Ah, le vacanze. Quel periodo dell’anno atteso con trepidazione, sinonimo di stacco, relax, avventura. Chi non sogna una fuga dalla routine, che sia su una spiaggia dorata, tra le vette di una montagna o alla scoperta di una città d’arte? È un desiderio profondamente umano. Eppure, negli ultimi tempi, sembra che questo sogno abbia assunto una sfumatura diversa, più complessa. Si parla sempre più spesso di prestiti per vacanze, di persone disposte a indebitarsi pur di non rinunciare al viaggio "perfetto", magari quello da esibire sui social. In questo articolo voglio esplorare insieme a te questo fenomeno: capiremo perché accade, quali sono i rischi nascosti dietro un finanziamento apparentemente innocuo e come possiamo gestire il desiderio di evasione senza compromettere la nostra salute finanziaria. Perché sì, viaggiare è meraviglioso, ma è fondamentale farlo con consapevolezza.
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Il Fascino Irresistibile della Vacanza (e del Suo Finanziamento)
Ammettiamolo, l’idea della vacanza esercita un potere quasi magico su di noi. È una promessa di felicità, di libertà, un momento in cui ricaricare le batterie e creare ricordi preziosi. Ma da dove nasce questa spinta così forte, tanto da portarci a considerare l’indebitamento come una soluzione praticabile? Credo ci siano diverse componenti in gioco, alcune ancestrali, altre decisamente moderne.
Perché le Vacanze Sono Così Importanti?
Il bisogno di "staccare" non è un capriccio, ma una necessità psicofisica radicata. Viviamo in un mondo frenetico, bombardati da stimoli, scadenze, responsabilità. La routine quotidiana, per quanto gratificante possa essere in alcuni momenti, alla lunga logora. La vacanza diventa quindi quella valvola di sfogo essenziale per rompere gli schemi, allontanarsi dallo stress e ritrovare un equilibrio. È un investimento sul nostro benessere mentale e fisico. Pensaci: quante volte sei tornato da un viaggio, anche breve, sentendoti rigenerato, con nuove prospettive e una carica diversa?
C’è poi l’aspetto della scoperta, dell’arricchimento personale. Viaggiare apre la mente, ci mette a confronto con culture diverse, modi di vivere differenti, paesaggi inaspettati. È un’esperienza che ci forma, ci rende più consapevoli del mondo e, forse, anche di noi stessi. Non è solo relax passivo sulla sdraio (che pure ha la sua sacrosanta funzione!), ma anche crescita attiva. E poi, diciamocelo, ci sono i ricordi. Le fotografie, le sensazioni, le storie da raccontare. Le vacanze diventano pietre miliari nella nostra biografia personale, momenti luminosi a cui ripensare con nostalgia. È naturale desiderare tutto questo. Intensamente.
L’Era dell’Apparenza: l’Impatto dei Social Media
Qui entriamo in un territorio più scivoloso, quello dell’influenza sociale, amplificata a dismisura dai social network. Lando Maria Sileoni della Fabi ha parlato di "effetto Instagram", e credo abbia colto un punto cruciale. Scorriamo i feed e veniamo inondati da immagini patinate di spiagge esotiche, cene gourmet con vista mozzafiato, avventure adrenaliniche in luoghi remoti. Tutto sembra perfetto, accessibile, desiderabile. Nasce quasi spontanea una sensazione di inadeguatezza, la famosa FOMO (Fear Of Missing Out), la paura di essere tagliati fuori da esperienze che "tutti" sembrano vivere.
Il problema è che quella mostrata sui social è spesso una realtà filtrata, curata all’estremo. Una narrazione selettiva che esalta il lato glamour e nasconde le fatiche, i costi, le imperfezioni. Eppure, questa vetrina scintillante esercita una pressione notevole. Si sente il bisogno non solo di fare la vacanza, ma di mostrarla, di certificarla attraverso post e stories, quasi a convalidare la propria felicità o il proprio status. La vacanza diventa un biglietto da visita sociale, un modo per dire "ci sono anch’io", "la mia vita è interessante", "posso permettermelo". È un meccanismo sottile ma potente, che può spingere a desiderare standard di viaggio che magari non corrispondono alle proprie reali possibilità economiche. Si rincorre un’immagine, un’aspettativa sociale, più che un’esperienza autentica e sostenibile per le proprie tasche. E questo, a mio avviso, è il vero nodo problematico.
