Prelevare contanti è un gesto quotidiano, quasi automatico, per la maggior parte delle persone. Ma per milioni di cittadini con disabilità, questa semplice operazione può trasformarsi in una sfida insormontabile. Sportelli troppo alti, assenza di segnali acustici, tastiere incomprensibili: sono solo alcune delle barriere che negano un diritto fondamentale, quello all’autonomia finanziaria. In questo articolo, analizziamo lo stato dell’arte dell’accessibilità degli sportelli automatici (ATM) in Italia, navigando tra normative europee, ostacoli culturali e innovazioni tecnologiche. L’obiettivo è capire a che punto siamo e quale strada resta da percorrere per una società davvero inclusiva.
Il tema è più attuale che mai, specialmente con la recente entrata in vigore di nuove direttive che spingono l’intero settore bancario verso un cambiamento radicale. L’autonomia nell’accesso ai propri soldi non è un lusso, ma una componente essenziale della dignità e della partecipazione sociale. Vedremo come l’Italia si colloca nel contesto europeo e mediterraneo, dove la spinta verso l’innovazione deve fare i conti con un patrimonio storico e culturale che presenta sfide uniche.
In Breve (TL;DR)
Nonostante i progressi tecnologici come guide vocali e tastiere Braille, l’accesso autonomo agli sportelli ATM per le persone con disabilità in Italia presenta ancora diverse criticità.
Approfondiamo le soluzioni esistenti come le tastiere in Braille e le guide vocali, e le barriere che ancora limitano l’autonomia delle persone con disabilità.
Un’analisi della situazione attuale in Italia, tra obblighi normativi e la reale implementazione sul territorio, per capire quali sfide restano ancora da superare.
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Il Contesto Normativo: Cosa Dice la Legge
Il quadro normativo sull’accessibilità è in piena evoluzione, spinto principalmente dalla legislazione europea. Il punto di svolta è l’European Accessibility Act (EAA), la Direttiva (UE) 2019/882, che mira ad armonizzare le regole sull’accessibilità di prodotti e servizi in tutta l’Unione. A partire dal 28 giugno 2025, questa direttiva impone che i nuovi prodotti e servizi immessi sul mercato, inclusi gli sportelli automatici (ATM), siano pienamente accessibili. L’Italia ha recepito questa normativa con il Decreto Legislativo 82 del 27 maggio 2022, estendendo gli obblighi anche al settore privato.
Questo significa che tutti i nuovi ATM installati dopo tale data dovranno rispettare rigidi criteri, come essere posizionati ad un’altezza adeguata per chi usa una carrozzina, essere dotati di comandi vocali e avere schermi ad alto contrasto. Per i servizi già esistenti, le aziende hanno tempo fino al 28 giugno 2030 per adeguarsi. È importante sottolineare che la legge italiana, già prima dell’EAA, considerava la mancanza di accessibilità come una forma di discriminazione. Una sentenza della Corte di Cassazione del 2016 (n. 18762) ha stabilito che l’ostacolo all’uso di un bancomat costituisce una barriera architettonica da eliminare, riconoscendo il diritto della persona con disabilità alla tutela antidiscriminatoria.
Le Barriere Esistenti: Un Ostacolo Quotidiano
Nonostante un quadro normativo sempre più stringente, la realtà quotidiana per le persone con disabilità è ancora costellata di ostacoli. Le barriere che impediscono un accesso autonomo e sicuro agli ATM non sono solo fisiche, ma anche sensoriali e cognitive, creando una vera e propria discriminazione nell’accesso a servizi essenziali. L’impossibilità di prelevare contanti in autonomia limita la partecipazione alla vita sociale ed economica, minando l’indipendenza personale.
Barriere Architettoniche
Le barriere più evidenti sono quelle architettoniche. Spesso gli sportelli ATM sono installati su marciapiedi troppo alti, preceduti da gradini o posizionati a un’altezza che li rende irraggiungibili per una persona in sedia a rotelle. Immaginiamo la frustrazione di Marco, un giovane professionista che si muove in carrozzina, nel trovarsi di fronte a uno sportello che non può fisicamente raggiungere. Anche quando l’ATM è teoricamente accessibile, lo spazio antistante può essere troppo stretto per consentire le manovre necessarie. Queste problematiche sono particolarmente sentite nei centri storici italiani, dove l’adeguamento strutturale degli edifici pone sfide complesse.
