La riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti ha introdotto i percorsi abilitanti da 60 CFU, un passaggio fondamentale per chi aspira a insegnare la lingua tedesca nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Questa guida offre una panoramica completa per orientarsi nella scelta dell’ateneo e del piano di studi, analizzando il contesto normativo, le opportunità nel mercato europeo e l’importanza di un approccio didattico che unisca tradizione e innovazione.
L’abilitazione all’insegnamento, ottenuta tramite il superamento di un concorso pubblico nazionale e un periodo di prova, è ora vincolata al possesso di questi crediti formativi universitari. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 4 agosto 2023 ha delineato la struttura di questi percorsi, segnando una svolta decisiva per il futuro della docenza in Italia. La conoscenza della lingua tedesca, inoltre, apre a significative opportunità professionali, non solo nell’insegnamento, ma anche in settori come l’import-export e l’industria automobilistica, rafforzando il vantaggio competitivo nel mercato del lavoro globale.
Iscriviti al nostro canale WhatsApp!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIscriviti al nostro canale Telegram!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIl percorso per l’abilitazione in tedesco è un passo decisivo per la tua carriera. Non affrontarlo da solo. Affidati ai nostri esperti per scegliere l’ateneo giusto, definire il piano di studi ideale e superare le selezioni. Inizia ora a costruire il tuo futuro nell’insegnamento.

Il quadro normativo dei percorsi abilitanti
I percorsi da 60 CFU rappresentano il canale principale per ottenere l’abilitazione all’insegnamento per le classi di concorso della scuola secondaria. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), con decreti come il n. 621 del 22 aprile 2024, ha autorizzato i posti disponibili per l’anno accademico 2023/2024, ripartendoli tra le varie istituzioni universitarie. Questi percorsi sono a numero programmato e, in caso di un numero di domande superiore ai posti, le università possono prevedere una selezione per titoli e servizio. La normativa prevede anche percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU per specifiche categorie di candidati, come docenti già abilitati o con anni di servizio.
Il costo massimo per i corsi da 60 CFU è fissato a 2.500 euro, mentre per i percorsi ridotti da 30 CFU il tetto è di 2.000 euro. La prova finale abilitante ha un costo massimo di 150 euro. Le università hanno comunque la facoltà di stabilire costi inferiori, talvolta basati sull’ISEE per agevolare gli studenti. La frequenza è obbligatoria per almeno il 70% delle attività formative, con la possibilità di svolgere fino al 50% delle lezioni in modalità telematica sincrona, ad eccezione dei tirocini e dei laboratori che devono essere svolti in presenza.
Scegliere l’ateneo giusto per lingua tedesca
La scelta dell’università è un momento cruciale. È fondamentale verificare quali atenei abbiano ricevuto l’accreditamento dal MUR per attivare i percorsi per la classe di concorso di interesse, come la AD-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado – Tedesco). Le università, sia statali che telematiche, pubblicano bandi specifici con requisiti e scadenze. È importante monitorare costantemente i siti degli atenei per non perdere le finestre di iscrizione. Ciascun candidato può presentare domanda di partecipazione per la stessa classe di concorso in una sola istituzione.
Alcune università, come quella di Firenze, hanno già un’offerta formativa strutturata per diverse classi di concorso linguistiche, inclusa quella di tedesco. Anche le università telematiche come eCampus, UniMarconi e Pegaso offrono percorsi abilitanti, garantendo una maggiore flessibilità. La scelta dovrebbe considerare non solo l’offerta didattica, ma anche la qualità della formazione, la presenza di docenti esperti in didattica della lingua tedesca e le opportunità di tirocinio offerte.
Il piano di studi: tra teoria e pratica
Il percorso formativo da 60 CFU è attentamente strutturato per fornire una preparazione completa. Generalmente, il piano di studi si articola in diverse aree. Circa 24 CFU sono dedicati a insegnamenti di area comune, che includono discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche. Almeno 16 CFU sono specifici per l’area disciplinare della classe di concorso, focalizzandosi sulla didattica della lingua tedesca. Questa parte del percorso è essenziale per sviluppare competenze specifiche nell’insegnamento del tedesco come lingua straniera (DaF – Deutsch als Fremdsprache).
Una componente fondamentale del percorso è il tirocinio, che occupa 20 CFU. Questo si divide in un tirocinio diretto, da svolgersi presso istituzioni scolastiche, e un tirocinio indiretto, che prevede attività di supervisione e rielaborazione dell’esperienza pratica presso l’università. Questo approccio integrato mira a colmare il divario tra teoria e pratica, preparando i futuri docenti ad affrontare le sfide dell’aula con strumenti efficaci. Per chi necessita di integrare il proprio percorso, esistono guide specifiche per colmare i debiti formativi in tedesco.
Mercato europeo e cultura mediterranea: un binomio strategico
L’insegnamento del tedesco in Italia non può prescindere da una duplice prospettiva: l’apertura verso il mercato del lavoro europeo e la valorizzazione del contesto culturale mediterraneo. La Germania è un partner economico di primaria importanza per l’Italia e la conoscenza del tedesco è una competenza chiave in molti settori professionali. Un docente di tedesco ha il compito di trasmettere non solo la lingua, ma anche la cultura dei paesi germanofoni, creando ponti e favorendo la mobilità di studenti e lavoratori.
Allo stesso tempo, è importante inserire l’insegnamento del tedesco in una cornice che valorizzi il dialogo interculturale con il mondo mediterraneo. L’approccio didattico può beneficiare di una riflessione sulla letteratura transculturale, che esplora le connessioni e le ibridazioni tra diverse culture. Questo permette di superare una visione monolitica della cultura tedesca, presentandola come un’entità dinamica e aperta al confronto, un aspetto particolarmente stimolante per gli studenti italiani.
Tradizione e innovazione nella didattica del tedesco
Una didattica efficace della lingua tedesca deve saper bilanciare tradizione e innovazione. Da un lato, è imprescindibile una solida conoscenza della linguistica, della filologia e della letteratura tedesca. Dall’altro, è necessario integrare metodologie didattiche innovative e tecnologie digitali per rendere l’apprendimento più coinvolgente ed efficace. L’uso di piattaforme online, risorse multimediali e approcci ludici può aumentare la motivazione degli studenti.
Il Goethe-Institut, ad esempio, promuove numerosi progetti che uniscono l’apprendimento della lingua a percorsi di orientamento professionale (PCTO), mostrando agli studenti le applicazioni pratiche del tedesco nel mondo del lavoro. Un buon percorso per insegnare tedesco deve quindi fornire al futuro docente gli strumenti per progettare unità didattiche che siano al tempo stesso rigorose nei contenuti e innovative nelle modalità, preparando gli studenti non solo a superare un esame, ma a usare la lingua in contesti reali e a partecipare attivamente a un mondo sempre più interconnesso. Per chi si prepara al concorso di tedesco, padroneggiare queste competenze è un vantaggio decisivo.
Conclusioni