Quando il Desiderio Supera il Budget: Entra in Scena il Prestito
Ed eccoci al punto di congiunzione. Da un lato, un desiderio fortissimo di evasione, crescita e riconoscimento sociale. Dall’altro, una realtà economica che, per molti, non permette di realizzare immediatamente quei sogni di viaggio così vividamente dipinti online e nella nostra immaginazione. Cosa succede quando questo divario diventa troppo grande? Per alcuni, la risposta sembra essere il credito al consumo, il prestito personale.
L’accesso al credito oggi è relativamente semplice, veloce, spesso a portata di click. Le offerte promozionali ci bombardano: "Realizza i tuoi sogni", "Parti subito, paghi dopo", "La vacanza che meriti, senza pensieri". Sembra la soluzione perfetta per colmare quel gap tra desiderio e possibilità. Un piccolo finanziamento, rate comode… che male ci sarà? Il rischio è sottovalutare l’impegno che si sta prendendo. Quella che oggi appare come una soluzione indolore per garantirsi un’esperienza gratificante (la vacanza), può trasformarsi domani in un fardello finanziario che limita altre scelte, altri progetti, o che semplicemente aggiunge stress a quella stessa routine da cui si cercava di fuggire.
È un cortocircuito pericoloso. Non si tratta di demonizzare il prestito in sé, che può essere uno strumento utile in determinate circostanze, ma di interrogarsi sulla motivazione e sulla sostenibilità di un debito contratto per un bene di consumo voluttuario come una vacanza, soprattutto se spinto da pressioni esterne più che da un’effettiva capacità di rimborso serena.
I Numeri del Fenomeno: Cosa Dicono i Dati?
Le parole di Sileoni non sono campate in aria. I dati forniti dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) offrono uno spaccato interessante, anche se da leggere con attenzione. Parliamo di un totale di finanziamenti delle banche alle famiglie italiane che ammonta a 662 miliardi di euro. Una cifra enorme. Di questi, la parte del leone la fanno i mutui per la casa (427 miliardi), ma una fetta significativa è rappresentata dal credito al consumo (acquisti a rate, 121 miliardi) e dai prestiti personali (114 miliardi). Ed è proprio in quest’ultima categoria che rientrano, spesso, i finanziamenti richiesti per spese impreviste, ma anche per viaggi e vacanze.
Certo, 114 miliardi non sono solo per le vacanze, includono anche spese mediche o altre necessità. Tuttavia, il fatto che le vacanze siano esplicitamente menzionate come una delle motivazioni principali per richiedere prestiti personali è indicativo di una tendenza. Significa che per molti italiani, il viaggio non è più solo un desiderio da soddisfare con i risparmi accumulati, ma una spesa per cui si è disposti a ricorrere a un finanziamento, accettando di pagarne gli interessi.
A proposito di interessi: la Fabi indica tassi medi intorno all’8% per credito al consumo e prestiti personali, con una possibile discesa verso il 7,5% dopo l’ultimo taglio dei tassi da parte della BCE. Sembra poco? Su un prestito di qualche migliaio di euro, spalmato su alcuni anni, anche un tasso del 7-8% significa restituire una somma sensibilmente superiore a quella ricevuta. Un costo aggiuntivo che si somma al prezzo già elevato della vacanza stessa. Questi numeri ci invitano a riflettere: quanto siamo consapevoli del costo reale di quella "vacanza da sogno" finanziata a debito?
Dietro le Quinte del Prestito Vacanza: Rischi e Considerazioni
Abbiamo visto come il desiderio di viaggiare, amplificato dai social, possa portare a considerare il prestito come una scorciatoia allettante. Ma come ogni medaglia ha il suo rovescio, anche questa scelta apparentemente semplice nasconde insidie che è fondamentale conoscere e valutare attentamente. Non si tratta di fare allarmismo, ma di promuovere una scelta finanziaria informata e consapevole. Perché un sogno realizzato oggi non diventi un incubo domani.
