Il mercato della formazione online è in piena espansione, un universo digitale dove competenze e conoscenze si trasformano in opportunità di business. Scegliere la piattaforma giusta per vendere i propri corsi è il primo passo fondamentale per avere successo. Questa decisione, però, può rivelarsi complessa data la vasta offerta disponibile. L’obiettivo è trovare una soluzione che non solo valorizzi il contenuto, ma che si adatti anche alle specificità del mercato italiano ed europeo, un contesto che unisce tradizione e innovazione. La scelta ideale dipende da numerosi fattori: dal budget alla complessità tecnica, passando per le strategie di marketing e il tipo di esperienza che si vuole offrire ai propri studenti.
Muoversi tra piattaforme “tutto incluso” e soluzioni personalizzabili richiede un’analisi attenta. Da un lato, i marketplace come Udemy offrono visibilità immediata a un pubblico globale. Dall’altro, soluzioni self-hosted come i plugin per WordPress (ad esempio, LearnDash) garantiscono pieno controllo su design, dati e strategie di prezzo. Comprendere le differenze, i vantaggi e gli svantaggi di ogni opzione è cruciale per costruire un progetto formativo solido e redditizio, capace di rispondere alle esigenze di un pubblico mediterraneo, sempre più attento alla qualità e all’autenticità dell’offerta formativa.
In Breve (TL;DR)
La scelta della piattaforma per vendere corsi online è un passo fondamentale: scopri se per te è meglio una soluzione self-hosted o una piattaforma dedicata.
Scopri se per te è meglio una soluzione flessibile e personalizzabile come WordPress o una piattaforma all-in-one facile da usare.
Valuteremo i pro e i contro di entrambe le opzioni per aiutarti a trovare la soluzione perfetta per i tuoi obiettivi.
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Il mercato dell’e-learning in Italia e in Europa
Il settore dell’e-learning ha registrato una crescita esponenziale, trasformandosi in un pilastro della formazione personale e professionale. A livello globale, si stima che il mercato possa raggiungere i 325 miliardi di dollari entro il 2025. Anche in Italia, il settore è in forte espansione, con un valore che supera i 500 milioni di euro e previsioni di crescita costanti. Questo trend è stato accelerato da eventi globali che hanno spinto sempre più persone a cercare soluzioni formative flessibili e accessibili da remoto. Le aziende italiane, in particolare, hanno mostrato un crescente interesse, dedicando una parte significativa dei loro budget formativi a soluzioni di apprendimento online.
In Europa, la tendenza non è diversa, sebbene con alcune specificità nazionali. Paesi come l’Irlanda e i Paesi Bassi mostrano tassi di partecipazione alla formazione digitale molto elevati. Le competenze più richieste si concentrano sul digitale, con un’enfasi particolare sull’intelligenza artificiale, un settore che sta ridisegnando il mercato del lavoro. Questo scenario offre immense opportunità per chi desidera entrare nel mondo della formazione online, a patto di comprendere le dinamiche di un mercato competitivo e in continua evoluzione, dove l’innovazione tecnologica e la qualità dei contenuti sono le chiavi per emergere.
Piattaforme dedicate (SaaS) contro soluzioni self-hosted
La scelta della tecnologia su cui basare il proprio business di corsi online si riduce principalmente a due macro-categorie: le piattaforme dedicate, note anche come SaaS (Software-as-a-Service), e le soluzioni self-hosted. Le piattaforme SaaS come Teachable, Kajabi e Thinkific offrono una soluzione “tutto in uno” dove l’infrastruttura tecnica è completamente gestita dal fornitore. Questo si traduce in una maggiore semplicità d’uso: ci si iscrive, si caricano i contenuti e si è pronti a vendere, senza doversi preoccupare di server, aggiornamenti o sicurezza. Sono ideali per chi non ha competenze tecniche e vuole concentrarsi esclusivamente sulla creazione e promozione dei corsi.
Le soluzioni self-hosted, come l’utilizzo di WordPress con un plugin LMS (Learning Management System) quale LearnDash, offrono invece il massimo controllo e personalizzazione. Con questa opzione, si ha la piena proprietà del sito, dei dati degli studenti e si può personalizzare ogni aspetto del design e delle funzionalità. Questa flessibilità, tuttavia, comporta una maggiore responsabilità: la gestione dell’hosting, la manutenzione, la sicurezza e gli aggiornamenti sono a carico del creatore del corso. La scelta tra queste due strade dipende dalle proprie priorità: la semplicità e la rapidità del SaaS contro la potenza e la flessibilità del self-hosting.
Piattaforme “tutto incluso”: pro e contro
Le piattaforme SaaS, o “tutto incluso”, rappresentano la via più rapida per lanciare un corso online. Soluzioni come Kajabi e Teachable sono progettate per semplificare ogni aspetto del processo: dalla creazione delle lezioni alla gestione dei pagamenti, fino agli strumenti di marketing integrati. Il vantaggio principale è la facilità d’uso. Non sono richieste competenze tecniche avanzate; l’interfaccia è solitamente intuitiva e permette di avere un’accademia online funzionante in tempi brevi. Molte di queste piattaforme offrono anche funzionalità avanzate come la creazione di funnel di vendita, email marketing e programmi di affiliazione, centralizzando tutti gli strumenti necessari per far crescere il business.