Barriere Sensoriali e Cognitive
Per le persone con disabilità visive, la sfida principale è l’interazione con l’interfaccia. La mancanza di tastiere con riferimenti tattili o in Braille, l’assenza di una guida vocale con un jack per le cuffie che garantisca la privacy, e schermi con basso contrasto rendono le operazioni impossibili. Allo stesso modo, l’assenza di segnali visivi chiari può creare difficoltà alle persone con disabilità uditive. Esistono poi le barriere cognitive: interfacce utente troppo complesse, istruzioni poco chiare o un tempo limite troppo breve per completare l’operazione possono escludere persone con difficoltà cognitive o anziani. La tecnologia, se non progettata in modo inclusivo, diventa un muro invece che un ponte.
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Innovazione e Tecnologia: Le Soluzioni per l’Accessibilità
La tecnologia, se correttamente impiegata, offre soluzioni potenti per abbattere le barriere. L’innovazione nel settore bancario non si limita alle app di home banking, ma sta trasformando anche l’hardware degli sportelli automatici. Diverse banche in Italia hanno già iniziato a implementare funzionalità avanzate per rendere i propri ATM più inclusivi, anticipando gli obblighi normativi e rispondendo a una crescente domanda di autonomia da parte dei clienti. Questi sforzi dimostrano che un futuro in cui chiunque può gestire le proprie finanze in autonomia non è solo possibile, ma è già in costruzione.
Funzionalità Chiave per un ATM Accessibile
Un ATM veramente accessibile deve integrare diverse funzionalità pensate per le diverse esigenze. La progettazione inclusiva non avvantaggia solo le persone con disabilità, ma migliora l’esperienza per tutti gli utenti. Ecco alcune delle caratteristiche fondamentali:
- Guida vocale con jack audio: Per permettere alle persone non vedenti o ipovedenti di seguire le istruzioni in totale privacy e sicurezza, tramite le proprie cuffie.
- Tastiera tattile e Braille: Tasti riconoscibili al tatto, con un punto in rilievo sul numero 5, e scritte in Braille per un orientamento immediato.
- Schermo ad alto contrasto: Opzioni per modificare i colori e aumentare la dimensione dei caratteri, a beneficio degli utenti ipovedenti.
- Posizionamento ergonomico: Installazione a un’altezza raggiungibile da una persona in sedia a rotelle, come previsto dalla normativa.
- Indicatori luminosi e sonori: Segnali che guidano l’utente verso le fessure di inserimento della carta e di erogazione delle banconote.
- Operazioni senza carta (Cardless): Tecnologie come i prelievi cardless e NFC, che tramite smartphone riducono la necessità di interagire fisicamente con lo sportello, aumentando la semplicità e la sicurezza per tutti.
Casi di Studio: Chi si Sta Muovendo nella Giusta Direzione
In Italia, alcuni istituti di credito si sono già distinti per il loro impegno verso l’accessibilità. UniCredit, ad esempio, ha esteso a migliaia di suoi ATM su tutto il territorio nazionale una funzione di prelievo dedicata a non vedenti e ipovedenti, che si attiva premendo un tasto specifico. Anche BNL Gruppo BNP Paribas ha reso accessibili tutti i suoi sportelli automatici a persone con disabilità visiva, sviluppando il progetto in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI). Questi esempi positivi dimostrano che l’adeguamento è tecnicamente fattibile e rappresenta un importante passo avanti. Anche conoscere la differenza tra i vari circuiti, come illustrato nella guida Bancomat, PagoBancomat e Postamat, aiuta a comprendere meglio l’ecosistema dei pagamenti.
