GTM per Principianti: Guida Facile a Cosa Serve e Come Iniziare

Scopri cos'è Google Tag Manager e a cosa serve con la nostra guida per principianti. Impara come iniziare a gestire tag e script sul tuo sito senza toccare il codice.

Se gestisci un sito web, probabilmente hai sentito parlare di “tag” e di come siano essenziali per monitorare le attività dei visitatori. Immagina di dover appendere tanti quadri (i tag di marketing) in una stanza (il tuo sito). Invece di piantare un chiodo per ogni quadro, potresti installare un unico, elegante sistema a binario. Google Tag Manager (GTM) è esattamente questo: un sistema di gestione dei tag gratuito che ti permette di aggiungere, aggiornare e gestire tutti i tuoi frammenti di codice, come Google Analytics o il Pixel di Facebook, da un’unica interfaccia, senza dover toccare una riga del codice sorgente del tuo sito. Questo strumento, nato nel 2012, si è rivelato una vera rivoluzione per marketer e sviluppatori, semplificando processi che prima richiedevano tempo e competenze tecniche.

In un mercato dinamico come quello europeo, e in particolare quello italiano dove la tradizione si fonde con l’innovazione, essere agili è fondamentale. GTM offre questa agilità, permettendo anche a piccole imprese e artigiani di sfruttare strumenti di analisi avanzati con semplicità. Che tu gestisca un e-commerce di prodotti tipici o un blog sulla cultura mediterranea, capire chi sono i tuoi visitatori e come interagiscono con i tuoi contenuti è il primo passo per crescere. Questa guida per principianti ti spiegherà a cosa serve GTM, come funziona e come puoi iniziare a usarlo oggi stesso per prendere il controllo dei tuoi dati.

In Breve (TL;DR)

Scopri cos’è Google Tag Manager e come, grazie a questa guida per principianti, puoi iniziare a gestire tutti i tag di tracciamento del tuo sito in autonomia e senza più dover modificare il codice sorgente.

Scopri come questo strumento gratuito ti permette di aggiungere e gestire i codici di tracciamento sul tuo sito web in totale autonomia, senza dover modificare il codice sorgente.

Infine, ti guideremo passo dopo passo nell’installazione e nella configurazione del tuo primo tag per iniziare a tracciare le attività sul tuo sito web.

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Logo di google tag manager al centro di un diagramma che lo collega a icone rappresentative di servizi di analisi e marketing
Una visualizzazione del funzionamento di GTM come gestore di tag. Prosegui con la lettura per scoprire come configurarlo da zero.

A Cosa Serve Google Tag Manager

Google Tag Manager serve a semplificare radicalmente la gestione dei cosiddetti “tag” di marketing e di analisi su un sito web o un’app mobile. Un tag non è altro che un piccolo frammento di codice (solitamente JavaScript) che raccoglie e invia dati a piattaforme di terze parti. Esempi comuni includono il codice di monitoraggio di Google Analytics, il Pixel di Meta per il remarketing, o i tag di conversione di Google Ads. Prima di GTM, ogni nuovo tag doveva essere inserito manualmente nel codice sorgente del sito, un’operazione che richiedeva l’intervento di uno sviluppatore e poteva rallentare le attività di marketing. Con GTM, invece, questo processo diventa centralizzato e accessibile.

In pratica, GTM agisce come un “contenitore” che viene installato una sola volta sul sito. Da quel momento in poi, ogni nuovo tag può essere aggiunto, modificato o rimosso direttamente dall’interfaccia web di Google Tag Manager, senza più bisogno di mettere mano al codice. Questo non solo fa risparmiare tempo e risorse, ma democratizza anche l’accesso ai dati, consentendo ai team di marketing di essere più autonomi e reattivi. Puoi decidere con precisione quando un tag deve “attivarsi”, ad esempio solo quando un utente clicca su un pulsante specifico o visita una determinata pagina, offrendo un controllo granulare sulle tue strategie di tracciamento.

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I Vantaggi di Usare GTM

L’adozione di Google Tag Manager porta con sé una serie di vantaggi strategici che vanno ben oltre la semplice comodità. Il beneficio più evidente è l’efficienza: le campagne di marketing possono essere lanciate più rapidamente perché non si deve più attendere l’intervento degli sviluppatori per implementare i codici di tracciamento. Questa autonomia si traduce in una maggiore agilità operativa, un fattore cruciale in un mercato competitivo. Un altro vantaggio fondamentale è la gestione centralizzata. Avere tutti i tag in un unico pannello di controllo riduce il rischio di errori, come duplicazioni o implementazioni errate, e semplifica enormemente la manutenzione.

Dal punto di vista tecnico, GTM può contribuire a migliorare le prestazioni del sito. I tag vengono caricati in modo asincrono, il che significa che non bloccano il caricamento degli altri elementi della pagina, favorendo una maggiore velocità. Inoltre, la funzione di anteprima e debug è uno strumento potentissimo: permette di testare i tag in un ambiente controllato prima di pubblicarli, assicurandosi che tutto funzioni correttamente e che i dati raccolti siano accurati. Questo riduce drasticamente la possibilità di errori che potrebbero compromettere le analisi. Infine, GTM offre livelli di accesso e permessi personalizzabili, migliorando la sicurezza e la collaborazione all’interno dei team.