Tuttavia, questa comodità ha un costo. I piani di abbonamento possono essere onerosi, specialmente per le soluzioni più complete come Kajabi. Un altro svantaggio è la minore flessibilità. Sebbene offrano opzioni di personalizzazione, non si avrà mai il controllo totale che si otterrebbe con una soluzione proprietaria. Si è vincolati alle funzionalità e al design offerti dalla piattaforma, e migrare verso un’altra soluzione in futuro potrebbe essere complesso. Inoltre, alcune piattaforme applicano commissioni sulle vendite, riducendo i margini di guadagno, un fattore da non sottovalutare nella pianificazione economica del proprio progetto.
WordPress e LMS: la via della personalizzazione
Per chi cerca il massimo controllo sulla propria offerta formativa, la combinazione di WordPress e un plugin LMS come LearnDash è una soluzione potente e flessibile. Questa opzione self-hosted trasforma un sito WordPress in una vera e propria accademia online, permettendo una personalizzazione quasi illimitata. Si ha piena libertà sul design, sull’esperienza utente e sull’integrazione di strumenti terzi, come gateway di pagamento specifici o software di email marketing preferiti. Essere proprietari della piattaforma significa anche avere il controllo completo sui dati degli studenti e sulle strategie di prezzo, senza dover sottostare alle regole o alle commissioni di un marketplace.
Questa libertà, però, implica una maggiore responsabilità tecnica. La configurazione iniziale richiede l’acquisto di un hosting, l’installazione di WordPress e del plugin LMS, oltre alla loro corretta configurazione. La manutenzione, la sicurezza e gli aggiornamenti sono a carico dell’utente, aspetti che possono richiedere competenze tecniche o l’intervento di uno sviluppatore. Nonostante una curva di apprendimento iniziale più ripida, questa soluzione è spesso più economica nel lungo periodo, specialmente al crescere del numero di studenti e dei corsi offerti, e rappresenta la scelta ideale per chi vuole costruire un brand forte e un’esperienza formativa unica. Per garantire la sicurezza del proprio sito, è fondamentale adottare pratiche come l’uso di un child theme per le personalizzazioni e una solida strategia di sicurezza per WordPress.
Fattori chiave per la scelta nel contesto italiano
Quando si sceglie una piattaforma per vendere corsi online nel mercato italiano, è essenziale considerare alcuni fattori specifici che vanno oltre le semplici caratteristiche tecniche. La lingua e il supporto sono al primo posto. Una piattaforma con un’interfaccia e un’assistenza clienti completamente in italiano, come Esmerise o Docety, può fare una grande differenza, specialmente per chi non ha familiarità con la terminologia tecnica in inglese. Questo facilita non solo la gestione del backend, ma migliora anche l’esperienza per gli studenti.
Un altro aspetto cruciale riguarda i metodi di pagamento. Per avere successo in Italia e in Europa, è fondamentale offrire opzioni di pagamento familiari e affidabili. Oltre alle carte di credito internazionali, è importante integrare soluzioni come PayPal, Satispay o il bonifico bancario. Alcune piattaforme offrono anche la possibilità di pagamenti rateali, una leva di marketing molto efficace per corsi dal prezzo più elevato. Infine, la conformità con la normativa europea sulla privacy (GDPR) e le regole di fatturazione elettronica sono requisiti imprescindibili. Piattaforme che offrono integrazioni native per questi aspetti semplificano notevolmente la gestione amministrativa e fiscale.
Tradizione e innovazione nei contenuti
Il mercato mediterraneo, e in particolare quello italiano, è caratterizzato da un forte legame con la tradizione, l’artigianalità e il “saper fare”. Questi valori possono diventare un potente elemento di differenziazione per un corso online. Creare contenuti che uniscono la ricchezza della tradizione con l’innovazione digitale è una strategia vincente. Si può pensare a corsi che insegnano antichi mestieri utilizzando tecnologie moderne, come video in alta definizione, realtà aumentata o community interattive. L’importante è trasmettere non solo la tecnica, ma anche la passione e la storia che si celano dietro a una competenza.
Lo storytelling diventa uno strumento fondamentale. Raccontare la propria storia, il percorso che ha portato a padroneggiare una certa abilità, crea un legame emotivo con il pubblico. Ad esempio, un artigiano può mostrare il suo laboratorio, raccontare la storia della sua famiglia e di come le tecniche si sono tramandate, per poi insegnarle passo dopo passo attraverso video lezioni. Questo approccio autentico e personale risuona profondamente con una cultura che valorizza l’unicità e la qualità. Una buona strategia di SEO copywriting può aiutare a comunicare questi valori in modo efficace, attirando il pubblico giusto.
Strategie di marketing e vendita
Creare un corso di alta qualità è solo metà del lavoro; l’altra metà consiste nel saperlo vendere. Una strategia di marketing efficace è essenziale per raggiungere il proprio pubblico di riferimento e convincerlo ad acquistare. Indipendentemente dalla piattaforma scelta, è fondamentale costruire una presenza online solida. Questo può includere la creazione di un blog aziendale per condividere contenuti di valore correlati all’argomento del corso, l’uso dei social media per costruire una community e l’email marketing per nutrire i contatti e promuovere il lancio.
