La riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti ha introdotto i percorsi abilitanti da 60 CFU, un passaggio ormai fondamentale per chi ambisce a insegnare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Per la lingua inglese, questa novità rappresenta un’opportunità per definire un profilo professionale solido, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro sempre più europeo e di un contesto culturale, come quello mediterraneo, in continua evoluzione. Scegliere l’ateneo e il piano di studi giusto è il primo passo per trasformare l’aspirazione in una carriera di successo, coniugando le competenze linguistiche con una solida preparazione in ambito pedagogico e didattico.
Questi percorsi, disciplinati dal DPCM del 4 agosto 2023, sono progettati per fornire le competenze necessarie non solo sul piano disciplinare, ma anche su quello metodologico, con un’attenzione particolare alle pratiche inclusive e all’uso delle nuove tecnologie. L’obiettivo è formare insegnanti capaci di dialogare con le nuove generazioni, promuovendo un apprendimento dell’inglese che sia veicolo di cultura e strumento di cittadinanza attiva in un mondo globalizzato. La struttura dei corsi prevede una combinazione di lezioni teoriche, laboratori e un cospicuo monte ore di tirocinio, per garantire un’esperienza formativa completa e professionalizzante.
In Breve (TL;DR)
Questa guida completa ti supporta nella scelta dell’ateneo e nella pianificazione del piano di studi per il percorso abilitante da 60 CFU in Lingua Inglese, passo fondamentale per avviare la tua carriera di docente.
Approfondiremo i criteri di selezione dell’ateneo e la costruzione del piano di studi, fornendo strumenti pratici per orientarti tra le diverse proposte formative.
Infine, scopri i passaggi amministrativi e i consigli pratici per massimizzare il tuo punteggio e pianificare il percorso fino al ruolo.
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La Struttura dei Percorsi Abilitanti da 60 CFU
I percorsi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento della lingua inglese sono stati definiti da una serie di decreti ministeriali che ne stabiliscono l’architettura e i contenuti. Il percorso standard da 60 CFU è il pilastro del nuovo sistema di formazione. Questo è destinato a laureati che possiedono un titolo di studio idoneo per l’accesso a una delle classi di concorso per l’inglese (come la A-24, A-25, AB24, AB25) e agli studenti iscritti a corsi di laurea magistrale che abbiano già acquisito un numero sufficiente di crediti. La normativa prevede anche percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU per categorie specifiche, come i docenti con anni di servizio pregressi o coloro che avevano già ottenuto i 24 CFU secondo il sistema precedente.
Il piano di studi è rigorosamente strutturato per garantire una formazione completa. Generalmente, si articola in tre macro-aree: discipline di base, che includono pedagogia, psicologia e metodologie didattiche (circa 24 CFU); insegnamenti specifici della classe di concorso, focalizzati sulla didattica della lingua inglese (circa 16 CFU); e un tirocinio, sia diretto nelle scuole che indiretto, per un totale di 20 CFU. Questa impostazione assicura un equilibrio tra teoria e pratica, preparando il futuro docente ad affrontare con competenza le sfide dell’aula. La prova finale consiste in una prova scritta e una lezione simulata, momenti cruciali per dimostrare le competenze acquisite.
Scegliere l’Ateneo Giusto: Criteri e Offerta Formativa
La scelta dell’università è un momento decisivo nel percorso di un aspirante docente. Le istituzioni universitarie, sia statali che telematiche, hanno ricevuto l’accreditamento da parte dell’ANVUR per erogare i percorsi abilitanti, ma l’offerta può variare significativamente. Un primo criterio di selezione è la disponibilità della classe di concorso di interesse. È fondamentale verificare sui siti ufficiali degli atenei quali percorsi per l’insegnamento dell’inglese (es. A-24, A-25) sono stati attivati. Atenei come quelli di Perugia, della Calabria e Link Campus University offrono specifici percorsi per le lingue. Anche le università telematiche come eCampus e Unimarconi rappresentano una valida opzione, offrendo flessibilità grazie a modalità di didattica a distanza, sebbene le attività di tirocinio e laboratorio richiedano la presenza.
Oltre alla classe di concorso, è importante valutare il piano di studi nel dettaglio. Alcuni atenei potrebbero porre un’enfasi maggiore su aspetti specifici, come l’uso delle tecnologie didattiche (TIC), la didattica inclusiva per studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) o l’approccio CLIL (Content and Language Integrated Learning). La reputazione dell’ateneo, la qualità del corpo docente e le strutture di supporto, come i servizi di tutorato per il tirocinio, sono altri fattori da considerare. Infine, non bisogna trascurare gli aspetti logistici e i costi: le tasse di iscrizione possono variare, con un tetto massimo fissato a livello nazionale (circa 2.500 euro per i percorsi da 60 CFU), e alcune università offrono agevolazioni basate sull’ISEE.
Lingua Inglese: Un Ponte tra Cultura Mediterranea e Mercato Europeo
Insegnare inglese in Italia oggi significa operare in un contesto unico, al crocevia tra la ricca tradizione culturale mediterranea e le dinamiche del mercato globale europeo. Un piano di studi efficace deve riflettere questa dualità. Da un lato, è essenziale valorizzare il patrimonio culturale italiano, utilizzando la lingua inglese come strumento per promuoverlo e renderlo accessibile a un pubblico internazionale. Questo approccio non solo arricchisce la didattica, ma fornisce agli studenti una competenza spendibile in settori come il turismo e i beni culturali, strategici per l’economia nazionale.
