 punti per un anno scolastico. Il servizio aspecifico, ovvero quello svolto su un’altra classe di concorso o un altro grado di istruzione, viene valutato la metà, con un massimo di 6 punti all’anno. Ogni periodo di servizio, anche breve, contribuisce: per esempio, una supplenza da 16 a 45 giorni vale 2 punti se specifica, 1 se aspecifica. Accumulare esperienza sul campo, quindi, si traduce direttamente in una migliore posizione in graduatoria e in una più rapida ricostruzione di carriera una volta ottenuto il ruolo.
Strategie per Aumentare il Proprio Punteggio
Per scalare le GPS non basta avere i requisiti di accesso; è necessaria una strategia mirata e a lungo termine. La pianificazione è fondamentale, poiché molti titoli richiedono tempo e impegno per essere conseguiti. Un aspirante docente dovrebbe analizzare attentamente le tabelle di valutazione e individuare i titoli che offrono il miglior rapporto tra investimento e punteggio. Attendere l’imminenza dell’aggiornamento per agire è un errore comune che limita le possibilità di migliorare la propria posizione in modo significativo.
Una strategia efficace si basa su azioni concrete e diversificate. È consigliabile investire in formazione continua, valutando percorsi come Master universitari, corsi di perfezionamento e, soprattutto, certificazioni. Acquisire certificazioni informatiche e linguistiche è una delle vie più rapide per ottenere punti preziosi. Parallelamente, è importante non trascurare l’esperienza pratica: accettare incarichi di supplenza, anche brevi e tramite Messa a Disposizione (MAD), permette di accumulare punteggio da servizio, che spesso si rivela decisivo per superare altri candidati.
Il Sistema Scuola tra Tradizione e Innovazione
Il sistema delle GPS è un chiaro esempio del dualismo che caratterizza la scuola italiana, sospesa tra una solida tradizione amministrativa e una necessaria spinta all’innovazione. La struttura delle graduatorie, basata su punteggi rigidi e titoli formali, affonda le sue radici in un modello burocratico consolidato, che mira a garantire trasparenza e oggettività. Questo approccio, se da un lato offre un quadro di regole chiare, dall’altro può apparire lento e poco flessibile di fronte alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione.
Tuttavia, l’innovazione si fa strada anche in questo contesto. La digitalizzazione completa delle procedure di aggiornamento e nomina è un passo avanti significativo. Inoltre, le tabelle di valutazione dei titoli riflettono un cambiamento di paradigma: assegnano un peso crescente a competenze considerate strategiche, come quelle digitali e linguistiche (CLIL). L’introduzione dei nuovi percorsi abilitanti (60 CFU) rappresenta un’ulteriore e profonda riforma del reclutamento, che punta a integrare formazione accademica e tirocinio pratico, unendo il “sapere” tradizionale con il “saper fare” innovativo.
Uno Sguardo al Contesto Europeo e Mediterraneo
Il sistema di reclutamento docenti basato su graduatorie provinciali è una peculiarità italiana nel panorama europeo. Molti Paesi, come la Germania, presentano sistemi più decentralizzati, dove le scuole hanno maggiore autonomia nel reclutamento diretto degli insegnanti, con una percentuale di precariato molto più bassa (attorno al 5% contro il 25% italiano). Questo confronto evidenzia come il modello italiano privilegi un approccio centralizzato e standardizzato, volto a garantire uniformità a livello nazionale, a scapito talvolta della flessibilità e della rapidità nelle assunzioni.
Questo modello si inserisce in una cultura mediterranea che storicamente valorizza il posto pubblico e la regolamentazione formale. Il “pezzo di carta”, ovvero il titolo di studio e la certificazione, assume un valore centrale, percepito come garanzia di merito e imparzialità. Sebbene questo sistema sia stato oggetto di procedure di infrazione da parte dell’UE per l’abuso di contratti a tempo determinato, esso risponde a un bisogno di stabilità e a una visione della pubblica amministrazione come pilastro della società. La sfida per l’Italia è modernizzare questo impianto, allineandolo agli standard europei senza perdere i principi di equità che lo ispirano.
