Università figli: guida completa ai costi e come prepararsi

L'università dei figli è una spesa importante? Scopri come pianificare al meglio il loro futuro con la nostra guida completa. Analizziamo costi, strumenti di risparmio, investimenti e l'accesso a borse di studio.

In Breve (TL;DR)

Dall’analisi dei costi agli strumenti di risparmio e investimento, ecco una guida completa per pianificare con successo il futuro accademico dei tuoi figli.

Analizzeremo i costi previsti, gli strumenti di risparmio più efficaci e le alternative come borse di studio e prestiti per affrontare questa spesa con serenità.

Approfondiremo gli strumenti di risparmio e investimento più adatti, e valuteremo le opportunità offerte da borse di studio e prestiti.

Garantire un futuro ai propri figli è una priorità per ogni genitore. L’iscrizione all’università rappresenta una tappa fondamentale, un investimento decisivo per la loro crescita personale e professionale. Tuttavia, questa scelta comporta un impegno economico significativo, che richiede un’attenta e tempestiva pianificazione. In un contesto come quello italiano, caratterizzato da una forte tradizione familiare di sostegno ma anche da costi dell’istruzione in aumento, è essenziale muoversi con anticipo. Comprendere le diverse voci di spesa, dalle tasse universitarie al costo della vita per i fuori sede, e conoscere gli strumenti disponibili per farvi fronte, è il primo passo per trasformare l’obiettivo della laurea in una realtà sostenibile per la famiglia.

Questo articolo si propone come una guida completa per orientarsi nel panorama delle spese universitarie in Italia. Analizzeremo i costi medi, confronteremo la situazione italiana con quella europea e illustreremo le principali strategie di risparmio e investimento. L’obiettivo è fornire ai genitori gli strumenti informativi per costruire un piano finanziario solido, che unisca la tradizionale solidarietà familiare con le più moderne e innovative soluzioni finanziarie, assicurando così ai propri figli il miglior percorso di studi possibile, senza compromettere l’equilibrio economico del nucleo familiare.

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Garantire un’istruzione di qualità ai tuoi figli è una delle priorità più importanti. Ora che hai una visione chiara dei costi e delle strategie, è il momento di passare all’azione. Scopri come un piano di accumulo personalizzato può aiutarti a costruire il loro futuro accademico con serenità e sicurezza finanziaria.

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Tocco di laurea posato su una pila di libri accanto a una calcolatrice, a simboleggiare la pianificazione finanziaria per l'i
L’istruzione universitaria è un investimento cruciale. Scopri le strategie più efficaci per pianificare le spese e assicurare un futuro brillante ai tuoi figli.

Quanto costa l’università in Italia

Affrontare le spese universitarie in Italia richiede un’analisi dettagliata di diverse voci di costo. Le tasse di iscrizione rappresentano solo una parte del totale. Secondo recenti analisi, il costo medio per l’istruzione di un figlio, dall’asilo all’università, può raggiungere i 135.000 euro, con un incremento significativo negli ultimi anni. Per il solo percorso universitario, una famiglia può arrivare a spendere oltre 10.000 euro all’anno per singolo studente. Le tasse negli atenei pubblici variano notevolmente in base all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e alla facoltà: si passa da un esonero quasi totale per i redditi più bassi, grazie alla “no tax area”, a rette che possono superare i 2.000-3.000 euro annui. Le università private hanno costi decisamente superiori, con rette che possono variare da 5.000 a oltre 16.000 euro all’anno.

Per gli studenti fuori sede, la spesa più consistente è rappresentata dall’alloggio. L’affitto di una stanza singola nelle grandi città universitarie come Milano, Roma o Bologna può superare i 500-600 euro mensili. A questo si aggiungono le spese per vitto, trasporti, materiale didattico e vita sociale. Complessivamente, un anno accademico per uno studente fuori sede può costare tra i 17.000 e i 19.000 euro, specialmente negli atenei del Nord Italia. Considerando un percorso di laurea triennale, l’investimento totale per un fuori sede può oscillare tra i 36.000 e i 48.000 euro. Fortunatamente, esistono delle agevolazioni fiscali: è possibile detrarre il 19% delle spese di affitto, fino a un massimo di 2.633 euro annui, per gli studenti che vivono ad almeno 100 km da casa.

