Quanto costa chiudere un conto corrente? Può sembrare una domanda semplice a prima vista, ma è importante essere informati sulle possibili spese da affrontare e sui passaggi da seguire per evitare costi inaspettati.
La Legge Bersani consente la chiusura dei conti correnti bancari senza spese, promuovendo la concorrenza tra banche e facilitando il passaggio dei clienti a istituti più vantaggiosi. Le uniche spese previste sono quelle già stabilite nel contratto, rendendo il cambio di banca più trasparente e accessibile.
In linea di principio, dunque, la risposta alla domanda "quanto costa chiudere un conto corrente" dovrebbe essere "niente" e infatti molti istituti bancari non applicano commissioni per la chiusura di un conto.
Tuttavia, potrebbero esserci delle spese accessorie di cui non tutti sono a conoscenza. Queste possono includere i costi di dismissione dei servizi associati al conto, come carte di debito o carta di credito, oppure spese residue per operazioni pendenti, interessi passivi sul fido in conto corrente, spostamento dossier titoli.
Per chiudere il tuo conto corrente senza sorprese, è fondamentale informarsi preventivamente presso la propria banca sulle eventuali spese. Leggendo attentamente il contratto sottoscritto al momento dell’apertura e chiedendo chiarimenti al proprio istituto bancario, sarà più semplice evitare costi nascosti.
Inoltre, ti consigliamo di pianificare la chiusura con anticipo, trasferendo o liquidando eventuali fondi residui e assicurandoti che tutte le operazioni pendenti siano state completate.
Nel seguito di questo articolo, forniremo una guida dettagliata passo passo su come procedere alla chiusura di un conto corrente, ponendo particolare attenzione a quanto costa chiudere un conto corrente e ai modi per minimizzare o azzerare questi costi.
Seguendo i nostri consigli, sarai in grado di chiudere il tuo conto corrente in modo efficiente e senza spese impreviste!
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Quanto costa chiudere un conto corrente, davvero?
Spese di chiusura: cosa sono e quando vengono applicate
Le spese di chiusura di un conto corrente rappresentano le tariffe che alcune banche applicano per terminare il rapporto bancario.
Queste possono variare significativamente fra le diverse istituzioni bancarie e comprendono voci come commissioni amministrative per la gestione della chiusura stessa, costi per il trasferimento dei fondi rimanenti in un altro conto e spese per la disattivazione di carte e altri servizi collegati.
Elenco delle voci di spesa che possono essere incluse nelle spese di chiusura
Le voci di spesa legate alla chiusura di un conto corrente possono comprendere:
- Commissioni amministrative per la gestione della chiusura
- Costi per il trasferimento dei fondi rimanenti
- Spese per la disattivazione di servizi collegati al conto, come carte di debito o di credito
- Spese per la liquidazione o trasferimento di prodotti di investimento associati
- Eventuali penali per la chiusura anticipata rispetto alla durata contrattuale
Spese nascoste in cui potreste incorrere
Purtroppo le insidie sono dietro l’angolo e perdersi nella burocrazia bancaria è facile.
Dunque è obbligatorio prestare la massima attenzione durante la procedura di chiusura del conto corrente.
Ad esempio, una volta chiuso il conto corrente una banca potrebbe applicarvi delle commissioni più alte del solito per trasferire i fondi residui sul vostro nuovo conto corrente. Perchè? Semplice, non siete più clienti e dunque vengono applicate le tariffe di bonifico per i non correntisti!
È vero, può sembrare una furbata un po’ sleale, ma non potete farci nulla, perchè in effetti chiuso il conto corrente, ogni operazione effettuata dopo è da "non correntisti.
Cosa potete fare? Semplice, trasferite i fondi residui prima di chiudere il conto corrente.
Un altro caso in cui potreste essere sorpresi dal dover pagare per la chiusura del vostro conto corrente, è quando è presente un fido sul conto corrente.