Conclusioni

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze sono molto più di una semplice lista di nomi: rappresentano un sistema complesso che regola l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria italiana. Orientarsi tra fasce, punteggi e normative richiede preparazione e una visione strategica. Come abbiamo visto, il successo dipende da un mix equilibrato di titolo di studio, formazione continua e servizio sul campo. Ogni scelta, dal corso di perfezionamento alla certificazione linguistica, può fare la differenza nel determinare la propria posizione.
Il sistema GPS, con la sua dialettica tra tradizione burocratica e spinte innovative, riflette le sfide dell’intero sistema scolastico italiano. Per gli aspiranti docenti, la chiave del successo risiede nella capacità di pianificare il proprio percorso con lungimiranza, investendo costantemente in competenze che siano allo stesso tempo riconosciute dalle tabelle ministeriali e richieste dalla scuola del futuro. Restare aggiornati sulle normative e agire con proattività sono i passi fondamentali per trasformare l’iscrizione in graduatoria in una cattedra stabile.
Non lasciare al caso il tuo futuro professionale. Trasforma le informazioni di questa guida in un’azione concreta per aumentare il tuo punteggio nelle graduatorie GPS della scuola secondaria di primo grado. Scopri ora i percorsi formativi e le certificazioni che ti permetteranno di ottenere i titoli necessari per scalare le posizioni e avvicinarti al ruolo che desideri.
Domande frequenti

Il punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) è la somma di diversi elementi. La base è il voto di laurea, che viene convertito in punti: un voto di 76/110 vale 12 punti, a cui si aggiunge 0,50 per ogni voto in più, fino a un massimo di 29 punti per 110/110. La lode aggiunge 4 punti extra. A questo si sommano i punteggi derivanti da altri titoli culturali, come master (1 punto), corsi di perfezionamento (1 punto), certificazioni informatiche (0,5 punti l’una, fino a un massimo di 2) e certificazioni linguistiche (fino a 6 punti per il livello C2). Infine, si aggiunge il punteggio per il servizio di insegnamento, che può arrivare a un massimo di 12 punti per anno scolastico.
Per accedere alla prima fascia delle GPS per la scuola secondaria è necessario possedere l’abilitazione specifica per la classe di concorso per cui ci si candida. Per la seconda fascia, invece, il requisito è il possesso del titolo di studio (laurea) che dà accesso a quella specifica classe di concorso, comprensivo di tutti i CFU/CFA richiesti dalla normativa vigente. In sintesi, la prima fascia è per i docenti abilitati, mentre la seconda è per i docenti non abilitati ma con il titolo idoneo.
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) hanno validità biennale, quindi vengono aggiornate ogni due anni. L’ultimo aggiornamento si è svolto nella primavera del 2024 per il biennio 2024/2026. La domanda di inserimento o aggiornamento si presenta esclusivamente in modalità telematica, attraverso il portale “Istanze Online” (POLIS) del Ministero dell’Istruzione e del Merito, durante la finestra temporale indicata dall’apposita ordinanza ministeriale.
Per incrementare significativamente il proprio punteggio, i titoli più rilevanti sono il Dottorato di Ricerca (12 punti) e le certificazioni linguistiche di livello C2 (6 punti) e C1 (4 punti). Molto utili sono anche i corsi CLIL (Content and Language Integrated Learning), che, se abbinati a una certificazione linguistica, possono valere fino a 9 punti totali (es. CLIL + C2). I Master di primo livello e i corsi di perfezionamento valgono 1 punto ciascuno, mentre le certificazioni informatiche contribuiscono con 0,5 punti cadauna, fino a un massimo di 2 punti cumulabili.
Il ‘servizio specifico’ è l’insegnamento prestato nella stessa classe di concorso per la quale si è inseriti in graduatoria. Questo servizio viene valutato fino a un massimo di 12 punti per anno scolastico (2 punti per ogni mese o frazione di almeno 16 giorni). Il ‘servizio aspecifico’, invece, è quello svolto in una classe di concorso o su un grado di istruzione differente. In questo caso, il punteggio è dimezzato: vale fino a un massimo di 6 punti per anno scolastico (1 punto per ogni mese o frazione di almeno 16 giorni).