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Come Funziona GTM: Tag, Attivatori e Variabili

Per comprendere il funzionamento di Google Tag Manager, è essenziale familiarizzare con i suoi tre componenti fondamentali: Tag, Attivatori (Trigger) e Variabili. Immaginiamo di voler raccontare una storia: i tag sono i personaggi, gli attivatori sono le azioni che compiono e le variabili sono i dettagli che arricchiscono la narrazione. Insieme, questi tre elementi permettono di implementare quasi ogni tipo di tracciamento desiderato in modo flessibile e potente.

Tag

I Tag sono i frammenti di codice che eseguono un’azione specifica, come inviare dati a una piattaforma esterna. GTM offre una vasta libreria di modelli di tag preconfigurati per i servizi più diffusi, come Google Analytics, Google Ads, e molti altri. Ad esempio, il tag di configurazione di Google Analytics 4 (GA4) è quello che permette di inviare le informazioni sulle visualizzazioni di pagina al tuo account Analytics. Se un modello non è disponibile, è sempre possibile utilizzare il tag “HTML personalizzato” per inserire qualsiasi altro script. La funzione del tag è quindi quella di “fare qualcosa” sul tuo sito.

Attivatori

Gli Attivatori (o Trigger) sono le regole che dicono a un tag quando attivarsi. Un tag, da solo, non fa nulla finché non viene “innescato” da un attivatore. Le condizioni di attivazione possono essere molto semplici o estremamente complesse. Un esempio comune è l’attivatore “Visualizzazione di pagina”, che fa partire un tag ogni volta che una pagina viene caricata. Ma è possibile creare attivatori molto più specifici, come il clic su un determinato link, l’invio di un modulo di contatto, o lo scroll di una pagina fino a una certa percentuale. Questa flessibilità permette di tracciare con precisione le interazioni degli utenti più significative per il proprio business.

Variabili

Le Variabili sono contenitori di informazioni che possono essere utilizzate sia nei tag che negli attivatori. Servono a rendere dinamico il tracciamento. Esistono due tipi di variabili: integrate e definite dall’utente. Le variabili integrate sono predefinite da GTM e includono dati comuni come l’URL della pagina (Page URL) o il testo di un link cliccato (Click Text). Le variabili definite dall’utente, invece, possono essere create per raccogliere informazioni specifiche, come l’ID di un prodotto aggiunto al carrello o il valore di una transazione. Ad esempio, potresti usare una variabile per catturare l’ID di misurazione di GA4 e inserirlo nel tag corrispondente, semplificando la configurazione.

Scopri di più →

Guida Pratica: Come Iniziare con Google Tag Manager

Iniziare a usare Google Tag Manager è un processo più semplice di quanto si possa pensare e si articola in pochi passaggi fondamentali. Il primo passo è creare un account. È sufficiente visitare il sito ufficiale di Tag Manager e accedere con il proprio account Google. Durante la configurazione, ti verrà chiesto di inserire il nome dell’azienda e di creare un “contenitore”, che solitamente corrisponde all’URL del sito web che intendi monitorare. Una volta creato il contenitore, GTM genererà due frammenti di codice: uno da inserire nella sezione <head> del tuo sito e l’altro subito dopo l’apertura del tag <body>. Questa sarà l’unica volta in cui dovrai modificare direttamente il codice del sito.

Dopo aver installato il contenitore, il passo successivo è configurare il tuo primo tag. Un ottimo punto di partenza è l’installazione di Google Analytics 4. All’interno dell’area di lavoro di GTM, vai su “Tag” e clicca su “Nuovo”. Scegli il tipo di tag “Google Tag” e nel campo “ID Tag” inserisci l’ID di misurazione che trovi nel tuo account GA4. Successivamente, devi associare un attivatore. Per il tracciamento di base, seleziona l’attivatore “Initialization – All Pages”, che farà attivare il tag su tutte le pagine del tuo sito. Prima di pubblicare, usa la funzione “Anteprima” per verificare che il tag si attivi correttamente. Se tutto funziona, puoi pubblicare le modifiche e avrai completato la tua prima configurazione. Da qui potrai esplorare tracciamenti più complessi, come il monitoraggio delle conversioni o degli eventi, sfruttando la piena potenza di GTM e integrando strumenti come Google Analytics 4 per una visione completa dei dati.

Tradizione e Innovazione: GTM nel Contesto Italiano

Nel tessuto economico italiano, dove la tradizione di piccole imprese artigiane e aziende familiari si intreccia con la necessità di innovazione digitale, Google Tag Manager emerge come uno strumento sorprendentemente democratico. Pensiamo a un produttore di olio d’oliva in Puglia o a un laboratorio di pelletteria a Firenze. Queste realtà, ricche di storia e qualità, spesso operano con risorse limitate e non dispongono di un team di sviluppatori dedicato. GTM abbatte una barriera tecnica significativa, permettendo a questi imprenditori di implementare autonomamente strategie di marketing digitale che prima erano appannaggio delle grandi aziende. Non serve più chiedere a un programmatore di aggiungere il Pixel di Facebook per una campagna social o di tracciare i download di una brochure.

