L’acquisto di una casa è un passo fondamentale, un investimento che intreccia sogni e progetti di vita. In questo percorso, il mutuo rappresenta spesso un alleato indispensabile. Tuttavia, il costo totale del finanziamento non si limita alla somma del capitale e degli interessi. Esistono infatti una serie di spese iniziali, talvolta sottovalutate, che incidono in modo significativo sul budget complessivo. Tra queste, le spese di istruttoria e di perizia sono due voci di costo cruciali, veri e propri passaggi obbligati prima di poter stringere tra le mani le chiavi della nuova abitazione. Conoscerle a fondo permette di evitare spiacevoli sorprese e di pianificare con maggiore serenità uno dei momenti più importanti della propria vita.
Queste spese rappresentano il compenso per l’attività di analisi e valutazione che la banca compie prima di concedere il finanziamento. L’istruttoria è l’esame della vostra affidabilità creditizia, mentre la perizia stabilisce il valore dell’immobile a garanzia del prestito. Comprendere come vengono calcolate, quali sono gli importi medi nel mercato italiano e come le diverse banche si posizionano, è il primo passo per una scelta consapevole. In un contesto europeo dove la trasparenza è un valore sempre più centrale, anche la cultura mediterranea, con la sua forte tradizione legata alla casa di proprietà, si confronta con l’innovazione dei prodotti finanziari, cercando un equilibrio tra consuetudine e nuove opportunità di risparmio.
Iscriviti al nostro canale WhatsApp!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiIscriviti al nostro canale Telegram!
Ricevi aggiornamenti in tempo reale su Guide, Report e Offerte
Clicca qui per iscrivertiHai le idee più chiare su istruttoria e perizia? Fai il passo successivo: calcola la rata del tuo mutuo ideale e confronta le proposte delle principali banche per scegliere l’offerta più conveniente per te.

Spese di Istruttoria: il cuore dell’analisi della banca
Le spese di istruttoria costituiscono il corrispettivo che la banca richiede per avviare e analizzare la pratica di mutuo. Questa fase è un’indagine approfondita sulla vostra situazione finanziaria e creditizia. L’istituto di credito esamina i documenti reddituali, valuta la vostra capacità di rimborso e verifica l’assenza di eventuali segnalazioni negative in banche dati come la CRIF. In pratica, la banca “istruisce” la pratica per decidere se concedere o meno il finanziamento richiesto. È importante sottolineare che, qualora la banca decidesse di non erogare il mutuo, queste spese generalmente non sono dovute.
Il costo dell’istruttoria non è fisso, ma varia notevolmente tra i diversi istituti di credito. Può essere stabilito in misura fissa, con importi che solitamente oscillano tra 180 e 300 euro, oppure in percentuale sull’importo finanziato. In quest’ultimo caso, la percentuale si attesta comunemente tra lo 0,5% e l’1% del capitale erogato, ma può raggiungere in alcuni casi anche il 2%. Questo significa che per un mutuo di 200.000 euro, le spese di istruttoria potrebbero variare da 1.000 a 2.000 euro. Solitamente, l’importo viene trattenuto direttamente dalla somma finanziata al momento dell’erogazione. Per avere un quadro preciso è fondamentale confrontare i preventivi di diverse banche.
Tradizione e Innovazione nelle offerte bancarie
Il mercato bancario italiano, pur ancorato a pratiche tradizionali, mostra segnali di forte innovazione, soprattutto per attrarre nuovi clienti. Molte banche, per risultare più competitive, scelgono di ridurre o addirittura azzerare le spese di istruttoria. Questa strategia è spesso legata a specifiche promozioni o a determinate tipologie di prodotto, come i mutui green, pensati per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, o i mutui destinati ai giovani. Ad esempio, diverse offerte per i mutui under 36 prevedono sconti significativi o l’azzeramento completo di questi costi. Questa tendenza riflette un cambiamento culturale, dove la trasparenza e la convenienza diventano leve competitive cruciali, in linea con le direttive europee a tutela del consumatore.
La Perizia Immobiliare: una garanzia per banca e acquirente
La perizia immobiliare è un passaggio chiave e obbligatorio nel processo di concessione del mutuo. La banca incarica un tecnico qualificato, solitamente un architetto, un ingegnere o un geometra di sua fiducia, per effettuare una valutazione oggettiva dell’immobile che si intende acquistare. Lo scopo è duplice: da un lato, determinare il valore di mercato dell’immobile, che servirà come base per calcolare l’importo massimo finanziabile (solitamente non oltre l’80% del valore di perizia); dall’altro, verificare la regolarità urbanistica e catastale dell’abitazione, accertando che non vi siano abusi edilizi o altre anomalie che potrebbero comprometterne il valore. La perizia, quindi, non è solo una tutela per la banca, ma anche per l’acquirente, che ottiene una “fotografia” tecnica e imparziale del suo futuro investimento.
