L’acquisto di una casa tramite mutuo rappresenta un passo fondamentale nella vita di molte persone, un traguardo che unisce tradizione e desiderio di stabilità. Tuttavia, prima di entrare nel vivo del rimborso, esiste una fase preliminare che merita attenzione: il preammortamento. Si tratta di un periodo iniziale, successivo all’erogazione del finanziamento, durante il quale il mutuatario paga alla banca rate composte unicamente dalla quota di interessi, senza intaccare il capitale prestato. Questa fase può offrire un temporaneo sollievo finanziario, ma è cruciale comprenderne a fondo il funzionamento per valutare se si allinei alle proprie necessità e capacità economiche, evitando così sorprese future.
Comprendere il preammortamento significa avere una visione più chiara dell’intero percorso del finanziamento. Questa fase, infatti, incide sulla durata complessiva e sul costo totale del mutuo. La sua esistenza si lega a esigenze sia tecniche della banca sia finanziarie del cliente, riflettendo un approccio flessibile ma che richiede consapevolezza. In un contesto economico in continua evoluzione, dove le decisioni finanziarie personali assumono un peso sempre maggiore, conoscere strumenti come il preammortamento permette di navigare il mercato dei mutui con maggiore sicurezza, trasformando un potenziale debito in un investimento ben gestito per il futuro.
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Le due facce del preammortamento: tecnico e finanziario
Esistono principalmente due tipologie di preammortamento, che rispondono a scopi molto diversi: il preammortamento tecnico e quello finanziario. Il primo è una pratica comune a quasi tutti i mutui, utilizzata dalle banche per ragioni puramente organizzative. Il suo scopo è allineare la data di pagamento della rata a un giorno fisso del mese, solitamente la fine del mese, indipendentemente dal giorno in cui è stato stipulato il contratto. Ad esempio, se un mutuo viene erogato il 13 del mese, la banca applica un preammortamento tecnico fino alla fine del mese per far sì che tutte le rate future scadano regolarmente nello stesso giorno. Questa tipologia ha una durata molto breve, di solito pochi giorni o settimane, e non può essere evitata dal cliente.
Il preammortamento finanziario, al contrario, è una scelta opzionale del mutuatario. Viene richiesto per posticipare l’inizio del rimborso vero e proprio del capitale, pagando per un certo periodo solo gli interessi. Questa soluzione è pensata per offrire un “respiro” economico iniziale, utile in situazioni particolari come la costruzione o la ristrutturazione di un immobile, quando si devono sostenere altre spese ingenti. La sua durata è variabile, da pochi mesi fino a un massimo che solitamente non supera i 5 anni, a seconda delle politiche della banca e degli accordi contrattuali. Sebbene offra rate iniziali più leggere, aumenta il costo complessivo del mutuo.
Come funziona e quanto dura il preammortamento
Il funzionamento del preammortamento è semplice: per un periodo definito, le rate versate non riducono il debito residuo. Questo perché sono composte esclusivamente da interessi, calcolati sull’intero capitale erogato. Solo al termine di questa fase, inizierà il piano di ammortamento vero e proprio, con rate che includono sia la quota capitale che la quota interessi. La durata del preammortamento è l’elemento chiave che ne definisce l’impatto. Quello tecnico dura solo il tempo necessario per la sincronizzazione dei pagamenti, da pochi giorni a qualche settimana.
La durata del preammortamento finanziario è invece più estesa e flessibile. Può variare da alcuni mesi a diversi anni, con un limite massimo che le banche fissano di solito tra i 2 e i 5 anni. Per i mutui legati allo Stato Avanzamento Lavori (SAL), tipici per le nuove costruzioni, il preammortamento può coincidere con la durata dei lavori, estendendosi fino a 18-36 mesi. È fondamentale ricordare che un periodo di preammortamento più lungo comporta un esborso maggiore per gli interessi, poiché il capitale da rimborsare rimane invariato per tutto il tempo.
Il calcolo degli interessi di preammortamento
Capire come vengono calcolati gli interessi durante il preammortamento è essenziale per quantificarne il costo. La formula utilizzata è diretta e si basa su tre elementi fondamentali: il capitale finanziato, il tasso di interesse annuo (TAN) e il numero di giorni di durata del preammortamento. La formula matematica applicata è la seguente: (Capitale x TAN x Giorni di preammortamento) / 36500. Il tasso di interesse applicato in questa fase è generalmente lo stesso previsto dal contratto di mutuo per il successivo periodo di ammortamento.
Facciamo un esempio pratico per chiarire. Immaginiamo di stipulare un mutuo da 150.000 euro con un TAN del 3%. Se la banca applica un preammortamento tecnico di 15 giorni, il costo sarà calcolato così: (150.000 € x 3 x 15) / 36500 = 184,93 €. Questa cifra verrà aggiunta alla prima rata del mutuo. Se invece si opta per un preammortamento finanziario di 2 anni (730 giorni), il calcolo sarà: (150.000 € x 3 x 730) / 36500 = 9.000 €. In questo caso, il mutuatario pagherà 9.000 euro di soli interessi nell’arco dei due anni, prima di iniziare a rimborsare il capitale. Questo esempio dimostra come il preammortamento finanziario aumenti notevolmente il costo totale del finanziamento.
