Lo Spread sul Mutuo: Come Scoprirlo e Risparmiare

Vuoi risparmiare sul mutuo? Scopri cos'è lo spread bancario, come incide sul tasso di interesse finale e come confrontare le offerte delle banche per trovare la più vantaggiosa.

In Breve (TL;DR)

Lo spread bancario è la componente fissa del tasso di interesse che rappresenta il guadagno della banca: imparare a conoscerlo e a confrontarlo è essenziale per scegliere il mutuo più vantaggioso e risparmiare sul costo finale.

Saperlo riconoscere e confrontare tra le diverse proposte di mutuo è il primo passo per risparmiare sul costo totale del finanziamento.

Confrontare lo spread proposto dalle diverse banche è quindi fondamentale per scegliere il mutuo più conveniente e ridurre il costo finale del finanziamento.

Capire cos’è lo spread bancario è il primo passo per chiunque voglia accendere un mutuo per l’acquisto di una casa. Questo valore, spesso percepito come un dettaglio tecnico, è in realtà uno degli elementi più importanti che determinano il costo totale del finanziamento. In parole semplici, lo spread rappresenta il guadagno della banca, una percentuale fissa che viene sommata all’indice di riferimento del mutuo, come l’Euribor o l’Eurirs. Comprendere il suo funzionamento non è solo una questione di cultura finanziaria, ma una necessità pratica per navigare il mercato creditizio e scegliere l’offerta più vantaggiosa.

Immaginiamo di andare al mercato per comprare della frutta. Il fruttivendolo acquista le mele a un certo prezzo all’ingrosso e poi le rivende al dettaglio con un piccolo ricarico per guadagnarci. Lo spread funziona in modo simile: la banca “acquista” il denaro sul mercato interbancario a un certo costo (il tasso di riferimento) e lo “rivende” al cliente applicando un margine di profitto (lo spread). Questo margine non è uguale per tutti, ma varia in base a diversi fattori, rendendo fondamentale il confronto tra le diverse proposte prima di firmare un contratto che durerà decenni.

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Ora che sai come lo spread incide sul costo finale del tuo mutuo, è il momento di passare all’azione. Confronta le migliori offerte di mutuo sul mercato, trova lo spread più conveniente e inizia a risparmiare sulla tua rata.

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Diagramma che illustra la composizione del tasso di un mutuo, sommando il parametro di riferimento (es. euribor) allo spread
Lo spread è il margine di guadagno della banca e una componente chiave del costo del tuo mutuo. Scopri come negoziarlo e risparmiare sulla rata finale.

Cos’è lo spread bancario in parole semplici

Lo spread bancario è una componente cruciale del tasso di interesse di un mutuo, rappresentando il margine di profitto che l’istituto di credito applica. Tecnicamente, il tasso di interesse finale che il cliente paga, noto come TAN (Tasso Annuo Nominale), è il risultato della somma di due elementi: un indice di riferimento di mercato e lo spread. L’indice di riferimento (Euribor per il tasso variabile, Eurirs per il fisso) riflette il costo del denaro sul mercato interbancario, mentre lo spread è la maggiorazione decisa dalla banca. Questo valore rimane fisso per tutta la durata del contratto e costituisce la remunerazione per la banca per il servizio offerto e per il rischio che si assume prestando il denaro.

È importante non confondere lo spread bancario con lo spread finanziario, di cui spesso si sente parlare in riferimento ai titoli di Stato (come il differenziale BTP-Bund). Mentre quest’ultimo misura la fiducia dei mercati nell’economia di un Paese, lo spread del mutuo è una decisione commerciale della singola banca. Un aumento dello spread BTP-Bund non si traduce automaticamente in un aumento dello spread sui nuovi mutui, anche se può influenzare le strategie generali di costo del credito degli istituti. Per il mutuatario, l’unica cosa che conta è lo spread applicato al suo specifico finanziamento.

