L’idea di trasformare una passione in una fonte di reddito è un sogno per molti. Oggi, grazie all’evoluzione della tecnologia blockchain, questo sogno è sempre più concreto per gli appassionati di videogiochi. Il modello Play-to-Earn (P2E) sta rivoluzionando il settore, permettendo ai giocatori di guadagnare ricompense con valore reale semplicemente giocando. Questo fenomeno non è più una nicchia per pochi esperti di criptovalute, ma un mercato in rapida espansione che attira un pubblico eterogeneo, da studenti a professionisti in cerca di un’entrata extra. In questa guida completa, esploreremo come funzionano le app per guadagnare giocando, il loro impatto sul mercato italiano ed europeo e come iniziare a muovere i primi passi in questo mondo affascinante, che unisce innovazione digitale e la tradizionale passione per il gioco.
Il concetto di guadagnare giocando non è del tutto nuovo; pratiche come il “gold farming” esistono da anni nei giochi online. Tuttavia, l’introduzione della blockchain e dei Token Non Fungibili (NFT) ha cambiato le regole del gioco. Ora, gli oggetti, i personaggi e le valute guadagnate non sono più confinati all’interno di un singolo videogioco, ma diventano asset digitali di proprietà del giocatore, liberamente scambiabili su mercati esterni. Questa guida ti accompagnerà alla scoperta di un universo dove divertimento e opportunità economiche si incontrano, offrendo un’analisi dettagliata del mercato, dei rischi e delle strategie per massimizzare i tuoi guadagni.
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Cos’è il Play-to-Earn (P2E)?
Il Play-to-Earn, o P2E, è un modello di business per videogiochi che premia i giocatori con asset digitali dotati di un valore nel mondo reale. A differenza dei giochi tradizionali, dove gli acquisti in-game restano di proprietà dello sviluppatore, il P2E si basa sulla tecnologia blockchain per garantire ai giocatori la piena proprietà degli oggetti collezionati. Questi oggetti, spesso sotto forma di NFT, possono essere personaggi, armi, terreni virtuali o altri accessori. La loro unicità e proprietà sono registrate in modo immutabile su un registro distribuito, permettendo ai giocatori di venderli o scambiarli su appositi marketplace in cambio di criptovalute, che possono poi essere convertite in valuta tradizionale come l’Euro.
Questo modello economico trasforma il tempo e l’abilità investiti nel gioco in un’opportunità di guadagno tangibile. Il settore, noto anche come GameFi (unione di Game e Finance), sta crescendo rapidamente, con un valore di mercato globale che, secondo alcune stime, potrebbe raggiungere quasi 9 miliardi di dollari entro il 2028. L’idea di fondo è semplice: più giochi, più hai la possibilità di guadagnare. Questo incentivo economico sta attirando milioni di utenti, creando nuove economie virtuali e ridefinendo il rapporto tra giocatori e sviluppatori.
Come Funzionano le App per Guadagnare Giocando?
Per iniziare a guadagnare con le app Play-to-Earn, sono necessari alcuni passaggi fondamentali. Il primo è la creazione di un portafoglio di criptovalute (crypto wallet), come MetaMask o Trust Wallet. Questo portafoglio digitale è essenziale per conservare in modo sicuro gli NFT e le criptovalute che guadagnerai giocando e per interagire con le applicazioni basate su blockchain. Una volta configurato il wallet, dovrai collegarlo al gioco prescelto. Questo processo sostituisce la tradizionale registrazione con username e password, garantendo un accesso decentralizzato e sicuro.
I guadagni all’interno dei giochi P2E possono avvenire in diversi modi: completando missioni, vincendo battaglie contro altri giocatori (PvP), allevando creature virtuali o collezionando oggetti rari. Queste attività premiano l’utente con token nativi del gioco o con NFT. I token possono essere usati per acquistare potenziamenti o scambiati su exchange di criptovalute, mentre gli NFT possono essere venduti su marketplace dedicati come OpenSea. È importante notare che alcuni giochi richiedono un investimento iniziale per acquistare i primi personaggi o oggetti necessari per iniziare a giocare e guadagnare.
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Il Mercato Play-to-Earn in Italia e in Europa
Il mercato del Play-to-Earn sta mostrando una crescita significativa anche in Europa e in Italia. Sebbene il Nord America detenga attualmente la quota di mercato maggiore, l’Asia-Pacifico sta emergendo come un hub cruciale, con un’altissima adozione tra i videogiocatori. In Italia, i dati di Sensor Tower per il secondo trimestre del 2025 mostrano un panorama dinamico, con app come Richie Games e Prizes by GAMEE che registrano migliaia di download e utenti attivi settimanali. Questo indica un interesse crescente da parte del pubblico italiano, attratto dalla possibilità di monetizzare il proprio tempo libero.