In caso di presenza di un fido sul conto corrente, questo va ripianato e vanno saldati eventuali interessi passivi sull’utilizzo del medesimo.
Quando le banche possono applicare le spese di chiusura
Le banche possono applicare le spese di chiusura basandosi sui termini contrattuali sottoscritti al momento dell’apertura del conto.
Situazioni comuni, in cui le spese di chiusura vengono applicate, includono la chiusura di un conto prima della scadenza di eventuali termini minimi di durata previsti dal contratto, oppure in caso di particolari condizioni contrattuali che prevedono specifiche tariffe per la cessazione del servizio bancario.
Come evitare le spese di chiusura del conto corrente
Per evitare le spese di chiusura, è consigliabile leggere attentamente il contratto prima di aprire un conto corrente, focalizzandosi sulle condizioni legate alla sua eventuale cessazione del rapporto bancario.
Una strategia comune è il mantenimento del conto per un periodo minimo stabilito prima della chiusura, ad esempio 12 mesi, per eludere penali o tariffe.
È inoltre utile informarsi sulle possibilità di chiusura senza spese durante i periodi promozionali offerti da alcune banche.
Strategie per negoziare con la banca la riduzione o l’eliminazione delle spese di chiusura.
Negoziare con le banche per ridurre o eliminare le spese impreviste di chiusura del conto richiede un approccio ben pianificato e la comprensione della propria posizione finanziaria e delle proprie opzioni.
Una strategia di negoziazione di successo inizia con una conversazione diretta con il servizio clienti della banca.
È utile esprimere chiaramente la propria situazione e chiedere se sono possibili deroghe o riduzioni dei compensi.
Inoltre, evidenziare la tua storia di cliente fedele e menzionare eventuali conti o servizi che intendi mantenere presso la banca può rafforzare la tua posizione.
Se il tentativo iniziale non produce risultati, valuta la possibilità di inoltrare la questione a un’autorità superiore all’interno della banca, come un manager o uno specialista delle relazioni con i clienti, che potrebbe avere maggiore discrezione per limare le spese.
Nei casi in cui la concorrenza è agguerrita, ricordare alla banca le offerte competitive disponibili da altri istituti può fungere da leva per la negoziazione.
Casi in cui le spese di chiusura possono essere rimborsate
Esistono diverse circostanze nel mercato in cui le spese di chiusura di un conto bancario possono essere rimborsate al cliente.
Una situazione comune riguarda l’individuazione di errori di fatturazione o di calcolo errato delle commissioni da parte della banca.
In tali casi, dopo una verifica accurata e la presentazione di una richiesta formale da parte del cliente, la banca potrebbe procedere con il rimborso delle somme indebitamente addebitate.
Un’altra possibilità per ottenere il rimborso delle spese di chiusura si verifica quando il cliente decide di trasferire i propri fondi e servizi in un altro conto all’interno della stessa banca, che offre condizioni più vantaggiose.
Le banche, interessate a mantenere i clienti e il loro capitale, possono considerare il rimborso delle spese di chiusura come un incentivo per la fidelizzazione.
Inoltre, alcune banche offrono periodi promozionali o prodotti specifici con la possibilità di chiusura del conto senza spese, a condizione che il cliente rispetti determinate condizioni, come il mantenimento di un saldo minimo o l’attivazione di servizi aggiuntivi.
Il rimborso può essere anche negoziato nel contesto di un reclamo valido e documentato relativo a servizi non soddisfacenti o mancato rispetto degli accordi contrattuali da parte della banca.
Chiudere il conto corrente a costo zero: è davvero possibile?
Quando la chiusura del conto corrente è gratuita
La normativa vigente prevede che la chiusura di un conto corrente sia gratuita.
Inoltre, la legge tutela il consumatore prevedendo che non possano essere applicate penali per la chiusura, se questa è motivata da una variazione unilaterale delle condizioni contrattuali a sfavore del cliente.