Dall’altro lato, la formazione deve essere orientata al mercato europeo, dove la padronanza dell’inglese è una competenza chiave. Ciò implica un’attenzione particolare allo sviluppo delle abilità comunicative professionali e alla conoscenza dei linguaggi settoriali. L’obiettivo è formare studenti che siano non solo “turisti” della lingua, ma cittadini e futuri professionisti europei, capaci di interagire efficacemente in contesti multiculturali. Un docente preparato in tal senso può fare la differenza, aprendo ai propri alunni le porte a opportunità di studio e lavoro in tutta Europa, contribuendo a colmare il divario linguistico e a rendere il sistema educativo italiano più competitivo.
Tradizione e Innovazione nella Didattica dell’Inglese
Un percorso abilitante di qualità deve saper integrare metodi didattici consolidati con approcci innovativi. La tradizione, rappresentata dallo studio della letteratura e della cultura dei paesi anglofoni, rimane un pilastro fondamentale per una comprensione profonda della lingua. Tuttavia, non è più sufficiente. L’innovazione passa attraverso l’adozione di metodologie attive e coinvolgenti, come il task-based learning, la gamification e l’uso critico delle risorse digitali. L’insegnante moderno è un facilitatore di apprendimento, che progetta percorsi personalizzati e stimola la curiosità e l’autonomia degli studenti.
Il tirocinio assume in questo quadro un ruolo centrale. È l’occasione per sperimentare sul campo le strategie apprese, sotto la guida di tutor esperti. Un buon piano di studi dovrebbe prevedere un tirocinio ben strutturato, che permetta di osservare e praticare diversi stili di insegnamento e di confrontarsi con le diverse realtà scolastiche. L’integrazione di strumenti digitali e piattaforme e-learning, inoltre, non è più un’opzione ma una necessità. Saper utilizzare una piattaforma per la didattica a distanza, creare contenuti multimediali o valutare le competenze digitali degli studenti sono abilità che ogni futuro docente di inglese deve possedere per essere al passo con i tempi e offrire una didattica realmente efficace e moderna.
Conclusioni

L’introduzione dei percorsi abilitanti da 60 CFU segna una svolta per la formazione degli insegnanti di lingua inglese in Italia. Questa riforma offre l’opportunità di formare professionisti preparati ad affrontare le sfide di una scuola che cambia e di un mondo sempre più interconnesso. La scelta dell’ateneo e del piano di studi è un passo cruciale che richiede un’attenta valutazione dell’offerta formativa, tenendo conto non solo dei requisiti normativi ma anche delle proprie aspirazioni professionali. Un percorso ben scelto, che sappia bilanciare tradizione e innovazione e che valorizzi il ruolo dell’inglese come ponte tra la cultura mediterranea e il mercato europeo, è il miglior investimento per il futuro. Per chi sogna la cattedra, la strada è ora più definita: un percorso impegnativo ma ricco di opportunità per diventare protagonisti della scuola di domani e per approfondire le proprie competenze attraverso una guida completa su come insegnare inglese. Per chi è interessato a percorsi simili in altre discipline, può essere utile consultare la guida sui 60 CFU per matematica e fisica o quella sui percorsi per le scienze umane.
Domande frequenti

Per accedere ai percorsi abilitanti da 60 CFU per l’insegnamento della lingua inglese, è necessario possedere una laurea magistrale che dia accesso alla specifica classe di concorso (come A-24 e A-25). È inoltre indispensabile verificare eventuali CFU integrativi richiesti dalle tabelle ministeriali. Possono iscriversi anche gli studenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico che abbiano già acquisito almeno 180 CFU. Per i docenti ITP (Insegnanti Tecnico Pratici), è sufficiente il diploma di scuola secondaria superiore che dà accesso alla classe di concorso.
I percorsi abilitanti sono stati diversificati per rispondere a platee differenti. Il percorso da 60 CFU è il percorso standard per chi vuole ottenere l’abilitazione. I percorsi da 30 CFU si rivolgono a diverse categorie: docenti già abilitati in altra classe di concorso, docenti con tre anni di servizio negli ultimi cinque, o come primo step per partecipare ai concorsi durante la fase transitoria. Il percorso da 36 CFU è invece pensato per chi ha già conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 e deve completare la formazione per ottenere l’abilitazione.
Sì, ma solo parzialmente. Per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, è consentito svolgere le attività didattiche in modalità telematica sincrona fino a un massimo del 50% del totale. Le attività di tirocinio e i laboratori, invece, devono essere obbligatoriamente svolti in presenza. Questa regola si applica sia alle università statali sia a quelle telematiche, che devono seguire le stesse direttive ministeriali.
La scelta dell’ateneo dipende da vari fattori personali e logistici. Non c’è differenza normativa tra università statali e telematiche, entrambe seguono le stesse regole. È fondamentale verificare quali atenei hanno ottenuto l’accreditamento ministeriale per la specifica classe di concorso di inglese (es. A-24, A-25) e il numero di posti disponibili. La decisione dovrebbe basarsi sulla convenienza logistica, sulla conciliabilità con impegni lavorativi e sulla struttura dell’offerta formativa (calendario lezioni, sedi dei tirocini). Ciascun candidato può presentare domanda per la stessa classe di concorso in una sola istituzione.
Il costo dei percorsi abilitanti è regolamentato da un tetto massimo stabilito dal DPCM del 4 agosto 2023. Per il percorso completo da 60 CFU, il costo massimo è di 2.500 euro. Per i percorsi ridotti (da 30 o 36 CFU) il tetto è fissato a 2.000 euro. La prova finale per il conseguimento dell’abilitazione ha un costo massimo di 150 euro. Le università possono comunque decidere di applicare tariffe inferiori e prevedere riduzioni basate sull’indicatore ISEE.