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Il confronto con il panorama europeo

L’Italia si posiziona tra i Paesi europei con le tasse universitarie più elevate per gli atenei pubblici, insieme a Spagna e Paesi Bassi. Un rapporto dell’OCSE ha evidenziato come le tasse in Italia siano aumentate del 60% in un decennio, portandoci al terzo posto tra i più cari d’Europa. In confronto, Paesi come Germania, Danimarca, Finlandia e Svezia offrono un’istruzione universitaria gratuita o con tasse minime. In Germania, ad esempio, gli studenti pagano solo un contributo semestrale che varia tra 100 e 350 euro e che spesso include i trasporti pubblici. Anche in Francia i costi sono contenuti, con tasse che si aggirano intorno ai 170 euro per una laurea triennale. Questa differenza di costi rende l’opzione di studiare all’estero, in alcuni Paesi del Nord Europa, potenzialmente interessante dal punto di vista economico, sebbene si debbano poi considerare i costi della vita, spesso più alti.

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La tradizione mediterranea del sostegno familiare

Nella cultura mediterranea, e in particolare in Italia, la famiglia gioca un ruolo centrale e insostituibile nel sostegno ai figli, anche durante il percorso universitario. Questo modello, definito “familista”, attribuisce ai genitori una forte responsabilità nel garantire il benessere e la formazione della prole, spesso sopperendo a un sistema di welfare pubblico meno generoso rispetto ad altri Paesi europei. La tradizione del risparmio e il forte legame intergenerazionale spingono le famiglie a farsi carico direttamente delle spese, considerandole un investimento prioritario. Questo si traduce in un aiuto economico diretto per tasse, affitto e mantenimento, ma anche in un supporto logistico e morale fondamentale per il successo dello studente. È una cultura della cura che vede la realizzazione dei figli come un obiettivo collettivo, un valore profondamente radicato che si tramanda di generazione in generazione.

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Pianificare per il futuro: strategie e strumenti

La chiave per affrontare con serenità le spese universitarie è la pianificazione a lungo termine. Gli esperti consigliano di iniziare a risparmiare e investire con largo anticipo, idealmente anche 18-20 anni prima, per sfruttare al meglio l’interesse composto e costruire gradualmente il capitale necessario. Accanto ai metodi tradizionali, oggi esistono strumenti finanziari innovativi e flessibili.

Tradizione e innovazione nel risparmio

Per anni, il libretto di risparmio postale è stato lo strumento preferito dalle famiglie italiane per accantonare somme per i figli, grazie alla sua sicurezza e ai bassi costi di gestione. Sebbene ancora validi per insegnare il valore del risparmio, oggi offrono rendimenti molto bassi. A questi si affiancano soluzioni più moderne e potenzialmente più redditizie. I Piani di Accumulo del Capitale (PAC) rappresentano una delle opzioni più efficaci. Permettono di investire somme periodiche, anche modeste, in strumenti come i fondi comuni o gli ETF (Exchange-Traded Funds), diversificando il rischio e mediando i costi di ingresso sui mercati. Questa strategia è ideale per obiettivi a lungo termine, come finanziare un ciclo di studi completo. Un’altra opzione è costituita dalle polizze vita di tipo Unit Linked, che combinano una componente assicurativa con una di investimento.

Il ruolo di borse di studio e prestiti

Oltre al risparmio privato, è fondamentale esplorare tutte le forme di sostegno economico disponibili. Le borse di studio sono un aiuto prezioso, erogate sia su base di merito che di reddito. La “no tax area” esonera dal pagamento delle tasse gli studenti con ISEE fino a 24.000 euro, a patto di rispettare determinati requisiti di merito. Molte università e regioni pubblicano annualmente bandi per borse di studio che coprono tasse, alloggio e forniscono un contributo economico. Un’altra risorsa sono i prestiti d’onore per studenti, offerti da diversi istituti di credito in convenzione con gli atenei. Questi prestiti, come “per Merito” di Intesa Sanpaolo o “UniCredit Ad Honorem”, offrono tassi agevolati e la possibilità di iniziare a rimborsare il capitale dopo un “periodo di grazia” dal termine degli studi, permettendo al neolaureato di trovare un lavoro. Lo Stato stesso interviene a garanzia di questi prestiti attraverso il “Fondo per il credito ai giovani”.