Capire il Costo Reale: Tassi d’Interesse e Spese Accessorie
Quando si chiede un prestito, l’attenzione si concentra spesso sull’importo della rata mensile. "Posso permettermi X euro al mese? Sì". Ma questo è solo un pezzo del puzzle. Il vero costo del finanziamento è dato dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che include non solo il tasso d’interesse nominale (TAN), ma anche tutte le spese accessorie: costi di istruttoria, spese di incasso rata, assicurazioni obbligatorie o facoltative, imposte. Quel tasso medio dell’8% (o 7,5%) citato dalla Fabi è già una bella cifra, ma il TAEG effettivo applicato al singolo contratto potrebbe essere anche superiore.
Facciamo un esempio semplice, giusto per dare un’idea. Immaginiamo di chiedere un prestito di 3.000 euro per una vacanza, da rimborsare in 24 mesi (2 anni) con un TAEG dell’8%. La rata mensile sarebbe di circa 135-136 euro. Alla fine dei due anni, avremmo restituito circa 3.260 euro. Quei 260 euro in più sono il costo del finanziamento, il "prezzo" per aver avuto subito quei soldi. Sembra poco? Forse. Ma se il prestito fosse di 5.000 euro su 36 mesi (3 anni), sempre all’8%, la rata salirebbe a circa 157 euro, e il totale restituito sfiorerebbe i 5.650 euro. Il costo sarebbe di 650 euro.
E se i tassi fossero più alti, o ci fossero spese nascoste? Il conto sale rapidamente. È fondamentale, prima di firmare qualsiasi contratto, leggere attentamente tutte le condizioni, chiedere chiarimenti sul TAEG e calcolare l’importo totale che si andrà a restituire. Solo così si ha la percezione reale di quanto costa davvero quella vacanza "a rate".
La Trappola del Sovraindebitamento: un Peso Difficile da Sostenere
Il rischio più grande, quando si ricorre al credito con leggerezza, è quello di scivolare gradualmente in una situazione di sovraindebitamento. Magari si inizia con un piccolo prestito per la vacanza. Poi serve un finanziamento per l’auto nuova. Poi si usa la carta di credito revolving per qualche spesa imprevista (o meno imprevista). E piano piano, le rate si accumulano. Ogni mese, una parte sempre più consistente del reddito se ne va per onorare i debiti contratti.
Cosa succede a quel punto? Succede che il "benessere percepito oggi", come avverte Sileoni, si trasforma davvero in un "peso domani". Un peso che può diventare insostenibile. Si fatica ad arrivare a fine mese, si vive con l’ansia delle scadenze, si è costretti a rinunciare ad altre spese, magari più importanti (cure mediche, istruzione dei figli, imprevisti reali). Nei casi peggiori, si rischia di non riuscire più a pagare le rate, finendo segnalati nelle centrali rischi (come CRIF), con conseguenze negative sulla possibilità di ottenere futuri finanziamenti, anche per necessità primarie come un mutuo per la casa.
Il sovraindebitamento non è solo un problema economico, è un macigno psicologico che erode la serenità e la qualità della vita. Ricordo la storia di un conoscente che, per inseguire uno stile di vita al di sopra delle sue possibilità, fatto anche di viaggi costosi "per non essere da meno", si è ritrovato intrappolato in una spirale di debiti da cui sta faticando enormemente a uscire. È un copione che, purtroppo, si ripete più spesso di quanto si pensi.
È Davvero Necessario Indebitarsi per Viaggiare?
Questa è la domanda fondamentale che dovremmo porci. Davvero quella specifica vacanza, in quel preciso momento, vale l’accensione di un debito che ci accompagnerà per mesi o anni? Non sto dicendo che viaggiare non sia importante, tutt’altro. Ma è l’urgenza, la necessità di farlo subito e a tutti i costi (letteralmente), che merita una riflessione critica.
Forse la risposta sta nel distinguere tra bisogni reali e desideri indotti. Un tetto sopra la testa è un bisogno. Curarsi è un bisogno. Mangiare è un bisogno. Una vacanza alle Maldive o un tour negli Stati Uniti, per quanto meravigliosi, sono desideri. Desideri legittimi, certo, ma che forse potrebbero essere realizzati in modo diverso, più sostenibile. Magari posticipando il viaggio di un anno e mettendo da parte i soldi necessari o scegliendo una meta diversa, più economica, ma ugualmente appagante. Magari viaggiando in un periodo di bassa stagione.