Intraprendere il percorso dei 60 CFU per l’insegnamento della lingua tedesca è un investimento significativo sul proprio futuro professionale. La scelta consapevole dell’ateneo e l’analisi approfondita del piano di studi sono passaggi determinanti per una formazione di qualità. È essenziale considerare non solo gli aspetti normativi e strutturali, ma anche la visione culturale e didattica che il percorso offre. Un approccio che sappia collegare le competenze linguistiche alle esigenze del mercato europeo, valorizzando al contempo il dialogo interculturale e integrando tradizione e innovazione, formerà docenti preparati, consapevoli e capaci di ispirare le nuove generazioni. Monitorare i decreti ministeriali e i bandi universitari è il primo passo per avviare un cammino che conduce a una delle professioni più importanti per la società.
Il percorso per l’abilitazione in tedesco è un passo decisivo per la tua carriera. Non affrontarlo da solo. Affidati ai nostri esperti per scegliere l’ateneo giusto, definire il piano di studi ideale e superare le selezioni. Inizia ora a costruire il tuo futuro nell’insegnamento.
Domande frequenti

Sono percorsi universitari post-laurea, introdotti dalla riforma della formazione docenti (DPCM 4 agosto 2023), che sostituiscono i precedenti 24 CFU. Il completamento di questo percorso è un requisito obbligatorio per ottenere l’abilitazione all’insegnamento della lingua tedesca nelle scuole secondarie e per poter partecipare ai concorsi a cattedra.
Per accedere è richiesta una laurea magistrale che dia accesso alle classi di concorso A-24 o A-25 (Lingua e cultura straniera e Lingua inglese o seconda lingua comunitaria). È cruciale verificare che il proprio piano di studi soddisfi i requisiti di CFU nei settori scientifico-disciplinari (SSD) previsti dalla normativa ministeriale, in particolare per la lingua tedesca (L-LIN/14).
No, la normativa non prevede percorsi totalmente a distanza. È consentito svolgere le lezioni teoriche in modalità telematica sincrona fino a un massimo del 50% del totale. Le attività di tirocinio diretto nelle scuole e i laboratori didattici, che costituiscono una parte significativa del percorso, richiedono obbligatoriamente la frequenza in presenza.
Il costo massimo è fissato per legge a 2.500 euro per l’intero percorso da 60 CFU. Sono previste delle riduzioni a 2.000 euro per chi deve completare percorsi da 30 o 36 CFU, come nel caso di docenti già abilitati o di chi ha già acquisito i 24 CFU. Il costo della prova finale di abilitazione è di massimo 150 euro.
No, l’abilitazione non comporta l’assunzione automatica. Essa è il requisito indispensabile per partecipare al concorso pubblico nazionale. Solo dopo aver superato il concorso si viene assunti con un contratto a tempo determinato per un anno di prova, al termine del quale, con valutazione positiva, si ottiene la conferma in ruolo. L’abilitazione consente inoltre l’inserimento nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).