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Come si calcola il tasso di interesse finale

Il calcolo del tasso di interesse finale (TAN) di un mutuo è un’operazione matematica semplice, ma fondamentale per comprendere il costo effettivo del finanziamento. La formula è diretta: Tasso di Riferimento + Spread = TAN. Se si sceglie un mutuo a tasso fisso, l’indice di riferimento sarà l’Eurirs (Euro Interest Rate Swap) corrispondente alla durata del mutuo. Ad esempio, per un mutuo di 20 anni, si prenderà l’Eurirs a 20 anni al momento della stipula, a cui si sommerà lo spread della banca. Il risultato sarà il tasso di interesse che rimarrà invariato per tutte le rate.

Per un mutuo a tasso variabile, il meccanismo è simile ma dinamico. L’indice di riferimento è solitamente l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), che varia nel tempo. A questo indice, che si aggiorna a scadenze predefinite (solitamente ogni 1, 3 o 6 mesi), viene sommato lo spread, che invece resta costante. Di conseguenza, la rata del mutuo cambierà periodicamente seguendo le oscillazioni dell’Euribor. È essenziale, quindi, non solo guardare lo spread offerto, ma anche capire come le fluttuazioni del mercato potrebbero impattare sulla rata futura.

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Fattori che influenzano l’ammontare dello spread

L’entità dello spread non è casuale, ma viene determinata dalla banca sulla base di una serie di valutazioni precise. Il primo fattore è il profilo di rischio del richiedente. La banca analizza la stabilità lavorativa, il reddito e l’affidabilità creditizia (il cosiddetto credit score) del cliente. Un profilo considerato solido e affidabile otterrà con maggiore probabilità uno spread più basso, poiché il rischio di insolvenza per la banca è minore.

Un altro elemento chiave è il Loan-to-Value (LTV), ovvero il rapporto tra l’importo del mutuo richiesto e il valore dell’immobile. Un LTV elevato, ad esempio per un mutuo che copre l’80% o più del valore della casa, comporta un rischio maggiore per la banca e, di conseguenza, uno spread più alto. Anche la durata del finanziamento incide: mutui più lunghi sono generalmente associati a spread maggiori. Infine, le politiche commerciali della banca e il livello di concorrenza sul mercato giocano un ruolo cruciale: in periodi di forte competizione, gli istituti possono ridurre i propri margini per attrarre nuovi clienti.

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Lo spread in Italia e nel contesto europeo

Analizzando il mercato dei mutui, si nota come lo spread bancario possa variare non solo tra diverse banche, ma anche tra diversi Paesi europei. Storicamente, l’Italia ha presentato spread medi talvolta più alti rispetto ad altre economie considerate più stabili, come la Germania. Questa differenza può essere attribuita a una percezione di maggior rischio-Paese, che si riflette indirettamente sulle politiche di pricing delle banche. Tuttavia, le dinamiche sono complesse e influenzate da molteplici fattori, inclusa la solidità del sistema bancario nazionale e le politiche macroeconomiche.

La cultura mediterranea, con la sua forte propensione all’acquisto della casa di proprietà, alimenta una domanda di mutui tradizionalmente robusta. Questa tradizione si scontra oggi con l’innovazione portata dalle banche digitali e dalle piattaforme fintech, che hanno intensificato la concorrenza. Grazie a strutture di costo più snelle, i nuovi operatori possono talvolta offrire spread più competitivi, spingendo anche gli istituti tradizionali a rivedere le proprie offerte. Per il consumatore, questo scenario si traduce in maggiori opportunità di scelta e nella possibilità di trovare condizioni più vantaggiose, confrontando attentamente le proposte a livello nazionale ed europeo.

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Tradizione e innovazione nel definire lo spread

Il modo in cui le banche stabiliscono lo spread è un perfetto esempio di come tradizione e innovazione si incontrino nel settore finanziario. Da un lato, persistono i criteri tradizionali: la valutazione del cliente si basa ancora su documenti cartacei, perizie immobiliari e un’analisi del rapporto rata-reddito. Questa è l’eredità di un sistema bancario che ha sempre privilegiato la prudenza e la valutazione umana del rischio. La solidità del richiedente e il valore della garanzia ipotecaria restano i pilastri su cui si fonda la decisione.