Generalmente, per beneficiare della chiusura gratuita, il cliente deve essere in regola con tutte le operazioni pendenti e non deve avere saldi negativi.
Alcune banche richiedono un preavviso di chiusura, che può variare da 30 a 90 giorni.
È inoltre fondamentale verificare che non vi siano domiciliazioni o pagamenti automatici attivi sul conto da chiudere.
Come chiudere il conto corrente online a costo zero
Per iniziare la chiusura del conto corrente online, il primo passo è accedere all’area clienti sul sito o sull’app della banca.
Successivamente, si dovrà cercare la sezione dedicata alla gestione del conto corrente e seguire le istruzioni per la chiusura.
In molti casi, sarà necessario compilare un modulo online e inviarlo digitalmente alla banca.
Prima di procedere con la chiusura online, è importante assicurarsi di avere a portata di mano documenti, quali carta d’identità e codice fiscale.
Le tempistiche variano in base alla banca, ma, generalmente, la chiusura di un conto corrente online può essere completata entro 7-10 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta da parte della banca. Tutto ciò a patto che non vi siano operazioni pendenti o questioni amministrative da risolvere.
Come chiudere il conto corrente in filiale a costo zero
La chiusura del conto corrente in filiale inizia prenotando un appuntamento con il proprio consulente della banca o recandosi direttamente in filiale.
Durante l’incontro, sarà necessario firmare il modulo di chiusura fornito dalla banca e consegnare tutti i mezzi di pagamento e chiavi digitali associate al conto bancario (carte di debito/credito, libretti assegni, etc.).
Per la chiusura in filiale, è indispensabile presentare un documento d’identità valido e il codice fiscale.
La chiusura del conto corrente in filiale di solito può essere effettuata immediatamente o entro pochi giorni lavorativi, a seconda della necessità di completare eventuali operazioni in sospeso o di risolvere questioni amministrative. Questo garantisce al cliente un processo efficiente e privo di oneri.
Chiudere un conto corrente cointestato: cosa fare?
Accordo tra i cointestatari per la chiusura del conto
La chiusura di un conto corrente cointestato richiede l’accordo unanime di tutti i cointestatari. Questo passaggio è fondamentale per prevenire contestazioni future e garantire che la decisione rispecchi la volontà di tutte le parti coinvolte.
Raggiungere un accordo tra i cointestatari può avvenire attraverso una discussione aperta e onesta riguardo le motivazioni per la chiusura e la divisione equa degli eventuali fondi residui.
In caso di conti societari o comunque non intestati a persone fisiche, è consigliabile documentare le decisioni prese mediante un accordo scritto.
In caso di disaccordo tra i cointestatari, può essere utile ricorrere a una mediazione professionale o legale per trovare una soluzione accettabile per tutte le parti, evitando così possibili contenziosi futuri.
Deleghe per la chiusura del conto corrente cointestato
Una delega per la chiusura di un conto corrente cointestato è possibile quando tutti i cointestatari convengono su un rappresentante che li agirà in tal processo, facilitando così le procedure di chiusura in mancanza di uno o più cointestatari.
La delega deve essere compilata con attenzione, indicando chiaramente i dati dei cointestatari, il nominativo della persona delegata, e specificando che la delega riguarda espressamente la chiusura del conto.
È indispensabile la firma di tutti i cointestatari.
Un esempio di delega per la chiusura di un conto cointestato è costituito da un’intestazione della banca destinataria, il numero di conto corrente da chiudere, i dati completi di tutti i cointestatari e la persona delegata, nonché la specifica richiesta di chiusura e le firme autenticate di tutti i cointestatari.
Cosa succede dopo la chiusura del conto corrente?
Una volta che il vecchio conto corrente viene chiuso, ed è presente un saldo residuo, l’intestatario o la persona delegata può richiedere il bonifico di tale importo.
Per farlo, è necessario compilare un modulo fornito dalla banca, indicando i dettagli per il trasferimento, come il conto destinatario e il nome dell’intestatario. È importante verificare che tutti i dati forniti siano corretti per evitare ritardi o problemi nella transazione.