La cultura mediterranea, con la sua forte componente sociale e comunitaria, si sposa bene con le dinamiche di molti giochi P2E, che spesso si basano su gilde e collaborazioni tra giocatori. Questa tendenza rappresenta un ponte tra la tradizione del gioco come momento di aggregazione e l’innovazione portata dalla blockchain. Tuttavia, il mercato europeo è anche attento agli aspetti normativi. L’Unione Europea si sta muovendo per creare un quadro regolamentare chiaro con il Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che mira a proteggere i consumatori e a garantire la stabilità del mercato. Questa attenzione alla regolamentazione potrebbe rendere il mercato europeo più sicuro e maturo nel lungo periodo.
Le Migliori App Play-to-Earn: Una Selezione Ragionata
Il mondo del P2E è vasto e in continua evoluzione, con migliaia di giochi disponibili su diverse blockchain. Orientarsi può essere difficile, ma alcuni progetti si distinguono per popolarità, sostenibilità economica e qualità del gameplay. La scelta del gioco giusto dipende dai propri interessi e dalla propensione al rischio.
Giochi Strategici e di Carte
In questa categoria, Gods Unchained è uno dei nomi più noti. Si tratta di un gioco di carte collezionabili gratuito in cui ogni carta è un NFT di proprietà del giocatore. Simile a titoli famosi come Hearthstone, permette di guadagnare nuove carte e il token del gioco ($GODS) vincendo partite. Un altro gigante del settore è Axie Infinity, che ha aperto la strada al modello P2E. I giocatori allevano, combattono e scambiano creature chiamate Axies, guadagnando token attraverso le vittorie. Sebbene in passato richiedesse un investimento iniziale significativo, nuove modalità lo hanno reso più accessibile.
Mondi Virtuali e Metaverso
Il concetto di metaverso è strettamente legato al Play-to-Earn. Piattaforme come The Sandbox e Decentraland offrono mondi virtuali in cui gli utenti possono acquistare terreni (LAND) come NFT, costruire esperienze interattive e monetizzarle. In The Sandbox, i giocatori possono creare i propri giochi e asset digitali, guadagnando il token SAND. Decentraland, basato sulla blockchain di Ethereum, funziona come una società decentralizzata (DAO) dove i possessori di token MANA possono votare sulle politiche del mondo di gioco. Questi progetti rappresentano la frontiera più ambiziosa del P2E, puntando a creare economie digitali complesse e persistenti. Per approfondire, puoi consultare la nostra guida sul futuro del Play-to-Earn e il metaverso.
App per Guadagnare Giocando Gratis
Per chi desidera iniziare senza investire denaro, esistono diverse opzioni. Molte app offrono ricompense per attività semplici, come completare sondaggi o provare nuovi giochi. Anche alcuni giochi P2E più strutturati offrono modalità gratuite per iniziare. Ad esempio, Gods Unchained permette di costruire un mazzo competitivo senza acquistare carte. Queste app rappresentano un ottimo punto di partenza per familiarizzare con le meccaniche del P2E e accumulare i primi guadagni senza rischi finanziari. Se vuoi scoprire quali sono le più affidabili, leggi il nostro articolo sulle app gratuite che pagano per giocare.
Rischi e Opportunità: Come Muoversi con Cautela
Il mondo del Play-to-Earn è ricco di opportunità, ma non è esente da rischi. La volatilità delle criptovalute è il primo fattore da considerare: il valore dei token e degli NFT guadagnati può fluttuare drasticamente in brevi periodi. Un altro rischio significativo è rappresentato dalle truffe, note come “scam” o “rug pull”, in cui gli sviluppatori abbandonano un progetto dopo aver raccolto i fondi degli investitori. È quindi fondamentale fare ricerche approfondite prima di investire tempo e denaro in un gioco, verificando la credibilità del team di sviluppo, la solidità del progetto e il coinvolgimento della community.
Nonostante i rischi, le opportunità rimangono immense. Il P2E offre una vera proprietà digitale degli asset di gioco, un concetto rivoluzionario rispetto al modello tradizionale. Questo non solo permette di monetizzare il tempo di gioco, ma crea anche nuove professioni e flussi di reddito, specialmente in un’era di crescente digitalizzazione. Un approccio cauto e informato è la chiave per navigare con successo in questo settore. Per una guida su come valutare gli investimenti in questo campo, puoi leggere il nostro approfondimento su come distinguere i giochi NFT validi dalle truffe.
Aspetti Fiscali: Cosa Devi Sapere in Italia
Guadagnare con le app Play-to-Earn solleva inevitabilmente questioni fiscali. In Italia, la normativa sulle cripto-attività è stata chiarita con la Legge di Bilancio 2023 e successive circolari dell’Agenzia delle Entrate. Le plusvalenze derivanti dalla conversione di cripto-attività in valuta fiat (come l’Euro) sono considerate “redditi diversi” e sono soggette a un’imposta del 26%. Tuttavia, questa imposta si applica solo se le plusvalenze realizzate in un anno fiscale superano la soglia di 2.000 euro.