Dall’altro lato, l’innovazione sta trasformando questi processi. Le banche utilizzano sempre più algoritmi e big data per definire il profilo di rischio e personalizzare l’offerta. L’innovazione si manifesta anche in prodotti specifici, come i mutui green, che spesso beneficiano di uno spread ridotto per incentivare l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica. Questa evoluzione, spinta dalla digitalizzazione e da una maggiore sensibilità verso la sostenibilità, sta rendendo la determinazione dello spread un processo più dinamico e, in alcuni casi, più vantaggioso per i clienti attenti alle nuove opportunità.

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Come negoziare e ridurre lo spread del mutuo

Ottenere uno spread più basso è possibile, ma richiede preparazione e una buona strategia di negoziazione. Il primo passo è presentarsi alla banca con un profilo finanziario impeccabile. Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, un reddito stabile e un buon storico creditizio sono le basi per essere considerati clienti a basso rischio. È utile anche preparare in anticipo tutta la documentazione necessaria, dimostrando organizzazione e affidabilità. Presentare un LTV più basso, magari avendo a disposizione una quota di liquidità maggiore per l’anticipo, può ridurre significativamente lo spread offerto.

La vera arma a disposizione del consumatore è il confronto. Richiedere preventivi a più istituti di credito, sia tradizionali che online, permette di avere una visione chiara delle condizioni di mercato e di usare le offerte migliori come leva negoziale. Non bisogna temere di trattare con la propria banca: a volte, di fronte alla possibilità di perdere un cliente a favore di un concorrente, l’istituto potrebbe essere disposto a rivedere la propria offerta. Procedure come la surroga del mutuo o la rinegoziazione sono strumenti a disposizione anche per chi un mutuo lo ha già, per migliorare le condizioni contrattuali, incluso lo spread.

Conclusioni

In conclusione, lo spread bancario è molto più di una semplice voce di costo: è il cuore del contratto di mutuo e l’elemento che più di ogni altro determina quanto si pagherà per il sogno di una casa. Comprendere la sua natura, i fattori che lo influenzano e le dinamiche di mercato è essenziale per effettuare una scelta informata e consapevole. Dal profilo di rischio personale al contesto economico europeo, ogni dettaglio contribuisce a definire quella percentuale che la banca aggiungerà al tasso di riferimento. Non è un valore immutabile, ma un’opportunità di negoziazione. Armati di informazione, confronto e una solida preparazione finanziaria, è possibile dialogare con gli istituti di credito per ottenere condizioni migliori e trasformare un impegno finanziario a lungo termine in un investimento sostenibile e vantaggioso.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Cos’è esattamente lo spread di un mutuo?

Lo spread è il margine di guadagno che la banca aggiunge al tasso di interesse di riferimento (come l’Euribor per i mutui a tasso variabile o l’Eurirs per quelli a tasso fisso) per calcolare il tasso finale (TAN) applicato al mutuo. In pratica, rappresenta il ricarico che copre i costi operativi della banca e il rischio legato alla concessione del prestito. Questo valore è espresso in percentuale e rimane fisso per tutta la durata del finanziamento.

Quali fattori determinano l’importo dello spread?

Diversi fattori influenzano l’ammontare dello spread. I principali sono: il profilo di rischio del cliente (situazione reddituale e storia creditizia), la durata del mutuo (scadenze più lunghe hanno spesso spread più alti), il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile (LTV) (un LTV più alto comporta un rischio maggiore per la banca e quindi uno spread più elevato) e le politiche commerciali della banca stessa, influenzate dalla concorrenza sul mercato.

È possibile negoziare lo spread con la banca?

Sì, è possibile negoziare lo spread. Avere un profilo creditizio solido, un reddito stabile e richiedere un importo non superiore a una certa percentuale del valore dell’immobile (LTV basso) sono ottimi punti di partenza. Il metodo più efficace è confrontare diverse offerte di mutuo da più banche e utilizzare i preventivi più vantaggiosi come leva nella trattativa con l’istituto di credito prescelto. Anche per chi ha già un mutuo, opzioni come la surroga o la rinegoziazione possono permettere di ottenere uno spread migliore.