Questa autonomia consente di misurare con precisione l’efficacia delle proprie azioni online. Un’azienda vinicola può scoprire quali sono le pagine del suo sito più visitate dai clienti in Germania, ottimizzando così le sue strategie di esportazione. Un artigiano può capire quali prodotti attirano più clic e testare diverse versioni di una pagina di vendita per aumentare le conversioni. GTM diventa così un ponte tra la cultura mediterranea del “saper fare” e le opportunità del mercato globale. Permette di raccogliere dati preziosi sul comportamento degli utenti, trasformando l’intuizione imprenditoriale in decisioni basate su prove concrete. In questo modo, la tradizione non viene sostituita dall’innovazione, ma ne viene valorizzata, raggiungendo un pubblico più vasto e garantendo la continuità del business nell’era digitale. La gestione dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, inoltre, diventa più accessibile, ad esempio curando aspetti fondamentali come i tag H1 e la struttura dei contenuti.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

In conclusione, Google Tag Manager è uno strumento potente e indispensabile per chiunque desideri avere un controllo preciso ed efficiente sul tracciamento dei dati del proprio sito web. Come abbiamo visto, la sua capacità di centralizzare la gestione dei tag elimina la dipendenza costante dagli sviluppatori, rendendo i team di marketing più agili e autonomi. I vantaggi in termini di velocità, organizzazione, e precisione nel testing sono innegabili e si traducono in una raccolta dati più affidabile, fondamentale per prendere decisioni strategiche informate.

Dalla semplice installazione di Google Analytics al tracciamento di eventi complessi, GTM offre una flessibilità che si adatta a ogni esigenza, dal piccolo blog personale al grande e-commerce. Per le realtà del mercato italiano ed europeo, rappresenta un’opportunità unica per innovare, permettendo anche alle imprese più tradizionali di competere efficacemente nell’arena digitale. Abbracciare GTM significa non solo ottimizzare le proprie attività di marketing, ma anche costruire una solida cultura del dato all’interno della propria organizzazione, un passo cruciale per una crescita sostenibile e consapevole. Se vuoi migliorare la visibilità del tuo sito, ricorda che anche una corretta struttura degli URL è fondamentale per la SEO.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Qual è la differenza tra Google Tag Manager e Google Analytics?

Spesso si fa confusione tra i due strumenti, ma hanno scopi diversi. Google Analytics è una piattaforma di analisi che raccoglie, elabora e restituisce dati sul comportamento degli utenti su un sito o un’app. Google Tag Manager (GTM), invece, è un sistema di gestione dei tag che non fornisce report, ma serve a implementare e gestire facilmente i vari codici di tracciamento (chiamati ‘tag’), come quello di Google Analytics, il Pixel di Facebook o altri script, senza dover modificare direttamente il codice del sito.

Google Tag Manager è uno strumento gratuito?

Sì, Google Tag Manager è uno strumento completamente gratuito offerto da Google. Esiste anche una versione a pagamento, chiamata Tag Manager 360, che offre funzionalità avanzate pensate per le grandi aziende, ma per la maggior parte degli utenti, inclusi professionisti e piccole e medie imprese, la versione gratuita è più che sufficiente per gestire efficacemente tutti i tag di tracciamento.

Devo conoscere la programmazione per usare Google Tag Manager?

Non è strettamente necessario essere programmatori. GTM è stato creato proprio per consentire a figure come i marketer di aggiungere e gestire i tag in autonomia, senza dover sempre chiedere l’intervento di uno sviluppatore. Sebbene una conoscenza di base di HTML e JavaScript possa essere utile per tracciamenti più complessi, l’interfaccia intuitiva di GTM permette di gestire molte implementazioni standard (come installare Google Analytics) con semplici passaggi guidati.

Quali sono i principali vantaggi nell’usare Google Tag Manager?

I vantaggi principali sono l’autonomia e la velocità: puoi aggiungere, modificare o rimuovere tag di marketing e analisi rapidamente, senza dover mettere mano al codice del sito. Questo centralizza la gestione di tutti gli script in un unico posto, riduce il rischio di errori e permette di testare i nuovi tracciamenti prima di pubblicarli. Inoltre, caricando i tag in modo asincrono, GTM può contribuire a non appesantire la velocità di caricamento delle pagine.

Cosa sono esattamente i ‘Tag’, gli ‘Attivatori’ e le ‘Variabili’ in GTM?

Questi sono i tre componenti fondamentali di Google Tag Manager. I ‘Tag’ sono frammenti di codice (es. Google Analytics, Pixel di Facebook) che devono essere eseguiti sul sito. Gli ‘Attivatori’ (o Trigger) sono le regole che dicono al tag *quando* attivarsi, ad esempio al caricamento di una pagina o al clic su un pulsante. Le ‘Variabili’ sono informazioni aggiuntive che possono essere usate sia dai tag che dagli attivatori, come l’ID di tracciamento di Analytics o l’URL di una pagina specifica.