È importante sottolineare che la semplice detenzione di criptovalute o lo scambio tra diverse cripto-attività (che non siano E-Money Token) non genera, in linea di principio, un evento fiscalmente rilevante. La tassazione scatta al momento della “monetizzazione”. Inoltre, è obbligatorio indicare il possesso di cripto-attività nella dichiarazione dei redditi, all’interno del quadro RW, indipendentemente dal valore. Le minusvalenze possono essere portate in deduzione dalle plusvalenze, riducendo il carico fiscale complessivo. Data la complessità della materia, è sempre consigliabile consultare un commercialista esperto per una gestione fiscale corretta.
Conclusioni

Il Play-to-Earn rappresenta una delle evoluzioni più affascinanti del settore videoludico, un ponte tra intrattenimento e finanza che apre scenari inediti. La possibilità di guadagnare giocando non è più una fantasia, ma una realtà concreta sostenuta da tecnologie innovative come la blockchain e gli NFT. Il mercato, in piena espansione globale e con un crescente interesse anche in Italia, offre opportunità significative per giocatori, sviluppatori e investitori. Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per il consolidamento di questo modello, con progetti sempre più maturi e un’infrastruttura tecnologica più solida.
Tuttavia, è fondamentale approcciare questo mondo con consapevolezza. La volatilità dei mercati, i rischi di truffe e la complessità degli aspetti fiscali richiedono cautela, ricerca e una formazione continua. Il futuro del P2E dipenderà dalla sua capacità di offrire esperienze di gioco divertenti e sostenibili, dove il guadagno sia una conseguenza e non l’unico motore. Per chi è disposto a informarsi e a muoversi con prudenza, le app per guadagnare giocando possono trasformare una semplice passione in un’avventura digitale ricca di soddisfazioni, non solo economiche.
Il play-to-earn è solo uno dei tanti modi per trasformare il tuo tempo in guadagno. Se vuoi esplorare altre opportunità, dalle app di micro-tasking ai sondaggi retribuiti, consulta la nostra sezione dedicata al guadagno online per scoprire decine di metodi efficaci e sicuri.
Domande frequenti

I guadagni con le app play-to-earn variano enormemente e non esiste una cifra fissa. Possono andare da pochi centesimi a somme più significative, ma è irrealistico aspettarsi di sostituire uno stipendio, specialmente all’inizio. I profitti dipendono da fattori come il gioco scelto, il tempo dedicato, l’abilità del giocatore e, soprattutto, la volatilità del mercato delle criptovalute e degli NFT. Alcuni giocatori nei paesi in via di sviluppo sono riusciti a generare un reddito paragonabile a un salario, ma questo richiede un impegno costante e una profonda conoscenza del gioco. È fondamentale considerare i guadagni come un extra e non come una fonte di reddito primaria e stabile.
Sì, esistono giochi play-to-earn che permettono di iniziare gratuitamente, spesso definiti ‘free-to-play’. Questi giochi forniscono personaggi o asset di base per cominciare a giocare e accumulare le prime ricompense. Tuttavia, è importante notare che molti dei giochi più redditizi richiedono un investimento iniziale per l’acquisto di NFT (personaggi, oggetti, terreni) necessari per partecipare o per massimizzare i guadagni. L’approccio senza investimento è un ottimo modo per familiarizzare con le meccaniche di gioco e l’ecosistema blockchain prima di decidere se investire capitali propri.
Sì, i proventi derivanti da attività di play-to-earn, che si manifestano come criptovalute o NFT, sono considerati reddito e devono essere dichiarati. In Italia, le plusvalenze generate dalla vendita di cripto-attività sono classificate come ‘redditi diversi’ e soggette a un’imposta del 26% se superano la soglia di 2.000 euro annui. È obbligatorio inoltre compilare il quadro RW del Modello Redditi per il monitoraggio fiscale delle attività estere. Data la complessità e la continua evoluzione della normativa, è fortemente consigliato rivolgersi a un commercialista o un consulente fiscale per una gestione corretta degli obblighi fiscali.
L’affidabilità nel mondo play-to-earn dipende da diversi fattori: la solidità del team di sviluppo, la trasparenza del progetto, la grandezza e l’attività della community e l’economia interna del gioco. Giochi come Axie Infinity, The Sandbox e Gods Unchained sono spesso citati come esempi consolidati, poiché esistono da più tempo e hanno community molto ampie. Tuttavia, il mercato è in continua evoluzione. Per valutare un nuovo gioco, è consigliabile ricercare il whitepaper, verificare chi sono gli sviluppatori e i partner, e leggere le recensioni e le discussioni sui canali ufficiali come Discord o Telegram prima di investire tempo o denaro.
Il rischio principale è la volatilità del mercato: il valore delle criptovalute e degli NFT guadagnati può crollare rapidamente, azzerando i profitti. Un altro rischio significativo è legato alla sicurezza; il settore attira malintenzionati, quindi bisogna fare attenzione a truffe (scam) e attacchi di phishing, proteggendo sempre il proprio portafoglio digitale. Esiste anche il rischio legato al gioco stesso: se il gioco perde popolarità, il valore dei suoi asset interni diminuirà di conseguenza. Infine, molti giochi richiedono un investimento iniziale che, come ogni investimento, comporta il rischio di perdita totale del capitale.