Il costo della perizia è a carico del richiedente del mutuo e varia in base a diversi fattori, tra cui la complessità della valutazione e la localizzazione dell’immobile. In media, l’importo si attesta tra i 200 e i 500 euro, a cui vanno aggiunti l’IVA, il contributo per la cassa di previdenza del professionista ed eventuali spese di trasferta. Anche in questo caso, le politiche delle banche possono differire: alcuni istituti di credito offrono la perizia gratuitamente come parte di pacchetti promozionali, soprattutto legati a mutui per immobili green o per clienti con profili specifici. È una spesa che, seppur contenuta rispetto al valore dell’operazione, va preventivata con attenzione nel piano finanziario iniziale per comprare casa.
Cosa succede se la perizia è inferiore al prezzo di acquisto?
Uno scenario da non sottovalutare è quello in cui il valore stimato dal perito risulti inferiore al prezzo di acquisto concordato con il venditore. In questo caso, la banca calcolerà l’importo del mutuo sul valore di perizia, che è il più basso tra i due. Ad esempio, se si acquista una casa a 250.000 euro ma la perizia la valuta 230.000 euro, la banca finanzierà al massimo l’80% di 230.000 euro (ovvero 184.000 euro) e non di 250.000 euro. Questo significa che l’acquirente dovrà coprire la differenza con mezzi propri. Per tutelarsi, è buona norma inserire nella proposta di acquisto immobiliare una clausola sospensiva vincolata all’ottenimento del mutuo, che permette di annullare il contratto senza perdere la caparra se la banca non concede il finanziamento desiderato a causa di una perizia troppo bassa.
Le altre spese iniziali da non dimenticare
Oltre a istruttoria e perizia, l’accensione di un mutuo comporta altre spese accessorie che devono essere considerate per avere un quadro completo dei costi. Una delle più rilevanti è l’imposta sostitutiva, un tributo che accorpa diverse imposte (registro, ipotecaria, catastale, bollo) e viene trattenuto dalla banca al momento dell’erogazione. L’aliquota è agevolata allo 0,25% dell’importo del mutuo per l’acquisto della prima casa, mentre sale al 2% per le seconde case o per altre finalità.
Non meno importanti sono le spese notarili. L’intervento del notaio è necessario per la stipula di due atti: l’atto di compravendita e l’atto di mutuo. I costi includono l’onorario del professionista e le imposte relative all’iscrizione dell’ipoteca. Infine, è obbligatoria per legge la sottoscrizione di una polizza assicurativa contro incendio e scoppio sull’immobile, a garanzia del valore del bene. Sebbene la banca proponga una propria polizza, il cliente è libero di sceglierne una sul mercato, purché rispetti i requisiti minimi richiesti dall’istituto.
Detrazioni Fiscali: un aiuto concreto
Una buona notizia per chi acquista la prima casa è la possibilità di recuperare una parte dei costi sostenuti. Le spese di istruttoria e di perizia, insieme agli interessi passivi del mutuo e alle spese notarili per l’atto di mutuo, sono detraibili dall’IRPEF al 19%. La detrazione si calcola su un importo massimo di 4.000 euro annui. Per poter usufruire di questo beneficio fiscale, il mutuo deve essere stipulato per l’acquisto dell’abitazione principale e l’acquisto deve avvenire nei 12 mesi precedenti o successivi alla stipula del finanziamento. È fondamentale conservare tutta la documentazione, come le fatture del notaio e le quietanze di pagamento della banca, da presentare in sede di dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi).
Conclusioni
Affrontare l’acquisto di una casa richiede una pianificazione finanziaria attenta e consapevole, che vada oltre il semplice calcolo della rata mensile. Le spese di istruttoria e perizia, pur rappresentando una frazione del costo totale, sono oneri iniziali ineludibili che possono incidere sul budget. Comprendere la loro natura, il loro importo medio e le dinamiche di mercato è essenziale per non farsi cogliere impreparati. Il panorama italiano, in linea con il contesto europeo, offre oggi diverse opportunità per contenere questi costi, grazie a promozioni e offerte mirate, soprattutto per giovani e per chi investe in immobili sostenibili. Informarsi, confrontare più preventivi e valutare attentamente ogni voce di spesa è la strategia vincente per trasformare il sogno della casa di proprietà in una solida realtà, unendo la tradizione del “mattone” con l’innovazione di un mercato finanziario sempre più attento alle esigenze del cliente.
Domande frequenti

Cosa sono esattamente le spese di istruttoria del mutuo?