L’Italia e l’Europa: Un Confronto Culturale
Il percorso dell’Italia verso l’accessibilità si inserisce in un contesto europeo, ma con peculiarità uniche legate alla sua cultura e al suo territorio. La cultura mediterranea, spesso basata su una forte rete di supporto familiare e comunitario, ha talvolta mascherato la necessità di un’autonomia strutturale per le persone con disabilità. La tradizione del “ci si arrangia” o del “chiedere aiuto” a un passante o al personale di filiale, sebbene mossa da buone intenzioni, non può sostituire il diritto a un’indipendenza piena e sicura. Questo approccio contrasta con la visione nord-europea, più orientata a garantire l’autonomia individuale attraverso soluzioni strutturali e tecnologiche.
Inoltre, l’inestimabile patrimonio storico-artistico italiano, con i suoi borghi e centri cittadini antichi, pone oggettive difficoltà nell’eliminazione delle barriere architettoniche. Adeguare un edificio storico per installare una rampa o un ATM ad altezza corretta richiede un bilanciamento complesso tra tutela del patrimonio e diritto all’accessibilità. Tuttavia, questa sfida può diventare un’opportunità: quella di sviluppare soluzioni innovative che rispettino la tradizione, integrando la tecnologia in modo armonioso. La sfida è passare da una cultura dell’assistenza a una cultura dei diritti, dove l’accessibilità non è un favore, ma uno standard. Trovare lo sportello giusto può essere difficile, ma per fortuna esistono le app per trovarlo, che possono iniziare a filtrare anche per accessibilità.
Conclusioni

Il cammino dell’Italia verso l’accessibilità totale degli ATM è a un punto di svolta. Da un lato, abbiamo una spinta normativa forte, rappresentata dall’European Accessibility Act, che stabilisce scadenze e requisiti chiari. Dall’altro, persistono barriere fisiche e culturali che rallentano il processo. La tecnologia offre già oggi soluzioni efficaci, come dimostrano i casi virtuosi di alcuni istituti di credito, ma la loro adozione non è ancora capillare. L’accessibilità non deve essere vista come un mero obbligo di legge o un costo, ma come un investimento strategico che genera valore sociale ed economico, ampliando la base di clienti e promuovendo un’immagine di responsabilità e inclusione. Rendere un semplice prelievo un’azione davvero semplice per tutti è un obiettivo di civiltà che non può più essere rimandato.
Domande frequenti

In Italia, l’accessibilità degli ATM è regolata principalmente dall’European Accessibility Act (EAA), recepito con un decreto legislativo. A partire dal 28 giugno 2025, tutti i nuovi sportelli automatici immessi sul mercato dovranno rispettare precisi requisiti di accessibilità per persone con disabilità motorie, visive o cognitive. Le aziende avranno poi tempo fino al 2030 per adeguare anche i servizi già esistenti.
Una persona non vedente può usare gli ATM accessibili grazie a due funzioni chiave: una guida vocale e una tastiera fisica con riferimenti tattili. Inserendo un paio di cuffie nell’apposita entrata audio (jack), l’utente riceve istruzioni vocali per ogni operazione. Il tasto ‘5’, solitamente riconoscibile al tatto, attiva questa modalità, permettendo di digitare il PIN e scegliere le opzioni in totale autonomia e privacy.
Per essere accessibile a una persona con disabilità motoria, un ATM deve prima di tutto essere privo di barriere architettoniche come gradini, e quindi raggiungibile tramite una rampa. Inoltre, l’altezza dello schermo, della fessura per la carta, della tastiera e dell’erogatore di contanti deve essere tale da poter essere utilizzata comodamente da una posizione seduta.
Se uno sportello ATM non è accessibile, il primo passo è segnalare il problema direttamente alla filiale della banca. Qualora la segnalazione non portasse a una soluzione, è possibile rivolgersi ad associazioni per i diritti delle persone con disabilità. La legge prevede strumenti per la tutela contro le discriminazioni, inclusa la possibilità di un’azione legale per richiedere l’adeguamento dello sportello.
Sì, esistono applicazioni che aiutano a localizzare gli ATM accessibili. Alcune app delle banche stesse includono filtri per cercare sportelli con specifiche caratteristiche di accessibilità. In passato sono state lanciate anche app dedicate come ‘B Map’, progettate proprio per mappare e guidare gli utenti verso gli ATM senza barriere architettoniche o dotati di supporti per disabilità visive.