Come detto prima, attenzione ad eventuali commissioni per i bonifici da non correntisti, se presenti, effettuate il traferimento dei fondi prima di chiudere il conto corrente.
Se al momento della chiusura il conto presenta un saldo negativo, il titolare del conto è tenuto a regolarizzare la situazione. Si può procedere al saldo tramite un versamento diretto o un bonifico verso il conto che si sta chiudendo. La banca fornirà le indicazioni necessarie per completare il pagamento, inclusi i dati per effettuare il bonifico.
Alla chiusura di un conto corrente vengono automaticamente disattivati servizi quali domiciliazioni bancarie, abbonamenti per servizi di pagamento automatico, carte di debito e di credito associate, e accessi online al conto.
Dunque premuratevi in anticipo di gestire queste disattivazioni e spostare i servizi che vi interessano sul nuovo conto corrente.
È consigliabile specificare alla banca la volontà di disdire ogni servizio collegato al conto in chiusura, compilando gli appositi moduli forniti dall’istituto o tramite comunicazione scritta con riferimento ai servizi da disattivare.
La cancellazione dei servizi collegati al conto corrente avviene solitamente in contemporanea con la chiusura dello stesso. Alcune procedure possono richiedere tempi più lunghi, dai pochi giorni fino a un massimo di un mese, per l’effettiva cessazione.
Dopo la chiusura, è fondamentale informare tutte quelle entità fisiche o giuridiche con cui esistevano rapporti di pagamento o di accredito legati al conto. Per esempio come datori di lavoro per gli stipendi, compagnie assicurative, fornitori di utenze.
La comunicazione può avvenire tramite una semplice lettera o email, specificando la data di chiusura del conto e, se possibile, fornendo i dati di un nuovo conto corrente per future transazioni.
Riassumendo
Chiudere un conto corrente in Italia può essere gratuito, ma in alcuni casi sono previste delle spese.
Per evitare costi nascosti, è importante informarsi bene sulle condizioni della propria banca e seguire attentamente la procedura di chiusura.
Dopo la chiusura del conto, è importante comunicare la chiusura a terze parti e cancellare eventuali servizi collegati.
Conclusioni
Chiudere un conto corrente può essere un’operazione semplice e veloce, se si seguono le giuste indicazioni. Quanto costa chiudere un conto corrente può essere zero in teoria, ma si possono presentare dei sosti e delle spese accessorie.
In questo articolo abbiamo fornito una guida esaustiva su come chiudere un conto corrente. Abbiamo anche fornito consigli per evitare costi nascosti e informazioni sulle diverse modalità di chiusura.
Se hai ancora dubbi, puoi consultare il sito web della tua banca o contattare il servizio clienti per ricevere assistenza specifica.
Ricorda che ogni istituto bancario può avere regole e procedure leggermente diverse. L’approccio che abbiamo descritto qui dovrebbe facilitare il processo di chiusura del conto corrente in ogni caso.
Hai bisogno di un nuovo conto corrente?
Domande frequenti
I tempi di chiusura di un conto corrente variano a seconda della banca e della modalità di chiusura scelta. In generale, la chiusura online è più rapida della chiusura in filiale.
Sì, la maggior parte delle banche permette la chiusura del conto corrente online. Verifica sul sito web della tua banca la procedura da seguire.
Per chiudere un conto corrente cointestato è necessario il consenso di tutti i cointestatari. In caso di disaccordo, è possibile rivolgersi ad un mediatore professionale.
Zero, le spese per la chiusura del conto corrente sono state azzerate dalla Legge Bersani sulla concorrenza, ma potrebbero esserci delle spese accessorie per la chiusura di determinati servizi o fidi bancari associati al conto corrente in chiusura.
Se hai un saldo negativo sul tuo conto corrente, dovrai saldare il debito prima di poterlo chiudere.
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