Importazioni: calcolo IVA e dazi senza sorprese

Scopri come calcolare correttamente l'IVA sull'importazione di merci da paesi extra-UE. La nostra guida ti spiega come si calcola questo costo, oltre ai dazi doganali, per evitare sorprese e gestire al meglio le tue importazioni.

In Breve (TL;DR)

L’importazione di beni da Paesi esterni all’Unione Europea comporta il pagamento non solo dei dazi doganali, ma anche dell’IVA, un costo che incide sul valore finale della merce e va calcolato correttamente per evitare sorprese.

Infatti, l’IVA non si calcola solo sul costo del prodotto, ma su una base imponibile che comprende anche i dazi e le spese di trasporto fino al confine UE.

A questi si aggiunge l’IVA, calcolata su una base imponibile che include anche i dazi stessi, un dettaglio cruciale per una stima corretta.

L’acquisto di beni da paesi al di fuori dell’Unione Europea è una pratica sempre più diffusa, sia per le aziende che per i privati. Che si tratti di materie prime per la produzione, prodotti tecnologici innovativi o un semplice acquisto online, è fondamentale comprendere che il prezzo finale non si limita al costo del prodotto. Oltre ai dazi doganali, un altro onere fiscale da considerare attentamente è l’IVA all’importazione. Ignorare questo aspetto può portare a costi imprevisti e ritardi nello sdoganamento della merce, trasformando un’opportunità in un problema.

Comprendere il meccanismo di calcolo dell’IVA e dei dazi è essenziale per pianificare correttamente le proprie finanze e garantire un flusso di importazione senza intoppi. Questa guida offre una panoramica chiara e completa su come affrontare questi adempimenti fiscali, mettendo in luce le differenze tra i due tributi, la modalità di calcolo della base imponibile e le aliquote applicabili. Un’adeguata conoscenza di queste procedure permette di muoversi con sicurezza nel mercato globale, coniugando tradizione e innovazione negli scambi commerciali.

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Funzionario che utilizza una calcolatrice per determinare i costi di importazione in un porto con container e navi cargo sull
Padroneggiare il calcolo di IVA e dazi è cruciale per la tua attività di importazione. Scopri come evitare errori e costi imprevisti leggendo la nostra guida completa.

Dazi doganali e IVA all’importazione: quali sono le differenze

Quando si importano merci da Paesi extra-UE, è necessario versare sia i dazi doganali sia l’IVA. Sebbene entrambi rappresentino un costo per l’importatore, si tratta di due tributi distinti con finalità diverse. I dazi doganali sono imposte applicate alla circolazione dei beni tra stati, con lo scopo principale di proteggere l’economia nazionale e regolare il commercio internazionale. La loro aliquota varia in base alla tipologia di merce, identificata da un codice specifico (TARIC), e alla sua origine.

L’IVA all’importazione, invece, è un’imposta sul consumo che mira a equiparare il trattamento fiscale dei beni importati a quello dei beni prodotti e venduti all’interno del territorio nazionale, garantendo la neutralità dell’imposta. A differenza dei dazi, che sono un costo secco, l’IVA pagata in dogana può essere portata in detrazione dai soggetti passivi IVA (imprese e professionisti) nelle loro liquidazioni periodiche, analogamente a quanto avviene per gli acquisti nazionali. Il pagamento di entrambi i tributi avviene al momento dello sdoganamento della merce.

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Come si calcola la base imponibile per l’IVA

Il calcolo dell’IVA all’importazione richiede un’attenzione particolare perché la sua base imponibile non corrisponde semplicemente al costo della merce. La regola generale, stabilita anche a livello europeo, prevede che la base imponibile su cui applicare l’aliquota IVA sia costituita dalla somma di tre elementi principali. Il primo è il valore in dogana della merce, che solitamente coincide con il valore della transazione, ovvero il prezzo effettivamente pagato al fornitore.

A questo valore si devono aggiungere i dazi doganali dovuti e qualsiasi altra imposta o prelievo riscosso in dogana, ad eccezione dell’IVA stessa. Infine, devono essere incluse le spese accessorie, come i costi di trasporto e di assicurazione, sostenute fino al primo luogo di destinazione all’interno del territorio dell’Unione Europea. Includere tutti questi elementi è cruciale per determinare correttamente l’importo da versare ed evitare contestazioni da parte delle autorità doganali.

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Le aliquote IVA applicabili in Italia

Una volta determinata la base imponibile, si applica l’aliquota IVA corrispondente alla tipologia di bene importato. In Italia, le aliquote IVA sono le stesse previste per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi a livello nazionale. L’aliquota ordinaria è del 22% e si applica alla maggior parte dei prodotti, come abbigliamento, elettronica e beni di lusso. Questa è l’aliquota da considerare come riferimento per la maggior parte delle importazioni commerciali e degli acquisti online.

Esistono poi delle aliquote ridotte per specifiche categorie di beni considerati di prima necessità o di particolare rilevanza sociale e culturale. L’aliquota del 10% si applica, ad esempio, a determinati prodotti alimentari, ai medicinali e alle forniture di energia. Un’aliquota ulteriormente ridotta al 5% è prevista per alcuni alimenti specifici, mentre l’aliquota minima del 4% è riservata a beni essenziali come pane, latte, libri e giornali. Conoscere l’aliquota corretta è fondamentale per un calcolo preciso dei costi di importazione.

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Un esempio pratico di calcolo

Per comprendere meglio il processo, immaginiamo di importare dalla Cina un lotto di componenti elettronici per un valore di 10.000 euro. Le spese di trasporto e assicurazione fino al confine UE ammontano a 1.500 euro. Il dazio doganale per questa categoria di merce è del 3%. L’aliquota IVA applicabile è quella ordinaria del 22%.