Molte piattaforme offrono strumenti di marketing integrati. Kajabi, ad esempio, è rinomata per le sue funzionalità di creazione di funnel di vendita e automazioni. Tuttavia, anche chi sceglie una soluzione self-hosted può integrare potenti strumenti di terze parti. Offrire un contenuto gratuito, come un mini-corso o un webinar, è una tattica collaudata per attirare potenziali studenti e dimostrare il valore della propria offerta. Le offerte a tempo e i pacchetti scontati possono creare un senso di urgenza e incentivare l’acquisto. L’obiettivo è costruire un percorso che accompagni il potenziale cliente dalla scoperta alla conversione, creando fiducia e attesa.
Conclusioni

La scelta della piattaforma per vendere corsi online è una decisione strategica che influenzerà l’intero percorso del tuo business formativo. Non esiste una risposta unica e valida per tutti; la soluzione migliore dipende strettamente dalle tue competenze tecniche, dal budget, dagli obiettivi a lungo termine e dal tipo di esperienza che desideri offrire. Il mercato italiano ed europeo, con la sua sensibilità verso la cultura, la tradizione e l’autenticità, premia chi sa unire contenuti di valore a una presentazione curata e professionale.
Le piattaforme SaaS come Teachable o le soluzioni italiane come Esmerise offrono una via d’accesso rapida e gestita, ideale per chi vuole concentrarsi sui contenuti senza preoccupazioni tecniche. D’altra parte, l’ecosistema WordPress con plugin come LearnDash rappresenta il percorso della massima libertà e personalizzazione, perfetto per chi vuole costruire un brand distintivo e avere il pieno controllo del proprio progetto. Valuta attentamente i pro e i contro di ogni opzione, analizza il tuo pubblico e definisci una chiara strategia di marketing. Il successo del tuo corso online inizia dalla solidità delle fondamenta che costruirai oggi.
Domande frequenti

Il costo per vendere corsi online varia notevolmente. Puoi iniziare con opzioni a basso costo o gratuite, ma per un progetto professionale i costi aumentano. Le spese principali includono: la piattaforma (da 0€ a oltre 100€/mese per soluzioni dedicate), la produzione dei contenuti (attrezzatura video/audio), il marketing e i costi aziendali come dominio e hosting. Una soluzione self-hosted su WordPress con un plugin come LearnDash ha un costo iniziale per il plugin, ma canoni mensili più bassi. Piattaforme ‘all-in-one’ come Kajabi o Teachable hanno canoni mensili più alti ma includono hosting, marketing e supporto in un unico pacchetto.
La scelta dipende dalle tue competenze tecniche, dal budget e dal livello di controllo che desideri. WordPress con plugin come LearnDash offre massima flessibilità, personalizzazione e controllo sul tuo brand e sui dati degli studenti. Tuttavia, richiede più competenze tecniche per la configurazione e la manutenzione. Piattaforme dedicate come Teachable o Kajabi sono più semplici da usare per i principianti, gestendo la parte tecnica (hosting, sicurezza, aggiornamenti) al posto tuo e spesso integrando strumenti di marketing. Lo svantaggio è un minor controllo sulla personalizzazione e costi mensili generalmente più alti.
Dipende dalla natura dell’attività. Se la vendita di corsi online è un’attività continuativa e organizzata, è considerata un’attività d’impresa e richiede l’apertura della Partita IVA. Questo vale soprattutto per i corsi pre-registrati. Se invece si tratta di una prestazione occasionale e non organizzata, potrebbe non essere necessaria, ma la normativa fiscale può essere complessa. È sempre consigliabile consultare un commercialista per analizzare la propria situazione specifica e operare nel rispetto della legge.
Per chi è all’inizio, piattaforme come Teachable, Thinkific o la soluzione italiana Systeme.io sono spesso consigliate perché sono facili da usare e non richiedono competenze tecniche avanzate. Queste soluzioni ‘all-in-one’ permettono di concentrarsi sulla creazione dei contenuti e sul marketing, poiché gestiscono l’infrastruttura tecnica. Molte offrono piani gratuiti o a basso costo per iniziare, permettendoti di testare la tua idea di corso con un investimento iniziale ridotto prima di passare a piani più avanzati.
Le modalità di pagamento dipendono dalla piattaforma scelta. Le soluzioni dedicate come Kajabi o Teachable integrano gateway di pagamento come Stripe o PayPal, semplificando la gestione delle transazioni, degli abbonamenti e dei pagamenti rateali. Se utilizzi una soluzione self-hosted come WordPress con LearnDash, dovrai integrare questi gateway tramite plugin aggiuntivi, come WooCommerce, che ti daranno pieno controllo sui processi di pagamento ma richiederanno una configurazione iniziale. Entrambe le opzioni ti permettono di accettare le principali carte di credito e di automatizzare l’accesso al corso dopo l’acquisto.