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Creare un piano d’azione personalizzato

Definire una strategia finanziaria per l’istruzione dei figli richiede un approccio personalizzato. Il primo passo è la definizione degli obiettivi: si punta a un’università pubblica o privata? In sede o fuori sede? Queste scelte influenzano enormemente il budget necessario. Successivamente, è cruciale analizzare la propria situazione patrimoniale per stabilire la capacità di risparmio mensile. Un valido aiuto può venire dalla creazione di un budget familiare dettagliato. Sulla base di questi elementi, si può costruire un piano di accumulo realistico. Ad esempio, si potrebbe decidere di destinare una cifra fissa ogni mese a un PAC, sfruttando la flessibilità dello strumento. Parallelamente, è importante educare i figli al valore del denaro, coinvolgendoli nella pianificazione e incoraggiandoli a contribuire, se possibile, con piccoli lavori o borse di studio. Questa combinazione di pianificazione finanziaria e responsabilità condivisa è la formula vincente per il successo.

Conclusioni

Garantire ai propri figli l’accesso all’istruzione universitaria è un progetto ambizioso che unisce l’amore familiare a una solida pianificazione finanziaria. I costi, in Italia, sono rilevanti e in crescita, soprattutto per gli studenti fuori sede, posizionando il nostro Paese tra i più onerosi d’Europa per l’istruzione superiore. Tuttavia, le soluzioni per affrontare questa spesa esistono e sono molteplici. La tradizionale cultura mediterranea del sostegno familiare rimane un pilastro fondamentale, ma deve essere integrata da una strategia proattiva e informata. Iniziare a pianificare con largo anticipo, anche vent’anni prima dell’immatricolazione, è la mossa più saggia. Strumenti come i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) offrono un modo moderno ed efficace per costruire il tesoretto necessario, affiancando i metodi di risparmio più classici. È altrettanto cruciale informarsi attivamente su borse di studio, esoneri per reddito e prestiti d’onore, che possono alleggerire notevolmente il carico economico. Creare un budget per le spese dei figli e agire per tempo non è solo una scelta finanziaria, ma un atto di previdenza che apre le porte a un futuro di opportunità.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Quanto costa in media un figlio all’università in Italia?

Il costo medio per mandare un figlio all’università in Italia varia notevolmente. Per uno studente in sede presso un’università pubblica, le tasse possono variare da zero (per ISEE sotto i 24.000 euro) a oltre 3.000 euro all’anno, a cui si aggiungono libri e trasporti. Per uno studente fuori sede, il costo annuale può salire drasticamente, oscillando tra i 17.000 e i 19.000 euro, a causa principalmente del costo dell’alloggio (fino a 600 euro al mese) e delle altre spese di mantenimento. Le università private hanno rette molto più alte, che partono da 5.000 euro e possono superare i 16.000 euro annui.

Quando dovrei iniziare a risparmiare per l’università di mio figlio?

Gli esperti di pianificazione finanziaria consigliano di iniziare il prima possibile, idealmente alla nascita del figlio o addirittura prima. Cominciare con 18-20 anni di anticipo permette di accumulare un capitale significativo anche con versamenti mensili contenuti, sfruttando il potere della capitalizzazione composta. Un orizzonte temporale lungo consente di adottare strategie di investimento più flessibili e potenzialmente più redditizie, come i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) su fondi azionari o bilanciati, mitigando la volatilità dei mercati nel lungo periodo.

Quali sono i migliori strumenti finanziari per pianificare le spese universitarie?

Esistono diversi strumenti adatti. I Piani di Accumulo del Capitale (PAC) sono tra i più raccomandati perché permettono versamenti periodici e flessibili su fondi comuni di investimento o ETF, diversificando il rischio. Le polizze vita a scopo di investimento possono essere un’altra opzione, combinando risparmio e protezione. Anche i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori sono una scelta sicura, sebbene con rendimenti più contenuti. La scelta migliore dipende dalla propensione al rischio della famiglia e dall’orizzonte temporale a disposizione.

Mio figlio può ottenere aiuti economici per studiare?

Sì, esistono numerose forme di aiuto. Le borse di studio sono la principale forma di sostegno, assegnate in base al reddito (ISEE) e al merito (crediti formativi conseguiti). Molte regioni ed università offrono bandi specifici. Esiste la “no tax area” che esonera dalle tasse gli studenti con ISEE basso. Inoltre, sono disponibili prestiti d’onore a tassi agevolati, che prevedono la restituzione del capitale solo dopo aver terminato gli studi e trovato un lavoro. Per i fuori sede, è prevista una detrazione fiscale del 19% sul canone di affitto.