Il primo passo è calcolare il valore su cui si applica il dazio. Questo è dato dal valore della merce più le spese di trasporto: 10.000 € + 1.500 € = 11.500 €. Il dazio sarà quindi il 3% di 11.500 €, ovvero 345 €. Successivamente, si calcola la base imponibile per l’IVA. Questa è data dal valore della merce, più le spese di trasporto, più il dazio: 11.500 € + 345 € = 11.845 €. Infine, si calcola l’IVA applicando il 22% a questa base imponibile: 22% di 11.845 € = 2.605,90 €. Il costo totale per lo sdoganamento sarà la somma di dazi e IVA: 345 € + 2.605,90 € = 2.950,90 €.

Gestione e pagamento: il ruolo dello spedizioniere

La gestione delle pratiche doganali, inclusi il calcolo e il versamento di dazi e IVA, può risultare complessa. Per questo motivo, la maggior parte delle aziende e dei privati si affida a figure professionali come gli spedizionieri doganali o i corrieri espressi. Questi operatori agiscono come intermediari tra l’importatore e l’Agenzia delle Dogane, occupandosi della presentazione della dichiarazione doganale e anticipando il pagamento degli oneri dovuti per conto del cliente.

Lo spedizioniere, una volta sdoganata la merce, emetterà una fattura all’importatore che includerà, oltre al compenso per il servizio, anche il rimborso delle somme anticipate per dazi e IVA. Affidarsi a un professionista esperto non solo semplifica l’intero processo, ma riduce anche il rischio di errori nel calcolo del valore in dogana e nella determinazione delle imposte, garantendo che le merci superino la frontiera in modo rapido e conforme alle normative vigenti. Questo approccio permette di concentrarsi sul proprio business, lasciando gli aspetti burocratici a chi ha le competenze specifiche per gestirli.

Conclusioni

disegno di un ragazzo seduto a gambe incrociate che regge un laptop con scritto dietro allo schermo Conclusioni

Affrontare un’importazione da un paese extra-UE richiede una chiara comprensione degli oneri fiscali che essa comporta. Dazi doganali e IVA all’importazione sono due elementi distinti ma entrambi cruciali nel determinare il costo finale dell’operazione. Mentre i dazi rappresentano una tassa sul commercio internazionale, l’IVA garantisce l’equità fiscale tra prodotti importati e nazionali. Il calcolo corretto della base imponibile, che include il valore della merce, i dazi stessi e le spese accessorie, è il passaggio fondamentale per evitare sorprese e sanzioni.

La complessità delle normative e dei calcoli rende spesso indispensabile l’intervento di uno spedizioniere doganale, una figura che facilita l’intero processo e assicura la conformità normativa. Una corretta pianificazione, che tenga conto di tutti questi fattori, permette a imprese e privati di sfruttare le opportunità del mercato globale, bilanciando tradizione e innovazione. Essere informati è il primo passo per importare con successo, trasformando una necessità logistica in un vantaggio competitivo e scongiurando il rischio di blocco della merce e sanzioni.

La gestione di dazi, IVA e pratiche doganali può essere un’operazione complessa. Per assicurarti che ogni tua importazione sia efficiente, conforme alle normative e senza costi inattesi, affidati ai nostri specialisti. Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo semplificare la tua logistica internazionale.

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Domande frequenti

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Come si calcola l’IVA sull’importazione di un prodotto?

L’IVA all’importazione si calcola su una base imponibile che comprende il valore della merce (il prezzo pagato), le spese di spedizione e assicurazione fino al primo luogo di destinazione nell’UE, e gli stessi dazi doganali. A questo totale si applica l’aliquota IVA prevista in Italia per quel tipo di bene (ad esempio, 22% per l’aliquota standard).

Devo sempre pagare l’IVA quando importo qualcosa da un paese extra-UE?

Sì, in linea di principio l’IVA è sempre dovuta sulle importazioni da paesi extra-UE. A partire dal 1° luglio 2021, è stata rimossa la franchigia che esentava dal pagamento dell’IVA le spedizioni di valore inferiore a 22 euro. Esistono solo alcune specifiche esenzioni per determinate categorie di beni, come effetti personali per un trasloco o beni per enti di beneficenza.

Chi paga l’IVA e i dazi doganali al momento dell’importazione?

L’obbligo di pagare IVA e dazi doganali ricade sull’importatore, cioè sulla persona o l’azienda che riceve la merce in Italia. Generalmente, il pagamento viene gestito dallo spedizioniere o dal corriere (come DHL o Poste Italiane), che anticipa le somme alla dogana e le richiede al destinatario al momento della consegna.

Qual è la differenza principale tra dazi doganali e IVA all’importazione?

Il dazio doganale è un’imposta di origine comunitaria, applicata per proteggere le produzioni interne all’Unione Europea e la sua aliquota varia a seconda della merce e del paese di provenienza. L’IVA all’importazione, invece, è un’imposta nazionale sul consumo; ha lo scopo di equiparare la tassazione del bene importato a quella di un bene identico acquistato in Italia, garantendo una concorrenza leale.

È possibile recuperare (detrarre) l’IVA pagata sull’importazione?

Sì, ma solo per i soggetti passivi IVA (imprese e professionisti). Questi possono detrarre l’IVA pagata sui beni importati che sono inerenti alla loro attività, registrando la bolletta doganale. Questo diritto spetta all’effettivo destinatario della merce, anche se le spese sono state anticipate da altri. I privati consumatori, invece, non possono detrarre l’IVA, che per loro rappresenta un costo definitivo.