Qual è la differenza tra spread del mutuo e spread BTP-Bund?

È fondamentale non confondere i due termini. Lo spread del mutuo è il guadagno della banca su un finanziamento, una componente del tasso di interesse decisa commercialmente dall’istituto di credito. Lo spread BTP-Bund, invece, è un indicatore macroeconomico che misura la differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani a 10 anni (BTP) e quelli tedeschi (Bund), riflettendo la fiducia degli investitori nell’economia italiana. Sebbene un aumento dello spread BTP-Bund possa influenzare il costo generale del credito, non ha un impatto diretto e automatico sullo spread applicato ai singoli mutui.

Lo spread cambia nel tempo come il tasso di interesse variabile?

No, lo spread è una componente fissa del tasso di interesse per tutta la durata del mutuo, come stabilito nel contratto. In un mutuo a tasso variabile, è l’indice di riferimento (ad esempio, l’Euribor) a fluttuare nel tempo, causando la variazione della rata. Lo spread, invece, rimane costante e continua a sommarsi all’indice di riferimento aggiornato. In un mutuo a tasso fisso, sia l’indice (Eurirs) sia lo spread vengono fissati al momento della stipula e non cambiano più.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
In parole semplici, che cos’è esattamente lo spread di un mutuo?

Lo spread è il guadagno effettivo della banca che ti concede il mutuo. Immagina che la banca prenda in prestito il denaro a un certo costo (il tasso di riferimento come l’Euribor o l’IRS) e poi lo presti a te aggiungendo una percentuale extra: quella percentuale è lo spread. Quindi, il tasso di interesse finale che paghi (TAN) è la somma del tasso di riferimento più lo spread. È un valore che rimane fisso per tutta la durata del contratto.

Lo spread è uguale per tutte le banche e per tutti i clienti?

No, lo spread non è universale. Ogni banca decide il proprio in base alle sue politiche commerciali e alla sua propensione al rischio. Inoltre, lo spread varia a seconda del profilo del cliente (la sua affidabilità creditizia), della durata del mutuo, dell’importo richiesto e del tipo di tasso (fisso o variabile). Ad esempio, un mutuo più lungo o che finanzia una percentuale maggiore del valore dell’immobile avrà solitamente uno spread più alto. Per questo è fondamentale confrontare le offerte di diversi istituti.

Posso provare a negoziare lo spread con la banca?

Sì, la negoziazione dello spread è possibile, specialmente se si possiede un buon profilo di rischio. La rinegoziazione consiste nel modificare le condizioni contrattuali, incluso lo spread, con la propria banca. In alternativa, si può ricorrere alla surroga (o portabilità), trasferendo gratuitamente il mutuo presso un’altra banca che offre condizioni migliori, incluso uno spread più basso. La banca originaria non può opporsi alla surroga.

Quanto incide realmente lo spread sulla rata del mio mutuo?

L’incidenza dello spread è molto significativa. Anche una piccola differenza percentuale, spalmata su una durata di 20 o 30 anni, si traduce in migliaia di euro di differenza sul costo totale del finanziamento. Ad esempio, su un mutuo di 100.000 euro a 30 anni, uno spread più alto di un punto percentuale può comportare una rata mensile più cara di decine di euro, che moltiplicati per 360 rate fanno una differenza notevole. Per questo, confrontare lo spread è uno dei passi più importanti per scegliere il mutuo più conveniente.

Spread e TAN sono la stessa cosa?

No, sono due concetti collegati ma diversi. Lo spread è solo una delle due componenti che formano il tasso di interesse finale. Il TAN (Tasso Annuo Nominale) è il tasso di interesse ‘puro’ del mutuo e si calcola sommando l’indice di riferimento (Euribor per il variabile, IRS per il fisso) allo spread applicato dalla banca. Quindi, lo spread è il ricarico della banca, mentre il TAN è il costo complessivo degli interessi che paghi annualmente sul capitale prestato.