Siamo sicuri che l’unica via per la felicità vacanziera sia quella più costosa e finanziata a debito? Non è che, a volte, ci lasciamo trascinare dall’onda del consumismo e dalla pressione sociale, perdendo di vista ciò che conta davvero per noi e ciò che possiamo realisticamente permetterci senza ipotecare il futuro? È un esame di coscienza che, credo, farebbe bene a tutti noi.
Valutare la Propria Situazione Finanziaria: Un Passo Cruciale
Prima ancora di pensare a come finanziare una vacanza, dovremmo fare un passo indietro e analizzare onestamente la nostra situazione economica. Quali sono le mie entrate mensili nette? Quali le uscite fisse (affitto/mutuo, bollette, spese alimentari, trasporti, altri impegni finanziari)? Quanto riesco a risparmiare ogni mese, se ci riesco? Ho un fondo di emergenza per gli imprevisti?
Sembrano domande banali, ma avere un quadro chiaro del proprio bilancio familiare è il presupposto indispensabile per qualsiasi decisione finanziaria, inclusa quella di chiedere un prestito. Se le uscite superano già le entrate, o se il margine di risparmio è minimo o nullo, aggiungere un’altra rata mensile è semplicemente irresponsabile. Significa mettersi volontariamente in una condizione di fragilità economica.
Come suggerisce Sileoni, "prima di chiedere prestiti bisogna farsi bene i conti". E aggiungerei: bisogna essere brutalmente onesti con se stessi. Non basta pensare "in qualche modo farò". Serve una valutazione oggettiva della propria capacità di rimborso, tenendo conto anche di possibili imprevisti futuri (una spesa medica inattesa, una riduzione temporanea del reddito…). Solo se, fatti i conti, la rata del prestito risulta sostenibile senza affanni e senza compromettere la capacità di far fronte alle altre spese e di continuare a risparmiare un minimo, allora si può considerare l’opzione del finanziamento. Ma deve essere l’ultima spiaggia, non la prima scelta.
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Le condizioni economiche dell’esempio potranno cambiare in base al tuo merito creditizio o in caso di richiesta di diverso importo/durata o di adesione a un’assicurazione facoltativa.Alternative Sostenibili e Consigli Pratici
Ok, abbiamo sviscerato i rischi e le complessità legate ai prestiti per le vacanze. Ma allora, dobbiamo rinunciare a viaggiare se non abbiamo la liquidità immediata? Assolutamente no! Esistono strade alternative, più sane per le nostre finanze e, forse, anche più gratificanti nel lungo periodo. Si tratta di cambiare prospettiva, pianificare con intelligenza e, a volte, riscoprire il piacere di un viaggio costruito passo dopo passo, risparmio dopo risparmio.
Pianificare e Risparmiare: la Via Maestra (ma Spesso Ignorata)
Sembra l’uovo di Colombo, eppure è la strategia finanziaria più solida e sottovalutata: pianificare in anticipo e risparmiare per raggiungere l’obiettivo. Vuoi fare quel viaggio da sogno tra un anno o due? Perfetto. Inizia oggi a mettere da parte una somma dedicata, anche piccola, ogni mese.
Come farlo concretamente?
- Definisci l’obiettivo: Quanto costa realisticamente il viaggio che desideri? Fai una stima delle spese (volo, alloggio, cibo, attività, extra). Sii il più preciso possibile.
- Stabilisci una scadenza: Quando vorresti partire? Questo ti aiuta a calcolare quanto devi risparmiare ogni mese. Esempio: obiettivo 3.000 euro, partenza tra 18 mesi -> devi risparmiare circa 167 euro al mese.
- Crea un budget dedicato: Apri un conto separato o usa un salvadanaio (fisico o virtuale) esclusivamente per le vacanze. Automatizza il trasferimento mensile, così non devi pensarci.
- Riduci le spese superflue: Analizza il tuo bilancio e individua dove puoi tagliare. Caffè al bar tutti i giorni? Abbonamenti inutilizzati? Shopping compulsivo? Piccoli tagli costanti fanno una grande differenza nel tempo.
- Cerca entrate extra (se possibile): Hai un hobby che puoi monetizzare? Puoi vendere oggetti che non usi più? Arrotondare le entrate accelera il raggiungimento dell’obiettivo.