Vantaggi e svantaggi da considerare
La scelta di avvalersi del preammortamento finanziario richiede un’attenta analisi dei pro e dei contro. Il vantaggio principale è senza dubbio la riduzione del carico finanziario iniziale. Pagare rate più leggere all’inizio può essere una vera boccata d’ossigeno, specialmente per chi sta affrontando spese significative come quelle per una ristrutturazione o per l’acquisto di arredi. Questa flessibilità permette di gestire meglio la liquidità nei primi mesi o anni, un aspetto particolarmente apprezzato dai giovani mutuatari o da chi avvia un’impresa.
Tuttavia, gli svantaggi sono altrettanto rilevanti e non vanno sottovalutati. L’aspetto più critico è l’aumento del costo totale del mutuo. Pagando solo interessi per un certo periodo, il capitale non diminuisce e, di conseguenza, la durata complessiva del finanziamento si allunga, facendo lievitare il montante degli interessi da restituire alla banca. In pratica, si ottiene un sollievo immediato al prezzo di un impegno economico maggiore nel lungo periodo. È quindi una soluzione che va ponderata con cura, confrontando il beneficio della rata iniziale più bassa con l’aggravio di spesa finale.
Quando conviene davvero il preammortamento?
Il preammortamento finanziario non è una soluzione adatta a tutti, ma si rivela strategico in specifiche circostanze. La sua convenienza emerge soprattutto quando si ha la necessità di alleggerire le uscite economiche iniziali. Un caso emblematico è quello del mutuo per costruzione o ristrutturazione, dove il richiedente deve far fronte a ingenti costi per i lavori e i materiali. In questo scenario, pagare rate più basse permette di concentrare le risorse finanziarie sul cantiere, senza l’assillo di una rata piena. Lo stesso vale per chi, in attesa che la nuova casa sia pronta, deve sostenere contemporaneamente il costo di un affitto.
Un altro contesto in cui può essere vantaggioso è per i lavoratori autonomi o gli imprenditori che hanno avviato una nuova attività. Avere a disposizione una maggiore liquidità nei primi anni può essere cruciale per la stabilità e la crescita del proprio business. In generale, il preammortamento conviene quando esiste un piano preciso per utilizzare il “risparmio” temporaneo generato dalle rate più leggere. È una scelta tattica, non una scorciatoia. Bisogna sempre ricordare che il debito non si riduce e che, terminata questa fase, le rate del piano di ammortamento inizieranno regolarmente, richiedendo una pianificazione finanziaria solida per gli anni a venire.
Conclusioni

Il preammortamento del mutuo è uno strumento finanziario a doppio taglio. Se da un lato offre l’indubbio vantaggio di rate iniziali più sostenibili, dall’altro comporta un inevitabile aumento del costo complessivo del finanziamento e un allungamento dei tempi di rimborso. La sua utilità dipende strettamente dalle esigenze specifiche del mutuatario e dal contesto in cui viene richiesto. Il preammortamento tecnico è una prassi bancaria quasi inevitabile e di breve durata, mentre quello finanziario è una scelta strategica che richiede un’attenta pianificazione. È fondamentale non lasciarsi sedurre unicamente dalla prospettiva di una rata più bassa senza aver prima calcolato l’impatto economico a lungo termine.
Prima di optare per un lungo periodo di preammortamento finanziario, è cruciale dialogare apertamente con il proprio istituto di credito, analizzare diverse simulazioni e comprendere a fondo ogni clausola del contratto. Valutare la propria situazione economica attuale e futura, magari con il supporto di un consulente, è il passo più saggio. La tradizione mediterranea ci insegna il valore della casa come pilastro della famiglia, ma l’innovazione finanziaria ci chiede di essere consumatori informati e consapevoli. Solo così è possibile trasformare il sogno di una casa di proprietà in un solido investimento per la vita, senza inciampare in costi imprevisti.
Ora che hai compreso il funzionamento del preammortamento, sei pronto a trovare il mutuo più adatto alle tue esigenze. Confronta le migliori offerte delle principali banche, calcola la tua rata ideale e richiedi un preventivo gratuito e senza impegno.
Domande frequenti

Il preammortamento è un periodo iniziale del mutuo durante il quale si pagano rate composte di soli interessi, calcolati sull’intero capitale prestato. In questa fase, che precede il vero e proprio piano di ammortamento, non si rimborsa ancora la quota capitale del debito. Di conseguenza, le rate sono più leggere.
La durata varia in base alla tipologia. Il *preammortamento tecnico* è molto breve, solitamente pochi giorni o settimane, e serve solo ad allineare le scadenze delle rate. Il *preammortamento finanziario*, invece, è facoltativo e può durare da alcuni mesi fino a 5 o in alcuni casi anche 10 anni, a seconda degli accordi con la banca.
Il *preammortamento tecnico* è una prassi standard della banca per sincronizzare la data di erogazione del mutuo con la scadenza delle rate (es. fine mese). Il *preammortamento finanziario* è una scelta del cliente per posticipare l’inizio del rimborso del capitale, pagando per un certo periodo solo gli interessi. Quest’ultimo è utile se si ha bisogno di liquidità iniziale, ma aumenta il costo totale del mutuo.
Non sempre. Il preammortamento tecnico è quasi sempre applicato dalla banca per questioni procedurali e non può essere evitato. Quello finanziario, invece, è un servizio opzionale che il cliente può richiedere o meno in base alle proprie necessità finanziarie.
Conviene quando si ha la necessità di sostenere rate iniziali più basse. Ad esempio, se si sta costruendo o ristrutturando casa e si paga contemporaneamente un affitto, oppure in periodi di incertezza economica. Bisogna però ricordare che, non rimborsando il capitale, la durata complessiva del finanziamento si allunga e l’importo totale degli interessi da pagare sarà maggiore.