Le spese di istruttoria sono i costi che la banca addebita per analizzare la richiesta di finanziamento. Questa fase, detta “istruttoria”, comporta la valutazione della documentazione reddituale e anagrafica del richiedente, la verifica della sua affidabilità creditizia tramite consultazione delle banche dati (come CRIF) e, in generale, tutte le attività necessarie per deliberare la concessione del mutuo. L’importo può essere fisso (solitamente tra 180 e 300 euro) o calcolato in percentuale sul valore del mutuo (in media tra lo 0,5% e l’1%). Queste spese vengono solitamente pagate al momento dell’erogazione, venendo detratte dall’importo finanziato, e non sono dovute se la banca respinge la richiesta.
A cosa serve la perizia immobiliare e chi la paga?
La perizia immobiliare è una valutazione tecnica obbligatoria effettuata da un perito incaricato dalla banca per determinare il valore di mercato dell’immobile e verificarne la conformità urbanistica e catastale. Questo passaggio è cruciale perché la banca eroga un importo che di solito non supera l’80% del valore stabilito dalla perizia. La perizia serve quindi come garanzia sia per l’istituto di credito, che si assicura sul valore del bene ipotecato, sia per l’acquirente, che ottiene una valutazione imparziale della casa. Il costo della perizia, che si aggira in media tra i 200 e i 500 euro più oneri accessori, è sempre a carico del cliente che richiede il mutuo.
È possibile ridurre o azzerare i costi di istruttoria e perizia?
Sì, è possibile. In un mercato competitivo, molte banche offrono promozioni per attrarre clienti, che possono includere la riduzione o l’azzeramento delle spese di istruttoria e, più raramente, di perizia. Queste offerte sono spesso legate a specifiche tipologie di finanziamento, come i mutui prima casa per giovani under 36 o i mutui green per l’acquisto di immobili a basso impatto ambientale (classi energetiche A o B). Per approfittare di queste condizioni vantaggiose, è fondamentale confrontare attentamente le proposte dei vari istituti di credito e informarsi sulle campagne promozionali in corso al momento della richiesta.
Le spese di istruttoria e perizia sono detraibili?
Sì, le spese di istruttoria e perizia rientrano tra gli oneri accessori detraibili ai fini IRPEF quando il mutuo è destinato all’acquisto dell’abitazione principale. È possibile portare in detrazione il 19% di questi costi, includendoli nel limite massimo di spesa di 4.000 euro annui, che comprende anche gli interessi passivi del mutuo e le spese notarili relative all’atto di mutuo. Per beneficiare della detrazione, è necessario che l’acquisto dell’immobile avvenga nell’anno precedente o successivo alla stipula del mutuo e bisogna conservare le fatture e le quietanze di pagamento.
Domande frequenti

Le spese di istruttoria sono i costi che la banca addebita per analizzare la tua richiesta di mutuo, verificando la tua situazione finanziaria e la fattibilità del prestito. Le spese di perizia, invece, coprono il costo di un tecnico, solitamente incaricato dalla banca, che valuta il valore dell’immobile e controlla che non ci siano irregolarità. Entrambe sono spese iniziali necessarie per l’avvio della pratica.
Le spese di istruttoria possono essere un importo fisso (tra 180 e 300 euro) o una percentuale sul valore del mutuo, solitamente tra lo 0,5% e l’1%. Il costo della perizia si attesta generalmente tra i 200 e i 300 euro, a cui si aggiungono IVA e contributi previdenziali per il professionista. Alcune banche possono offrire promozioni che riducono o azzerano questi costi, specialmente per i mutui destinati ai giovani under 36.
Non c’è una regola unica, dipende dalla banca. Spesso, le spese di istruttoria e perizia vengono addebitate direttamente sull’importo erogato del mutuo oppure inserite nella prima rata. In alcuni casi, è possibile concordare con la banca una dilazione dei costi su più rate. È sempre bene chiarire questo aspetto con il proprio istituto di credito prima della firma.
Generalmente, se la banca decide di non concedere il finanziamento dopo le sue valutazioni, non dovrai pagare le spese di istruttoria. Tuttavia, il costo della perizia potrebbe essere comunque addebitato se il tecnico ha già effettuato il sopralluogo e completato la sua valutazione, poiché si tratta di una prestazione professionale già eseguita.
Sì, è possibile detrarre il 19% di queste spese dalla dichiarazione dei redditi, ma solo a determinate condizioni. La detrazione spetta per i mutui ipotecari finalizzati all’acquisto dell’abitazione principale. L’importo massimo su cui calcolare la detrazione, che include anche gli interessi passivi e altri oneri, è di 4.000 euro all’anno.