Conviene di più un’università pubblica o una privata?

La scelta dipende da molti fattori, non solo economici. Le università pubbliche hanno costi decisamente inferiori, specialmente per le famiglie con redditi medio-bassi, e offrono un’ampia gamma di corsi e agevolazioni. Le università private hanno rette molto più elevate ma spesso offrono classi meno numerose, un contatto più diretto con i docenti e forti legami con il mondo del lavoro, che possono tradursi in maggiori opportunità di placement post-laurea. La decisione dovrebbe basarsi sul percorso di studi desiderato, sulle aspirazioni professionali del figlio e, naturalmente, sul budget familiare a disposizione dopo un’attenta pianificazione.

Domande frequenti

disegno di un ragazzo seduto con nuvolette di testo con dentro la parola FAQ
Quanto costa mandare un figlio all’università in Italia?

Il costo per mandare un figlio all’università in Italia varia notevolmente. Per un ateneo pubblico, le tasse medie annue oscillano tra 900 e 1.000 euro, ma possono superare i 4.000 euro in alcune università del Nord. Le università private hanno rette molto più alte, che possono andare dai 5.000 a oltre 16.000 euro all’anno. A queste cifre bisogna aggiungere il costo della vita per uno studente fuori sede, che include affitto, vitto, trasporti e materiali, stimato tra i 900 e i 1.200 euro mensili. Di conseguenza, un triennio in un’università pubblica per un fuori sede può costare complessivamente tra 36.000 e 48.000 euro.

Quando dovrei iniziare a risparmiare per l’università di mio figlio?

Gli esperti consigliano di iniziare a risparmiare per l’università dei figli il prima possibile, idealmente ancora prima della loro nascita o sin dai primi anni di vita. Cominciare presto permette di accumulare una somma significativa anche con piccoli versamenti mensili, sfruttando il vantaggio del lungo orizzonte temporale e l’interesse composto. Iniziare a risparmiare quando il figlio nasce, ad esempio, offre circa 18 anni per costruire il capitale necessario, rendendo l’obiettivo più gestibile e meno stressante per il bilancio familiare.

Quali sono gli strumenti finanziari migliori per accumulare il capitale per l’università?

Esistono diversi strumenti finanziari adatti a pianificare le spese universitarie. Tra i più comuni ci sono i Piani di Accumulo Capitale (PAC), che permettono di investire somme periodiche in strumenti come gli ETF (Exchange-Traded Funds), garantendo diversificazione e controllo. Altre opzioni includono i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori, che offrono rendimenti fissi crescenti e una tassazione agevolata, e i fondi pensione aperti, che presentano vantaggi fiscali. Anche i libretti di risparmio sono una scelta tradizionale, sebbene offrano rendimenti molto bassi. La scelta dipende dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio della famiglia.

Mio figlio può ottenere una borsa di studio? Come funzionano?

Sì, in Italia gli studenti possono ottenere borse di studio per l’università, che sono aiuti economici per coprire le spese. L’assegnazione avviene tramite concorso e si basa principalmente su due requisiti: economico e di merito. Il requisito economico viene valutato tramite l’attestazione ISEE del nucleo familiare, che non deve superare determinate soglie stabilite dai bandi regionali. Il requisito di merito richiede allo studente di conseguire un numero minimo di Crediti Formativi Universitari (CFU) ogni anno per mantenere il beneficio. Le borse di studio sono erogate da enti come Regioni, Università e INPS, ed è necessario presentare domanda ogni anno accademico.

Cosa sono i prestiti d’onore e come si richiedono?

Il prestito d’onore è una forma di finanziamento a condizioni agevolate pensata per studenti universitari meritevoli. A differenza dei prestiti tradizionali, non richiede garanzie patrimoniali dai genitori, poiché è lo Stato a farsi garante. Viene concesso sulla fiducia che lo studente completerà gli studi con successo. Solitamente prevede tassi di interesse ridotti o nulli e il piano di rimborso inizia dopo un “periodo di grazia” dalla fine degli studi, quando si presume che il neolaureato abbia trovato un lavoro. Per richiederlo, è necessario rivolgersi alle banche che hanno stipulato convenzioni con le università, verificando i requisiti specifici di merito (come un voto minimo di diploma o di laurea triennale).