Certo, richiede pazienza e disciplina. Non avrai la gratificazione immediata del "tutto e subito" offerta dal prestito. Ma vuoi mettere la soddisfazione di partire sapendo di esserti pagato la vacanza con i tuoi sforzi, senza l’ombra di un debito al ritorno? È una sensazione impagabile.
Vacanze Low-Cost: Esplorare Senza Svuotare il Portafoglio
Chi ha detto che per vivere un’esperienza memorabile bisogna spendere una fortuna? Il mondo è pieno di opportunità per viaggiare in modo intelligente ed economico. Si tratta di essere flessibili, creativi e aperti a soluzioni diverse dal solito pacchetto all-inclusive nel resort di lusso.
Qualche idea?
- Destinazioni alternative: Invece delle solite mete super turistiche e costose, perché non esplorare luoghi meno battuti ma altrettanto affascinanti? L’Est Europa, alcune zone del Sud-Est Asiatico, l’America Latina offrono esperienze incredibili a costi contenuti. Anche in Italia ci sono perle nascoste meravigliose e molto più accessibili delle località più blasonate.
- Viaggiare in bassa stagione: Evitare luglio e agosto, o i periodi delle feste comandate, può farti risparmiare tantissimo su voli e alloggi. Scoprirai luoghi meno affollati e spesso con un clima comunque piacevole.
- Flessibilità sulle date e sugli aeroporti: Usare motori di ricerca voli che permettono date flessibili o la ricerca su aeroporti vicini può scovare tariffe molto vantaggiose.
- Alloggi alternativi: Ostelli (moderni e spesso con camere private), B&B, case vacanza affittate direttamente dai proprietari, scambio casa… le opzioni per dormire low-cost sono infinite e permettono anche un contatto più autentico con la realtà locale.
- Vivere come un local: Mangiare nei mercati o nei piccoli ristoranti frequentati dalla gente del posto invece che nelle trappole per turisti, usare i mezzi pubblici invece dei taxi, approfittare delle attrazioni gratuite (parchi, chiese, passeggiate)… sono tutti modi per godersi la destinazione risparmiando.
Viaggiare low-cost non significa necessariamente fare una vacanza "povera", ma una vacanza "intelligente", dove il valore non è dato da quanto si spende, ma dalla qualità dell’esperienza.
Se il Prestito è (Davvero) Inevitabile: Come Scegliere Consapevolmente
Mettiamo il caso che, nonostante tutto, dopo un’attenta valutazione, si ritenga necessario ricorrere a un piccolo prestito per realizzare un progetto di viaggio a cui si tiene particolarmente (magari un’occasione irripetibile, un evento familiare importante all’estero…). Anche in questo caso, la parola d’ordine deve essere consapevolezza.
- Chiedi solo lo stretto indispensabile: Non farti tentare da offerte per importi superiori a quelli che ti servono realmente. Meno chiedi, meno interessi paghi e prima estingui il debito.
- Confronta diverse offerte: Non fermarti alla prima proposta della tua banca o di una finanziaria online. Utilizza i comparatori online, chiedi preventivi a diversi istituti, valuta attentamente il TAEG e tutte le condizioni contrattuali. Differenze anche piccole nel tasso possono tradursi in centinaia di euro risparmiati.
- Leggi ogni clausola: Prima di firmare, leggi tutto il contratto, comprese le note scritte in piccolo. Ci sono penali per estinzione anticipata? Assicurazioni obbligatorie (e quanto costano)? Spese nascoste?
- Chiedi consiglio a esperti: Se hai dubbi, non esitare a chiedere chiarimenti a un consulente finanziario indipendente o anche allo stesso impiegato di banca (come suggerisce Sileoni), ma mantieni sempre un occhio critico. Ricorda che chi vende il prestito ha interesse a venderlo.
- Scegli la durata giusta: Una durata più lunga significa rate più basse, ma un costo totale degli interessi più alto. Cerca il giusto equilibrio tra sostenibilità della rata e costo complessivo del finanziamento.
In sintesi, se proprio devi indebitarti, fallo con la massima cautela, informandoti a fondo e scegliendo l’opzione meno onerosa e più adatta alla tua reale capacità di rimborso.
Conclusioni

Eccoci alla fine del nostro viaggio nell’universo dei prestiti per vacanze. È un tema che tocca corde profonde, perché intreccia il desiderio legittimo di evasione e felicità con le dure realtà dell’economia personale e le pressioni di una società sempre più basata sull’immagine. Confesso che, mentre scrivevo, mi sono interrogato molto sulle mie stesse abitudini e sulle sottili influenze che i social media esercitano anche su di me, magari in modi di cui non sono pienamente consapevole.
La facilità con cui oggi si può accedere al credito per finanziare praticamente qualsiasi cosa, inclusa un’esperienza effimera come una vacanza, è un’arma a doppio taglio. Da un lato, democratizza l’accesso a certi beni o esperienze; dall’altro, normalizza l’indebitamento per scopi voluttuari, rendendo sfumato il confine tra desiderio e bisogno, tra sogno realizzabile e pericolosa illusione finanziaria. L’ "effetto Instagram", con la sua vetrina di vite perfette e viaggi da favola, non fa che gettare benzina su questo fuoco, alimentando un senso di urgenza e di inadeguatezza che può portare a scelte impulsive e finanziariamente rischiose.
Non voglio demonizzare chi sceglie di finanziare un viaggio, le situazioni personali possono essere le più diverse. Tuttavia, credo sia fondamentale recuperare un principio di realtà e di responsabilità finanziaria. Chiedersi perché si desidera quella vacanza, se ce la si può permettere realisticamente senza affanni futuri, e quali alternative esistono per realizzare quel sogno in modo sostenibile, sono passaggi cruciali. L’avvertimento di Sileoni sulla necessità di "farsi bene i conti" e sui rischi del sovraindebitamento non è un monito da bancario bacchettone, ma un richiamo al buon senso che dovremmo tutti tenere a mente.
Forse, la vera ricchezza non sta nell’esibire una vacanza costosa finanziata a debito, ma nella serenità di una gestione finanziaria equilibrata, che permetta di godersi le gioie della vita – viaggi inclusi – senza l’angoscia costante delle rate da pagare. Pianificare, risparmiare, scegliere consapevolmente: queste potrebbero essere le parole chiave per un approccio più sano e sostenibile al desiderio di viaggiare. Magari la vacanza arriverà un po’ dopo, o sarà diversa da quella super patinata vista su Instagram, ma sarà davvero nostra, pagata con i nostri sforzi e libera da ipoteche sul futuro. E questa, a mio avviso, è una soddisfazione che nessun prestito potrà mai comprare.
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Domande frequenti

Il costo dipende dall’importo richiesto, dalla durata del rimborso e dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) applicato, che include interessi e spese. Attualmente i tassi medi si aggirano intorno al 7,5-8%, ma possono variare. È fondamentale calcolare l’importo totale da restituire, che sarà sempre superiore alla somma ricevuta.
I rischi principali sono pagare un costo totale significativamente più alto per la vacanza a causa degli interessi, e soprattutto il pericolo di accumulare troppi debiti (sovraindebitamento), con difficoltà a pagare le rate, stress finanziario e possibili conseguenze negative sulla propria affidabilità creditizia futura.
Sì, l’alternativa principale è pianificare il viaggio in anticipo e risparmiare la somma necessaria mese dopo mese. Un’altra opzione è scegliere forme di viaggio più economiche (low-cost), come destinazioni meno turistiche, periodi di bassa stagione o alloggi alternativi.
Generalmente non è consigliabile indebitarsi per beni di consumo voluttuari come le vacanze, a causa dei costi aggiuntivi (interessi) e dei rischi finanziari. È preferibile risparmiare o cercare soluzioni di viaggio più economiche. Il prestito dovrebbe essere considerato solo come ultima risorsa e dopo un’attenta valutazione della propria capacità di rimborso.
È utile sviluppare consapevolezza critica verso i contenuti online, ricordando che mostrano spesso una realtà filtrata e idealizzata. Concentrati sui tuoi desideri reali e sulle tue effettive possibilità economiche, stabilisci un budget di viaggio realistico e pianifica in anticipo per risparmiare la somma necessaria, resistendo alla pressione della FOMO (Fear Of Missing Out).
Fonti e Approfondimenti

- Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) – Per analisi e dati sul settore bancario e sui finanziamenti alle famiglie